Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Da
Roma_Daily_News (I
Lyuli - o Luli
- sono una storica comunità discendente dalla migrazione rom verso occidente,
dislocati nelle ex repubbliche sovietiche asiatiche. Ndr)
by
Hamid Toursunof - 23 aprile 2009
Barriere linguistiche e scarsi investimenti, l'unica scuola del
Kirghizistan per i Lyuli riflette le limitate opportunità della piccola comunità
OSH, Kirghizistan | "Voglio diventare dottore," dichiara Nafisa, all'ottavo
grado presso la scuola Nr. 105 nella periferia della seconda più grande città
del Kirghizistan. "La mia amica Aziza vuole fare la maestra."
Ma il commento successivo di Nafisa rivela la distanza tra ambizione e realtà
in questa scuola frequentata interamente dalla piccola minoranza lyuli del
Kirghizistan: "Vorrei avessimo una biblioteca."
Una giovane scolara studia kirghizo alla scuola Nr.
105. Gli studenti non ricevono alcuna istruzione nella loro lingua nativa, che
assomiglia di più al tagico.
La mancanza di una biblioteca può essere l'ultimo dei problemi per i 230
studenti dell'insediamento Jangi-Kyshtak (NuovoVillaggio), che ospita circa
3.300 Lyuli nel distretto Kara-suu della provincia di Osh. La misera costruzione
ad un piano non ha riscaldamento, gli scolari indossano cappotti e cappelli a
novembre e dicembre, ed hanno vacanza obbligatoria da gennaio a marzo. La
mobilia consumata è vecchia di decadi, e cartelloni dell'era sovietica decorano
le pareti. Gli insegnanti usano ramoscelli invece degli indicatori. Alla scuola Nr. 105, il tempo sembra essersi fermato agli anni '70.
In questa scuola solo-per-Lyuli gli insegnanti non sono di origine lyuli. Non
ci sono insegnanti di inglese o russo. Non ci sono libri di testo o altro
materiale nella loro lingua, che Fatima Toichieva, la direttrice, descrive come
"Tagico mischiato con un vocabolario specifico usato solo dalla comunità."
Per la maggior parte degli studenti, questa è l'unica istruzione disponibile.
L'insediamento non ha una scuola superiore, e l'isolamento sociale e linguistico
lasciano gli alunni della scuola Nr. 105 inadatti a proseguire gli studi con i
loro compagni Kirghizi e Uzbechi. Come i loro genitori e nonni, sono destinati
alla segregazione a Jangi-Kyshtak.
Studenti ed insegnanti col gioco da tavolo kirghizo del
toguz korgool. Il sistema di riscaldamento inadeguato li obbliga a coprirsi
quando il tempo si fa freddo.
PASSATO INCERTO, FUTURO INCERTO
La storia dei Lyuli rimane una questione aperta. Sono spesso collegati
etnicamente ai Rom - molti studiosi dicono che condividono radici similari con
l'India - ma a differenza della maggioranza dei Rom europei, praticano l'Islam.
Abdurashid Urinov, leader della comunità di Jangi-Kyshtak, sostiene che i Lyuli
sono di origine persiana, più vicini ai moderni Tagichi.
Sulle origini del loro ghetto, non ci sono dubbi.
"Le autorità sovietiche destinarono delle aree alla periferia di Osh alle
prime 20 famiglie Lyuli di 25 che erano, alla fine degli anni '50, e li
obbligarono a vivere lì," dice Adyljan Obidov, esperto di istruzione ed analista
per il Centro di Appoggio Iniziative Civiche, una OnG di Osh. "Tutte le scuole
primarie in quella parte della città erano di lingua uzbeca, così la classe
prima per i bambini lyuli fu aperta pressa la scuola uzbeca più vicina. Da
allora l'insegnamento è stato in lingua uzbeca."
Tradizionalmente una società chiusa e strutturata a clan, i Lyuli hanno
mantenuto il loro isolamento durante l'era sovietica. Arsen Ambaryan, capo
dell'associazione di Osh, Nashi Prava (I Nostri Diritti), che ha compiuto gli
studi più estesi sulla comunità, la caratterizza come "una situazione né di
guerra né di pace - tu non mi tocchi e io non ti tocco."
"Questa situazione esisteva nell'era sovietica, e da quando il Kirghizistan
ha ottenuto l'indipendenza negli anni '90, non è cambiato niente," dice. "C'è
poca comprensione che l'istruzione segregata basata sull'etnia è una
reminescenza sovietica, ed una delle ragioni per cui non c'è un processo di
integrazione nella società kirghiza."
Anche oggi, i Lyuli raramente si avventurano fuori da Jangi-Kyshtak, e la
gente delle aree lì intorno raramente vi entrano, considerandola un focolaio di
mendicanti e piccoli criminali. La disoccupazione nell'insediamento è vicina al
90%, secondo un rapporto del 2005 di Nashi Prava, e circa la metà dei bambini
non ha i certificati di nascita, così che non possono richiedere i benefici
governativi.
"Né le autorità o la società kirghiza vogliono seccature rispondendo alle
nostre richieste. Viviamo qui come se non esistessimo," dice amaramente Urinov.
"I membri della nostra comunità non hanno una buona istruzione, così non
possiamo trovare lavori qualificati. E senza un buon lavoro, non possiamo
fornire buona istruzione ai nostri figli, non possiamo mandarli a scuole
migliori. Ed inoltre, l'istruzione superiore non è più gratuita. C'è poco che
possiamo fare per cambiare la situazione."
La direttrice della scuola Nr. 105, Toichieva, che è di origine uzbeka, dice
che i genitori a Jangi-Kyshtak "hanno iniziato a capire che una buona
istruzione aprirà le porte ai loro bambini per diventare bravi cittadini," ma
gli steccati sono alti.
"Non ci sono insegnanti o dottori Lyuli, traduttori o ingegneri. Io voglio
fare l'insegnante, ma non sono sicura che i miei genitori possano permettersi di
pagarmi gli studi all'università," dice Nafisa. "I miei genitori hanno lavori
temporanei, che permettono appena di sopravvivere."
LINGUA DI APPRENDIMENTO
I soldi non sono l'unico ostacolo. Obidov, l'esperto di istruzione, dice che
né le autorità sovietiche né i successori kirghizi hanno fatto alcuno sforzo
serio di fornire istruzione in tagiko, la lingua più vicina al dialetto lyuli.
"Sino a poco tempo fa, l'unica lingua di insegnamento [nella scuola] era
l'uzbeko. Recentemente abbiamo aperto un gruppo pilota in cui si insegna la
lingua [kirghiza] statale," dice l'insegnante Gulnara Abylova. Come risultato,
dice "I bambini lyuli trovano difficoltà nell'apprendere le lezioni. Devono
tradurre dal kirghizo e dall'uzbeko per capire questo o quel materiale
d'insegnamento."
"Non ho mai visto un singolo libro nella nostra lingua," dice Aziza
che frequenta l'ottavo grado. "A casa non abbiamo libri scolastici eccetto
quelli in uzbeko e kirghizo." I libri per gli studenti universitari sono
frequentemente in russo, "e noi non parliamo o leggiamo il russo per niente,"
aggiunge.
Toicheva dice che gli studenti hanno grandi difficoltà a trasferirsi nelle
principali scuole superiori, sia a causa delle barriere linguistiche e dello
stigma collegato alla loro etnia e alla scarsa istruzione di base.
Cartelloni dell'era sovietica tuttora allineati sulle
pareti della scuola Nr. 105
"I nostri bambini, quando lasciano la scuola, non vogliono andare alle
superiori uzbeke o kirghize, dove sono trattati male e spesso picchiati dagli
altri ragazzi," dice. "Abbiamo bisogno di una scuola superiore appropriata.
D'altra parte, come possono i bambini della nostra scuola diventare dottori,
maestri o giudici se sono deprivati di un'istruzione adeguata?"
La direttrice ricorda una visita alla scuola due anni fa del difensore
civico Tursunbai Bakir uulu, che regalò 10 computer alla scuola. In seguito si
rivolse ai responsabili per l'istruzione per l'apertura di una scuola superiore
per Lyuli, ma la richiesta fu ignorata. Dopo due anni, i computer rimangono
inutilizzati. Toicheva dice che la scuola manca di un docente con sufficiente
capacità IT per formare gli studenti.
Il capo istruzione di Kara-suu, Rakhmon Nazarov, ha detto che il distretto
ha intenzione di costruire altre scuole locali ma "cercheremo di ottenere i
fondi per la costruzione di una scuola superiore per la comunità lyuli nel
2011." Nel frattempo, ha detto che i Lyuli che vogliono continuare gli studi
dopo l'ottavo grado possono studiare presso la vicina scuola di lingua uzbeka.
Nazarov cita segni di progresso nella scolarizzazione dei Lyuli, come il
programma per l'istruzione in kirghizo, che dice ha incontrato il favore dei
genitori della comunità. Ha aggiunto che tre studenti lyuli "sono stati formati
al Collegio Pedagogico di Osh, e speriamo che tornino alla loro scuola come
insegnanti."
Ma un simile ottimismo non sembra essere ancora filtrato sino alla scuola Nr.
105.
"Tutte le mie compagne di scuola sono Lyuli come me. Non ci sono Uzbeki,
Russi o Kirghizi nel nostro quartiere o a scuola," dice Aziza. "Credo che non
abbiamo abbastanza conoscenze e non potremo passare gli esami se vorremo andare
all'università... Così, non so se avrò mai la possibilità di diventare dottore o
infermiera. Il tempo lo dirà."
Hamid Toursunof is a TOL correspondent in Kyrgyzstan. Photos by Hamid Toursunof.
I link
AudioVideo del Congresso
della Federazione Rom e Sinti Insieme (attenzione, dopo 3 settimane i file cessano di
essere scaricabili) registrato da Radio Radicale.
QUI (da Rom Sinti @ Politica) le reazioni della stampa. Sempre su Rom
Sinti @ Politica, il
testo in italiano del Rapporto 2009 del Commissario del Consiglio
d'Europa Thomas Hammarberg.
Commento e fotografie di Eugenio Viceconte (Alcuni
diritti riservati)
E' stata una manifestazione densa di contenuti e di fermenti democratici.
Sono particolarmente contento e fiero di aver seguito i lavori del congresso.
I miei complimenti al lavoro fatto dalla Federazione.
La volontà e la capacità di far convergere posizioni politiche e esigenze
sociali anche distanti in una posizione unitaria che nasce non dal compromesso
ma da una visione alta della politica come condivisione di valori e rispetto
delle diversità è un esempio democratico veramente encomiabile.
Mi ha piacevolmente colpito la qualità e lo spessore e la concretezza degli
interventi non solo degli esponenti del direttivo ma dei rappresentati di tutte
le realtà locali.
[...]
Piacevolissima l'atmosfera e ed amichevoli gli incontri. Finalmente ho stretto
la mano a Yuri ed a Carlo, che ha fatto un intervento particolarmente
significativo.
Non ultimo davvero buono il catering delle ragazze belle e gentili di
Romano hape
Le foto su Flickr (riportate in formato ridotto, fare clic
QUI per accedere all'album e vederle in dimensione originale)
Congresso della Federazione Rom e Sinti Insieme
Il messaggio di Thomas Hammarberg
Santino Spinelli,
Alexian musicista, docente universitario, leader dei diritti dei Rom, abruzzese
Bruno Morelli, pittore ed intellettuale, abruzzese, rom

Massimiliano Monnanni, direttore generale dell'UNAR
Marco Perduca, senatore (PD - Radicali)
Luca Cefisi, Sinistra e Libertà
Demir Mustafa è nato a Skopje (Macedonia) nel 1960 da una famiglia di
rom dzambasa (allevatori di cavalli) in Italia dal 1989. Scrittore e poeta, lavora per l'Arci in progetti finalizzati all'inserimento sociale di Rom e Sinti.
Presidente dell'associazione Amalipe Romanó e vicepresidente della federazione Rom e Sinti insieme.
Anna Pizzo, consigliere della Regione Lazio
Dijana Pavlovic
Dijana Pavlovic
Nazzareno Guarnieri. E' il carismatico presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme
Dijana Pavlovic, serba naturalizzata italiana, è una attrice ed una donna
passionale prestata alla politica. Eva Rizzin, italiana, dottore in
geopolitica e geostrategia. Dijana è rom, Eva è sinti, ed insieme si battono
contro il pregiudizio e contro antiziganismo, per superare la discriminazione
della minoranza più perseguitata d'Europa.
Giulio Russo - Casa dei diritti sociali. Presidente dei Centri di Servizio per
il Volontariato CESV (Centri di Servizio per il Volontariato) e SPES (Associazione Promozione e Solidarietà)
Roberto Ermanni, responsabile nazionale delle Politiche della Comunità Rom, Sinti e Camminanti
Letizia De Torre, deputato (PD)
Massimo Mapelli, Casa della Carità
Vojislav Stojanovic, consulente del Consiglio regionale del Piemonte, è membro del consiglio direttivo della federazione Rom e Sinti Insieme
Pietro Soldini, CGIL
Giuseppe Casucci, UIL
Eva Rizzin
Piero Colacicchi, rappresentante di Osservazione
Federico Schiavon, sacerdote, Responsabile per la Pastorale della Chiesa Italiana per i Rom e i Sinti
Federico Schiavon
Carlo Berini, promotore dell'Istituto di Cultura Sinti e della associazione Sucar Drom, dell'Opera Nomadi di Mantova
Valentina Halilovic, studentessa dell'istituto alberghiero, discriminata a scuola perché rom
Naio Adzovic, portavoce del campo rom Casilino 900

Romano hape
Romano hape
Romano hape
Romano hape
Romano hape
Romano hape
Il consiglio direttivo della Federazione Rom e Sinti Insieme
Il consiglio direttivo della Federazione Rom e Sinti Insieme

Radames Gabrielli, promotore
dell'associazione Nevo Drom di Bolzano, membro del consiglio direttivo della federazione Rom e Sinti Insieme

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