Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 25/01/2006
Il Comitato Provinciale per Il Giorno della Memoria ha organizzato una ventina di eventi in tutta la Provincia di Mantova.
Segnaliamo
venerdì 27 gennaio, ore 10.00 piazza Sordello, Mantova
Sul filo del ricordo: via Vescovado 1938 Ragazze/i e bambini/e dell'Istituto Comprensivo "Luisa Levi" ricordano la Shoah con un'installazione artistica nella piazza
intervengono: il Sindaco di Mantova, il Presidente della Provincia di Mantova, il Dirigente Scolastico, il Presidente della Comunità Ebraica Fabio Norsa e Barbara Nardi per l'Istituto di Cultura Sinta.
venerdì 27 gennaio, ore 16.00 Teatro Bibiena, via Accademia n.47, Mantova
tavola rotonda Razzismo ieri e oggi: riflessioni intervengono: Luca Bravi, storico; Luigi Benevelli, psichiatra; Armando Savignano, filosofo; Fabio Levi, storico.
saluti da parte di: Sindaco di Mantova; Presidente della Provincia di Mantova; Fabio Norsa, Presidente della Comunità Ebraica; Yuri Del Bar, Consigliere Comunale a Mantova e ricercatore dell'Istituto di Cultura Sinta.
Durante il pomeriggio saranno presentati i volumi: - Antisemitismo vecchio e nuovo, di Werner Bergman; - Eugenetica: verso un nuovo ordine nazista. L'odio razziale e la violenza contro i malati di mente.
giovedì 23 febbraio 2006, ore 17.30 Palazzo del Plenipotenziario, piazza Sordello n.43, Mantova
presentazione del libro Porrajmos, altre tracce sul sentiero di Auschwitz Istituto di Cultura Sinta, Mantova, 2006
intervengono: Fausto Banzi, Assessore Provinciale alle Politiche Sociali; Albino Portini, Presidente del Consiglio Comunale a Mantova; Barbara Nardi, Istituto di Cultura Sinta.
Per ricevere il programma completo e per informazioni Istituto di Cultura Sinta via don Enrico Tazzoli n.14, 46100 Mantova e-mail: ics@sucardrom.191.it telefono (0039) 0376 360643 fax (0039) 0376 318839
I soggetti istituzionali e privati che hanno partecipato ai lavori del Comitato sono: Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Istituto di Cultura Sinta, Mantova Ebraica, Comunità Ebraica di Mantova, Istituto Mantovano di Storia Contemporanea, ANEI, ANPI, Partigiani Italiani, Comitato Provinciale Associazioni Combattentistiche e i Comuni di Bozzolo, Castelbelforte, Ostiglia, Roncoferraro, Sermide, Suzzara, Viadana.
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Di Daniele (pubblicato @ 11:03:54 in Europa, visitato 1908 volte)
di Liz FeketeGuardando l'aumento dei partiti razzisti e di estrema destra nei 17 Paesi dell'UE, in Norvegia e Svizzera.Basato sulla recente ricerca del Centro di monitoraggio europeo sul razzismo e la xenofobia, Combattendo il fascismo, Difendendo la democrazia critica i programmi governativi antifascisti, esamina le risposte ufficiali ai crimini razzisti e documenta i modi con cui le campagne elettorali dei partiti politici lusingano il razzismo e l'estremismo. Il documento informativo, basato sulle statistiche, è diviso in tre sezioni:
La prima sezione fornisce esempi di come le povere strategie governative programmate contro l'estrema destra finiscano con l'essere controproducenti. Mettendo al bando i partiti neonazisti, ad esempio, aumenta la loro popolarità (soprattutto fra i giovani) e/ o trasferisce il problema dell'attività dell'estrema destra nei paesi confinanti. E il fallimento dell'uso dell'ordine pubblico esistente e delle leggi incentivanti e la legge criminale ordinaria contro i neonazisti e gli estremisti razzisti, permette a questi gruppi di crescere in segreto. La seconda sezione fornisce statistiche ed inchieste dell'NGO su come la violenza razziale e i crimini di intolleranza ispirati dai neonazisti stanno diventando più brutali. In particolare, le comunità musulmane, specialmente i posti musulmani della preghiera, sono sempre più bersagliati dall'estrema destra che, in molti paesi, sta organizzando proteste stradali e agitazioni, e si impegnano in sistematiche violenze stradali. Mentre i giovani sono spesso le vittime di crimini razzisti, essi sono anche adesso i principali istigatori di crimini razzisti. Ed ancora insufficiente attenzione è stata prestata a strategie educative per bambini e giovani nel combattere il razzismo. La terza sezione fornisce inchieste del paese sulle lezioni nelle quali sono stati usati slogan xenofobi e propaganda in una misura che il linguaggio dei partiti si è avvicinato all'incitamento al razzismo. I politici hanno accresciuto il clima di odio attraverso la loro retorica antiimmigrati, antimusulmani o antirom nei parlamenti e nei governi, i quali non sono in grado di parlar chiaro contro i crimini razzisti, stanno sviluppando una cultura dell'"incolpare la vittima".
40 pagine. Questo documento informativo è la pubblicazione numero 53 dell'IRR European Race Bullettin. Sottoscrivi ora European Race Bullettin (4 pubblicazioni l'anno) e ti manderemo Fighting fascism, Preserving Democracy gratis. L'istituto delle relazioni razziali non esprime un punto di vista corporativo: tutte le opinioni espresse sono perciò quelle degli autori.© Institute of Race Relations 2005 Link originale:
© Institute of Race Relations 2005
Nella Mahalla amiamo le favole (ve l'ho gia detto, vero?) Milano - Camera del Lavoro - ore 20.20. Son terminate le ultime prove, ho raggiunto la compagnia che tra un po' andrà in scena. Sedute due file di spettatori, Rom rumeni e Khorakhané, qualche Rom Abruzzese. La sala vuota sembra enorme. Aspetto fuori, per vedere chi arriva. Fa veramente freddo, il pubblico arriva alla spicciolata e di fretta. Pochi, mi sembrano sempre pochi. Poi, torno in sala ed è strapiena! Sono arrivati in tanti dai campi, sono arrivati anche i milanesi e mi gusto la scena della sala traboccante di gente. Non vi racconterò la trama, da quel momento è stato come una specie di sogno.In questo sogno, un bambino brutto e con gli occhi storti, vissuto + di 60 anni fa, che forse si chiamava Mile. Mile non lo sapeva, ma la sua strada era anche quella percorsa da un certo Hitler. Nessuno dei due sapeva dell'esistenza dell'altro, ma la storia intanto macinava le persone. E' per questo che Mile portava un nastro giallo al braccio, che non doveva mai togliere. Neanche Barbara sapeva di Mile, mentre era a Lety, ma suo padre aveva fiutato l'aria e aveva venduto il carro per comprarsi una casa. Non era servito. La storia non la inganni. E il sogno prosegue. La Storia, quella con la S maiuscola, lasciava Barbara e Mile al margine, in Europa il progresso era nelle macchine, nella produzione di massa e quell'odore di fumo e benzina sembrava vincente, perché plasmava la storia. Ma allora il progresso parlava la lingua di Lombroso, di Interlandi, di Himmler. La tecnologia si era nutrita del loro razzismo, assieme definivano ciò che era "moderno". Non solo in Germania e Italia, ma anche in Francia, in Romania, in Boemia, in tutta la moderna Europa. Il progresso regalava a Barbara delle baracche ordinate, e i servizi e la scritta "Il lavoro rende liberi". Anche lei era una zingara nuova, come era documentato da quella Z sui vestiti Era moderno, anche il filo spinato con la corrente elettrica, era moderna la puzza di carne bruciata. No, rimanevano antiche le botte e quel ghetto dove i Rom e i Sinti, a differenza degli ebrei, vivevano in famiglie, a spaccare pietre e a morire di stenti. C'erano il fango e il bastone e la fame e quando non puoi più fuggire, se non per qualche secondo... . ..mescoli il sangue con la pipì,e il fango lo puoi modellare,mettilo in tasca e non farti scopriresarà il tuo grande violinista...E arrivò Himmler in visita al campo. Vide i fantasmi sui tavolati, e i volti dei bambini sfigurati dalle malattie, un capannone dove i topi scorrazzavano sopra file di morti. Ma Himmler, che aveva sognato il mondo nuovo, pulito e ordinato, si sentì offeso e deriso da quell'orrore, non era così che se l'immaginava... e allora ordinò l'abbattimento della struttura e l'annientamento di tutti quei reclusi. Mile morì molto lontano da quel campo, fucilato una notte con tutta la famiglia. Smise di aver paura.
(Un bambino piange tra il pubblico, gli attori si agitano, ma il suo pianto è già parte del mio sogno)
Barbara - tatuata Z1963 - scampò alla soluzione finale. E la storia vide nuovi vincitori, Norimberga, i vecchi aguzzini che ritornavano al lavoro, i campi e le riserve. Il progresso. Una serata per guardarci negli occhi.
Da una segnalazione di Daniele
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Critiche al sistema statale di monitoraggio dei Rom Preoccupazione sui potenziali abusi contro una popolazione storicamente marginalizzata
By Brandon Swanson Staff Writer, The Prague Post January 18, 2006
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Quando il governo vide giovani arabi, turchi e neri in rivolta a Parigi alla fine dello scorso anno, vide una città data alle fiamme a seguite di lunghe ed irrisolte tensioni economiche e razziali.
Come risposta, il governo ha sviluppato il programma di monitoraggio entrato in vigore il 4 gennaio, per raccogliere una serie di informazioni che variano dall'impiego alla formazione.
“Se non vogliamo che un conflitto simile accada anche nella Repubblica Ceca, dobbiamo agire immediatamente” ha affermato Katerina Berankova, per il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali “E perché ci siano cambiamenti permanenti, dobbiamo conoscere la loro situazione e quanto sia marginalizzati”.
Marginalizzati, lo sono storicamente in tutta Europa, ma qui non si ha memoria di rivolte di gruppo.
Mancanza di informazioni attendibili
L'annuncio di un simile programma è subito finito sui riflettori, interi ed esteri, con la domanda se un simile censimento non avesse assonanze con le passate discriminazioni.
“Niente del genere” replica Czeslaw Walek, capo del Consiglio Governativo per le Tematiche Rom.
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 VLADIMíR WEISS/The Prague Post
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Rozalie Carna', il suo partner e suo figlio Jan Zigo, aggrediti in casa da tre skinheads.
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Walek afferma che il governo analizzerà le condizioni di vita senza raccogliere dati personali. ma il programma ha sollevato critiche dai legali dei diritti dei Rom, che affermano che questi dati potrebbero essere usati con intenti discriminatori.
“L'anonimato è una pura illusione” dice Ivan Vesely' di Dzeno. [...] “Anche se non saranno conservati nomi ed indirizzi, ci sono altri dati sociali ed economici _ su base geografica – in base a cui non è impossibile risalire ai singoli casi”.
Walek dice che sono i Rom a lamentarsi del governo che non investe a sufficienza, o non controlla i fondi stanziati. Gli stessi controlli di fonte governativa confermano che mancano informazioni adeguate sui Rom. “Lo scopo è migliorare lo misure già in atto” dice.
Ma proprio la ragione che ha reso necessario questo programma – l'incapacità di raccogliere informazioni attendibili sui Rom – è lo stesso ostacolo più grande. Il governo ha una notevole difficoltà nel raccogliere informazioni su un gruppo etnico che storicamente nutre difficoltà verso l'autorità. Solo in 11.000 si sono dichiarati Rom, di fronte a stime di 250.000 Rom nella Repubblica Ceca.
La disoccupazione tra i Rom viaggia tra il 70 e l'80%, a secondo delle regioni, in molti dipendono dai servizi sociali.
La raccolta di dati è legale se rimane circoscritta all'ambito sociologico, dice David Strupek, avvocato praghese esperto in tematiche Rom. “Diventerà un problema legale solo se il progetto servirà a raccogliere dati personali”.
Il programma costerà 1,5 milioni di corone (62.630 $) all'anno. I primi dati saranno sottoposti al governo quest'estate, e l'intera ricerca verrà pubblicata nel 2008.
Problemi che vengono dilazionati
Il nuovo anno è cominciato in maniera tumultuosa per i Rom nella Repubblica: alcune famiglie questo mese sono state sfrattate dagli appartamenti comunali del quartiere di Nestemice a Usti nad Labem, nella Boemia settentrionale, perché no in regola col pagamento degli affitti. Il quartiere era già stato l'epicentro di una controversia che aveva assunto rilevanza internazionale, quando nella metà degli anni '90 il comune aveva costruito un muro di cemento per separare il quartire abitato dai Rom dagli altri residenti.
Col rifiuto del comune di interrompere la costruzione, il governo aveva investito 10 milioni di corone per migliorare la coesistenza tra i due gruppi. Il comune aveva adoperato parte di quei fondi per riacquistare le case dei residenti, che sii erano trasferiti.
Sempre nella regione, 10 donne di etnia rom avevano aperto una causa sulle sterilizzazioni forzate a cui erano state sottoposte tra il 1979 e il 2003. Una di loro afferma che le era stato chiesto di sottoporsi a sterilizzazione perché aveva già sette figli, e aveva firmato l'autorizzazione, ma senza saper ne leggere ne scrivere. In quel periodo,più di 50 donne vennero sterilizzate.
In questi giorni, i Rom stanno preparandosi a manifestare con una catena umana, per impedire la costruzione di un monumento voluto dal partito di destra Unione Nazionale, dove c'era un campo di concentramento nazista. Il monumento andrebbe a sostituire la targa che commemora i Rom che vi morirono, e l'iscrizione voluta dall'Unione Nazionale invece indicherebbe: “Questo luogo era una campo di raccolta, non un campo di concentramento. La storia è una questione di verità, non di interpretazione.” (Lunga vicenda questa, se n'è accennato più volte in precedenza. L'ex campo di concentramento era stato adibito a fattoria per maiali. Solo lunghe insistenze da parte delle associazioni rom ed ebraiche, avevano indotto il governo ad espropriare l'area e farne un luogo di memoria. Ne contempo, tanto il presidente dello stato che esponenti del partito comunista, avevano polemizzato dicendo che il campo era di lavoro e non di concentramento. Ora si aggiunge l'ultima provocazione dell'Unione Nazionale. ndr.)
La nuova targa dovrebbe venire posta il 21 gennaio. [...]
— Petr Kaspar and Iva Skochova' contributed to this report.
Brandon Swanson can be reached at bswanson@praguepost.com
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Fotografie del 25/01/2006
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