Protesta in odore di razzismo:Lo chef Filippo La Mantia, che
si era offerto di assumere il romeno, si è visto costretto a fare retromarcia
ROMA - Non impasterà il pane per Filippo La Mantia, non imparerà a fare cannoli
e cassate per i clienti dello chef palermitano. Il sogno di Karol Racz sfuma nel
giro di 48 ore: una protesta in odore di razzismo costringe il cuoco ad
abbandonare il progetto di assumere il romeno. L'annuncio della possibilità di
un contratto per l'ex «faccia da pugile» è di mercoledì, ieri La Mantia ha
dovuto fare retromarcia di fronte ai reclami: tre cameriere si sono
«licenziate» prima ancora di firmare, una ditta di facchinaggio ha sostenuto che
i colleghi italiani senza lavoro hanno più diritti di Racz a un contratto e
un'agenzia turistica (non italiana, ma il cuoco non vuole dire di quale Paese)
ha minacciato via fax di non mandare più clienti.
Fra le cameriere una, in particolare, non ha digerito la presenza del
romeno: «Ha telefonato - racconta lo chef - e ha spiegato che non le va di
lavorare con Racz perché è stato accusato di stupro. Era brava, ma non la
assumerò più: non mi piace questa mentalità». L'«incidente» ha turbato La Mantia.
«Sono avvilito - ammette -, depresso. Racz è stato già giudicato, per la gente è
e resterà "faccia da pugile". Non importa a nessuno che non abbia un letto. Il
mostro non è lui, siamo noi». Lo chef, che ha vissuto sulla sua pelle una
carcerazione ingiusta molti anni fa, racconta di aver ricevuto in due giorni
«centinaia» di mail a sostegno della sua iniziativa e una decina di protesta,
per lo più da parte di disoccupati: «Perché assume il romeno? Perché è andato in
tv?». «Ho risposto a tutti - dice il cuoco - e ho spiegato che è stato un gesto
istintivo. Qualcuno mi ha anche accusato di volermi fare pubblicità». Ora per
Racz inizia un periodo difficile.
Sembra che anche l'azienda agricola abruzzese abbia ritirato l'offerta di
lavoro: resta solo la cooperativa romana che si occupa di manutenzione del
verde. «Maledetta la sera in cui ho mandato a Porta a Porta il messaggio con cui
dicevo di essere disponibile. Doveva avvenire tutto in sordina»: La Mantia,
però, non è sicuro che il progetto si sia arenato per razzismo. «Forse ho
scoperto un mondo. Ma per me questa parola è fantascienza: a Palermo -
sottolinea - abbiamo sempre convissuto con altre nazionalità».
Quando qualche migliaio di Rom ha iniziato ad insediarsi a Glasgow cinque
anni fa, c'era un limite da sfidare. I Rom cercavano una
vita migliore in GB, causa la persecuzione e la povertà affrontate
nell'Europa dell'Est. Avevano poco soldi ed un inglese scarso, non sapevano come
ottenere l'aiuto di cui avevano bisogno, erano sfruttati dai datori di lavoro ed
osteggiati da alcuni abitanti locali.
Nel 2006, Oxfam e la locale autorità sanitaria, decisero di impiegare due Rom
della comunità di Glasgow per fornire consulenza ed aiutare gli altri
nell'accesso ai servizi. Oltre ad appoggiare gli stessi Rom, volevamo aiutare a
contrastare le attitudini negative del quartiere e della comunità locale ed
essere sicuri che i servizi pubblici locali rispondessero ai bisogni della
comunità. Col passare del tempo, sempre più gente è stata coinvolta. E dopo
varie discussioni, è stato formato il Gruppo di Gestione di Vicinato di Govanhill, che riunisce il pubblico settore, le organizzazioni caritative
locali, Oxfam ed i membri della comunità
stessa.
[...]
E' così che settimana scorsa sono finito alla cerimonia di premiazione del
Consiglio Comunale di
Glasgow. Il Gruppo di Gestione di Vicinato di Govanhill ha vinto un premio
per il suo lavoro con la comunità rom.
Come ha puntualizzato uno dei dirigenti comunali, la cosa migliore di
questo progetto è stata come ha riunito tutti per migliorare l'area locale ed
aiutare una nuova comunità. Quando tutti si sono seduti attorno ad un tavolo e
realmente impegnati per il gruppo, siamo stati capaci di assicurare che le
famiglie Rom possano accedere ai servizi sanitari ed aiutare la scuola a
supportare i bambini Rom. Abbiamo suscitato inquietudini sui cattivi impiegati
ed aiutato a costruire la comprensione tra persone differenti. Il coinvolgimento
comunitario ha creato una vera differenza per i Rom e la più vasta comunità di Govanhill.
Ripetutamente, le organizzazioni come Oxfam richiedono un maggior
coinvolgimento della comunità nel processo decisionale. Non va bene se i
politici (locali o nazionali) decidere come andranno ad "aiutare" un gruppo,
senza interrogare il gruppo stesso. E' sempre meglio se non si limitano a
chiedere, ma sviluppano assieme il progetto. La riforma del welfare è un
classico esempio - il governo raramente interroga le persone sui benefici e come
pensano di far funzionare meglio il sistema previdenziale, di sicuro non in
maniera esplicita. Così è positivo che ci siano esempi di governo locali
impegnati a lavorare assieme, e con le stesse comunità. C'è ancora un modo di
proseguire, ma Govanhill lo fa nella direzione giusta.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:19:41 in Italia, visitato 1719 volte)
li, 20/3/2009 - Oggetto: invito a partecipare
La Federazione Rom e Sinti insieme, organismo politico delle minoranze
Rom e Sinte, promuove a Roma in Via Palestro n. 68, sala convegni UNICEF,
mercoledì 22 Aprile e giovedì 23 Aprile 2009 il primo congresso nazionale: "Rom
e Sinti, protagonisti del nostro futuro. Sentire, percepire, pensare"
Il congresso, organo di indirizzo della Federazione Rom e Sinti insieme,
si presenta come un momento di analisi e riflessione sullo stato dell’arte del
processo di riconoscimento e di interazione culturale con Rom e Sinti, una
occasione per stimolare i processi di formazione alla partecipazione (capacity
building) e condividere una collaborazione attiva di Rom e Sinti, "come un
fine", con il livello politico, istituzionale e della società civile.
Il congresso 2009 è un’opportunità ampia di confronto e riflessioni per
oltrepassare le divisioni e le frustrazioni del passato; di idee per superare le
politiche "differenziate" del passato; di proposte per una "normale"
programmazione politica e culturale per Rom e Sinti; di condivisione di
strategie e metodi; di stimoli per proiettarsi verso il futuro senza negare la
tradizione.
Il programma, in via di definizione, prevede per mercoledì 22 Aprile, a partire
dalle ore 15.00, la relazione introduttiva della Federazione ed il saluto delle
autorità istituzionali, politiche e della società civile; giovedì 23 Aprile a
partire dalle ore 9.00.
Al congresso, oltre agli aderenti alla federazione, possono iscriversi per
partecipare ed intervenire Rom e Sinti, organizzazioni, studiosi, politici ed
istituzioni, presentando richiesta di iscrizione alla segreteria della
Federazione entro il 15 Aprile 2009 inviando una e mail a:
federazioneromsinti@yahoo.it
segreteriafederazioneromesinti@yahoo.it
Tutti i partecipanti regolarmente iscritti hanno diritto di intervenire nel
dibattito congressuale e di presentare mozioni, come specificato nel
regolamento.
La mozione che otterrà una votazione maggioritaria dagli aderenti alla
federazione sarà parte integrante della linea politica della Federazione Rom
e Sinti insieme per il prossimo triennio.
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