Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Vi giro (col permesso di chi mi ha scritto) una mail che mi è arrivata qualche giorno fa, a cui ho saputo dare solo risposte incomplete. Magari qualcuno sa rispondere:Ciao,
mi chiamo nicoletta e vi scrivo da roma.
[cut] colgo l'occasione per richiedervi cortesemente alcune informazioni.
Insieme ad altre persone che hanno il mio stesso cognome -iommi- abbiamo iniziato una ricerca per scoprirne le origini.
A quanto ci risulta sembra che derivi da una popolazione nomade proveniente dall'europa dell'est poi stanziatasi nella seconda metà dell'800 nelle marche a causa dello Stato pontificio che per arginare il fenomeno degli zingari decise di dargli alcune zone spopolate delle marche. Le zone interessate sono quelle del fermano e di ascoli piceno.
Sembra inoltre che il cognome iommi anche nelle varianti iommà o jommi possa derivare da me-iom traducibile con io sono un uomo. Potete aiutarci a sapere se nelle marche ci sono nomadi che potrebbero aiutarci nella ricerca o sapete dirci dove trovare altre notizie?
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione accordatami e nell'attesa di un positivo riscontro colgo l'occasione per augurarvi buon anno e i miei cordiali saluti.
Nicoletta
Qualcuno mi ha scritto per sapere com'è andato il Veglione al campo di via Idro. A loro ho già risposto, così vi racconto un po' di fatti miei, per alcuni rospi che dopo 2 giorni mi sono rimasti in gola.
La festa quest'anno è stata sottotono: alcune famiglie non hanno festeggiato a causa di un lutto. In passato, tutto il campo avrebbe tenuto il lutto, ma un gruppo ha deciso di festeggiare lo stesso. Mi ero aggregato alla festa, perché approfittando di un'iniziativa di Radio Popolare (vedi 1 e 2) c'era possibilità di far festa Rom e non-Rom assieme. Ognuno portava qualcosa da bere o mangiare, e così si socializzava. Come abitudine in questo tipo di feste, non c'era un orario definito per iniziare a finire: di solito i parenti arrivano, salutano, scherzano, e continuano il loro giro, sostituiti da nuovi arrivi.
Per l'occasione, visto le ruggini recenti tra questo gruppo di Rom e alcuni di provenienza rumena, avevo preparato una teglia di Sarmale, il piatto tradizionale della Romania (molto apprezzato). E sono stato “obbligato” a tornare a casa con un salame sottobraccio, per non offendere nessuno.
La festa si è svolta in 3, 4 piccoli prefabbricati adiacenti, spaziosi e riscaldati. Però, gran parte del tempo passa spostandosi da una casupola all'altra, nevica e il campo è in aperta campagna. Poi entri e la stufa sta scaldando al massimo: una specie di sauna finlandese. Accompagnata da un alto tasso alcolico, senza gravi conseguenze, per fortuna.
Insomma: una bella serata, e soprattutto, il nostro ALIBI: ineffabile il Giornale del giorno dopo:
Topi d’appartamento Arrestati 15 nomadi
La solita storia di tutti gli anni. Stavolta, però, costellata di colpi di sceni [sic] e successi per le forze dell'ordine. Si sa: quando il «gatto» non c'è i «topi» ballano. Il che significa che le vacanze natalizie vanno di pari passo con i ladri d'appartamento e la loro «attività». Del resto certi periodi dell'anno per chi ruba nelle abitazioni sono come la stagione della caccia per gli amanti dell'arte venatoria: bisogna approfittarne finché si può. Stavolta, però, il finale è stato unico: tutti i topi sono finiti subito in trappola, nelle due notti tra il 30 e il 31 dicembre, nonché tra sabato e Capodanno. E 11 nomadi... (continua qui)
E' consolante scoprire che prima di arrivare al punto (11 nomadi), la redazione spenda tutti quei luoghi comuni sulla fine dell'anno (comuni nel senso che vanno bene per un topo d'appartamento di qualsiasi razza sia). La mia reazione, al solito, è stata di chiedermi se (per caso) non ci siano stati ANCHE altri furti, senza bisogno che il ladro fosse nomade, e se per caso avessero avuto lo stesso onore di cronaca.
Ma... mentre io ero a festeggiare in tutta tranquillità assieme a facce poco raccomandabili; alcuni amici a Bologna, proprio dietro le due torri, vivevano una brutta avventura: rapinati in mezzo a una marea di gente, hanno pure rischiato di farsi malmenare, per un telefono cellulare. Mi raccontavano di “ubriachi che girano tranquillamente armati”, di polizia a due passi che non fa niente, dei giornali che scrivono solo della festa d fine anno, e di questo gruppo di balordi che per tutta notte ha continuato indisturbato. Ma Bologna, il volto umano e dotto della sinistra italiana, al massimo se la prende con zingari e lavavetri: Sempre dalla retorica del Giornale:
La scommessa dei musei gratis
Vittorio Sgarbi - Abbiamo apprezzato, con stupore e plauso anche del centrodestra, le posizioni del sindaco Cofferati sui grandi temi dell'ordine e della legalità soprattutto in rapporto all'equivoco giustificazionismo umanitario rispetto ai clandestini, ai lavavetri, agli zingari, tanto da essere liquidato come «fascista». È veramente singolare che in questi tempi difficili tutto appaia rovesciato e che anche su questioni di elementare civiltà come quelle relative alla formazione la visione più aperta e più moderna si debba a un sindaco comunista.... (il resto lo leggete qui, se volete)
Notare, che anche in questo caso il titolo c'entra un tubo con l'apertura dell'articolo. Lo so, sarebbe fin troppo facile pensare che chi ha scritto quell'articolo, su ordine e legalità forse ha qualche peccatuccio da scontare...
A me resta una bella festa... e i rospi. Che poi in questo inizio anno è uno solo, grosso e a modo suo bugiardo. E si torna nuovamente a via Idro: fu sempre il Giornale a scrivere (Eleonora Barbieri) che in quel campo furono arrestati i banditi di novembre. Non era vero, ma non pubblicarono mai la smentita.
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