Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 01/06/2009
Ricevo da Paolo Cagna Ninchi* per
Upre Roma
I Rom e i Sinti, presenti sul territorio nazionale dal 1400, sono portatori
di una propria cultura che si esprime in una lingua autonoma, il romanès. Hanno
mantenuto le loro caratteristiche identitarie nonostante siano stati oggetto di
costanti discriminazioni, fino allo sterminio nei campi di concentramento. Oggi
siamo in presenza di una evidente disparità di condizioni per lo stato di
inferiorità nella considerazione pubblica e nella condizione giuridica delle
comunità rom e sinte, per le quali sono stati disposti perfino speciali
regolamenti che ne limitano diritti e libertà personali. È necessario quindi
ridurre questo stato di disparità agendo su diversi fronti, quello sociale,
quello culturale e quello istituzionale. Su quest’ultimo è necessaria una legge
che riconosca ai rom e ai sinti lo statuto di minoranza etnica e linguistica
come è per altre minoranze presenti sul territorio nazionale. Quindi proponiamo
un aggiornamento della legge relativa, la 482/1999, utilizzando però il percorso
di legge di iniziativa popolare per tre ragioni.
1. È decisivo che le comunità rom e sinte condividano questa proposta e svolgano
un loro ruolo attivo in questa che è una vera e propria consultazione popolare.
2. La scelta della legge di iniziativa popolare è occasione per coinvolgere la
società, sia quella attenta ai problemi del rapporto con le etnie e le culture
diverse, sia, soprattutto, per confrontarsi con quella parte che esprime
pregiudizio e razzismo.
3. È importante infine la considerazione che il legislatore deve avere nei
confronti della volontà popolare, rispettando il dettato e lo spirito della
nostra Costituzione.
PS: Sulla modalità e gli appuntamenti per la raccolta di firme, vi informeremo
al più presto. Chi volesse aderire a questa iniziativa, può comunicarlo qui o
scrivendo a upre.roma@sivola.net
indicando il proprio nome, cognome, città di residenza ed eventuale associazione
di cui fa parte. Naturalmente, potete aggiungere commenti e suggerimenti. Esiste
anche una pagina web provvisoria:
http://www.sivola.net/proposta_di_legge.htm
* (Paolo Cagna Ninchi è candidato alle elezioni
provinciali nella lista UN'ALTRA PROVINCIA che fa parte della coalizione con PRC
e PdCI che sostiene MASSIMO GATTI presidente. Collegio MILANO Centro – Storico)
Ricevo da un amico il testo che segue, col permesso di
pubblicarlo (ho eliminato tutti i riferimenti personali per rispetto alla
privacy). Lascio a lui la parola:
Cari amici,
Questa volta vorrei chiedervi dei consigli per un caso personale che mi ha
colpito all'improvviso, ma che probabilmente non è unico...
Il caso sembra un esempio del tipo "americano"=salute come bene di consumo,
non diritto del cittadino, che si sta diffondendo nell'Occidente, in parole
semplici: paga o crepa!!, che probabilmente non è l'unico...
Un mese fa ho ripreso un contatto con una donna, Rom Romena, che ho conosciuto
circa un anno fa. Ci siamo dichiarati finalmente in modo chiaro e lei stava
arrivando a Milano quando è colpita da un altro attacco dei reni che l'ha
portata in ospedale a Bucarest. La hanno cominciato a curare e ricercare:
risultava di essere necessario urgentemente un intervento; visto che è Rom
volevano un pagamento in anticipo... se no, non c'era niente da fare che
mandarla a casa...
Ho pagato io. Il risultato dell'intervento (più pesante del previsto): un rene
"seccato" (fuori servizio), l'altra funziona al massimo per 50%. L'unica
soluzione secondo l'ospedale è un trapianto, da pagare in anticipo (e qua
parliamo di almeno 6-7000 mille euro che non ho)
Vorrei chiedervi dei consigli sul caso; finalmente so che sta nell'ospedale "Judetian
Spital" a Bucarest (almeno so in quale ospedale sta... non riesco a trovare i
dati adatti per prendere contatto con l'ospedale... ne avete mai sentito
parlare!??)
Vi racconto un attimo come l'ho sentita oggi (29 maggio ndr):
Stava male, il medico aveva chiesto di nuovo dei soldi per le cure, cosa che
crea ovviamente una tensione enorme (come 'compenso' le danno ogni sera dei
calmanti, così dorme). Io vorrei che la non disturbassero con le domande
finanziarie: sembra quasi un ricatto, giocando con la sua salute, e che facciano
le domande direttamente a me.
Non è che ho ancora molti soldi, però almeno lei può stare più tranquilla e io
posso innervosirmi per la ricerca dei soldi...
Pensate che sia possibile di liberarle almeno di quello peso finanziario!??
La dirò stasera che voglio parlare con un medico che sta facendo la terapia,
chiederò un madrelingua romeno ad assistermi quando chiamo. Devono mandarmi le
carte ecc.
Non so... vedo nero... portarla nel suo stato attuale in Italia sarà difficile
(ma meglio se prendiamo in considerazione che qua ci sono io, i suoi genitori e
un altro fratello e non sarà sicuramente essere trattata peggio di là...). Sarò
molto contento ad effettuare il matrimonio che vogliamo tutti e due
Ho chiamato la Caritas [magari hanno qualche contatto in Bucarest] ma sono già
chiusi..
Parlerò con una amica che lavora nell'ospedale San Paolo e con la gente
dell'Ambulatorio popolare
Lunedì avrò tutta la giornata ad impegnarmi, mercoledì comincerò a fare un
tirocinio per il corso che sto facendo...
Magari vi viene qualche altra idea..
Saluti!!!!
Chi avesse suggerimenti o potesse fornire aiuto, può
rispondere nei commenti o inviarmi una mail a
info@sivola.net
Fotografie del 01/06/2009
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