Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 18/05/2009
Antirazzismo, Maroni non mantiene le promesse
Il ministro Maroni non si è costituito parte civile nel processo, a carico del
conduttore del programma di Radio Padania, 'Filo diretto', Leopoldo Siegel per
alcune affermazioni fatte il 27 settembre 2007 a proposito di una puntata
dell'Infedele condotta da Gad Lerner su La7...
Un anno fa i progrom contro i Rom
A Napoli un anno fa, il 13 maggio 2008, una folla di “bravi cittadini” assaltava
gli insediamenti di famiglie rom in via Argine a Ponticelli. Una serie
continuata di pogrom a colpi di molotov e spranghe di ferro contro le “case” di
famiglie, presenti da tanti anni. A Napoli le associazioni hanno scritto:...
Approvato il ddl sicurezza
Via libera della Camera ai tre maxiemendamento del Governo - con le norme
sull'immigrazione - che ha posto la fiducia sul ddl sicurezza. Nel primo
sono stati 316 i voti a favore, 258 quelli contrari. Nel secondo dei tre
maxiemendamenti dell'esecutivo al ddl sicurezza i voti a favore sono stati 315,
247 quelli contrari. Nella terza fiducia d...
Napolitano: stop alla retorica xenofoba
Anche in Italia si è diffusa "una retorica pubblica che non esita ad incorporare
accenti di intolleranza o xenofobia". Lo ha affermato il presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento all'assemblea annuale delle
Fondazioni Europee, sottolineando che questa retori...
Milano, sgomberi a ripetizione contro Cittadini italiani
É il terzo sgombero negli ultimi dieci giorni. Ancora una volta, nel mirino
della polizia locale, intervenuta con quattro pattuglie, sono finiti dei
Cittadini italiani, appartenenti alla minoranza dei Sinti camminanti
siciliani...
Ferdi offende gli omosessuali
Ferdi, dopo il bagno di folla e di consensi cappotta sulla buccia di banana,
mediaticamente parlando, rilasciando alcune dichiarazioni che sono riprese da
tutto il web e la stampa nazionale. Ferdi ha detto: “Gli uomini e le do...
Supergipsy è pronto a conquistare l'Europa
Il 2009 sembra essere decisamente l’anno dei Rom in scena. Dopo la vittoria di
Ferdi all’edizione italiana del Grande Fratello fa adesso parlare di sé, e in
tutta Europa, Rom R...
Ddl sicurezza, scontri e tensioni prima del voto finale alla Camera
Via libera della Camera al disegno di legge sulla sicurezza. Il provvedimento,
votato dalla maggioranza, è passato con 297 voti a favore, 255 contrari e 3
astenuti. Il provvedimento, ora andrà...
Cari italiani vi ricorda niente?
“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti
di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si
costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove
vivono, vicini gli uni agli altr...
L’Onu rincara la dose contro l’Italia
Il rappresentate per il nostro Paese dell’Alto commissariato della Nazioni unite
per i rifugiati (Unhcr), Laurens Jolles, ha chiesto che vengano fermati i
respingimenti degli immigrati Libia dopo aver incontrato al Viminale il ministro
dell’Interno Roberto Maroni...
Eurofestival, Supergipsy non entra in finale - vince la Norvegia
Fairytale, cantata da Alexander Rybak per la Norvegia, è la canzone vincitrice
del 54° Eurofestival, che quest'anno si è tenuto a Mosca. Una platea di 120
milioni di telespettatori, uno spettacolo con 25 ...
Napoli, una brutta storia
Due romeni, uno dei quali quattordicenne, sono stati arrestati per l'omicidio
del pensionato Salvatore D'angelo. Dietro la rapina, si nasconde una storia di
abusi sessuali e prostituzione minorile...
Moni Ovadia: se foste...
Se foste un rom, quella di Salvini non vi apparirebbe come la sortita delirante
di un imbecille da ridicolizzare. Se foste un musulmano, o un africano, o
comunque un uomo...
Venezia, Bossi vuole Venezia ma senza i Sinti
Umberto Bossi ha presentato a Mestre (Venezia), in Piazza Ferretto, la sua
candidata per le elezioni provinciali, Francesca Zaccariotto, e non ha mancato
l'occasione per esprimere quale sarà il tema su cui si concentrerà la prossima
campagna elettorale per le comunali...
Carlo Levi e la paura della libertà
Paura della libertà è un testo di Carlo Levi che conviene tenere tra le mani in
questi giorni. E’ un testo composto nell’inverno 1940, mentre il nazismo si
espandeva, la Francia crollava e gran parte dell’Europa dell’Est diventava
dominio nazista sotto il nome di “Nuovo ordine Europeo”. Q...
Solidarietà al Commissario ai Diritti Umani del Consiglio d’Europa Thomas
Hamnmarberg ed a Laura Boldrini dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite
Ancora una volta il Commissario ai Diritti Umani del Consiglio d’Europa è finito
sotto attacco da parte di alcuni esponenti del governo italiano, tra i quali il
ministro Ronchi, per avere detto la verità sugli abusi commessi dall’Italia ai
danni dei Rom e dei migranti, e soprattutto sulle reiterate inadempienze
rispetto a decisioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che il nostro
paese ha...
Dopo la presentazione di
UPRE ROMA, un contributo di Dijana Pavlovic sui rapporti tra Rom/Sinti
e società maggioritaria
In cosa consiste la cultura di un popolo? Nelle sue espressioni artistiche e
intellettuali? Nella sua storia? La cultura Rom non può essere paragonata a
quella di un popolo che ha una propria nazione. E' fortemente condizionata dal
fatto di non avere e di non pretendere una terra (ed è per questo che il popolo
Rom non ha mai fatto una guerra), anche se questo ha provocato nomadismo forzato
e costanti persecuzioni. Tuttavia, pur non avendo le caratteristiche di una
nazione, il popolo Rom ha mantenuto attraverso i secoli elementi che lo
identificano, in primo luogo la lingua.
Ma c'è da porsi una questione che è la chiave di lettura per affrontare questo
tema: oggi, vale la pena di parlare della cultura Rom senza tenere conto e
occuparsi anche del disagio sociale delle comunità, della loro
discriminazione e ghettizzazione, delle conseguenze che queste producono sui
comportamenti, sulla cultura? Se i bambini vivono la propria identità culturale
e etnica con imbarazzo e con senso di colpa, come una cosa da nascondere davanti
ai gage e da vivere solo intimamente, dentro la comunità, il futuro non può
essere che di separazione e di chiusura in tutti sensi. Dall'altro lato i
cittadini "normali" con i loro comportamenti, la politica con le sue scelte, i
media con l'immagine che formano sono qualcosa che ci può lasciare indifferenti,
chiusi nel nostro ghetto, oppure questo ci riguarda direttamente?
La chiusura da parte della società italiana si concentra e si esprime in due
stereotipi: da una parte c'è lo stereotipo di origine romantica legato all'idea
di libertà, alla musica, al ballo e alle zingare bellissime e letali come la
Carmen di Merimée o la Zamfira di Puskin. Dall'altra parte c'è lo stereotipo
negativo, ultimamente sfruttato con irresponsabilità e cattiveria, quello dello
zingaro mendicante e ladro, che vive nell'immondizia, ladro di bambini e
fannullone. Questo è uno stereotipo antico che ci è costato migliaia di morti
nelle persecuzioni in tutta Europa e nei campi di concentramento tedeschi e
italiani.
E' ovvio che l'identità culturale di un popolo così complesso come quello Rom e
Sinto non corrisponde a nessuno di questi due stereotipi, ma tuttavia entrambi
contengono elementi di verità. E' vero che una componente della nostra cultura è
legata al senso del muoversi pacificamente in un mondo considerato senza
confini, legata a una libertà, non effettiva ma del tutto soggettiva, come un
piccolo riflesso dentro un essere umano che ha bisogno di poco, forse un po' di
musica per sentirsi felice e libero dentro, come dire: posso essere povero,
disprezzato, potete guardarmi con diffidenza e odio, ma la mia anima non la
potete avere, appartiene a me. E non si può neanche negare che le condizioni di
vita precarie e la ghettizzazione forzata in moderni campi di concentramento
producono fenomeni di microcriminalità, così come nomadismo e forme di
sopravvivenza legate al "mangel" (la questua) sono tra loro legate. Ma non ci si
può soffermare solo su questo.
Tuttavia entrambi gli stereotipi producono un medesimo effetto: rendono il Rom
"lo zingaro", "l'uomo nero" che provoca inquietudine e paura per il suo modo di
vita.
Questo non è solo il portato di campagne all'insegna di una insicurezza
costruita gridando a un lupo senza denti, ma è il riflesso della paura di una
società che scarica sul più debole il proprio malessere, che non affronta un
disagio sociale e morale profondo, grande responsabilità del quale tocca a una
politica che rinuncia al compito di educazione civile per seguire gli istinti
peggiori in un perverso circuito vizioso: la politica, con il coro
condiscendente dei media, alimenta la paura dei cittadini che premiano con il
voto questa politica.
Questa nuova Italia, l'Italia della violenza contro gli ultimi, del pregiudizio
elevato a verità (gli zingari rubano i bambini), della criminalizzazione della
povertà, della giustizia fai da te dovrebbe invece far riflettere questa stessa
politica e i suoi corifei mediatici sul lungo decorso della malattia della
nostra società e sulle preoccupanti prospettive del suo futuro. Non si può non
legare i Maso, le Eriche e gli Omar, che uccidono i genitori per denaro, ai
ragazzini che violentano e uccidono una coetanea, al branco che uccide un
diverso da loro a Verona, al bullismo nelle scuole, alla violenza praticata
nelle famiglie.
L'angoscia di fronte a questo scenario e al clima che riporta all'ancora recente
passato della nascita, della vita e della morte apparente dei regimi fascista e
nazista è dovuta anche al silenzio di chi sottovaluta questi processi e rinuncia
a una battaglia prima di tutto culturale contro il luogo comune, lo stereotipo,
la criminalizzazione generalizzata. Pesa soprattutto vedere il volto vile di un
paese malato. Coloro che aizzano i cani, lanciano molotov e sassi, percorrono in
ronde minacciose le città, i sindaci che annunciano nei cartelloni luminosi dei
loro borghi che "i clandestini possono stuprare i tuoi figli" sono il volto
vigliacco di chi non è capace di guardare al male che porta dentro di sé.
In questa situazione tante e complesse sono le domande che ci si pongono.
Come è possibile superare i reciproci recinti: quello della paura dei Rom nei
confronti di una società che li criminalizza e li ghettizza senza riconoscere
loro il diritto all'autorganizzazione, a rappresentare direttamente i propri
interessi; e il recinto costruito dalla società italiana che li rifiuta e li
accetta solo come icona di uno stereotipo irreale. E poi come è cambiata e come
cambia la cultura Rom in Italia rispetto agli altri paese Europei. Cos'è adesso
nel mondo globalizzato. La televisione per esempio, non lascia indifferenti le
comunità e soprattutto i giovani. Quanti ragazzini sono vestiti "all'americana"
seguono wrestling, Dragonballs, Amici di Maria De Filippi e quante ragazzine
sognano di diventare veline.
Allora viene da pensare ai bambini e alle bambine che si possono incontrare nei
campi regolari e irregolari di questo Paese e all'allegria che si legge nei loro
occhi, ai loro destini stroncati e alla ricchezza sprecata per inseguire lo
stereotipo negativo dello zingaro sporco e ladro che porta voti ala destra. Come
possono riuscire a fare quello che i loro genitori non sono stati in grado di
fare: non delegare a nessuno il proprio destino, ma esprimere l'orgoglio di sé,
della propria storia, della propria cultura nella capacità di organizzarsi, di
pretendere il diritto a rappresentare se stessi e i propri interessi come tutti
gli altri cittadini.
Contatti: upre.roma@sivola.net
Da
Roma_Italia
SABATO 23 MAGGIO 2009, ORE 9.30 -13.00 / 14 -17.30
UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO
VIA CARDUCCI 28/30, MILANO (MM 2 VERDE SANT'AMBROGIO)
FIDARSI O NON FIDARSI? DILEMMI DELL'AZIONE PUBBLICA NEGLI INTERVENTI
LOCALI A FAVORE DI ROM E SINTI
A cura di Tommaso Vitale, Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale,
Università degli Studi Milano Bicocca.
Al seminario interverranno anche:
Mattia Civico, Consigliere provinciale Provincia Autonoma di Trento
Osvaldo Filosi, Stefano Petrolini ed Elena Poli,
cooperativa Kaleidoscopio, Trento
Radames Gabrielli, Mirco Gabrieli, Alessandro Held,
Agostino Pasquale, Sinti di Bolzano e Trento
Il seminario si concentrerà sui dilemmi dell'azione pubblica a fronte delle
tensioni aperte da gruppi rom e sinti. Nei confronti di questi gruppi,
un'amministrazione comunale si trova a che fare non solo con le problematiche (e
potenzialità) più tipiche dei gruppi zigani, ma anche con i temi e problemi
tipici dell'accoglienza di persone con un progetto migratorio. Il laboratorio è
volto ad approfondire le diverse modalità con cui le amministrazioni pubbliche,
a livello locale, affrontano le contraddizioni che si aprono in proposito, a
livello progettuale e a livello di comunicazione pubblica. La presenza di
pregiudizi duri e invalidanti nei confronti di questi gruppi, nonché le
situazioni di conflitto esplicito chiedono sempre più alle amministrazioni di
esercitare funzioni delicate di mediazione. Per gli operatori sociali ed
educativi che lavorano nell'amministrazione pubblica o nel terzo settore su
mandato di un Ente locale, si aprono molte scelte dilemmatiche e l'assenza di
setting specialistici mette a dura prova le professionalità.
L'osservazione di diversi casi studio ci mostra a proposito la necessità di
tematizzare la dimensione politica degli interventi promozionali sui singoli e
sui gruppi così come degli interventi di sviluppo di comunità. Il laboratorio,
perciò, ruoterà intorno ai dilemmi della programmazione sociale quando si
confronta con i problemi di consenso e di mediazione legati alla costruzione e
implementazione di interventi sociali in situazioni critiche. Due le principali
finalità, ciascuna delle quali sarà sviluppata in un'apposita sessione di
lavoro:
-discutere dei principali problemi di mediazione e costruzione incrementale del
consenso negli interventi sociali, educativi e abitativi con gruppi rom e sinti;
-valutare se, e a quali condizioni, la comunicazione pubblica (e i relativi
criteri di trasparenza, informazione e coinvolgimento) sia utile o
controproducente per realizzare interventi promozionali effettivi ed efficaci.
Al seminario parteciperanno anche Osvaldo Filosi, Stefano Petrolini e Elena
Poli della cooperativa Kaleidoscopio di Trento, Mattia Civico, consigliere
provinciale Provincia Autonoma di Trento e Radames Gabrielli, Mirco Gabrieli,
Alessandro Held, Agostino Pasquale, Sinti di Bolzano e Trento.
Il Laboratorio infatti, considererà anche -come caso di analisi -la realtà
del campo Sinti di Trento dove la cooperativa Kaleidoscopio, su mandato del
Comune di Trento, conduce da anni un intervento di carattere socio-educativo.
Anche nella realtà trentina il rapporto con le amministrazioni degli Enti Locali
è rilevante a fronte di questioni critiche sul piano interculturale; la presenza
di Mattia Civico, consigliere provinciale della Provincia Autonoma di Trento,
offrirà elementi ulteriori di approfondimento, in particolare in riferimento ad
una recente iniziativa di sensibilizzazione sulle tematiche dei Sinti che Civico
ha pubblicamente realizzato.
La partecipazione al seminario è gratuita, ma è necessario confermare la
presenza inviando una mail all'indirizzo di posta elettronica:
elisabetta.dodi@unicatt.it
Fotografie del 18/05/2009
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