Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 03/11/2008
Di Fabrizio (pubblicato @ 13:29:55 in blog, visitato 2352 volte)
Dal blog di
Luciano Muhlbauer:
Vi ricordate del rogo di Opera? Era la vigilia di Natale del 2006 e un
nutrito gruppo di cittadini operesi, guidato e incitato dal leghista Ettore
Fusco e da altri esponenti della Lega e di An, aveva dato alle fiamme le tende
della protezione civile, destinate ad ospitare fino a primavera le famiglie
rom precedentemente sgomberati dalle baracche di via Ripamonti, nel comune
di Milano. Le tende sarebbero poi state rimontate, ma l’assedio, con tanto di
insulti e minacce quotidiane, continuò fino all’inizio di febbraio, quando i rom
e la Casa della Carità gettarono la spugna e se ne andarono.
Opera fu una sconfitta per la democrazia e la decenza e una vittoria politica
per le destre e gli xenofobi. Anzi, fu una sorta di fatto costituente, destinato
a fare scuola. Da allora in poi si registrò un crescendo di azioni simili, un
po’ dappertutto in Lombardia e successivamente anche oltre. E uno dei principali
protagonisti della vicenda capitalizzò la vittoria fino in fondo: nell’aprile
del 2008 Ettore Fusco è stato eletto Sindaco di Opera.
Aver permesso a Lega e An -con qualche occasionale appoggio operativo di
militanti neofascisti- di averla vinta, significò sdoganare e legittimare azioni
razziste e violente contro i rom. Lo stesso comportamento delle autorità
preposte alla tutela dell’ordine pubblico fu allora arrendevole, per usare un
eufemismo. In sostanza rimasero a guardare. E la medesima tolleranza sarebbe poi
stata usata anche dal magistrato, che infatti nel febbraio scorso assolse Ettore
Fusco dall’accusa di “istigazione a delinquere”.
Sembrava tutto chiuso, finito, nel peggior modo possibile. Cioè, a Opera non
era successo nulla, non ci sono responsabilità, né colpevoli. O meglio, gli
unici colpevoli sono quelli che la violenza non l’hanno mai usata: le famiglie
rom, prima sgomberati dalla baraccopoli milanese, poi assediati, minacciati e
cacciati da Opera.
Invece no, la vicenda non è ancora chiusa. Infatti, venerdì 31 ottobre la
Corte di Cassazione ha depositato la sentenza con la quale accoglie il ricorso
della Procura di Milano, annullando l’assoluzione e disponendo un nuovo processo
per “istigazione a delinquere” contro il Sindaco di Opera, Ettore Fusco.
Una buona notizia, comunque vada a finire, perché vuol dire che è rimasto ancora
qualcuno che ritiene i roghi razzisti contro persone indifese, con l’unico fine
di garantire un tornaconto politico e personale a qualcuno, non compatibili con
lo stato di diritto e la democrazia.
Se ne era parlato
QUI settimana scorsa. Da
quiBrescia.it
di Elisabetta Reguitti E' diventata un caso politico nazionale la vicenda, sollevata il 7 ottobre da
quiBrescia.it (leggi
l'articolo), dei cinque fratellini sinti di nazionalità italiana ai quali il
sindaco leghista di Chiari, il senatore Sandro Mazzatorta (leggi
l'intervista), nega la residenza. Il parlamentare Furio Colombo del Pd,
infatti, ha scelto di accendere i riflettori su una vicenda umana che si è
consumata nel buio dell'indifferenza, sotto la copertura dell'applicazione delle
norme, raccontandola sulle pagine de l'Unità dopo che su
quiBrescia.it aveva sollevato numerosi commenti. Una grande discussione che
in qualche momento aveva anche scoperchiato il pentolone della coscienza civile
e umana dei lettori del nostro giornale.
Ma Colombo mercoledì 29 ottobre aveva portato la vicenda anche
all'attenzione della Camera dei Deputati. E, sul giornale di riferimento del suo
partito, domenica scorsa, ha stigmatizzato il comportamento dell'amministrazione
di Chiari nei confronti di questa famiglia (i bambini vanno dall'anno ai 14
anni) che fino al 2004 era regolarmente residente in un'area sulla quale la
precedente giunta aveva costruito (con finanziamento regionale di 150 mila euro)
alcune casette prefabbricate.
"Sto per raccontare una storia. Potrebbe essere un'invenzione
per creare un po' di emozione", scrive su l'Unità Furio Colombo, "e
invece è vera. Potrebbe essere la testimonianza di qualcosa che purtroppo è
avvenuto, ma che per fortuna è finito. Invece continua".
"Gli stessi fatti sono stati narrati e denunciati da me alla Camera dei deputati
il giorno 29 ottobre", prosegue Colombo, "mentre si discuteva di turismo e
campeggi e di come tener distinti i campeggi dai campi nomadi. Urla e boati dei
deputati della Lega, ma nessun intervento, nessun tentativo di chiarimento e
smentita".
"Soltanto un'ora più tardi", riferisce il parlamentare del Pd,
"il deputato leghista D'Amico è venuto in aula e ha chiesto la parola per
spiegare che la famiglia di due adulti e cinque bambini di cui uno neonato era
stata colta dai vigili in sosta vietata e che quel nucleo familiare era
socialmente pericoloso. Un dato di vita di questa famiglia italiana che deve
essere sfuggito ai volontari della Caritas che non li hanno mai abbandonati".
Due intere pagine del giornale sono state dunque dedicate alla
storia di Cristina, Michele, Lucia, Anastasia e del piccolo Mattia.
E l'articolo di Colombo di chiude con una frase significativa: "Questi bambini
sono italiani esclusi da tutto per mano del potere estraneo della Lega per
l'indipendenza della Padania. Il nostro impegno civile è non dimenticare questa
vicenda e questi nomi".
Di Fabrizio (pubblicato @ 08:49:27 in media, visitato 2111 volte)
Ricevo da Valery Novoselsky

Open Society Institute (OSI) e l'Archivio OSA annunciano Chachipe Youth, un
concorso internazionale di fotografia per giovani di età compresa tra i 12 e i
25 anni. Il concorso segue quello tenuto nel 2007. (Chachipe significa verità,
realtà o diritto in romanes).
Chachipe Youth invita i giovani ad adoperare la fotografia per presentare
come vedono i Rom e le loro vite. Il concorso ha tre categorie: "La Mia Strada,
il Mio Quartiere","La Mia Vita Variopinta" e "Cosa c'è di Sbagliato?" Una giuria
internazionale consegnerà un premio di 1.000 €u ai vincitori nei tre gruppi di
età: dai 12 ai 15 anni, dai 16 ai 19 anni e dai 20 ai 25 anni per ognuna
categoria.
Le foto inviate al concorso devono essere state prese dall'inizio del 2005 in
uno o più dei paesi partecipanti al Decennio dell'Inclusione Rom (http://www.romadecade.org):
Albania, Bulgaria, Bosnia Erzegovina, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Macedonia,
Montenegro, Romania, Serbia, Slovacchia e Spagna.
Chachipe Youth è un concorso fotografico online. Le foto possono
essere inviate a
http://photo.romadecade.org/, dove si può trovare le regole del concorso,
dal 30 ottobre al 15 dicembre 2008. I risultati del concorso verranno pubblicati
a gennaio 2009.
Una selezione delle migliori foto inviate a Chachipe Youth verrà
esibita nella Galleria Centrale di Budapest all'inizio del 2009. Durante il
2009, OSI e e l'Archivio OSA intendono anche mostrare questa selezione dei
lavori in altri paesi partecipanti al Decennio dell'Inclusione Rom.
Ulteriori informazioni:
Melinda Jusztin
E-mail: photo@romadecade.org
Tel: +36-30-250-2635
Ricevo da Agostino Rota Martir
Il nuovo villaggio Rom è lì che cresce lentamente, silenzioso ed indifferente
a quanto succede ai Rom in questi giorni.
Visto dai Rom che abitano a soli pochi metri, oggi appare come una minaccia
incombente su di loro, la causa di tanta paura mai vista fin'ora: due realtà
così vicine e legate tra loro, ma mai così distanti ed opposte.
Il villaggio ancora senza vita, freddo mentre la comunità Rom di Coltano vive
momenti di disperazione e di paura, perché si sente abbandonata a se stessa, con
un futuro insicuro ed incerto.
In un mese ci sono stati ben tre controlli da parte della Questura di
Pisa, con decreti di espulsioni, prese di impronte e foto, accompagnamenti ai
Centri di identificazione e espulsioni: non un controllo, bensì tre,
praticamente uno ogni 10 giorni! E ogni volta con 5, 7 vittime che si aggiungono
alla lista, colpevoli solo di essere Rom e di abitare a Pisa da 10 o 15 anni da
irregolari, perché ottenere un Permesso di Soggiorno e mantenerlo è un miraggio,
un impresa a volte impossibile. Ci tocca vivere nella paura pensando a chi
toccherà al prossimo controllo... come pedine manovrate da misteriosi giocatori
in una battaglia navale, che sanno di dover essere sacrificate per la "vittoria
finale", una vittoria che ora fa paura!
Solo a Pisa avvengono questi continui controlli e con sgomberi di accampamenti
Rom, in nessuna altra città italiana i Rom sono minacciati con questa intensità,
nell'indifferenza totale, nemmeno nei comuni amministrati dalla Lega!
Complimenti sig. Sindaco per il disprezzo che mostra per la vita di questi suoi
cittadini!
Tutto questo avviene nel massimo silenzio della cittadinanza, come il silenzio
del villaggio vicino, vite parallele che sembrano ignorarsi vicendevolmente:
corpi estranei l'uno all'altro.
Da questa parte la vita è espulsa per fare spazio al nuovo villaggio, una vita
controllata in continuazione, setacciata, minacciata.. in silenzio, nessuna
notizia sui giornali, nessuna presa di posizione, nessun richiamo, nessuna
associazione che osi affacciarsi per vedere o per capire cosa stia succedendo.
Il comune di Pisa finge di non sapere, operatori sordi che alzano le spalle di
fronte al grido di rabbia e disperazione dei parenti che hanno avuto genitori,
figli espulsi: non spetta loro richiamare l'operato della Questura, il loro
compito per ora è quello di aspettare, silenziosamente che tutto finisca per poi
assegnare ai pochi fortunati superstiti le cosi dette "case minime" del
villaggio (ora si chiamano così), per poi forse, chiamare a raccolta stampa e TV
per raccontare a voce alta il successo del villaggio.
Meglio lasciare estirpare silenziosamente le vite di troppo (esuberi), la colpa
si sa, mica è nostra: noi ci stiamo dando da fare per integrare e si sa, a tutto
c'è un prezzo da pagare.
Mentre le piazze italiane si riempiono di manifestanti, grida alte di protesta
contro i tagli alla scuola pubblica, le preoccupazioni per la crisi finanziaria
mondiale..contemporaneamente la scure delle espulsioni dei Rom Pisani lavora
celermente in un silenzio assordante e surreale!
Nessuno sente il bisogno di alzare la voce per far conoscere il proprio sdegno,
per dire basta in nome della civiltà e per la difesa dei diritti umani di cui
sono portatori anche i Rom, nonostante tutto: tuttavia è preoccupante questo
silenzio Pisano che grida il decadimento della coscienza civile ed umana.
Intanto è ormai prossimo il Convegno: "Pisa città della Pace e per i diritti
umani" alla sua terza edizione, ma riuscirà a rompere questa cappa di silenzio
complice?
Con la paura che ci stringe il cuore osserviamo il villaggio che lentamente
avanza... domani ci sarà un altro controllo della Questura? A chi toccherà
piangere?
Don Agostino Rota Martir
Campo nomadi di Coltano (PI)
2 Novembre 2008
Fotografie del 03/11/2008
Nessuna fotografia trovata.
|