sabato 13 marzo al
LEONCAVALLO "LA MAFIA NON ESISTE" Fausto e Iaio son morti di vecchiaia
Dalle 21.30 dibattito pubblico con:
- Francesco Forgione, già Presidente della Commissione antimafia e autore del
libro "Mafia Export"
- Mario Portanova, giornalista
- Avv. Ilaria Ramoni, Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie di
Milano e provincia
- Mario Agostinelli, Consigliere regionale Lombardia
- Alberto Ibba, direttore editoriale della collana Verdenero di Ed. Ambiente
Nel corso della serata sarà possibile acquistare i prodotti della Cooperativa
"Lavoro e Non Solo", cooperativa sociale di Corleone che lavora sui terreni
confiscati .
Ingresso a sottoscrizione libera
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:51:42 in Italia, visitato 2067 volte)
Lo scorso undici Febbraio due agenti di Polizia dipendenti dalla questura di
Varese, città d’origine dell’attuale Ministro degli Interni leghista Bobo
Maroni, sono entrati in un fast- food di un centro commerciale cittadino e
l’hanno sorpresa mentre stava pranzando. Dopo averne controllato i documenti
l’hanno invitata a seguirli in questura ove le è stato notificato il foglio di
via dal capoluogo dell’Insubria in quanto persona pericolosa socialmente. Lucica
Tudor comunque ha immediatamente presentato alla locale Prefettura ricorso
contro quella che afferma essere una misura di polizia dettata solamente dal
viscerale odio che gli italiani provano quotidianamente verso la sua gente, i
Rom. “ Vorrebbero che scomparissimo dalla loro terra ma siccome in buona parte
siamo cittadini romeni, cioè comunitari, devono accettare la nostra presenza
accanto a loro, a certe condizioni, e ciò li manda in bestia” sottolinea la
Tudor. Lucica non è però una romena, per giunta di razza zingara, qualunque:è la
leader imperatrice dell’Alleanza per l’Unità dei Rom. E’ la rappresentante dei
Rom romeni in tutt’Europa ed in questo ruolo è stata eletta nel 2003 con la
benedizione di un Vescovo ortodosso. Sino ad allora, a far data dal 1992, era
stata un’artista di successo ma un incidente la costrinse all’inabilità ed
ancora oggi appare offesa ad una gamba.” Vorrei unire tutta la Nazione Rom, che
non coincide con quella romena, e lavorare con i ventisette governi dell’Unione
europea per il bene del mio popolo che, bisogna sempre rammentarlo, è nato e
vive in buona parte entro i confini dell’Unione Europea. Purtroppo il governo
italiano, ed oserei dire un po’ tutta l’opinione pubblica del vostro paese, è
sorda a queste nostre istanze” si lamenta Lucica la quale già ha depositato
presso la Prefettura della città del Ministro Maroni il proprio ricorso contro
il provvedimento di polizia che ritiene ingiusto e lesivo dei suoi diritti
fondamentali. Lucica infatti non vive ne di accattonaggio ne di espedienti ma
dei proventi di un lavoro onesto seppur umile: è infatti una colf di una signora
italiana. E’ dunque in grado di dimostrare di potersi sostenere in Italia con
proventi legali ma tutto questo non è bastato ad evitarle l’espulsione dai
confini comunali di Varese. Da qualche anno Lucica collabora con l’Associazione
“ Rom per la Legalità” vicina ai City Angel di Milano. La sua nazionalità però
l’ha portata ad essere considerata persona indesiderata cosiccome indesiderati
sono quei tanti bambini rom che, esaudendo un desiderio del Ministro Maroni in
persona e dalla sua collega bresciana Mariastella Gelmini, nello scorso autunno
si sono iscritti con speranza alle scuole elementari del capoluogo lombardo
salvo poi essere messi nell’impossibilità fisica di frequentarle grazie ai
continui sgomberi di campi zingari nell’hinterland meneghino voluti dal Sindaco
Moratti. A nulla in proposito sono valse le proteste della Curia ambrosiana e
del suo Pastore, il Cardinale Tettamanzi.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:49:52 in lavoro, visitato 1669 volte)
Sono iniziate questa mattina, negli insediamenti di via Candoni e via di
Salone, le preselezioni tra i residenti di cinque campi nomadi autorizzati della
capitale per svolgere dei tirocini formativi nel settore del decoro urbano.
Attualmente sono 105 i posti a disposizione dei rom della capitale, 80 nelle
cooperative che operano alle dipendenze del Servizio Giardini nel decoro urbano
e 25 all'Ama nei servizi di recupero di materiali ed elettrodomestici
abbandonati. Quattro mesi di apprendistato, retribuito 450 euro al mese grazie
ad uno stanziamento di 500mila euro messo a disposizione dal Comune di Roma,
potrebbero aprire ai nomadi selezionati le porte del mondo del lavoro.
L'iniziativa fa parte del programma Retis, voluto dall'assessorato alle
Politiche sociali del Comune di Roma per favorire l'integrazione sociale dei rom
attraverso il lavoro. La prossima settimana le preselezioni proseguiranno:
lunedì al Roman River, mercoledì al campo di via dei Gordiani e venerdì in
quello di via Pontina. Dopo una prima selezione, che privilegerà i più giovani e
coloro che hanno già svolto esperienze lavorative, i rom svolgeranno dei
colloqui individuali per delineare assieme ad un tutor un profilo personale che
evidenzi le proprie competenze. (omniroma.it)
su youtube o anche sui siti del Corriere e di Repubblica, trovate molto
materiale. Qua si riassume in poco più di due minuti una lunga e intensa
mattinata
E visto che in Mahalla non ci facciamo mancare niente:
Jovica riconoscimento ad un artista
Non conosco quali pensieri abbiano ispirato il Ministro Maroni allorquando ha
deciso di accogliere la richiesta del musicista Jovic Jovica, e di moltissimi
amici e artisti che l’hanno sostenuta, di annullamento di un’espulsione
comminata mentre era in corso di rilascio un permesso di soggiorno per meriti
artistici.
Mi piace però pensare o forse sperare, che questo gesto così imprevedibile e
sorprendente, riveli una passione per la musica, che accomuna, anziché dividere,
al di là delle sovrastrutture ipocrite del pensiero contemporaneo e dei
pregiudizi da cui è pesantemente condizionato.
Conosco Jovica da molto tempo, anni ormai, che abbiamo spesso percorso insieme
tra molte difficoltà e poche speranze.
Di sé stesso, della sua musica, ama spesso ripetere: “Da che sono nato nella mia
vita c'è musica. Il mio bisnonno era violinista. E' morto a 106 anni, sdraiato
sul letto, con la testa appoggiata al muro e il violino in mano, mentre suonava.
L'abbiamo trovato così e abbiamo fatto fatica a separarlo dal violino, perché le
sue dita erano rigide. Non riesco a pensare a una morte più dolce”.
Tempo fa ebbi la fortuna di visitare la “Kafana” (Taverna) che gestiva in
gioventù a Pozarevac, 40 km. da Belgrado, prima della guerra.
Un luogo in cui il tempo è rimasto immobile, avvolto nelle reti di ragnatele che
trattengono i ricordi, quelli belli e quelli brutti.
Un’amica comune, un giorno, andò alla ricerca nella sonnolente campagna serba
della sua amatissima fisarmonica cromata, la stessa che oggi lo accompagna su
tutti i palcoscenici.
Tre anni fa, insieme alla sua famiglia, ottenne una piazzuola nel campo comunale
di via Sesia, a Rho.
Neanche questo fu facile o scontato, mentre oggi i nuovi amministratori locali
quel campo lo vorrebbero chiudere, ricacciando tutti per strada.
Nell’esaltazione del momento qualcuno ha forse azzardato accostamenti un po’
eccessivi…lontani dal carattere umile e gentile di Jovica, paragonandolo al
jazzista Django Reinhardt..
Io mi limito a pensare che una comunità, come quella rhodense, che si rivela
così incapace di entusiasmarsi per la ricchezza culturale che la circonda,
dimostri solo quanto sia destinata a rimanere l’ombra di sé stessa, vittima di
insignificanti “ombre” politiche che la amministrano attraverso le istituzioni
locali, come le ragnatele che avvolgono la lontana “Kafana” di Jovica…
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