Conoscere non significa limitarsi ad accennare ai Rom e ai Sinti quando c'è di mezzo una disgrazia, ma accompagnarvi passo-passo alla scoperta della nostra cultura secolare. Senza nessuna indulgenza.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:47:54 in Italia, visitato 2641 volte)
Ricevo da Watching the Sky Group
COMUNICATO STAMPA - Gruppo EveryOne: "I dati che diffonde sono immaginari
e rientrano in una vergognosa propaganda. Siamo costernati di fronte alle
esternazioni xenofobe del Pd milanese, basate su vili pregiudizi nei confronti
di una minoranza tutelata nell'Unione europea. Presenteremo un esposto alla
Procura per istigazione all'odio razziale".
Milano, 22 maggio 2009. La sezione milanese del Partito Democratico, in
controtendenza rispetto alla sinistra europea, scaglia un attacco contro i Rom a
Milano, giudicando le azioni di polizia e le innumerevoli espulsioni attuate
durante la giunta Moratti come "una politica per la sicurezza inesistente".
"Il sindaco, dopo la visita di Maroni," afferma la consigliera del PD Carmela
Rozza, "ha sostenuto che i Rom a Milano, sarebbero scesi da 5.000 a 3.500 in un
anno. Non è vero, perché sono ancora più di 5.000". Ma al Pd non basta
contestare i numeri. "Violando le Direttive europee e la stessa Carta dei
diritti fondamentali nell'Ue," spiegano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario
Picciau, leader del Gruppo EveryOne, " gli esponenti del Pd milanesi, per bocca
del loro capogruppo Pierfrancesco Majorino, sollevano ancora riguardo ai Rom
un'emergenza sicurezza che è solo una vile strumentalizzazione politica. I Rom a
Milano sono meno di 2.500 e sono in continuo calo. I dati forniti dal sindaco
sono molto più vicini alla realtà. Il Pd dovrebbe protestare contro le azioni
poliziesche simili a pogrom, che colpiscono a un ritmo quotidiano famiglie
innocenti, mettendole in mezzo alla strada e causando una morìa di esseri umani,
soprattutto fra i bambini, donne incinte, malati". In effetti, visitando gli
insediamenti autorizzati e quelli cosiddetti "abusivi", si fa fatica a
raggiungere le 1.500/2.000 unità. "Ma non è tutto, " prosegue EveryOne, "perché
almeno mille fra i Rom che sopravvivono a Milano circondati da odio razziale,
violenza e abbandono, vorrebbero rientrare in patria, ma non hanno il denaro per
rinnovare i documenti e pagarsi il biglietto. Abbiamo chiesto personalmente,
durante incontri faccia a faccia, all'onorevole Gianfranco Fini, Presidente
della Camera, e all'onorevole Alfredo Mantovano, sottosegretario del ministro
dell'Interno, di stanziare fondi per rendere possibili i rimpatri volontari. A
Milano, bastavano 150 mila euro. Li hanno negati, ma ne hanno stanziati 10
milioni per mettere in sicurezza i campi-ghetto e sgomberare brutalmente e senza
alternative sociali gli insediamenti ancora esistenti". I dati sulla presenza
dei Rom sul territorio milanese derivano da un attento e preciso monitoraggio,
confermato nel corso delle visite che il Gruppo EveryOne ha condotto
recentemente a Milano, accompagnando due delegazioni di studiosi, politici e
attivisti con il massimo grado di competenza sulla cultura e la vita del popolo
Rom nell'Unione europea: da Viktoria Mohacsi a Istvan Fenyvesi, da Katalin
Barsony alle rappresentanze dell'OSI, dell'ERRC e del Coordinamento Sa Phrala.
Il Gruppo EveryOne ha inviato una lettera di protesta ai vertici del Pd italiano
e del Pse contro le dichiarazioni degli esponenti del Pd milanese, improntate
alla calunnia etnica e all'istigazione all'odio razziale. Contemporaneamente,
hanno presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Milano
prefigurando gli estremi degli stessi gravi reati contro l'umanità.
"Cosa significa per te scuola speciale?" "Scuola speciale è la scuola
zingara." (Bambina rom di 12 anni, allieva della scuola elementare speciale di
Pavlovce nad Uhom)
Ogni bambino ha diritto all'istruzione senza discriminazione. In Slovacchia, un
gran numero di bambini rom vede negato questo diritto.
La maggior parte è obbligata a frequentare "scuole speciali" o classi per
bambini con disabilità mentali, o viene segregata in scuole o classi ordinarie
per soli rom, dove studiano un programma ridotto in un isolamento virtuale dagli
altri alunni. Studi indipendenti stimano che circa l'80% dei bambini che
frequentano le scuole speciali della Slovacchia sono rom.
Le scuole speciali destinate a bambini con disabilità mentali forniscono ai
bambini rom programmi di qualità inferiore e ridotti. Esiste uno scarto di
quattro anni tra i programmi delle scuole primarie speciali e ordinarie, ciò
significa che i bambini di dieci anni nelle scuole primarie speciali apprendono
un'alfabetizzazione di base.
"Nella settima classe della scuola speciale ho imparato le stesse cose che
avevo imparato nella scuola ordinaria" (Ragazzo rom di 14 anni, che si è scoperto essere collocato erroneamente in
una scuola speciale).
Una scuola speciale di Pavlovce nad Uhom è una delle scuole segregate di fatto
in Slovacchia dove il 99,5 % dei circa 190 alunni sono bambini rom. Secondo una
ricerca di Amnesty International, questa non è un'eccezione. L'Organizzazione
teme che il modo in cui sono condotti gli accertamenti e i criteri utilizzati
per collocare un bambino in una scuola speciale possano equivalere a una
discriminazione, poiché, di fatto, non tengono conto delle differenze culturali
e linguistiche.
Amnesty International ritiene che in Slovacchia migliaia di bambini rom siano
collocati erroneamente in scuole speciali o segregati in scuole per soli rom.
Il fallimento del governo slovacco nel fornire un'istruzione adeguata a tutti i
bambini rom compromette il loro futuro nel campo dell'istruzione e nelle
prospettive lavorative e aumenta la marginalizzazione e la povertà delle persone
di etnia rom.
Amnesty International sollecita il governo slovacco a porre fine alla
discriminazione razziale nell'istruzione e ad affrontare le gravi violazioni del
diritto all'istruzione per i bambini rom.
Guarda il
video sui bambini rom in Slovacchia (in inglese)
Dušan Čaplovič
Deputy Prime Minister for Human Rights and Minorities
Sekcia ľudských práv a menšín, Úrad vlády Slovenskej republiky
Nám. slobody 1
813 70 Bratislava
Slovakia
Fax: +421 2 52 491 647
Email:podpredseda@vlada.gov.sk
Egregio Vice primo ministro,
Le scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione circa l'alto numero di
bambini di etnia rom segregati in scuole e classi speciali in Slovacchia.
Secondo la nuova Legge sulla scuola, la discriminazione nell'istruzione,
particolarmente la segregazione, è illegale. Tuttavia, nessuna misura è stata
ancora presa per assicurare che questa proibizione sia attuata nella pratica. La
esortiamo, quindi, a rivedere il mandato del Centro nazionale slovacco per i
diritti umani al fine di assicurare che si conformi agli standard degli altri
organismi sui diritti umani che monitorano la legge anti-discriminazione e la
sua attuazione. Il Centro dovrebbe avere l'autorità avviare indagini proprie, di
indagare sulle denunce individuali e raccomandare soluzioni; di monitorare e
sanzionare la segregazione.
La sollecitiamo, inoltre, a raccogliere in modo sistematico i dati, disaggregati
in base al genere e all'etnia, importanti per poter monitorare la portata della
segregazione e riuscire ad eliminarla.
Inoltre, La esortiamo a definire la categoria degli studenti di provenienza da
ambienti socialmente svantaggiati, termine comunemente usato per i bambini rom,
in modo che si possano distinguere dagli studenti con disabilità mentali. Nessun
bambino senza una reale disabilità mentale provata dovrà mai più essere
collocato in una scuola speciale.
Le ricordiamo, infine, che la scuola elementare speciale nella cittadina di
Pavlovce nad Uhom resta una scuola segregata per soli rom; molti bambini di
etnia rom vi sono stati collocati erroneamente e si vedono negare un'istruzione
di qualità. Siamo a conoscenza del fatto che questo caso è giunto all'attenzione
del governo slovacco, la sollecitiamo, dunque, a cogliere questa opportunità e
ad assicurare che il nuovo anno scolastico metta fine all'istruzione segregata
per i bambini rom di Pavlovce nad Uhom.
Lunedì 25 maggio 2009 ore 11.30 presso il Naga in
via Zamenhof 7a
"Ordinanza storica del TAR di Milano sui sinti italiani di Gambolò: accolto il
ricorso presentato dal Naga e sospeso lo sgombero coattivo. Le differenze sono
una ricchezza culturale da tutelare, non da tollerare."
Intervengono:
Pietro Massarotto avvocato e presidente del Naga
Franco Ovara Bianchi cittadino italiano di origine sinti, residente in Gambolò
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