Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Ricevo da Nazzareno Guarnieri
li, 26 marzo 2010 - Se in pochi mesi
nella Regione Abruzzo si sono verificate tre gravissimi episodi di violenza, con
la morte di due persone ed una terza persona in pericolo di vita, per
responsabilità di giovani rom, la politica abruzzese, di centro – di
destra – di sinistra, ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità
istituzionali e programmare POLITICHE CULTURALI E SOCIALI DI INTEGRAZIONE CON LA
MINORANZA ROM.
A nulla sono valse le
nostre denunce preventive e le proposte operative dei mesi scorsi, perchè quando
si tratta di Rom i pregiudizi e gli stereotipi della politica verso la minoranza
rom prevalgono sul rispetto di norme e principi, di diritti/doveri fondamentali,
e molti si dilettano “ad accendere il fuoco” con dichiarazioni
contraddistinte dalla fierezza dell'ignoranza e dall'arroganza del potere.
L'integrazione
culturale CON LA MINORANZA ETNICA ROM non si verifica per opera dello Sprito
Santo, ma si costruisce con specifiche attività sociali e culturali di
integrazione, che la politica HA IL DOVERE di attivare.
La scelta della
politica abruzzese di una strumentale indifferenza verso la problematica rom
riserva il disagio sulla quotidianità di tutti i cittadini, tale che la
responsabilità morale di queste violenze è da attribuire alla politica.
Il rifiuto ad
attivare strategie di interazione culturale per la minoranza rom è una
illegittimità e la politica, come tutti e prima di tutti, HA IL DOVERE DI
RISPETTARE le norme ed i principi.
La nostra
organizzazione RomSinti@ Politica, la Cooperativa Pralipè e la Federazione
romanì, organizzazione nazionale rappresentativa della popolazione rom e sinta,
sollecitano gli enti locali e le istituzioni Abruzzesi ad attivare con estrema
urgenza adeguati processi di integrazione culturale delle persone rom presenti
sul territorio Abruzzese.
Guarnieri Franco
– Associazione RomSinti@ Politica
Guarnieri
Nazzareno – Presidente Federazione romanì
Giulia Prestia
– Cooperativa Pralipè
Segnalazione di Gabriel Segura
LaOpinionDeMurcia.es
Il caso di Isabel Heredia è poco comune. Questa gitana di 28 anni da qualche
mese è segretaria all'immigrazione nell'esecutivo municipale del PSOE di Murcia,
e lei stessa riconosce che "non è abituale incontrare gitani in politica e
tantomeno donne". Senza dubbio, ha la politica nel sangue, dato che suo padre è
stato militante socialista per tutta la vita e "la mia famiglia è sempre stata
molto vicina al partito, per cui ho sempre prestato attenzione a questo
mondo".
Riguardo al Giorno contro il Razzismo, celebrato ieri, Heredia afferma che resta
ancora molto da fare e "ora con la crisi stanno crescendo le attitudini
xenofobe, perché la gente non ha lavoro e cerca qualcun altro a cui dar la colpa
della sua situazione". Riguardo ai gitani, [...] assicura che "anche se siamo in
Spagna da oltre seicento anni, continuiamo ad essere degli sconosciuti", tanto
da sottolineare che "la discriminazione viene sempre dal disconoscimento, dal
non sapere chi sono i nostri vicini".
Isabel Heredia dice di non aver mai avuto problemi per la sua etnia, né dentro
né fuori dalla politica, e qualifica come "gratificante" l'appoggio ottenuto
tanto dai suoi amici come dalla famiglia e dai compagni di partito. Inoltre,
sottolinea che "il governo sta impegnandosi per la conoscenza della cultura
gitana, per questo ha creato l'Istituto di Cultura Gitana ed il Consiglio
Statale del Popolo Gitano, misure molto positive".
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