Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Da
Czech_Roma
Da
Aktualne.cz
I Rom rimangono sotto-rappresentati nell'effettiva scolarizzazione
Praga - Le organizzazioni dei Rom europei hanno detto in una
conferenza tenutasi il 12 e 13 novembre a Praga che il governo ceco ha fallito
nell'impedire la segregazione dei bambini Rom nelle scuole primarie speciali per
bambini con ritardi mentali.
L'accusa, basata su di una ricerca condotta all'inizio di quest'anno, arriva
esattamente un anno dopo che la Corte Europea dei Diritti Umani aveva giudicato
che questa pratica rappresenta una discriminazione illegale delle leggi
internazionali. Nel caso sollevato, le famiglie di 18 bambini rom avevano
lamentato di essere stati messi in scuole speciali a causa della loro origine
etnica.
Le scuole speciali esistono ancora
Una legge scolastica effettiva dal 2005, che intendeva eliminare la
discriminazione dei Rom, abolì le scuole speciali sostituendole con le
cosiddette "scuole di pratica". La riforma introdusse anche classi
preparatorie e mediatori scolastici Rom nelle scuole primarie standard, per
facilitare l'integrazione dei bambini con un retroterra svantaggiato.
Nonostante la riforma e il giudizio del tribunale di Strasburgo, i bambini
rom rimangono sovra-rappresentati nelle ex scuole speciali, ora riettichettate
come scuole di pratica, dove sono istruiti secondo i curricula sotto gli
standard, disegnati per bambini con disabilità mentali.
Secondo ricerche condotte dall'European Roma Rights Centre (ERRC) e dal Fondo
Istruzione Rom (ERF), i bambini rom rappresentavano più della metà della
popolazione studentesca in 14 delle 19 scuole visitate dai ricercatori.
Le scuole di pratica ammazzano le possibilità dei Rom nel mercato del lavoro
"La cosa allarmante è che è i direttori scolastici, i genitori e gli
stessi studenti mettono sullo stesso piano "scuole di pratica" e "scuole per
Rom", dice Tara Bernard, che ha partecipato al progetto di ricerca.
Così, alcuni esperti cechi mettono in guardia contro la richiesta dei gruppi
rom di abolire le scuole di pratica, per integrare completamente i bambini rom
nel sistema scolastico. "Il nostro sistema educativo non è ancora pronto.
Espelleremmo soltanto quei bambini dalle scuole. Si limiterebbero ad
abbandonare. dice il sociologo
Ivan Gabal.
Decisioni affrettate
Le organizzazioni rom che sono dietro la ricerca, puntualizzano che i centri
di consiglio psicologici-pedagogici che decidono circa la disposizione dei
bambini nelle scuole di pratica, adoperano la medesima metodologia usata prima
del 2005. I ricercatori hanno trovato che la decisione riguardo un bambino rom
viene spesso presa in una singola sessione che dura dai 15 ai 30 minuti.
"La Repubblica Ceca non ha una legge che ordini di ripetere il giudizio che
pone i bambini nelle scuole di pratica," dice Bernard. Aggiunge poi che la
grande maggioranza di questi bambini non saranno mai in grado di continuare
nell'istruzione secondaria o superiore.
I rappresentanti dei centri di consiglio psicologici-pedagogici ribattono che
i bambini rom sono stati trasferiti nelle scuole di pratica su loro stessa
richiesta.
La ricerca ERRC-ERF lo conferma, ma i suoi autori puntualizzano che spesso i
loro genitori hanno agito così per essere andati loro in classi speciali
segregate, e perché non avevano abbastanza informazioni su cosa significasse per
i loro bambini andare alle scuole di pratica.
La mancanza di istruzione nella comunità Rom si traduce allora in alti tassi
di disoccupazione. Secondo una indagine della Banca Mondiale, la qualità
complessiva dell'istruzione tra i Rom è andata costantemente discendendo dal
1989.
I gruppi rom criticano anche la mancanza di statistiche. Soltanto di recente
il Ministero dell'Istruzione ha iniziato a raccogliere dati sulla nazionalità
degli studenti, la lingua che parlano a casa e il tipo e grado di scuola che
frequentano. Sinora sono state disponibili soltanto delle stime.
Da
Roma_Francais
12-11-2008 20:00 Il rompicapo dell'integrazione dei Rom
Le associazioni chiedono la creazione di una cellula d'urgenza
Come favorire l'integrazione dei Rom nella metropoli? Di espulsione in
espulsione, la situazione della gens du voyage originaria dell'Est Europa
sembra insolubile. I reclami dei proprietari obbligano le forze dell'ordine a
procedere all'evacuazione delle bidonvilles - come alla porte de
Valenciennes, fine ottobre - rimandando per strada intere famiglie ed impedendo
una scolarità normale ai bambini.
Cittadini europei
Con l'arrivo dell'inverno, le associazioni di aiuto alla gens du voyage
lanciano un appello per la creazione di una cellula d'urgenza, che riunisca la
prefettura, la metropoli e la città di Lille: "Non si potrà fare scomparire i
Rom, perché sono cittadini dell'Unione Europea," spiega Gérard Minet, segretario
federale della Lega dei diritti dell'uomo. "Occorre una risposta collettiva dei
poteri pubblici, perché si smetta di rimbalzarsi la palla!"
La città di Lille, che assicura di lavorare a proposito, ricorda che si
tratta di una competenza statale. A tal proposito, le espulsioni mirano ad
evitare di lasciare peggiorare le situazioni sanitarie, come fu il caso negli
anni precedenti, precisamente nel dicembre 2007, quando una Romnì aveva trovato
la morte a causa di un incendio, in rue du Faubourg-d'Arras.
Da parte della prefettura, che lo scorso inverno aveva requisito l'ostello
della gioventù di Lille per alloggiare delle famiglie, si ricorda che il
dispositivo di alloggiamento invernale è stato allargato quest'anno,
particolarmente a destinazione delle famiglie. Secondo le associazioni, per il
momento non è prevista alcuna tavola rotonda.
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