Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 05/03/2010
Dalla newsletter Articolo 3 - Osservatorio sulle
discriminazioni
osservatorio.articolo3@gmail.com
Cosa accomuna il respingimento delle quattro famiglie sinte bresciane che
hanno acquistato un terreno nel comune di Guidizzolo per andarci a vivere e
cominciare ad affrancarsi dal ghetto dei cosiddetti campi nomadi e il
regolamento approvato dall’amministrazione di Goito, che respinge dall’asilo
comunale (e quindi pubblico) i bambini provenienti da famiglie che non
abbracciano “una visione cristiana della vita”?
Al fondo delle due operazioni c’è l’idea che serve innalzare muri non valicabili
per ‘difendersi’ da chi non appartiene alla ‘comunità’ dei nativi maggioritari:
qui non c’è posto per te se sei diverso da noi. E la parola ‘diverso’, resa
dall’abuso povera di senso, prende, nell’area compresa tra Guidizzolo, Mariana
Mantovana e Goito significati che riguardano molti di noi: non entri se sei
sinto o rom, se sei ateo, ebreo, musulmano, buddista, induista, divorziato,
separato, omoaffettivo, o anche solo cocciutamente laico. Che tu sia maschio o
femmina, in età adulta o in età bambina. Noi ‘minoritari’ possiamo essere tutti
respinti. A riprova del fatto che quando in una società si apre una lacerazione
nel tessuto democratico e passa una discriminazione, prima o poi, tutti siamo
esposti al rischio di essere discriminati.
Alcune amministrazioni sembrano voler aprire conflitti, sollecitare paure,
costruire estraneità. Dovremmo indignarci ancora di più pensando che a fare le
spese di queste operazioni di ‘pulizia’ sono soprattutto i bambini e le bambine.
All’assemblea promossa dal gruppo dei consiglieri dell’opposizione del Comune di
Goito martedì sera il pubblico era folto e attento. Tante le voci preoccupate:
anni fa era impensabile che gli abitanti del paese potessero dividersi sulla
difesa di un principio costituzionale. La sensazione diffusa era quella di un
degrado dell’ossatura democratica. C’erano un folto gruppo cittadini goitesi
provenienti da altri Paesi; quelli più direttamente interessati alle esclusioni
e ai respingimenti. Hanno ascoltato zitti. E se ne sono andati. Era presente
anche un gruppo di cittadini e cittadine castiglionesi di origine magrebina;
sono intervenuti, hanno catturato l’attenzione, risvegliato la voglia di
partecipazione, forti di un’esperienza di impegno civile contro le
discriminazioni che da anni si alimenta del lavoro comune tra chi è nato in
Italia e chi in Italia ora vive. La svolta, per una ripresa della vitalità
civile del Paese in cui viviamo, sta proprio nella costruzione di presidi in cui
cittadinanze vecchie e nuove, generazioni, culture e religioni mescolino le loro
lingue. La giovanissima Chaimaa, diciassettenne proveniente dal Marocco, velata
per sua scelta, alla fine dell’assemblea si è fermata con noi dell’Osservatorio:
insieme a un gruppo di compagni di scuola vuole promuovere iniziative per la
difesa della laicità della scuola e la difesa della Costituzione italiana. C’è
ancora speranza.
Maria Bacchi
All’assemblea pubblica tenuta a Goito per discutere con la cittadinanza
del Regolamento dell’Asilo comunale voluto dall’Amministrazione non ha potuto
essere presente il Presidente di Articolo 3, Fabio Norsa, che ha inviato una
comunicazione:
L’intervista che ho rilasciato alla Gazzetta ed il successivo comunicato
congiunto dell’U.C.E.I., Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e della
Comunità di Mantova alla stampa nazionale e locale, credo non possano dare adito
a dubbi sulle nostre ferme posizioni, asettiche da dietrologie religiose e
contrasti di altra natura, riferendosi solo all’inosservanza ed alla violazione
dei fondamentali diritti umani, civili, sociali e di laicità dello Stato
garantiti a tutti i cittadini dalla nostra Costituzione.
Il mio intervento è circoscritto alla sola difesa e tutela di tali diritti,
proponendomi nel doppio ruolo di rappresentante di Articolo3, Osservatorio sulle
discriminazioni, ed, a titolo personale, di uomo, nel senso più completo e
profondo del termine, che non può astenersi ed esimersi da una concreta quanto
instancabile opposizione ad ogni atto discriminatorio compiuto verso qualsiasi
altro uomo.
Articolo3, a conferma di quanto dichiarato dalla vice-presidente, Maria Bacchi,
monitorerà con la massima attenzione gli sviluppi della vicenda “Asilo di Goito”,
ma non solo quella, e parteciperà ad ogni iniziativa volta alla corretta
applicazione dei valori costituzionali troppo spesso disinvoltamente e
proditoriamente stravolti.
La mia formazione culturale, schematica e pragmatica, che privilegia il bianco
ed il nero alle tante gradazioni intermedie dei grigi, mi impedisce di
considerare la buona fede delle argomentazioni e delle complicate filosofie
apparse sulla stampa tendenti a far considerare come corretta l’applicazione
distorta degli articoli della Costituzione afferenti al caso “Asilo”, in quando
basta semplicemente consultarli per appurare all’istante che sanciscono l’esatto
contrario.
Esprimo infine la personale convinzione che la pervicacia delle Istituzioni
deliberanti nel sostenere una forzatura del tutto inopportuna, pur a fronte di
una vibrata contestazione, non solo popolare e non solo locale, non possa essere
attribuibile alla cecità degli Amministratori, ai quali basterebbe recepire il
dissenso, analizzarlo e correggere l’evidente errore ritirando il regolamento
adottato, ma sia una corrente di pensiero che, francamente, credo minacci il
sistema democratico.
Fabio Norsa
Interrogazione a risposta scritta, deputati firmatari: BERNARDINI,
BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI.
Al Ministro dell'interno. - Per sapere - [...]
(testo completo
http://nuovo.camera.it/417?idSeduta=291&resoconto=bt13¶m=bt13 a metà
pagina circa)
Romeo, un bambino di etnia rom, frequentava fino a qualche giorno fa la prima
elementare nel quartiere della Bovisa, Via Guicciardi, in piena periferia
milanese, e, nei suoi primi sei anni di vita, ha vissuto varie volte
l'esperienza dello sgombero, essendo giunto nella scuola milanese dopo essere
stato allontanato dal Rubattino ed aver interrotto la sua frequenza
scolastica alle elementari di via Feltre;
pochi giorni fa Romeo, insieme ad un'altra bambina che frequentava la quarta
elementare e alle loro famiglie, è stato sgomberato dalle forze di polizia dal
capannone in cui viveva;
per qualche notte è stato ospitato in un centro di accoglienza, ma a breve verrà
sgomberato anche dal luogo in cui ha trovato riparo;
nel corso degli ultimi mesi la famiglia di Romeo è stata continuamente
sgomberata nonostante la sua evidente volontà di iniziare un percorso nuovo
di integrazione e inserimento sociale, il che comporta che al loro figlio,
Romeo, vengano tuttora negati diritti fondamentali quali la casa e l'istruzione,
essendo il suo percorso scolastico e affettivo continuamente interrotto -:
di quali informazioni il Ministro interrogato disponga circa i fatti riferiti in
premessa;
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda porre in essere per il
tramite del commissario per l'«emergenza rom» perché si adempia agli obblighi di
solidarietà ed accoglienza, anche in adempimento della citata direttiva contro
la discriminazione basata sulla razza e le origini etniche;
quali misure urgenti il Governo voglia approntare al fine di garantire la
sicurezza e i diritti delle comunità rom in occasione delle numerose azioni di
sgombero portate avanti su tutto il territorio nazionale;
quali interventi di carattere progettuale il Governo intenda porre in essere al
fine di dare attuazione alla direttiva europea contro la discriminazione basata
sulla razza.
(4-06316)
Casa Internazionale delle Donne
Coordinamento donne contro il razzismo
Domenica 7 marzo 2010 Piazza Campo de’ Fiori - dalle ore 11 al tramonto
Primavera antirazzista
VOCI DI DONNE MIGRANTI E CITTADINE
Mostre e libri, stand informativi, spettacoli di cinema, teatro, musica
Saranno presenti le produttrici agricole del Progetto Rea Silvia della Regione
Lazio
Programma
Presentazione dell’iniziativa da parte del Coordinamento
Intervento dell’associazione Insieme Zajedno
Intervento di lavoratrici e lavoratori di Rosarno, Ass. Da sud
Campagna per il Nobel alle donne africane
Balli popolari in piazza, a cura dell’ass. Cemea
Pranzo preparato dalle donne della scuola Carlo Pisacane e dell’ass. Asinitas
Campagna Nastri Verdi di sostegno alle lotte delle donne iraniane
Intervento dell’ass. Be Free sul CIE di Ponte Galeria
"RetroviaNapoli"
Canzoni ispirate da donne, Stefania Tarantino (voce), Letizia Pelosi (chitarra)
I bambini di Capoverde : campagna per la ricostruzione della scuola
Intervento ass. Asinitas , proiezione di video
Letture teatrali da Quelle voci dal vuoto ( ed.Jacobelli)
proiezione del video: The Chain of Love (Mamme a catena)
Voci di donne dalla Bolivia
Interventi musicali
Aderiscono le associazioni del Coordinamento Donne contro il razzismo:
Assolei, Candelaria, Donne a colori , Donne capoverdiane in Italia, Donne per la
pace, Dhuumcatu, Imed, Insieme Zajedno, Le Nove, Madri per Roma città aperta,
Monteverde antirazzista, No.Di: I nostri diritti, Spirit Romanesc, Quinoa, Trama
di terre. Ed inoltre: Arci, Asinitas, Be free, CGIL di Roma e del Lazio,
Coordinamento Donne della CGIL di Roma e del Lazio, Da Sud, Federazione delle
Chiese Evangeliche in Italia, Lunaria, Filipino Women’s Council
Saranno distribuiti materiali di documentazione dei Dossier Immigrazione,
Caritas/Migrantes
Con il patrocinio della Presidenza della Provincia di Roma
Nessun essere umano è illegale
Dichiariamo la nostra intolleranza al razzismo,la nostra volontà di abbattere
muri e frontiere per affermare una cittadinanza globale.
Le politiche razziste sono sempre più pratiche per governare la crisi economica.
In assenza di politiche anticrisi l'unica risposta è la riduzione di libertà e
diritti.
Come fermare altrimenti le resistenze se non ingabbiando la società, producendo
separazione e odio razziale? Misure che colpiscono in particolare i/le migranti
ma riguardano tutti e puntano a dividere e a rompere i rapporti di solidarietà
tra le persone, alimentando la paura e rendendo tutti più ricattabili.
Le politiche razziste contro l’immigrazione alimentano e si combinano con nuove
forme di razzismo popolare , fondate su stereotipi e pregiudizi contro “lo
straniero e il diverso”.
Il risultato è una democrazia dimezzata, perché ogni forma di discriminazione è
il contrario della democrazia; vogliono imporci una cittadinanza e quindi anche
una società chiusa e esclusiva, in cui tutte, native e migranti, stentiamo a
riconoscerci.
In molte lingue – anche l’italiano - i concetti di "straniero", "strano" ed
"estraneo" hanno la stessa radice linguistica. Oggi come ieri "lo straniero -
l'estraneo" è chi non rientra in quei parametri di "normalità" che qualcuno ieri
come oggi ha stabilito.
Noi ci sentiamo straniere in questo Paese dove siamo nate, perché ci sentiamo
estranee a tutto ciò che oggi questo Paese vuol rappresentare.
Dichiariamo ancora che finché ci sarà il sessismo ci sarà anche il razzismo:
anzi, è proprio il sessismo che ha aperto la strada al razzismo, rendendolo
ovvio, naturale: ambedue sono ideologie discriminatorie costruite sul corpo che
esprimono il sistema di potere che governa le relazioni tra maschi e femmine,
tra bianchi e neri.
L’intreccio tra sessismo e razzismo dimostra come si rafforzino a vicenda
utilizzando l’uno gli strumenti dell’altro.
Le donne sono state usate per dichiarare guerra ai migranti e i migranti, a loro
volta, sono stati usati per chiarire che le donne italiane appartengono agli
uomini italiani. I maschi italiani ne sono usciti senza macchia, sdoganati - al
solito - come “brava gente”: il mostro è fuori di noi, il mostro è l’altro.
In questi anni abbiamo lavorato in tante, per aprire il nostro paese al mondo e
alle tante diversità. Il nostro stare insieme, ciascuna con la propria
soggettività, rielaborando insieme il nostro essere nate in Italia o altrove, le
nostre esperienze migratorie o le nostre differenze, è già un condividere,
un’alternativa allo svilupparsi di un nuovo razzismo.
E’ ora di alzare le voci di tutte contro le politiche e le retoriche razziste,
contro la precarizzazione delle vite.
Coordinamento donne contro il razzismo
Fotografie del 05/03/2010
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