Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Ricevo da
Maria Grazia Dicati
Forse per sviare l'attenzione del disagio che la politica attraverso i
suoi informatori ci nega, si può pensare di inserire l’intervento del Prefetto
Mosca: sembra che l’unico problema in Italia siano i Rom!
Voglio proprio vedere se questo interesse per la formazione dei bambini rom
rimane acceso quando riapriranno le scuole e quali saranno gli interventi che
verranno adottati.
di Flavia Amabile -
La Stampa
E se mandassimo i giovani rom davanti ai supermercati a fare i
lustrascarpe? L'idea è del prefetto di Roma Carlo Mosca e non si può dire
che abbia riscosso grandi consensi. «Quello che è importante - spiega - non è
etichettare un lavoro o un altro, ma consentire di avere quelle possibilità che
hanno tutti ed eventualmente in quei mestieri e in quelle arti che oggi non sono
più praticate dai ragazzi italiani. Se il termine sciuscià non ricorda il
periodo del dopoguerra? Ci sono anche italiani che fanno ancora questo lavoro
basta andare dietro piazza S. Lorenzo in Lucina per trovare un negozio di
lustrascarpe. L’importante è garantire il diritto di lavorare e creare una senso
di responsabilità nuovo e l’idea deve essere condivisa con le comunità Rom. La
mia proposta prevede ovviamente il rispetto delle leggi italiane sul lavoro, è
una proposta che riguarda solo chi è sopra i 14 anni».
Il prefetto insomma difende la sua idea. Ma non tutti sono d'accordo con
lui. «Il linguaggio e la proposta del prefetto Mosca sono inaccettabili. È una
trovata singolare e sbagliata. L’integrazione e l’accoglienza devono passare
attraverso l’educazione alla legalità delle popolazioni rom e attraverso forme
di lavoro adeguate», sostiene il ministro ombra Pd della Giustizia, Lanfranco
Tenaglia. «Penso che ci siano altri tipi di lavoro molto più adeguati non siano
quello di sciuscià».
Anche Savino Pezzotta dell'Udc trova che pulire le scarpe non sia la
soluzione migliore. «Conosco il prefetto di Roma ed è una persona che stimo
molto. Lui esprime la volontà di dare una possibilità, tramite il lavoro, ai
rom. Ma non è che gli si debba far fare lo sciuscià, che non riesco nemmeno a
capire che mestiere è... Non è che un ragazzo rom non possa inserirsi nel mondo
del lavoro e per lui bisogna trovare delle figure lavorative strane. Bisogna
capire la loro cultura, lavorare per l’integrazione che deve cominciare dalla
scuola. Il rischio invece è quello di favorire un certo tipo di emarginazione».
Niente applausi dall'Osservatorio sui Diritti dei Minori. «Forse il
prefetto scherzava... La sua comunque non è stata una buona idea. Una proposta
come questa, tanto più nel 2008, non è accettabile - osserva il presidente,
Antonio Marziale - Un giovane di etnia diversa dalla nostra - prosegue Marziale
- deve avere gli stessi diritti e doveri di un italiano, se si trova nel nostro
Paese, a patto che rispetti la cultura e le regole vigenti. Assegnare un destino
predeterminato a un giovane rom è inopportuno. Sia data loro la possibilità di
progredire come tutti i ragazzi. Precostituire per loro un avvenire da sciuscià
è un pò azzardato».
Alla fine a sostenere l'idea non sono molti. Fra i favorevoli, la
Comunità di sant'Egidio. «Sarei d’accordo con una proposta del genere - commenta
il portavoce della Comunità di S.Egidio, Mario Marazziti - come su altre mille
possibilità di dare lavoro reale e protetto ai rom, assieme a un percorso che
deve partire dal rilascio dei documenti e della cittadinanza italiana, a Roma
per almeno centinaia di bambini, figli di rom nati nella ex Jugoslavia e che
adesso non hanno più cittadinanza».
Impronte, visita segreta del ministro Maroni al cardinale Angelo Bagnasco
Era il momento più caldo della questione rom, il periodo del fuoco incrociato
sul ministro leghista Roberto Maroni che aveva delegato ai prefetti di Roma,
Milano e Napoli la schedatura dei "campi nomadi" e il rilevamento delle impronte
digitali anche per i minorenni. In quella fase, estremamente del...
Milano, sgomberi e presenze
Venti persone sono state sgomberate da una baraccopoli, che poi è stata
abbattuta, durante la mattinata di venerdì 8 luglio in via Console Marcello,
periferia nord di Milano. Lo rende noto il vicesindaco di Milano Riccardo De
Corato. L'intervento è stato condotto dagli agenti del Nucleo proble...
Verona, militari e mendicanti
La presenza dei 75 militari nel centro di Verona con funzione di ordine pubblico
(appiedati, accompagnati da polizia e carabinieri), è insieme tragica e
ridicola. Tragica per lo stravolgimento delle funzioni costituzionali; ridicola
perché è evidente che questo provvedimento è d...
Il Presidente spazzino nel "paese da marciapiede"
Bene fa il Governo a prendere provvedimenti su annosi problemi. Ma riuscirà a
fugare il sospetto che quando è al potere la destra i ricchi si impinguano e le
famiglie si impoveriscono? È un "Paese da marciapiede" quello che sta consumando
gli ultimi giorni di un’estate a...
La CRI è controllata dal Governo italiano
Noi di sucardrom già a luglio avevamo accennato che la Croce Rossa Italiana non
era l’organizzazione più indicata per il cosiddetto “censimento” dei Sinti e dei
Rom che vivono nei "campi nomadi", oggi argomentiamo meglio le nostre
perplessità. In Italia fino a pochi anni fa la Croce Rossa era...
Bimbi rom censiti senza impronte
Le impronte ai bambini rom, alla fine, non sono state prese. Il lavoro dei
prefetti Gian Valerio Lombardi (Milano), Carlo Mosca (Roma) e Alessandro Pansa
(Napoli), nominati commissari ad hoc dal Governo e chiamati a gestire l'emergenz...
Roma, Mosca: dialogo e partecipazione
Il caso Roma per i Rom è uno dei più spinosi. Le cronache raccontano di tensioni
a volte dure e difficili da risolvere. Come per il Casilino 900, campo non
autorizzato e teatro di proteste contro i rom a causa di una serie di incendi di
pneumatici. Carlo Mosca, prefetto della capitale,...
Madrid, manifestazione davanti all'Ambasciata italiana
«Gitanos europeos contra el racismo»: era questo lo striscione che apriva il
corteo che si è svolto a Madrid il 7 agosto scorso per concludersi sotto
l'ambasciata italiana, in Calle Lagasca. Circa 400 gitani hanno sfidato il caldo
che sta attanagliando in questi giorni la capitale spagnola, per manifestare il
proprio sdegno verso le notizie che...
Famiglia Cristiana respinge le accuse di 'cattocomunismo'
Famiglia Cristiana respinge le accuse di 'cattocomunismo' piovute sul
settimanale paolino all'indomani di un nuovo editoriale che contesta la linea
scelta dal governo Berlusconi sulla sicurezza. “E' l'accusa di chi non ha
argomenti. Non c'è una linea politica, abbiamo sempre affrontato i problemi del
Paese e più che essere i...
Gli eroi del Carroccio sono Rom
Sono facce da “zingari” quelle dei milanesi di 900 anni fa. Giovani e vecchi,
magri e muscolosi, che difendevano con le unghie e coi denti, combattendo a
colpi di spadone, catapulte, palle infuocate, olio bollente, la città assediata
dai barbari del temibile imperatore Federico I di Svevia detto "Il Barbarossa".
Chissà che facce avevano davver...
Venezia, avanti tutta con i lavori per il villaggio ma qualche ombra emerge
Entro settembre 2009 i Sinti veneziani dormiranno nel nuovo villaggio. Nella
settimana più deserta dell’anno, quando la maggior parte dei cantieri sono
chiusi e gli operai si godono il meritato riposo, in via Vallenari si lavora per
recuperare il tempo perso e i giorni in cui il cantiere è rimasto fermo per via
delle proteste. Ieri pomeriggio...
Speriamo non rinasca il fascismo
Il settimanale Famiglia Cristiana torna all'attacco sulla politica del governo
in materia di sicurezza, augurandosi che "non sia vero il sospetto" che in
Italia stia rinascendo il fascismo "sotto altre forme". La rivista dei Paolini,
che lunedì scorso aveva attaccato l'esecutivo per la "fi...
Da Hungarian_Roma
By: MTI 2008-08-11 08:24
Il primo ministro ha richiesto al ministero della giustizia di fare in modo di incrementare la presenza della polizia nei piccoli insediamenti, ha detto sabato il portavoce governativo, in seguito a tre attacchi notturni a residenti Rom nei mesi scorsi.
Il portavoce Dávid Daróczi ha detto di aspettarsi una proposta per agire pronta entro la fine del mese.
L'attacco più recente ai residenti Rom è accaduto giovedì notte, nel villaggio di Pirics nell'Ungheria nord orientale, quando è stato dato fuoco a due case dove c'erano famiglie con bambini, ed è stato sparato contro chi tentava di scappare dal fuoco. Un'anziana - 63 anni - è stata colpita alla gamba mentre scappava dall'edificio in fiamme ed è stata ricoverata in ospedale.
Precedentemente, ignoti avevano fracassato le finestre di tre case nel villaggio di Galgagyörk, nell'immediato nord-est di Budapest. In questo caso, nessuno era stato ferito.
Il 3 giugno, alcune case del villaggio di Pátka, a circa 40 km a sud-ovest di Budapest, erano state incendiate. Il fuoco era divampato in una stanza dove dormivano i bambini, ma era stato estinto prima che facesse danni seri. In quel caso i residenti avevano preso tre degli attentatori, che sono stati arrestati e posti in detenzione in attesa del processo.
Nessuna fotografia trovata.