Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 22/02/2009

Mutui e accampamenti : la maledizione delle case inglesi
di Giulia Alliani - 17 febbraio 2009
L'anno scorso uno dei nomadi l'aveva predetto: le autorità locali avrebbero
impiegato almeno otto anni per riuscire a buttarli fuori. Pochi giorni fa, la
tradizionale capacità divinatoria, che viene unanimemente riconosciuta agli
zingari, é stata ancora una volta confermata.
Il loro rappresentante, nella sua predizione, non é andato troppo lontano dalla
realtà: forse gli anni non saranno otto, ma cinque certamente sì, e forse anche
di più. I 64 nomadi che, grazie ai quattro giorni di vacanza dei funzionari
addetti al piano regolatore, erano riusciti a costruire a tempo di record, su un
appezzamento di terreno in Inghilterra, nei Cotswold, un accampamento illegale,
provvisto d i elettricità e condutture per l'acqua, hanno ottenuto da un
ispettore governati vo il permesso di rimanere nel sito prescelto per altri
quattro anni.
Il Consiglio del distretto di Stratford-on-Avon aveva rifiutato di concedere un
permesso retroattivo e aveva ingiunto agli zingari di andarsene, ma i nomadi
avevano proposto appello. Era quindi seguita un'inchiesta pubblica in dicembre,
terminata la quale, l'ispettore del Governo, Phillip Crookes, ha garantito a 16
famiglie un permesso provvisorio che scadrà nel 2013.
Secondo l'ispettore, nella zona c'é una carenza di campi nomadi e la misura
adottata dovrebbe dare alla comunità, che conta un centinaio di persone, il
tempo necessario per cercare "dei siti alternativi e garantire ai bambini un
passaggio senza strappi ad altre scuole se ciò si rendesse necessario". La
notizia é stata accolta con irritazione dagli abitanti del posto, che hanno
visto crollare il valore delle loro case, e dai loro rappresentanti, che
giudicano semplicemente patetico il fatto che la decisione permetta a dei gruppi
di individui di violare il piano regolatore al cui rispetto tutti sono tenuti.
Nella zona, prevalentemente rurale, conosciuta e apprezzata per i suoi luoghi
idilliaci, a poche centinaia di metri dall'accampamento, sorge anche la casa di
campagna di proprietà dell'ex-marito del ministro laburista Tessa Jowell,
l'avvocato David Mills, attualmente sotto processo a Milano, unico imputato di
corruzione in atti giudiziari dopo lo stralcio della posizione del presidente
del Consiglio Berlusconi, in conseguenza del Lodo Alfano.
La sentenza di primo grado dovrebbe essere pronunciata nei prossimi giorni.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:31:33 in media, visitato 2144 volte)
Da
corriere.it (una risposta a Beppe Sevegnini)
Caro Beppe,
nella tua risposta a Massimo Burioni (20 febbraio) ti domandi: «Dove sono gli
zingari a Berlino? Buon titolo per un'inchiesta: non se ne vede in giro uno».
Vorrei fare alcune precisazioni in proposito.
In Germania ci sono 110 mila-130 mila tra rom e sinti - sia di cittadinanza
tedesca che stranieri. Quelli tedeschi sono riconosciuti come minoranza
nazionale. Magari non li vedi perché in Germania sono riusciti ad adottare
politiche di integrazione e inserimento che qui da noi sono troppo
all'avanguardia, per cui non mendicano o rubacchiano per le strade (e sottolineo
che anche da noi sono una minoranza quelli che lo fanno) né vivono nei campi
«nomadi». Da noi i rom italiani non sono stati riconosciuti come minoranza,
seppure esista una legge che ne riconosce ben dodici, e che li ha esclusi
imponendo criteri per il riconoscimento tra cui anche loro rientrano. Del resto,
da noi il «problema» viene trattato come «emergenza sicurezza», per cui i rom
devono essere cacciati (che siano italiani o stranieri poco importa), non
aiutati a integrarsi.
Ultima precisazione: credo che la gente inorridirebbe se ti sentisse chiamare
un africano «negro». Quindi, che i rom e i sinti vengano chiamati con il loro
nome, e non «zingari» (che è offensivo) o «nomadi» (che è scorretto). Il fatto
che vengano chiamati nomadi serve solo a perpetuare il pregiudizio per cui loro
possono solo vivere nei campi, che lo vogliano o meno. Non dico che sia tutta
colpa degli organi d'informazione se ci sono problemi da una parte e dall'altra,
ma forse, se iniziassero a usare quanto meno una terminologia adatta, a non
strumentalizzare le notizie a tutti i costi limitandosi a riportare dati
effettivi e non di comodo, e se facessero una vera campagna d'informazione
corretta, già sarebbe un passo avanti.
Claudia Tavani, taffani@hotmail.com
Da
Roma_Daily_News
Rapporto Ufficiale:
[...] Comunichiamo ai nostri fratelli ed anche a chi stima la nostra cultura,
che abbiamo istituito un'associazione che lavorerà per il riscatto, la
valorizzazione ed il mantenimento della cultura zingara (Romanipen).
I nostri principali punti d'interesse saranno: la danza, la musica e la
lingua.
In Brasile i gruppi zingari affrontano ancora molti problemi, come il
pregiudizio, per esempio. Ci sono ostacoli alla cittadinanza (documenti di
identificazione civile), alla salute pubblica ed all'insegnamento. Inoltre,
le difficoltà relative esistono riguado all'inclusione sociale e culturale ed al
preservarsi delle tradizioni, delle pratiche e del patrimonio culturale. Di
fronte ad un simile quadro la Embaixada Cigana do Brasil Phralipen Romani
lavorerà per cambiare questo lamentevole scenario.
Nicolas Ramanush
Presidente
Embaixada Cigana do Brasil Phralipen Romani
gitanobaro@hotmail.com
Fotografie del 22/02/2009
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