Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 25/03/2010
Da
Czech_Roma
Radio Praha
18-03-2010 Rob Cameron
Il Ministro dell'Istruzione ha proposto l'introduzione nelle scuole di
lezioni di lingua e cultura romanì, per incoraggiare gli studenti rom e
rafforzare l'integrazione nella società. Il piano, riportato questa settimana
dal giornale Lidové noviny, è ancora ai primi passi - il ministro intende
lanciare un progetto pilota in alcune scuole. Ma è stato ben accolto dalle OnG
che lavorano per il miglioramento degli standard educativi tra i Rom.

La lingua e la cultura romanì non caratterizzano i curriculum scolari della
scuola ceca. Un gruppo di illuminati incaricati del Ministero dell'Istruzione
vogliono un cambio, ed hanno scelto diverse scuole con un'alta percentuale di
studenti rom per un progetto pilota. Tramite questo schema, gli studenti
potranno scegliere una classe accessoria di lingua, storia e cultura romanì.
Lo schema non è inteso solo perché gli studenti rom diventino più coscienti
della loro cultura; il Ministero dell'Istruzione vuole che le classi siano
disponibili anche ai ragazzi non-Rom. Il ministero ritiene che se gli altri
ragazzi impareranno di più sul retroterra dei loro compagni di classe, questo
contribuirà a rompere le barriere nella società ceca tra i Rom e la società
maggioritaria.
E' una meta ambiziosa [...]. Però non è chiaro nella pratica quanto successo
avrà l'iniziativa.
Si stima che vivano nella Repubblica Ceca 250.000 Rom, ma è una comunità
definita da tutti i segni dell'esclusione sociale: alta disoccupazione, povera
salute, aspettative di vita più corte e bassi standard educativi. Diversi
governi hanno tentato di affrontare l'ultimo problema, con poco successo.

Molti ragazzi rom finiscono nelle scuole speciali per chi ha difficoltà
d'apprendimento. Quanti riescono a rimanere nel sistema educativo regolare
spesso si trovano a frequentare classi di soli Rom, in quanto i genitori
"bianchi" disiscrivono i loro figli da quelle che percepiscono come "scuole di
zingari".
Apro una parentesi, con una poesia di Paul Polansky, tratta
da "Undefeated" - Multimedia Edizioni
UNA SCUOLA SPECIALE
Ho sempre saputo che mia figlia era brillante,
Faceva disegni pieni di dettagli,
memorizzava tutte le canzoni dei nostri antenati,
suonava il piano prima di avere cinque anni.
Per cui fui sorpreso quando l'insegnante venne
a casa nostra e ci disse
che nostra figlia non era pronta per la scuola.
Il suo ceco non era abbastanza buono,
aveva bisogno di aiuto con la grammatica.
Il preside accettò di incontrarci.
Disse che nostra figlia era una bella bambina,
ma sarebbe stata l'unica zingara nella sua classe.
Alla fine acconsentimmo.
Firmammo il foglio.
Non volevamo che la nostra bambina fosse maltrattata.
Ma ora quando la porto a piedi a scuola,
e vedo la targa sull'edificio,
mi si spezza il cuore.
Perché non ci hanno detto
che la sua scuola speciale
era un centro per
ritardati mentali.
...e chiudo la parentesi:
Paul Polansky è stato tra i primi a testimoniare il saccheggio del
Kosovo e la distruzione della sua comunità rom. Si deve a lui se è venuto alla
luce lo scandalo dell'avvelenamento
da piombo nei campi profughi del Kosovo. Poeta, romanziere, antropologo
conosciuto in tutto il mondo, settimana scorsa era a Milano, tra l'indifferenza
generale e 15 persone ad ascoltarlo. A maggio tornerà in Italia, e vorrei
preparargli un'accoglienza migliore.
In attesa della
chat di stasera, ricevo da Paolo Cagna Ninchi
La Lombardia è ragione della
nostra infelicità politica. Regno quasi incontrastato di un mix terrificante
composto dal modello di potere di Formigoni e della Compagnia delle opere e
dalla pervasività sul territorio della politica xenofoba della Lega, ha da anni
il contraltare di una sinistra, oggi impersonificata da Penati, che ha assorbito
la sindrome del perdente e scelto come una unica alternativa quella di inseguire
l’avversario politico sul suo stesso terreno non avendone però né le alleanze
forti, né il radicamento sociale che anzi si smarrisce sempre più nella scelta
di chiudere con la sinistra politica e sociale per inseguire illusorie e
perdenti alleanze al centro. Non si possono dimenticare di Penati il contributo
alla devastazione di un territorio già divorato come quello della provincia di
Milano, l’accettazione della perdita del valore sociale del lavoro, le
dichiarazioni sulla subalternità della politica non ai bisogni ma agli stati
d’animo agli umori, indotti o meno, nella popolazione e quindi dagli anche tu
con la caccia al rom, diventato, nella sua fragilità, il perfetto capro
espiatorio.
Qualcuno ha detto che con questi
dirigenti la sinistra non va da nessuna parte. Non è vero purtroppo: va verso un
deserto culturale e civile dal quale sarà ben difficile riemergere perché ben
radicato nel senso comune. Sentire di appartenere a una comunità che condivide
beni comuni, riconoscere il diritto dell’altro, essere solidale con chi ha meno
non fa più parte dei connotati di gran parte anche delle giovani generazioni.
Anche queste elezioni in
Lombardia nascono quindi nel segno di una sconfitta annunciata e anche
accettata, ma non da noi che sappiamo quanto determinante sia coltivare la
speranza che il mondo nel piccolo come nel grande possa e debba cambiare. Allora
bisogna gettare i semi di una visione del mondo radicalmente alternativa, che
ridia senso all’appartenenza a una comunità solidale, che condivida valori di
giustizia sociale, di apertura verso tutto quello di diverso il mondo ci porta e
può arricchire la nostra vita, ricordando come le nostre radici siano nutrite da
tante culture diverse tra loro.
Gettiamo questo seme, facciamo
gesti significativi in questa direzione. Contro la barbarie della Lega, la
criminalizzazione degli immigrati, la devastazione culturale e sociale della
giunta Formigoni, la subalternità delle candidature alla Penati, vi chiediamo un
voto per mandare una “zingara” al Pirellone, Dijana Pavlovic, candidata
per la Federazione della sinistra - rom serba, attrice, attivista zigana - come
segno del valore della diversità, del riscatto delle minoranze per il riscatto
di tutti, non come una concessione al
politically correct ma come lievito per far crescere il pane del
futuro.
LE RAGIONI DEGLI ULTIMI SONO LE RAGIONI DI TUTTI. MANDIAMO UNA “ZINGARA”
AL PIRELLONE Dario Fo e Franca Rame, Moni Ovadia, Giorgio Bezzecchi
(Associazione RomanoDrom), Nelly Diop e Daimarely Quintero Tumbarell (promotrici
del movimento 1° marzo), Yuri Del Bar (Associazione SucarDrom), Radames
Gabrielli (presidente Federazione Rom e Sinti insieme), Ivana Kerecki
(Coordinamento nazionale per la Jugoslavia), Pap Khouma (scrittore), Wejdane Majeri (docente Politecnico), Tatiana Olear (regista)
Ricevo da Tommaso Vitale
CONVEGNO INTERNAZIONALE
LA CONDIZIONE GIURIDICA DI ROM E SINTI IN ITALIA
MILANO 16-18 GIUGNO 2010
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA E ASGI (ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI
GIURIDICI SULL’IMMIGRAZIONE)
RAPPRESENTANZA A MILANO DELLA COMMISSIONE EUROPEA
La situazione delle persone che si riconoscono, dal punto di vista linguistico o
culturale, come rom o sinti che si trovano in Italia appare precaria sotto
molti punti di vista. La complessità della condizione giuridica delle persone
appartenenti a gruppi rom e sinti esige un approfondimento sistematico e sereno.
Il convegno mira proprio a svolgere per la prima volta in Italia questo
complessivo approfondimento giuridico con i maggiori esperti italiani e
stranieri. Il convegno mira altresì ad indicare azioni giudiziarie
antidiscriminatorie utili nella pratica professionale degli avvocati e a dare
anche spunti per la pratica professionale degli assistenti sociali e
degli educatori. Perciò, in collaborazione con gli ordini
professionali, la partecipazione al convegno sarà certificata ai fini della
formazione professionale richiesta per gli avvocati e per gli assistenti
sociali.
Principali destinatari: Avvocati, magistrati, rappresentanti di
associazioni italiane e straniere, dirigenti della pubblica amministrazione,
assistenti sociali, operatori sociali, assessori e consiglieri, insegnanti,
studiosi italiani ed esteri.
Temi delle sessioni plenarie:
ASPETTI STORICI E GIURIDICI GENERALI
ASPETTI DI DIRITTO COMUNITARIO E INTERNAZIONALE E DI DIRITTO DEGLI STRANIERI
UNO SGUARDO ALLA LEGISLAZIONE DI ALTRI STATI EUROPEI
EGUAGLIANZA, DISCRIMINAZIONI E AZIONI LEGALI
INTEGRAZIONE, PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE
I DIRITTI A CIRCOLARE, A SOGGIORNARE E AD ABITARE
I DIRITTI LINGUISTICI, CULTURALI E DELL’ISTRUZIONE
FAMIGLIA E DIRITTI DEI MINORI
IL DIRITTO ALLA SALUTE
ASPETTI PENALI E PROCESSUALI
LE SFIDE PER IL FUTURO
VERSO UNA LEGGE ITALIANA PER LA TUTELA DI ROM E SINTI
Il comitato scientifico (Paolo Bonetti, Alessandro Simoni, Tommaso Vitale) spera
che il convegno possa essere di interesse per tutti i lettori del sito web
Mahalla. Per tutto il convegno sarà attivo un servizio di traduzione
simultanea dall’inglese all’italiano. La partecipazione è gratuita ma è
necessario iscriversi al convegno per ragioni organizzative. Per
richiedere il programma e per ulteriori informazioni:
condizionegiuridica.rom@unimib.it
. Le iscrizioni apriranno il 2 aprile 2010.
Sostengono il Convegno, oltre ai promotori, anche Open Society Justice
Initiative, Fondazione Cariplo, Fondazione UnIdea, Commissione Pari Opportunità
e Rettorato dell’Università di Milano-Bicocca.
Fotografie del 25/03/2010
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