Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Da
Roma_Francais

24 luglio 2008
Virginie Verdier-Bouchut / Proximum - L'Alta Autorità di lotta contro le
discriminazioni e per l'uguaglianza
(Halde) ha stimato, in una delibera dello scorso 7 luglio, che è discriminatorio
rifiutare la consegna d'una carta nazionale d'identità (CNI) a persone della
comunità della gens du voyage giustificandolo perché domiciliati su "un terreno
non adatto alla costruzione". Queste persone, "di nazionalità francese,
installati da 10 anni su un terreno non edificabile, avevano costruito senza
autorizzazione una baracca. A proposito, una decisione del giudice aveva
constatato l'illegalità della costruzione e ne aveva ordinato la demolizione. In
base a questo, il prefetto ha rifiutato di rinnovare la loro CNI stimando che
non si giustificasse il domicilio". Secondo la Halde, "la carta nazionale
d'identità viene rilasciata senza condizione di età dai prefetti e
sotto-prefetti a tutti i Francesi che ne facciano domanda nel distretto nel
quale sono domiciliati o hanno residenza, o, se necessario, nel quale si trova
il loro comune di riferimento. Essa è rinnovata alle stesse condizioni." [...]
La prova del domicilio o della residenza è stabilita da qualsiasi mezzo, in
particolare dalla produzione di un titolo di proprietà, di un certificato di
pagamento, di una ricevuta d'affitto, del gas, dell'elettricità o del telefono o
di un attestato di assicurazione dell'alloggio (decreto 55-1937 del 22 ottobre
1955 modificato dal decreto 2007-893 del 15 maggio 2007 che istituisce la carta
nazionale d'identità).
Gli interessati avevano unito alla loro domanda di rinnovo della CNI, copia
del titolo di proprietà, avvisi di pagamento EDF e
Télécom. Pertanto, portavano la prova di un domicilio reale nel comune, sola
condizione posta dal testo. Così il prefetto si è basato "su di un criterio
apparentemente neutro che ha un effetto discriminatorio sulle persone occupanti
dei terreni con delle installazioni precarie e che appartengono maggiormente
alla comunità della gens du voyage". A seguito delle osservazioni dell'Alta
Autorità, il prefetto ha deciso di rivedere la sua decisione ed ha finalmente
rilasciato la CNI alla copia interessata.
La Halde ha ugualmente deciso "di portare questa delibera all'attenzione del
ministro degli Interni e di invitare quest'ultimo ad elaborare una circolare
all'attenzione delle prefetture, ricordando il diritto di tutti alla consegna
della carta nazionale d'identità [..] indipendentemente dalle modalità del loro
alloggio, anche se temporaneo e senza condizione di forma".
Références : Halde, délibération 2008-157 du 7 juillet 2008 ; article 2 du
décret 55-1397 du 22 octobre 1955 modifié par décret 2007-893 du 15 mai 2007
instituant la carte nationale d'identité.
Da
Czech_Roma
Opinione del Redattore: La motivazione del rimpatrio dei Rom in India è
una questione interna alle comunità Rom.
Qualsiasi apporto alla realizzazione di questa meta deve arrivare da quanti sono
positivi versoi Rom, ma non da quanti ci vedono come la loro sfortuna e sono
contenti di cancellare ogni segno della nostra vita in Europa o altrove
Valery Novoselsky,
Redattore di Roma Virtual Network.
L'estrema destra vuole rilocare i Rom in India By ČTK
Praga, 30 luglio (CTK) - Lidove noviny (LN) ha riportato mercoledì che il
Partito Nazionale Ceco vuole riuscire nelle elezioni generali del 2010 con la
radicale retorica anti-Romani, formulata in 150 pagine dello studio "La
Soluzione Finale al Tema Zingaro nelle Terre Ceche" che sarà presentato tra un
mese.
Il nome evoca la Germania nazista e la sua soluzione finale alla questione
ebrea, ma i nazionalisti rispondono che non vogliono uccidere i Romani, ma
vogliono comprare della terra in India per rilocare lì i Romani, scrive LN.
Il gruppo degli autori dello studio è guidato dal membro di partito Jiri
Gaudin e ne fa parte anche la presidentessa Petra Edelmannova, secondo Pavel
Sedlacek portavoce del partito, scrive LN.
Scrive sempre LN che si presume che il gruppo sia stato assistito da alcuni
esperti dell'"ambiente accademico", che tuttavia hanno richiesto l'anonimato.
Ivan Vesely, presidente dell'associazione Romani Dzeno, ha detto a LN che i
Romani "hanno vissuto qui per 500 anni e ancora siamo considerati stranieri".
Sedlacek ha detto a LN che lo studio guarda alla questione Romani in "in
maniera completa - dove si è originata e perché nessuno l'ha ancora risolta".
Ha detto che lo studio conclude che il rimpatrio è la sola soluzione
possibile dopo che tutti i tentativi di far fronte alla questione sono falliti.
"Dev'essere risolta su basi europee, occorre comprare terra in India e dev'essere
data l'opportunità di vivere sulla loro terra seguendo le loro idee" cita LN
dallo studio.
Sedlcek ha detto che la parola "finale" collegata allo studio non significa
che il partito vorrebbe sterminare i Romani, ma perché la questione dev'essere
finalmente affrontata.
Miroslav Mares, esperto di estremismi, ha detto a LN di pensare che i
nazionalisti perderanno le elezioni.
"La tematica Romani non è così forte. Secondo i sondaggi non esistono nella
società forti pregiudizi anti-Romani, ma (Miroslav) Sladek, che basò la sua
campagna elettorale nel 1998 sulla retorica anti-Romani, perse," ha detto Mares.
Sladek era allora presidente dell'estremista Associazione per la Repubblica-
Partito Repubblicano di Cecoslovacchia (SPR-RSC).
This story is from the Czech News Agency (ČTK).
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