Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 09/03/2010
Ricevo da Roberto Malini
A seguito di un ricorso dell’ERRC, il Comitato conclude che la Francia ha
violato la Carta Sociale europea. Analogo ricorso pendente contro l’Italia,
presentato dal Center on Housing Rights and Evictions (COHRE) in base a
documenti, prove, testimonianze e fotografie trasmesse al Centro dal Gruppo
EveryOne, da Viktoria Mohacsi e da altre organizzazioni per i Diritti Umani.
Strasburgo, 5 marzo 2010. Con una decisione del 19 ottobre 2009, ma resa
pubblica il 27 febbraio 2010, il Comitato europeo dei diritti sociali ha
concluso che la Francia ha violato l'art. 31 commi 1 e 2, l'art. 16, l'art. 30,
l'art. E in collegamento con gli art. 31, 30 e 16, e l'art. 19 c. 4 della Carta
Sociale europea, non assicurando alle popolazioni nomadi e Rom misure
sufficienti per soddisfare il loro legittimo diritto ad un alloggio
adeguato, per contrastare la loro povertà ed esclusione sociale e
conseguentemente anche garantire il rispetto della vita familiare.
Il Comitato del Consiglio d'Europa, chiamato a monitorare l'applicazione degli
obblighi scaturenti dall'adesione degli Stati alla Carta sociale europea, ha
ritenuto la Francia in violazione dell'art. 31 della Carta relativo al diritto
all'accesso all'abitazione, in conseguenza di un'insufficiente implementazione
della legislazione sulla realizzazione di campi sosta. Ugualmente il Comitato ha
ritenuto insoddisfacenti gli sforzi compiuti dalle autorità francesi per venire
incontro ai bisogni alloggiativi delle popolazioni "nomadi" che desiderano
adottare uno stile di vita sedentario. Il Comitato ha infatti concluso che gli
interventi volti a tenere conto degli insediamenti di tali popolazioni nella
pianificazione urbanistica sono lasciati alla discrezionalità delle autorità
locali ed insufficienti risorse vengono investite allo scopo. Ugualmente il
Comitato ha ritenuto che i provvedimenti di sgombero attuati nei confronti di
gruppi di nomadi, in particolare quelli adottati con urgenza per motivi di
ordine, igiene e sicurezza pubblica, hanno determinato una violazione delle
norme della Carta sociale europea in relazione al loro carattere sproporzionato
e alla violenza spesso utilizzata.
Secondo il Comitato, inoltre, tali violazioni del diritto all'accesso ad un
alloggio adeguato si sono determinate perché le autorità francesi non hanno
sufficientemente preso in considerazione i bisogni specifici delle popolazioni
rom e nomadi, tanto di quelle che desiderano continuare a condurre uno stile di
vita nomade, quanto di quelle che invece sentono l'esigenza di una maggiore
sedentarizzazione. Con questo, le autorità francesi hanno dunque violato il
principio di eguaglianza sostanziale e di non discriminazione per motivi
etnico-razziali, di cui all'art. E della Carta sociale europea.
La mancanza di adeguate risorse investite per venire incontro alle specifiche
esigenze abitative delle popolazioni Rom e nomadi ha dunque determinato per il
Comitato la violazione da parte della Francia del diritto di tali popolazioni ad
essere protette dalla povertà e dall'esclusione sociale.
Un ricorso analogo è stato inoltrato dal Centro on Housing Rights and Evictions
(COHRE ) contro l'Italia ed è stato dichiarato ammissibile con decisione del
comitato europeo per i diritti sociali l'8 dicembre 2009. Nel corso dell'anno
sarà dunque deciso nel merito.
Tutti i documenti riguardanti il ricorso pendente contro l'Italia (Complaint n.
58/2009) possono essere consultati sul sito web:
http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/socialcharter/Complaints/Complaints_en.asp
European Committee of Social Rights, Decision on the merits, European Roma
Rights Center v. France, 19 October 2009 (Complaint n. 51/2008)
Segnalazione di Maria Grazia Dicati
Idea Rom, associazione di promozione sociale costituita alla fine del 2009 da
donne Rom delle diverse comunità presenti a Torino, è stata premiata oggi dal
presidente Giorgio Napolitano in occasione della festa della donna. Idea Rom
vuole favorire l'integrazione e la partecipazione dei Rom (e dei Sinti, dei Kalé,
dei gruppi e delle comunità viaggianti) nella società italiana ed europea. Tra i
suoi obiettivi vi è quello di ottenere il riconoscimento dei Rom come minoranza
etnica e linguistica, con pieni diritti di cittadinanza e di contrastare i
pregiudizi e le forme di discriminazione; inoltre vuole promuovere la mediazione
interculturale e la convivenza civile, favorendo la conoscenza, il dialogo e
l’incontro tra culture diverse.
Idea Rom, essendo nata solo da pochi mesi, è ancora sostanzialmente un
laboratorio di idee, ma ha già realizzato diverse iniziative, come il progetto
sperimentale “Piccoli Rom vanno a scuola” per la formazione degli insegnanti e
la mediazione culturale all’interno della scuola I.C. “Leonardo da Vinci” di
Torino (con il contributo del comune di Torino). Ha pubblicato un dossier in
occasione della Giornata della Memoria (gennaio 2010). Ha promosso le attività
dell’associazione presso istituzioni, organizzazioni del privato sociale e
organi d’informazione.
“Ci siamo unite per dire che non siamo tutte criminali”, spiega Vesna Vulatic,
mediatrice culturale Rom fin dai primi anni Novanta che, con altre dieci giovani
donne, ha dato vita a Idea Rom. Le iscritte abitano nei campi nomadi o nelle
case popolari dei quartieri torinesi della Falchera o delle Vallette. Alcune
lavorano o sono in cerca di lavoro, altre studiano, come Ivana, 19 anni: “Voglio
iscrivermi a Scienze dell’Educazione per lavorare con i bambini Rom. Io non ho
mai nascosto le mie origini, fin dalle elementari quando, studiando storia si
parlava del popolo Rom. Di solito, attraverso la conoscenza personale, il
pregiudizio scompare. Ma i miei genitori, al lavoro, non lo hanno mai detto. Mio
padre ha scritto un libro di poesie e uno sulla cultura Rom per bambini, eppure
deve nascondersi, non può permettersi di perdere quel posto”.
“La nostra gente non osa parlare della sua origine, soprattutto nei posti di
lavoro dove magari è occupata da anni e apprezzata – continua Vesna – . I rom
sono sempre stati dipinti come sporchi, bugiardi e ladri, così succede che
persino a scuola i bambini e le loro mamme non dicano qual è la loro realtà.
Spesso non precisiamo la nostra origine. Diciamo “slave”, ma anche slavo non
piace… Le mie figlie non conoscono il serbo, con i nonni non si capiscono. Dopo
tanti anni continuiamo a rinnovare il permesso di soggiorno, ma loro sono nate
qui. Un giorno saranno cittadine italiane. Spero che quel giorno non siano più
considerate straniere”.
Gruppo di confronto e ricerca sulle politiche locali per i gruppi zigani
in Europa
Giovedì 18 marzo 2010, ore 15.30
TRA INCLUSIONE ED ESCLUSIONE
Una storia sociale dell’educazione dei rom e dei sinti in Italia
Luca Bravi (Università degli Studi di Firenze, autore di Tra inclusione
ed esclusione, Edizioni Unicopli 2009)
Discutono:
Dimitrios Argiropoulos (Università di Bologna)
Gino Candreva (Redazione di “Zapruder”)
Raffaele Mantegazza (Università di Milano-Bicocca)
Tommaso Vitale (Università di Milano-Bicocca)
PER APPROFONDIMENTI SUL CONTENUTO DEL SEMINARIO:
laura.boschetti@yahoo.it
Università di Milano Bicocca,Via Bicocca degli Arcimboldi 8, edificio U7, III
piano, Aula Pagani
Il seminario è aperto a studenti, dottorandi, ricercatori, docenti, attivisti,
cittadini, tutti. In collaborazione con Partecipazione e conflitto. Rivista di
studi sociali e politici:
http://www.francoangeli.it/Riviste/sommario.asp?IDRivista=152
L'appuntamento su
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Fotografie del 09/03/2010
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