Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 29/05/2009
Da
U Velto
Vladimiro Torre è candidato a Reggio Emilia nelle prossime elezioni comunali.
Torre è candidato nelle liste di
Rifondazione Comunista, unica formazione
politica in Italia che ha chiesto a Rom e Sinti di candidarsi nelle proprie
liste per le elezioni europee e candidando
Dijana Pavlovic nella circoscrizione del Nord Ovest (Lombardia, Piemonte e
Liguria). Rifondazione conferma una sensibilità alle questioni delle
minoranze iniziata nel 2005 con la candidatura e la elezione di Yuri Del Bar nel
Consiglio comunale di Mantova.
Vladimiro Torre così si presenta ai reggiani
Mi chiamo Vladimiro Torre, sono sinto e cittadino italiano nato a Carpi (MO)
il 20.08.1946. Con la mia famiglia vivo a Budrio di Correggio (R.E.) dove ho
acquistato un terreno su cui ho montato delle casette prefabbricate per me e per
i miei figli. Ho sempre fatto il giostraio impegnandomi per migliorare le
condizioni della categoria e, più in generale, per i diritti dei sinti e dei
rom. Dopo diverse esperienze nel campo dell’associazionismo, nel 1998 ho fondato
la sezione reggiana dell’associazione Them Romanó - ONLUS – in collegamento con
l’associazione Them Romanó di Lanciano (CH), che oggi fa parte della Federazione
Rom e Sinti Insieme. Them Romanó di Reggio ha come scopi principali la tutela
dei diritti civili, la promozione della cultura, la formazione professionale dei
sinti e dei rom ed inoltre l’organizzazione di corsi e seminari per operatori
che lavorano a contatto con questa popolazione. Mi sono sempre battuto per
migliorare le condizioni di vita della mia gente, per dare loro la possibilità
di uscire dai cosiddetti “campi nomadi”, convinto che la difesa dei diritti di
tutti i cittadini italiani cominci proprio da quelli troppo spesso dimenticati
dei rom e sinti. Infatti, noi di Them Romanó abbiamo ottenuto un miglioramento
della legge regionale che prevede i “campo nomadi” introducendo, a livello
legislativo, la possibilità di costruire micro-aree al loro posto. Adesso ci
attende un’altra battaglia: quella di essere riconosciuti come minoranza
linguistica dallo Stato Italiano.
Nel 2005 ho pubblicato, con altri sinti, il libro “Storie e vite di sinti
dell’Emilia” della CISU Editore per far conoscere a tutti gli italiani la nostra
storia e le difficili condizioni della nostra vita.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:22:13 in media, visitato 2131 volte)

Sul sito della campagna "Giornalisti
contro il razzismo" chiunque può segnalare episodi di cattiva informazione
sui migranti, simili a quelli stigmatizzati nell'appello che ha dato il via alla
campagna. Il modulo di segnalazione presente in questa pagina serve per citare
episodi concreti e circostanze specifiche di servizi giornalistici che possono
alimentare la paura, il razzismo e la violenza. L'obiettivo non è la delazione,
ma l'esercizio del "consumo critico" di informazione da parte dei cittadini,
affinché le redazioni degli organi di informazione non siano soggette solamente
alla pressione che arriva dall'alto dei poteri politici, ma anche alla pressione
democratica che la società civile è in grado di esercitare dal basso.
Di Fabrizio (pubblicato @ 08:54:17 in blog, visitato 1968 volte)
Da
Rom Sinti @ Politica
Gli ultimi anni sono stati terribili per la popolazione immigrata, rom e
sinta, scelte e comportamenti sbagliati del passato e del presente hanno
determinato un clima di odio e di rifiuto contraddistinto da violenze e da forme
istituzionali di illegalità e di discriminazione.
Ma le reazioni agli atti di violenza e di discriminazione istituzionale pongono
in evidenza una questione sostanziale: l’incapacità di “produrre” cultura,
restando “incarcerati” all’interno di “gabbie culturali” di riferimento che
minano la credibilità per un rapporto vivo con la società.
Un rapporto vivo con la società, per produrre cultura, impedirà la morte della
propria cultura che per sua natura è dinamica.
E’ quindi necessario un lavoro culturale per innescare percorsi di reazione
positiva al confronto e allo scambio culturale.
Un lavoro culturale per far emergere un orientamento verso la partecipazione
attiva, verso una democrazia interculturale e passare dalla mediazione alla
partecipazione.
Ma cosa si intende per partecipazione attiva?
Altre volte in questo blog ho affrontato la questione della partecipazione
attiva di Rom e Sinti individuando due livelli di partecipazione:
Come un mezzo personale e strumentale.
Come un fine che investe processi di trasformazione di vasta
portata per produrre cambiamenti collettivi.
Infatti la partecipazione come un fine è un processo di azioni
attraverso le quali gli individui, le comunità e le organizzazioni guadagnano
padronanza sulle loro vite per migliorare l’equità e la qualità di vita.
La forma e la sostanza della partecipazione come un fine devono
avere una credibilità.
Un approccio partecipativo come un fine presuppone processi di
formazione alla partecipazione (capacity building), cioè lo sviluppo delle
capacità, affinché la partecipazione attiva sia efficace ed efficiente nel
perseguimento degli obiettivi.
Chi pensa che possa esserci una partecipazione attiva per tutti e per chiunque a
tutti i livelli e senza capacity building, purché si appartenga a quel
determinato gruppo, commette un grave errore che troppo spesso impedisce
il passaggio dalla mediazione alla partecipazione attiva e di conseguenza da una
statica democrazia multiculturale ad una dinamica democrazia interculturale.
La popolazione Rom e Sinta in Italia se vuole migliorare la propria condizione
di vita ed uscire dalla condizione di emarginazione ed esclusione sociale e
culturale deve investire tutto sulla partecipazione attiva sia delegando le
personalità Rom e Sinte in possesso di strumenti in grado di far crescere una
credibilità al dialogo diretto, attivo e propositivo, sia attivando processi di
di empowerment delle persone per produrre cambiamenti, un processo di
formazione alla partecipazione (capacity building).
Le associazioni amiche di Rom e Sinti devono investire in questo processo se
vogliono veramente essere utili alla popolazione Rom e Sinta ed alle loro
organizzazioni.
Nazzareno Guarnieri
Fotografie del 29/05/2009
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