Di Fabrizio (pubblicato @ 18:48:53 in Regole, visitato 1959 volte)
Riporta la cooperativa sociale Pralipe di Pescara
Care/i,
il ddl sicurezza prevede una norma, passata quasi inosservata, che impedisce la
registrazione alla nascita dei figli di cittadini stranieri irregolari, in
palese violazione della Costituzione e della Convenzione ONU sui diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza.
Le conseguenze di tale modifica normativa sarebbero gravissime: i bambini non
registrati alla nascita resterebbero senza identità, completamente invisibili;
vi è inoltre il forte rischio che i bambini nati in ospedale non vengano
consegnati ai genitori privi di permesso di soggiorno e siano dichiarati in
stato d'abbandono; per evitare questo, è probabile che molte donne in condizione
irregolare decidano di non partorire in ospedale, con serissimi rischi per la
salute della madre e del bambino.
Vi inviamo in allegato una lettera che intendiamo inviare (a firma di ASGI e di
tutte le altre organizzazioni che vorranno aderire) alle Commissioni Affari
Costituzionali e Giustizia della Camera, alla Commissione Infanzia e ai
capigruppo.
Preghiamo tutte le organizzazioni che volessero aderire, di inviare l'adesione
all'indirizzo info@asgi.it entro martedì sera
10 marzo.
Ci scusiamo con il brevissimo tempo a disposizione, ma l'esame del ddl inizia
martedì e dunque i tempi sono strettissimi.
Grazie e a presto,
Elena Rozzi
Alla cortese attenzione
dei membri della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati
Dei membri della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
Dei membri della Commissione parlamentare per l’Infanzia
Dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati
9 marzo 2009
Oggetto: Conseguenze dell’art. 45, comma 1, lett. f) del ddl C. 2180 sul
diritto del minore a essere registrato alla nascita
L’art. 45, comma 1, lett. f) del disegno di legge “Disposizioni in materia di
sicurezza”, approvato dal Senato e attualmente all’esame della Camera (C. 2180),
introduce l’obbligo per il cittadino straniero di esibire il permesso di
soggiorno in sede di richiesta di provvedimenti riguardanti gli atti di stato
civile, tra i quali sono inclusi anche gli atti di nascita1.
L’ufficiale dello stato civile non potrà dunque ricevere la dichiarazione di
nascita né di riconoscimento del figlio naturale da parte di genitori stranieri
privi di permesso di soggiorno.
La norma che impedisce la registrazione della nascita si configura come una
misura che oggettivamente scoraggia una protezione del minore e della maternità.
Una simile norma appare dunque incostituzionale sotto diversi profili. In
primo luogo comporta una palese violazione del dovere per la Repubblica di
proteggere la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti
necessari a tale scopo (art. 31, comma 2 Cost.) e sfavorisce il diritto-dovere
costituzionale dei genitori di mantenere i figli (art. 30, comma 1 Cost.). In
secondo luogo viola il divieto costituzionale di privare della capacità
giuridica e del nome una persona per motivi politici (art. 22 Cost.) ed è noto
che la dottrina si riferisce alle privazioni per qualsiasi motivo di interesse
politico dello Stato.
La norma è altresì incostituzionale per violazione del limite previsto dall'art.
117, comma 1 Cost. che impone alla legge di rispettare gli obblighi
internazionali. Essa si pone infatti in palese contrasto con la Convenzione ONU
sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre 1989, ratificata e
resa esecutiva con legge 27 maggio 1991, n. 176 che agli articoli 7 e 8
riconosce a ogni minore, senza alcuna discriminazione (dunque indipendentemente
dalla nazionalità e dalla regolarità del soggiorno del genitore), il diritto
di essere “registrato immediatamente al momento della sua nascita”, il
diritto “ad un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del
possibile, a conoscere i suoi genitori ed a essere allevato da essi”, nonché il
diritto “a preservare la propria identità, ivi compresa la sua nazionalità, il
suo nome e le sue relazioni famigliari”. La disposizione in oggetto violerebbe
inoltre l'art. 24, comma 2 del Patto internazionale sui diritti civili e
politici, firmato a New York il 16 dicembre 1966, ratificato e reso esecutivo
con legge 25 ottobre 1977, n. 881, che espressamente prevede che ogni bambino
deve essere registrato immediatamente dopo la nascita ed avere un nome.
Le conseguenze di tale modifica normativa sui bambini che nascono in Italia da
genitori irregolari sarebbero gravissime.
I minori che non saranno registrati alla nascita, infatti, resteranno privi di
qualsiasi documento e totalmente sconosciuti alle istituzioni: bambini
invisibili, senza identità, e dunque esposti a ogni violazione di quei
diritti fondamentali che ai sensi della Convenzione ONU sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza devono essere riconosciuti a ogni minore. Ad
esempio, in mancanza di un documento da cui risulti il rapporto di filiazione,
molti di questi bambini non potranno acquisire la cittadinanza dei genitori e
diventeranno dunque apolidi di fatto. Per tutta la vita incontreranno ostacoli
nel rapportarsi con qualsiasi istituzione, inclusa la scuola. Proprio a causa
della loro invisibilità, saranno assai più facilmente vittime di abusi, di
sfruttamento e della tratta di esseri umani.
In secondo luogo, vi è il forte rischio che i bambini nati in ospedale non
vengano consegnati ai genitori privi di permesso di soggiorno, essendo a
quest’ultimi impedito il riconoscimento del figlio, e che in tali casi venga
aperto un procedimento per la dichiarazione dello stato d’abbandono. Questi
bambini, dunque, potranno essere separati dai loro genitori, in
violazione del diritto fondamentale di ogni minore a crescere nella propria
famiglia (ad eccezione dei casi in cui ciò sia contrario all’interesse del
minore), sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza e dalla legislazione italiana.
E’ probabile, infine, che molte donne prive di permesso di soggiorno, temendo
che il figlio venga loro tolto, decidano di non partorire in ospedale.
Anche in considerazione delle condizioni estremamente precarie in cui vivono
molti immigrati irregolari, sono evidenti gli elevatissimi rischi che questo
comporterebbe per la salute sia del bambino che della madre, con un conseguente
aumento delle morti di parto e delle morti alla nascita.
Per evitare queste gravissime violazioni dei diritti dei minori (oltre che dei
loro genitori), rivolgiamo un appello ai Parlamentari affinché respingano la
disposizione di cui all’art. 45, comma 1, lett. f) del disegno di legge
“Disposizioni in materia di sicurezza” (C. 2180).
Di Fabrizio (pubblicato @ 10:16:53 in Italia, visitato 1583 volte)
Sabato 14 e Domenica 15 Marzo 2009 Convento della SS. Annunziata -Libreria Feltrinelli
Nell'ambito del FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI promosso dalla PROVINCIA DI PARMA in collaborazione con FORUM SOLIDARIETÀ
il circolo culturale IL BORGO in collaborazione con il FORUM interreligioso 4 ottobre, l'Associazione SILENTIA LUNAE, il circolo C. CATTANEO e con il patrocinio dell'ISTITUZIONE BIBLIOTECHE del Comune di Parma
invitano a "Minoranze: diritti e doveri" INCONTRI E DIBATTITI SUL DIRITTO ALL'IDENTITÀ a Parma, in Italia ed in Europa
Sabato 14 e Domenica 15 Marzo 2009 Convento della SS. Annunziata -Libreria Feltrinelli
Due giornate dedicate ad un riflessione sul tema delle "minoranze" nelle società italiana ed europea e sul delicato rapporto fra diritti e doveri che le riguarda. Al centro dell'attenzione sarà il caso della minoranza rappresentata dai popoli ROM, SINTI; un insieme di comunità che conta all'incirca 12 milioni di persone in tutta Europa, quasi tutti cittadini di uno stato membro dell'Unione, eppure considerati come stranieri dall'opinione pubblica e dai mass media. I ROM ed i SINTI, dunque, costituiscono una realtà assai interessante e rappresentativa, in quanto lo status di "minoranza" in cui vivono non è dovuto al colore della pelle o alla cittadinanza. L'evento sarà anche l'occasione per parlare dei diritti e dei doveri di tutte le persone che, per vari motivi, si trovano ad essere "minoranza". L'obiettivo è quello di suggerire pensieri e strategie che portino ad una civile reciproca convivenza e ad una serena integrazione, in Italia ed in Europa, nel rispetto dei diritti e dei doveri di tutti.
Dipartimento di Studi Politici e Sociali dell'Università di Parma http://www.unipr.it/
SABATO 14 MARZO 2009 – Dalle ore 10,30 Incontro con gli studenti nelle scuole con Carlo Berini (Associazione Sucar Drom) e Elvis Ferrari (Associazione Sinti Italiani)
– Ore 15,45 Convegno nella Sala dell'Ordine Francescano del Convento della SS. Annunziata (ingr. Via Imbriani 2) Saluti di Eugenio Caggiati, Presidente del circolo Il Borgo P. Vittorio, Superiore del Convento della SS. Annunziata Gabriele Ferrari, Assessore alle Politiche Internazionali della Provincia di Parma
– Ore 16,00 "IDENTITA' ROM e SINTA - LA QUESTIONE SICUREZZA E LEGALITÀ" Conversazione con Yuri Del Bar, Sinto, Consigliere Comunale di Mantova e Alessandro Simoni, Docente di sistemi giuridici comparati. Università degli Studi di Firenze Conduce: Mihai Mircea Butcovan, giornalista
– Ore 17,00 "DIRITTI E DOVERI DELLE MINORANZE IN ITALIA ED IN EUROPA" Tavola rotonda con: Don Luigi Valentini, Vicario della Diocesi di Parma Tana de Zulueta, giornalista Alessandro OlmoCircolo C. Cattaneo - Associazione amici della Fondazione Einaudi . Dibattito Moderatore: Alessandro Bosi, Docente Università degli Studi di Parma
– Ore 19,30 Degustazioni di cucina indiana con il cuoco Gautam Talukdar (su prenotazione a Maria cell. 3498333689, euro 15 a persona, bambini gratis) con percorsi musicali "Fra tempi e culture" proposti dall'Ensemble Silentia Lunae e con la partecipazione dell'attore Pino Petruzzelli
DOMENICA 15 MARZO 2009 – Ore 11,00 Libreria Feltrinelli, via della Repubblica 2 Saluto di Gian Luca Lottici, del circolo Il Borgo Conversazione con Pino Petruzzelli, attore e regista autore del libro NON CHIAMARMI ZINGARO e Tommaso Vitale, ricercatore di sociologia, Università di Milano Bicocca co-autore con Giorgio Bezzecchi e Maurizio Pagani del libro I ROM E L'AZIONE PUBBLICA Moderatore: Luciano Mazzoni, Presidente Istituzione Biblioteche e portavoce del Forum 4 ottobre
MARTEDÌ 17 MARZO 2009 – Ore 18,00 Circolo Il Borgo, Via Turchi 5 MINORANZE: RIFLESSIONI OPERATIVE Conduce Roberto Abbati, Esperto di progettazione sociale di Forum Solidarietà
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:33:58 in Europa, visitato 1217 volte)
Ricevo da Biancamaria Del Conte
L'università di Bucarest che sta portando avanti un progetto sull'inserimento
al lavoro dei rom e i sui mestieri tradizionali, mi ha chiesto se la mettevo in
contatto con una ong o una onlus italiana come partner di ricerca.
Chi fosse interessato rivolgersi a
Biancamaria Del Conte
presso I girasoli dell'est onlus delconteb@libero.it
Un gruppo di eccellenti artisti da Jodhpur, "Rhytm of Rajasthan", con la
famosa danzatrice Sua Devi Kalbeliya (dal film "Latcho Drom" di Tony Gatlif)...
sarà in tour in Europa a luglio e agosto 2009. E' davvero una buona notizia,
perché il loro lavoro è davvero notevole!
Hanno pochi giorni disponibili tra il 4 e il 12 agosto 2009 e sarebbe per
loro complicato tornare in India per 9 giorni e poi ancora indietro in Europa,
così vorrei aiutarli a trovare qualcuno che può ospitare la loro performance da
qualsiasi parte in Europa durante quel periodo.
Le buone notizie sono che saranno in Portogallo, senza che gli organizzatori
debbano pagare loro il viaggio dall'India e che il loro cachet per la
performance è realmente ragionevole!
Sua Devi Kalbeliya e suo marito sono conosciuti in tutto il mondo per il loro
straordinario lavoro, come Nitin Harsh per i suoi eccellenti film sulla cultura rajasthani.
Promuovere la cultura rajasthani è un modo per promuovere la cultura romanì e
dovremmo lavorare assieme su questo!
Simona Jovic
President of Humanitarian and Cultural Organization "Roma of the World"
Dancer, singer and performer - Dances of the Roma www.simonajovic.com
Antiziganismo in Italia e non solo: che fare... Dal sito di "osservAzione",
organizzazione non governativa per attività e ricerche sul razzismo anti-Rom e
anti-sinti, riprendiamo questa intervista a Eva Rizzin, sinta che dopo il
dottorato di ricerca in geopolitica e geostrategia continua ad essere attiva
nella lotta per i diritti di sinti e (...) Redazione
Per il tuo dottorato hai studiato l'antiziganismo nell'Europa allargata, si
tratta di un fenomeno diffuso? L'Europa dei “ventisette”, da est ad ovest, da nord a sud oggi risulta
essere attraversata da violenze e da discriminazioni contro le minoranze.
Le recentissime ricerche condotte da vari Istituti europei come l'Eumc [European
Monitoring Centre on Racism and Xenophobia], l'Ecri
[European Commission against racism and intollerance] dimostrano che i
rom costituiscono una minoranza fortemente discriminata. L'Eumc li descrive come
il gruppo più vulnerabile, maggiormente deprivato dei propri diritti umani ed
esposto al razzismo nell'Unione europea.
Ma nonostante esistano ricerche e rapporti che rivelano l'esistenza della
discriminazione, i fenomeni di violenza contro i rom aumentano sempre più,
fenomeni questi che dimostrano che l'antiziganismo esiste e si sta
sviluppando sempre di più in tutta l'Europa, Italia compresa. In Italia tale
fenomeno rimane inosservato perché purtroppo spesso il pregiudizio nei confronti
dei rom viene considerato normalità come abbiamo dimostrato in Cittadinanze
Imperfette.
L'antiziganismo è un comportamento sociale che oggi persiste anche nel nostro
paese; persiste nei pensieri, nei sentimenti e nei comportamenti di molte
persone e istituzioni. E' un sentimento pericoloso che alimenta il vortice
di discriminazione nel quale i rom e i sinti sono colti, una discriminazione che
di fatto però rimane completamente ignorata. Radicato nella storia, alimentato
dai mass media e molte volte anche da partiti politici, largamente sottovalutato
dagli esperti, il sentimento anti-rom oggi in Europa si presenta a livelli
drammatici.
Come si colloca l'Italia? Il nostro paese non si sottrae agli atteggiamenti discriminatori. Gli stessi
campi nomadi sono un esempio evidente della segregazione razziale che esiste in
Italia: spazi dove i diritti non esistono, spazi che somigliano a delle riserve
indiane, spazi che favoriscono l'esclusione sociale e ostacolano qualsiasi
possibilità di interazione sociale, spazi che condannano le minoranze rom e
sinte all'annientamento culturale. Nonostante il riconoscimento dei diritti
delle comunità rom e sinte sia diventato un importantissimo tema europeo, sta di
fatto che a livello nazionale
la
legge 482/99 sui diritti delle minoranze linguistichepresenti nel
territorio italiano, ha volutamente escluso il ròmanes dal dettato delle
minoranze linguistiche.
I rom e i sinti sono stati esclusi dai vantaggi di tale legge, per il fatto di
non essere legati a un territorio determinato.
Una legge la 482/99 che disattende norme, principi ed impegni internazionali in
particolare la carta europea delle lingue regionali minoritarie (in vigore dal 1
marzo 1998) che prevede esplicitamente norme (punto C)«anche per le lingue
sprovviste di territorio come l'yiddish e il (ròmanes) ».
La decisione di escludere il romanes fra il dettato delle lingue minoritarie è
stato un atto gravissimo è sottolinea palesemente la discriminazione di una
popolazione che già in quel tempo era fortemente emarginata.
Quali sono le priorità su cui bisogna intervenire? A chi spetta prendere
l'iniziativa? La prima priorità è includere il ròmanes nell'elenco delle minoranze
linguistiche storiche indicate nella legge 482.
Ritengo che sia necessario adottare azioni che siano in grado di combattere i
drammatici livelli di discriminazione che colpiscono l'Europa e in particolare
anche l'Italia.
Le istituzioni nazionali ed europee dovrebbero applicare la legislazione
esistente che vieta le discriminazioni razziali e promuovere una forte cultura
antidiscriminatoria e delle pari opportunità.
Bisognerebbe sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica sulla situazione
dei rom e sulla discriminazione da essi subita, cercando di coinvolgere il
grande pubblico in un dibattito aperto sul significato della diversità come
fonte di vitalità socioeconomica che dovrebbe essere sfruttata, valorizzata e
goduta in quanto elemento che arricchisce il tessuto sociale e componente
importante del benessere economico. Anche se l'Unione Europea possiede uno dei
quadri legislativi in materia più avanzati al mondo, lo stato di protezione
delle minoranze è ancora molto debole.
Apparentemente i cittadini europei conoscono poco i diritti e i doveri che
derivano da tali disposizioni, ossia che tutti, indipendentemente dalle origini
etniche, dalla religione, dalle convinzioni personali, da eventuali handicap,
dall'età e dagli orientamenti sessuali, hanno diritto ad essere trattati allo
stesso modo.
E' necessario a mio avviso informare meglio i rom e i sinti della protezione
giudica esistente e dei mezzi disponibili per combattere la discriminazione.
È necessario promuovere l'incremento della partecipazione dei rom e dei sinti a
tutti i settori e a tutti i livelli della società,
Una politica che favorisce le pari opportunità, infatti, non riguarda solamente
l'eliminazione delle discriminazioni, ma anche la promozione di una
partecipazione piena per tutti.
Cosa si puo' fare per favorire la partecipazione di rom e sinti? Anche se oggi vi è in atto un notevole processo politico adottato dalle
Istituzione Europee nei confronti dei rom, la debolezza sta nel fatto che la
maggior parte delle decisioni adottate non prendono purtroppo in considerazione
la partecipazione politica attiva dei diretti interessati nelle politiche
che li riguardano.
L'assenza endemica dei rom coinvolti nelle attività delle organizzazioni
internazionali e nazionali che si occupano dei rom stessi è notevole.
Sarà difficile poter parlare di un futuro costruttivo dei rom se non si è in
grado di promuovere il pieno coinvolgimento dei rom e sinti come soggetti
attivi e partecipi delle politiche che riguardano la loro esistenza.
E' necessario adottare un approccio che sia in grado di consentire ai rom e ai
sinti di divenire promotori della propria autonomia sociale e culturale. Vi è la
necessita di garantire l'effettiva partecipazione dei rom alla vita politica,
soprattutto per quanto riguarda le decisioni che interessano la vita e il
benessere delle loro comunità.
I partiti politici, sia a livello nazionale che europeo, dovrebbero riformare le
proprie strutture e procedure interne al fine di rimuovere ogni ostacolo diretto
o indiretto alla partecipazione dei rom e ad incorporare nella propria agenda
politica e sociale programmi specifici finalizzati alla loro piena interazione.
Un compito sicuramente complesso che richiederà di intraprendere azioni
coordinate in vari settori, in particolare in quelli di istruzione,
dell'occupazione, delle abitazioni e dei servizi sociali.
Un modo importante per cambiare l'immagine che si ha dei rom, a mio avviso , è
quello di coinvolgere maggiormente i rom stessi, sia nella politica che nei
media.
I media sono un altro settore in cui una maggiore presenza dei rom è cruciale.
C'è una specie di isterismo dei media nei confronti dei rom, spesso
dipinti, in modo erroneo ed inaccettabile, come una minaccia alla sicurezza
nazionale.
Una figura come la tua e' piuttosto rara in Italia, che tipo di contributo ti
senti di dare per migliorare le condizioni di rom e sinti? E' risaputo che il pregiudizio parte dalla non conoscenza quindi penso che
il primo contributo che posso dare è quello di far conoscere all'opinione
pubblica che si puo' essere sinti o rom, essere fieri delle proprie radici
etniche e poter comunque essere dei soggetti attivi e partecipi della nostra
societa'.
Combattere l'esclusione sociale e i pregiudizi richiede uno sforzo ampio di
collaborazione fra autorità pubbliche, partner impegnati nella difesa dei
diritti umani, organizzazioni non governative e società.
La collaborazione è essenziale nella concretizzazione delle politiche che
possono o non possono realizzare a favore dei rom e dei sinti.
La costituzione recente del
Comitato Rom e
Sinti Insieme può essere un ottimo trampolino di lancio.
Ogni individuo rom o sinto ha la possibilità di fare una reale scelta etica. Io
ho scelto l'attivismo nella speranza di poter dare un contributo positivo
alla società, cercando di abbattere gli stereotipi esistenti attraverso la
conoscenza e il dialogo.
Di Fabrizio (pubblicato @ 08:46:40 in Regole, visitato 4488 volte)
Elaborato da Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa
Integrato da Cristina Sebastiani, progetto Baobab ARCI Milano
Con 154 voti favorevoli e 114 contrari il 4 febbraio 2009 il Senato della
Repubblica ha approvato il “pacchetto sicurezza”, il disegno di legge 733/08.
Ora il disegno di legge tornerà alla Camera [NB la discussione riprenderà
martedì prossimo 10 marzo], dopodiché, se approvato, dovrà essere firmato dal
Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale – solo allora
sarà legge dello Stato .
Intanto, con decreto legge, il 23 febbraio 2009 viene approvato dal Consiglio
dei Ministri il cosiddetto “pacchetto antistupro”, dl 11/09, che contiene alcune
delle misure prima previste dal ddl 733 e che è, dato il carattere emergenziale
previsto dall’utilizzo di un decreto legge, immediatamente esecutivo.
Ecco cosa prevede il DL 11/09: Espulsioni e Trattenimento nei CIE (ex CPT) L'espulsione disposta dal Prefetto non necessita più di nulla osta da parte
della Magistratura;
Il trattenimento in un CIE (ex CPT) viene stabilito da subito per 60gg
prorogabili fino a 18 mesi;
Viene introdotta la possibilità di dotare l'espellendo, privo di documenti utili
all'identificazione, di un lasciapassare utile a raggiungere il proprio
consolato o anche il paese d'origine, aggirando la giurisprudenza attuale che si
è assestata su un indirizzo in base al quale non commette reato chi si trattenga
sul territorio italiano con un giustificato motivo (tra cui la mancanza di un
titolo di viaggio)
Ed ecco cosa prevede il ddl 773/09: Matrimoni e cittadinanza italiana La presentazione della richiesta della cittadinanza italiana a seguito di
matrimonio con un cittadino italiano potrà avvenire dopo due anni di residenza
nel territorio dello Stato o dopo tre anni nel caso in cui il coniuge si trovi
all’estero.
L'effettivo acquisto della cittadinanza potrà avvenire dopo ulteriori due anni,
a condizione che il matrimonio sia ancora valido e non sia sopravvenuta
separazione legale o divorzio;
Tempi dimezzati in presenza di figli nati dalla coppia.
Le precedenti disposizioni prevedevano un termine di sei mesi per la
presentazione della richiesta;
Sarà poi necessario il pagamento di una tassa di 200 euro e la pratica
presentata dovrà essere completa, non essendo più previste ulteriori
integrazioni.
Ulteriore stretta sui matrimoni con una modifica al Codice Civile che prevede
l’introduzione dell’obbligo di esibire il permesso di soggiorno: niente più
matrimoni quindi neppure tra persone presenti irregolarmente e tra cittadini
italiani e cittadini stranieri irregolari;
Iscrizione anagrafica Sarà richiesta per l’iscrizione o la variazione della residenza anagrafica,
la certificazione dell’idoneità alloggiativa.
Se dopo 30 gg il Comune non avrà proceduto a verifica dell'idoneità alloggiativa,
l'iscrizione verrà accettata con riserva, potendosi effettuare successiva
verifica e revoca dell'iscrizione in qualunque altro momento.
Moltissime abitazioni, anche tra quelle reperibili dietro lauto compenso nel
mercato privato, non potranno rispondere a questo criterio: ecco uno dei
provvedimenti che andranno ad intaccare i diritti dei cittadini migranti, dei
comunitari e degli stessi cittadini italiani;
Esibizione del permesso di soggiorno Si introduce la necessità di esibire il permesso di soggorno per tutti gli
atti di stato civile. Ciò significa che anche il semplice ma sacrosanto diritto
di riconoscere un figlio verrà sottoposto al filtro della richiesta del permesso
di soggiorno;
Visto d’ingresso per ricongiungimento familiare Non sarà più possibile richiedere il visto d’ingresso per motivi famigliari,
se il nulla osta non verrà rilasciato dalle Prefetture dopo 180 giorni dal
perfezionamento della pratica.
Svanisce così anche l’unica possibilità di garanzia del diritto all’unità
familiare prevista per far fronte alle lentezze burocratiche;
Rimesse di denaro I cosiddetti servizi di money transfer avranno l’obbligo di richiedere il
permesso di soggiorno e di conservarne copia per dieci anni. Inoltre dovranno
comunicare l’avvenuta errogazione del servizio all’autorità competente nel caso
riguardi un soggetto sprovvisto di permesso;
Ingresso e soggiorno irregolare Si introduce il reato di ingresso e soggiorno irregolare ma senza che questo
comporti l’immediata incarcerazione. E’ prevista un’ammenda da 5.000 a 10.000
euro, il pagamento della quale però non estingue il reato che sarà quindi ancora
perseguibile e punibile con il carcere a fronte della commissione di ulteriori e
differenti reati (aggravante di clandestinità);
anche nel caso di richiedenti asilo e protezione internazionale è previsto il
reato di ingresso e soggiorno irregolare, sospeso però fino alla definizione del
procedimento della richiesta di asilo;
Permesso Ce di lungo periodo L’estensione del diritto ad ottenere la carta di soggiorno (oggi chiamato
“permesso di soggiorno CE per lungo permanenti) ai familiari dei titolari della
stessa potrà avvenire solo se questi sono soggiornanti già da 5 anni e solo dopo
il superamento di un test di lingua italiana; questo impedirà a molte famiglie
non solo una effettiva stabilità, ma anche l'accesso ad assegni e sussidi
famigliari;
Reati ostativi all’ingresso Dovranno essere prese in considerazione anche le condanne non definitive per
reati che lo straniero può aver commesso al proprio paese d'origine; si
aggiungono i reati relativi alla tutela del diritto d'autore e alla
contraffazione commessi nel proprio paese o in Italia;
Una tassa di 200 euro Per tutte le pratiche relative al rilascio o al rinnovo del permesso di
soggiorno;
Valutazione della pericolosità sociale a fronte della tutela dell'unità
famigliare Nel rilascio o rinnovo del permessi di soggiorno per motivi famigliari si
introduce la valutazione della pericolosità sociale con conseguente adozione di
provvedimenti di revoca del permesso di soggiorno; tra i reati considerati utili
per la valutazione della pericolosità sociale sono introdotti anche il furto e
l'utilizzo di documenti contraffatti o alterati;
Esibizione dei documenti Arresto fino ad un anno e multe fino a 2.000 euro (attualmente sono 413 €)
per la mancata esibizione, ad un controllo da parte dell'Autorità di Pubblica
Sicurezza del permesso di soggiorno unitamente al passaporto (oggi la richiesta
è quella di esibire il solo passaporto o il solo permesso di soggiorno);
Registro per senza fissa dimora Se da un lato viene cancellata per i senza fissa dimora (ma non solo) la
possibilità di iscrizione anagrafica, viene istituito presso il Ministero
dell’Interno un registro per la schedatura dei cosiddetti clochard;
Cancellazione anagrafica E’ prevista dopo sei mesi dalla data di scadenza del permesso di soggiorno;
Permesso di soggiorno a punti E’ disposta l’istituzione di un accordo di integrazione articolato in
crediti da sottoscrivere al momento della richiesta di rilascio del permesso di
soggiorno. i criteri e le modalità verranno stabiliti da un apposito
regolamento;
Favoreggiamento ingresso irregolare Vengono inasprite tutte le norme legate al favoreggiamento dell’ingresso
irregolare, non vengono invece minimamente toccate le sanzioni per quanto
concerne gli sfruttatori. Chi, nello sfruttamento di situazioni di soggiorno
irregolare trarrà un ingiusto profitto (chi impiega lavoratori irregolari
sottopagati) non vedrà quindi aggravata la sua situazione;
Soppressione del divieto di segnalazione I medici ed il personale ospedaliero potranno segnalare all’autorità
competente, ai fini dell’espulsione, gli stranieri senza permesso di soggiorno,
ed in possesso quindi della tessera Stp, che si recheranno presso le strutture
ospedaliere.
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