Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 20/02/2009
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:46:00 in blog, visitato 2148 volte)
Il blog di
Stefania Ragusa, dopo la segnalazione di
settimana scorsa, torna sul caso Giovanna Reggiani
Leggo su Redattore
Sociale e riporto testualmente:
Nel pieno della campagna mediatica sui rom seguita all'assassinio di Giovanna
Reggiani, a Firenze la comunità valdese, cui la famiglia appartiene, si dedicava
in silenzio a un progetto per la scolarizzazione dei bambini
FIRENZE – Mentre in Italia si scatenava la campagna mediatica sull’immigrazione
romena, indicata dai politici come pericolosa per l’ordine pubblico, a Firenze
prendeva corpo un progetto di dialogo con le comunità rom arrivate dalla
Romania. Succedeva all’indomani della morte di Giovanna Reggiani, aggredita
a Roma da un cittadino romeno il 30 ottobre del 2007. A portare avanti il
progetto la comunità valdese, cui la famiglia Reggiani appartiene. Oggi è Paola
Reggiani, sorella minore di Giovanna e diacona presso la Chiesa valdese di
Firenze, a raccontare al giornalista Lorenzo Guadagnucci, dalle pagine di
"Lavavetri" (edito da Terre di mezzo), quel tentativo di rispondere all’estrema
violenza con l’accoglienza e il dialogo.
E’ stata Patrizia Barbanotti De Cecco ad avere per prima l’idea di incontrare i
rom, proprio come "reazione al lutto e alla sensazione terribile che provavamo
ogni volta che il nome della sorella di Paola veniva associato al discorso
politico sul pacchetto sicurezza. Questo abbinamento era una costante e creava
un’atmosfera inquietante, un atteggiamento repressivo nei confronti dei rom e
dei cittadini romeni". Così alla comunità valdese è stata proposta l’idea di un
progetto di scolarizzazione per i bambini rom romeni, "proprio perché apparivano
come altre vittime del fatto terribile che era successo". La Chiesa ha accettato
all’unanimità, e anche Paola si è detta d’accordo: "Da parte mia non c’è stato
mai nessun pensiero contro".
Ma nel passaggio dall’idea alla realtà sono emersi i problemi. Così il progetto
iniziale è fallito, ma non tramontato. Innanzitutto, il campo abusivo dell’Osmannoro,
alla periferia di Firenze, scelto per il progetto, è stato trovato in totale
isolamento e abbandono. "Io mi ero bevuta tutte le storie che si raccontano sui
rom – racconta Patrizia - e sui loro bambini, e cioè che i genitori, anziché
mandarli a scuola, preferiscono portare i figli a mendicare…E’ una cosa
assolutamente falsa". Ma a cui si finisce per credere acriticamente perché
ripetuta all’infinito. Invece i bambini hanno voglia di andare a scuola e per
farlo sono disposti a grandi sacrifici. Allora, spiega Patrizia, "si dovrà fare
un discorso di sensibilizzazione non per i rom, ma per le autorità competenti,
totalmente chiuse nei loro confronti". Qualche esempio da altri progetti
analoghi? Gli autisti dell’Ataf che saltano la fermata dell’autobus davanti al
campo, o fanno multe ai ragazzi, "perché tanto l’abbonamento è rubato". E
ancora, bambini che non sono riusciti a trovare una scuola che li accogliesse,
nonostante il coinvolgimento del provveditorato. "Alla luce di questo, il
progetto iniziale era inutile. Oggi pensiamo a qualcosa di artistico da fare con
gli adolescenti, per far crescere la loro autostima e permettergli di farsi
conoscere per come sono realmente". Conclude Paola: "Smascherare le menzogne con
gesti concerti è l’unica cosa che possiamo fare".
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:33:22 in casa, visitato 2472 volte)
Da
British_Roma
Jo Siedlecka - Una parrocchia nell'Essex si sta preparando per
sistemare dozzine di donne e bambini Viaggianti nella sua chiesa, dopo che il
locale consiglio comunale ha deliberato per lo lo sgombero del loro campo. Alle
famiglie sono stati dati solo 45' di preavviso per sgomberare, prima dell'arrivo
degli incaricati.
La decisione della Corte d'Appello del 22 gennaio ha aperto la strada al
Consiglio di Basildon per demolire le case di Dale Farm, con un'operazione di
1,9 milioni di £. Con oltre 350 residenti, Dale Farm è il più grande sito di
Viaggianti in Europa.
Le famiglie acquistarono la terra abbandonata della cintura verde circa dieci
anni fa. Pagano le tasse comunali ed hanno costruito lì case semi-permanenti. I
bambini sono iscritti alle scuole locali. Ma il Consiglio di Basildon hanno
negato i permessi di progettazione. Ogni volta che venivano richiesti, la loro
domanda veniva rifiutata.
La comunità ha il forte appoggio delle chiese locali. Maggio scorso, il
vescovo cattolico Thomas MacMahon di Brentwood e quello anglicano di Chelmsford,
John Gladwin, hanno inaugurato San Cristoforo a Dale Farm, un locale usato come
cappella e centro comunitario sponsorizzato dal Consiglio per l'Eguaglianza
Razziale dell'Essex.
Il vescovo MacMahon ha detto che la minaccia di sgombero adesso sta causando
molta afflizione. Ha aggiunto: "Inoltre focalizza il fatto che il consiglio
locale ha la responsabilità di individuare un numero adatto di siti per la
comunità viaggiante."
Kathleen McCarthy, della Dale Farm Housing Association ha sottomesso una
richiesta a nome dei 300 residenti coinvolti. Ma una richiesta simile è già
stata rigettata l'anno scorso sulla base che si erano resi intenzionalmente
senza casa.
L'assistente sociale Catherine Riley ha detto di essere molto preoccupata.
"Non voglio pensare a cosa succederà quando arriverà lo sgombero. Al momento
sono molto demoralizzati. Molti uomini sono all'estero in cerca di lavoro così
le donne hanno paura perché non sanno quando gli incaricati verranno a
distruggere le loro case."
Frate John Glynn, della parrocchia cattolica di Nostra Signora del Buon
Consiglio a Wickford, ha detto: "Tutto quello che ora possiamo fare è
aspettare."
"Le famiglie hanno bisogno di un posto dove mandare i bambini quando si
muoveranno i bulldozer. Abbiamo offerto posto nella nostra chiesa e anche la
Chiesa d'Inghilterra ha offerto spazio."
"Avremo solo 45' di preavviso, così la gente sta aspettando ventiquattrore su
ventiquattro. Ci sono 86 famiglie, circa 350 persone,incluso un parto
trigemino."
"Sono membri attivi della nostra parrocchia. Per loro è difficile con questa
minaccia sopra di loro. Sono gli ultimi indigeni del paese. Se ci sarà lo
sgombero, sarò con uno striscione con sopra scritto PULIZIA ETNICA IN CORSO."
Malcolm Buckley, leader del consiglio comunale, ha ammesso che lo sgombero
potrebbe essere un'operazione molto traumatica ma si è impegnato ad assicurare
che tutto proceda per il verso giusto. D'altra parte, il Consiglio Zingaro ha
prove filmate che gli incaricati della Constant & Co, contrattata da
Basildon per precedenti sgomberi, ha spesso ignorato le regole di sicurezza ed
agito con brutalità verso donne e bambini. Le carovane sono state bruciate e
molte proprietà personali distrutte senza motivo.
Gli avvocati che difendono la comunità ha inviato un appello alla House of Lords
e stanno considerando un'istanza alla Corte Europea dei Diritti Umani. Ma tutto
ciò potrebbe impiegare due anni e le famiglie hanno paura che non sia garantito
loro un posto dove stare.
La parlamentare Julie Morgan ha firmato un appello della comunità all'agenzia
della Protezione Civile UE per evitare quello che chiama "un disastro
umanitario".
© Independent Catholic News 2009
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:31:55 in media, visitato 2362 volte)
Ricevo da Marco Brazzoduro:
19.02.09 All’alba circa 30 carabinieri sono arrivati svegliando bruscamente i
rom rumeni dell’insediamento e facendo uscire tutti fuori dalle baracche al
freddo. I bambini piangevano per lo spavento.
Inizialmente non è stato permesso ad alcuno di portare i figli a scuola. Poi gli
uomini sono stati rastrellati e condotti in caserma per l’identificazione. Solo
a quel punto le donne sono potute uscire e accompagnare i piccoli dagli
insegnanti.
Erano presenti tre telecamere e come in una precedente occasione tutto sembrava
essere il frutto di un’operazione mediatica. Ne avremo la conferma più
tardi, quando davanti alla caserma dei carabinieri di Tor Tre Teste
intercettiamo giornalisti di La7 , Tg2 e Roma 1 : “ci hanno
chiamato stamani alle 4, ci hanno chiesto di filmare i controlli in un
insediamento rom”. Le operazioni si stanno concludendo con la schedatura, le
impronte digitali e le foto. Andranno presumibilmente avanti per tutta la
mattinata.
Occorre dare in pasto all’opinione pubblica qualche volto, far vedere che le
solerti forze dell’ordine di fronte all’ “emergenza sicurezza”, o “emergenza
stupri” o chissà cos’altro si muovono, agiscono, difendono cittadini inermi da
orde di stranieri assetati di sangue.
Poco importa se ciò avviene sulla pelle di uomini, donne e bambini, sottratti al
sonno e al riparo delle loro povere baracche, spaventati ed esposti al gelo, con
pozzanghere ghiacciate.
Uomini che perderanno un giorno di lavoro, non retribuito. Bocche che andranno
comunque sfamate, in qualche modo.
Sì perché gli uomini dell’insediamento di via di Centocelle, rom spoitori
provenienti dalla città di Kalarasi, vicino Bucarest, ogni mattina piuttosto che
andare a stuprare o rapinare si recano a raccogliere ferro e alluminio per
lavorarlo e rivenderlo, o a riciclare materiale inutilizzato, o a svuotare
cantine, fare traslochi, lavorare come muratori, come colf e badanti nel caso
delle donne, rigorosamente in nero.
Le ore trascorrono, la tensione scende, veniamo fatti entrare a parlare con le
persone sottoposte all’identificazione. I carabinieri si mostrano ora
disponibili e gli stessi rom appaiono meno spaventati, quasi rassegnati.
Christian Picucci
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:13:31 in media, visitato 2159 volte)
Da
Romano Liloro
Carissimi. Te Aven Baxtale Romale!
Vi prego di osservare che il programma radiofonico della Radio Svedese in
romanes, Radio Chachimo cambierà dal 27 febbraio 2009.
La nostra nuova programmazione avverrà dalle 14.00 alle 15.00 ogni ultimo
martedì del mese.
I nostri programmi sono trasmessi nell'Europa del Sud ed in Medio Oriente
dalle 21.00 alle 22.00 UTC su onde corte 140 kHz.
E' anche possibile ascoltare i programmi in tempo reale tramite Internet
www.sr.se/romanil
Quanti vogliano dire qualcosa nei nostri programmi sono invitati a prendere
contatto con noi:
Se voleste contattarmi, come capo produzione di Radio Chachimo, o qualsiasi
altro dei produttori dei programmi in romanes della Radio Svedese, potete
inviare una mail a
Grazie per ascoltare i nostri programmi! Najisaras/Parekeras Kaj sunen amen!
But Baxt tumenge khatar o Radio Chachimo.
Agnes Lakatos
Fotografie del 20/02/2009
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