Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 15/05/2009
Di Fabrizio (pubblicato @ 22:01:10 in blog, visitato 1740 volte)
Da
Nazione Indiana un post di Marco Revelli, che mi ricorda come il
CLANDESTINO non sia per forza uno straniero

Clandestino, clam-des-tinus. Ciò che sta nascosto al giorno, e odia la luce.
Chi sta nell’ombra. L’agguato al varco, là in fondo al corridoio nero, un film
di Lynch. L’uomo nero, unheimlich. Uomo sabbiolino: Enter sandman.
Exit light. Enter night.
Tu, clandestino, sei un delinquente. La tua invisibilità, la tua condizione
d’inesistenza, prodotta dal diritto, da oggi il diritto la punisce. Che
meraviglioso gioco di prestigio. E che meraviglioso servo sei tu, clandestino.
Ci servi, ci serviamo di te, e non lo diciamo. Se una mano dà scandalo, la si
tagli. Quanta parte dell’Italia oggi occorrerebbe amputare?
Trovo intorno a me i soliti vecchi nuovi mostri, e più potenti. La realtà è
in mano loro, che la rovesciano, e rovesciano le parole, e le mostrificano. Nel
mondo realmente rovesciato, il vero è un momento del falso. Si prosegua lo show,
un barcone viene fermato, rovesciata la dritta, al rovescio adesso, al rovescio
dei campi e del deserto, un piccolo sacrificio per dar segno di ineluttabilità,
guardami negli occhi lazzaro, guardami e ingoia il bianco delle mie pupille,
fatti inghiottire, guardami e torna a dormire, il pubblico impagabile applaude e
ritorna alla sua impagabile assenza. Segni, intorno nient’altro che segni
d’assenza. La testa nella sabbia. E sopra (il mondo è realmente rovesciato), il
sabbiolino che soccombe al sole del deserto dove è stato ricacciato. Non si
veda, questo sole accecante, la testa nella sabbia! Lo spettacolo è sabbia che
occulta il reale, e la testa accecata di buio non vede la sabbia.
Manca il fiato, qui. Qui si gira a vuoto. Un movimento senza presa sulle
cose, che produce solo rumore, effetto larsen. Parole che tornano su se stesse,
e crescono l’una sull’altra, superfetazione tumorale. Un grande apparato
coscienziale che produce, insonne, mostri. Sì, lo so, è solo l’incubo prodotto
da questo illusorio, è questo illusorio reale che vince su di me e mi toglie
ogni speranza. E sì, so che mai cesserò di produrre parole, le parole sono cose
che alla lunga producono un altro reale, ma adesso questo illusorio reale è
troppo potente e mi mostrifica le parole, non mi appaiono come evangelio ma come
apocalissi. Sono sopraffatto da questo illusorio reale che non vede e acceca di
buio. Che mi fa clandestino.
Enuncio il mio soccombere, solo così posso rialzarmi, riprendere a parlare.
Now I lay me down to sleep.
Mi risveglio alla luce.
Su la testa.
Segnalazione di Veniero Granacci e Giorgio Bezzecchi
Desideriamo invitarVi a partecipare alla serata di presentazione del libro "I
ROM E L'AZIONE PUBBLICA" a cura di Giorgio Bezzecchi, Maurizio Pagani e
Tommaso Vitale - Teti Editore, organizzata dall'Associazione La Conta
in collaborazione con il Circolo ARCI Martiri di Turro, che ci sarà, con
ingresso gratuito con tessera Arci, lunedì 18 maggio 2009 alle ore
21,00 al Circolo ARCI Martiri di Turro -
Via Rovetta, 14 a Milano.
In particolare parteciperanno alla serata Giorgio Bezzecchi, Maurizio Pagani
e Tommaso Vitale che hanno curato il libro "I ROM E L'AZIONE PUBBLICA",
nonché Alberto Giasanti ed altri ancora che ci parleranno, tra l'altro, dei
Rom, dei sinti e di altri gruppi di zingari, della loro storia, della loro
cultura, delle forme espressive quali la musica, la danza, i costumi ecc,
affinché possiamo conoscerli un pochino meglio e far venire meno i stereotipi e
pregiudizi tutt'ora presenti. Saranno discusse altresì le politiche adottate
negli ultimi 10 anni dal Comune di Milano, i loro fallimenti ed effetti
perversi, nonché alcune proposte già sperimentate in altre città per migliorare
le condizioni di vita dei gruppi zigani e favorirne il riconoscimento politico e
culturale.
Da
Roma_Francais
(riassunto)
13.05.2009 | 09:40 - Il 28% dei salariati dicono di essere stati vittime
di discriminazione
Secondo un sondaggio dell'Halde, che consegna questo mercoledì il suo
rapporto all'Eliseo, l'età, l'impegno e l'origine sono visti come i tre
principali fattori di discriminazione sul lavoro.
Vittime e/o testimoni, i salariati sembrano sempre più sensibili alle
discriminazioni nel quadro del loro lavoro. E' ciò che rivela mercoledì il 13
maggio un sondaggio CSA realizzato dalla Alta autorità di lotta contro le
discriminazioni e per le pari opportunità e l'OIT (Organizzazione Internazionale
del Lavoro), lo stesso giorno in cui il presidente della Halde, Louis
Schweitzer, rimetterà alle 17.00 all'Eliseo il suo rapporto annuale al
presidente Nicolas Sarkozy. Nel settore privato, il 28% dei salariati dicono
di essere stati vittime di discriminazioni, il 22% nel settore pubblico. Un
sondaggio simile realizzato nel 2008 aveva donato il 25% nel privato ed il 22%
nel pubblico.
Come fattore di discriminazione, l'età (oltre 45 anni) è citata dal 32% dei
salariati nel privato e dal 38% nel pubblico. L'impegno politico o sindacale è
citato dal 25% nel privato e dal 33% nel pubblico e l'origine etnica dal 35% nel
privato e dal 26% nel pubblico.
La gens du voyage la più discriminata
Più di un terzo dei salariati dicono di essere stati testimoni di
discriminazione (38% nel privato e 37% nel pubblico). Le persone della comunità
della gens du voyage sono le più suscettibili ad essere discriminate a
competenza legale, si stima il 50% dei salariati nel privato (44% nella funzione
pubblica).
Il secondo criterio è l'handicap (43%) e l'età superiore a 45 anni (36% nel
privato, 34% nel pubblico). In compenso la gioventù (meno di 25 anni),
l'omosessualità ed il fatto di essere una donna o francese di origine straniera,
non sono percepiti né come un vantaggio né come un inconveniente.
Riguardo alla discriminazione, vissuta o osservata, il 33% dei lavoratori
dipendenti del privato ne ha parlato alla direzione o al responsabile (44% nel
pubblico), il 24% ha allertato i sindacati nel privato (40% nel pubblico) ed il
7% hanno aperto una procedura nel privato (15% nel pubblico).
I mezzi di prevenzione
Il ricorso ai sindacati ed ai rappresentanti del personale è considerato come
il livello efficace d'intervento dal 67% dei salariati nel privato e dal 78% di
quelli del pubblico.
Per prevenire le discriminazioni sul lavoro, i salariati credono alla
pubblicazione dei risultati di azioni a favore dell'uguaglianza nelle imprese, e
poi alla possibilità di allertare la direzione in maniera confidenziale ed
anonima sui casi di discriminazione.
Seguono poi i CV anonimi ed i marchi di diversità. In compenso i pareri sono
mitigati sulla possibilità di un ricorso a quote d'assunzione.
- Sondaggio realizzato dal 18 al 21 marzo 2009 per telefono su un campione
rappresentativo di 1.000 persone (500 del privato, 500 del pubblico).
Fotografie del 15/05/2009
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