Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 26/01/2006
Dalle prime indiscrezioni pubblicate sul quotidiano Liberazione (organo di stampa di Rifondazione Comunista) sembra che il partito di Bertinotti non intenda ricandidare Livio Togni al Senato della Repubblica. Siamo molto dispiaciuti di quello che sta succedendo e speriamo che Rifondazione Comunista ripensi a questa scelta. Livio Togni, come molti di voi sanno, appartiene ad una delle più antiche famiglie circensi di origine sinta.
AL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PRC ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PRC
Conveniamo che la formazione di una lista da presentare al corpo elettorale sia un momento delicato e complesso. A maggior ragione con la presente assurda legge elettorale che i componenti delle nuove camere,deputati e senatori vengono scelti dal vertice delle segreterie dei partiti e non dal popolo. Gli elettori vengono chiamati a ratificare quanto deciso dai vari vertici dei partiti. Questa è senza dubbio una democrazia improbabile. Premesso che il PRC è formato da diverse anime, è decisamente autolesionista ignorare una componente essenziale,sebbene attigua,che ha contribuito contribuisce alla crescita della forza della sinistra antagonista. Fatta questa premessa, riteniamo che sia un errore clamoroso eliminare dalla lista l'unico Senatore della Repubblica più votato d'Italia per il PRC. Nel Collegio n. 12 il PRC aveva circa 6.900 voti con la presenza di Togni il partito ha fatto un grosso balzo in avanti con 12.326 voti. Un incremento di 5.426 voti. Riteniamo, pertanto, un errore clamoroso eliminare dalla lista un personaggio appartenente alla storica dinastia del circo italiano, che da oltre sei generazioni vive nelle strade del mondo, figlio del leggendario Darix Togni, nato nel circo, nato in viaggio e così cresciuto. La madre di Livio è SINTA e non va trascurato minimamente che nelle liste del nostro Partito nella scorsa tornata elettorale sia stato eletto Consigliere Comunale effettivo a Mantova il SINTO italiano YURI DEL BAR. Anche a Bolzano un Sinto si è presentato nelle liste PRC e numerosi sono i nostri militanti iscritti all’Opera Nomadi. Come potrebbe spiegare Yuri del Bar alle migliaia di Sinti che il Sinto Livio Togni sia stato escluso dalle liste comuniste? In quale imbarazzo si troverebbero i nostri Compagni dell’Opera Nomadi? Infatti Livio Togni ha intrapreso, di concerto con l’Opera Nomadi, in questi anni numerose iniziative in sostegno a due delle rivendicazioni più importanti che riguardano il popolo dei Rom/Sinti soprattutto nel Centro-Nord :
• la questione della legalizzazione (e promozione istituzionale di nuove) delle microaree residenziali autocostruite dai Rom/sinti
• l’integrazione della Legge 211 (Giornata della Memoria) da cui il Parlamento Italiano escluse (oltre ai diversamente abili e gli omosessuali) incredibilmente i Rom/sinti come già aveva fatto con la Legge sulle Minoranze Linguistiche, sempre , purtoppo, durante le legislature dell’ULIVO.
Ancora più grave è che una parte consistente degli artisti, delle artiste e dei lavoratori dello spettacolo viaggiante, nonché i 30.000 SINTI Giostrai (fra cui molti non più Giostrai per la mancata diffusa applicazione della Legge 337/1968) sarebbe privato di un portavoce diretto che conosce la loro vita talvolta piena di stenti, difficoltà economiche, sofferenze e insicurezza per il futuro, sottoposti di frequente alla negazione dei loro diritti da parte delle burocrazie di turno che cercano spesso di sviare e non risolvere. E’ bene ricordare e sottolineare che qualsiasi lavoratore ha la stessa dignità, sia che trattasi di un metalmeccanico, di lavoratore che lavora in un cantiere edile, in agricoltura, in un centro commerciale.... nonché nello spettacolo viaggiante.
Tale scelta intrapresa da una parte del vertice del partito è in contraddizione con la svolta di Salerno operata da Palmiro Togliatti nel 1944, apertura alla società civile e non solo ai professionisti della politica per la costruzione di un partito di massa; nonché con la linea intrapresa sempre da Togliatti nel 1956, dopo il XX congresso del PCUS, diede l'avvio alla “destalinizzazione” del partito, impegnandosi per lo sviluppo di una via Italiana al socialismo. In ultimo, vogliamo riportare un estratto della testimonianza di Angelo Carenzio riportato sul quotidiano la Provincia di Como del 11/01/2006: Pier Amato Peretta, magistrato cui la piazza e poi stata intitolata, in piazza Duomo, esortò i comaschi ad armarsi per difendersi dai nazisti, subito dopo la caduta di Mussolini e l'armistizio. Era il 09/09/1943,12 nazisti entravano in città e Peretta, con molti altri,raggiunse le montagne dalle due sponde del lago di Como. I fucili erano nascosti proprio nella piazza che gli sarebbe stata intitolata, in una gabbia per leoni del Circo Togni.
primi firmatari
Rosanna Masini, Stefano Livero, Antonio Livero, Danilo Cavazzo, Marco Celli, Geny Voto, Ida Napoli, Nadia La Ventura, Valentina Balice, Domenico Cerone, Elisabeth Hiller, Massimo Converso, Kasim Cizmic
Inviatiamo tutti i lettori a firmare la lettera di seguito riportata e di inviarla al numero di fax 06 44182647 o ai seguenti indirizzi e-mail: fausto.bertinotti@rifondazione.it (segretario nazionale) salvatore.alfieri@rifondazione.it (direzione nazionale) FIRMA E INVIA L'APPELLO (al termine dovete solo aggiungere il vostro nome e cognome)
Ricevo e porto a conoscenza:
Comunicato Stampa: Rosa nel Pugno, giorno della memoria: una targa anche per i Rom, per ricordare i genocidi dimenticati
Milano, giovedì 26 gennaio 2006
La Rosa nel pugno milanese ha richiesto al Comune di Milano, con un appello sottoscritto da importanti personalità del mondo della cultura, del giornalismo e dello spettacolo, di impegnarsi a porre una targa commemorativa del genocidio che i nazifascisti perpetrarono a danno dei Rom e dei Sinti, chiamati impropriamente “zingari”.
I Rom sono ancora oggi una minoranza molto debole ed è importante che le istituzioni si facciano carico di ricordarne lo sterminio in modo da conservare in futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nazionale ed europea, affinché simili eventi non si ripetano mai più e le situazioni di discriminazione verso Rom e Sinti, tuttora esistenti, trovino una chiara e definitiva condanna.
L’appello è stato recepito da alcuni consiglieri di maggioranza e opposizione che lo presenteranno oggi in Consiglio comunale sotto forma di mozione.
Firmatari dell’appello:
Daria Bignardi, Marco Carapezza (Istituto filosofia del linguaggio - Università di Palermo), Leonardo Donofrio (segretario UIL Scuola-Milano), Mister Forest, Xavier Jacobelli, Gad Lerner, Luciana Litizzetto, Giovanni Morandi (direttore de Il Giorno), Moni Ovadia, Alessandro Cecchi Paone, Ottavia Piccolo, Platinette, Roberto Ponticelli (Segretario UIL Milano), Luca Sofri, Santino Spinelli (Prof. di Lingua e cultura romanì all’Università di Trieste), Rocco Tanica (Tastierista del gruppo Elio e le Storie Tese), Ivano Tajetti (Presidente Sez. ANPI Barona),
Per informazioni: Manlio Mele 3336342123
APPELLO AI SINDACI ITALIANI
I sottoscritti cittadini italiani,
Premesso che
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durante la seconda guerra mondiale, per motivi razziali, furono uccisi circa 500.000 Rom e Sinti nei Lager nazisti dopo essere stati deportati, torturati e sottoposti ad esperimenti come cavie umane; numerosi altri gruppi di Rom e Sinti furono oggetto di aggressioni e vennero uccisi in esecuzioni di massa nei paesi dell’est europeo occupati dall’esercito nazista, mentre altri perirono per fame, freddo, epidemie, bastonate, torture e lavoro forzato;
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fin dal 1938 il regime fascista intraprese politiche discriminatorie verso i cittadini italiani di etnia rom e sinta, arrivando alla deportazione di massa dalla zona della Venezia Giulia verso il meridione e la Sardegna;
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dalla fine del 1940 a tutto il 1944 più di 6.000 Rom e Sinti, che abitavano nel nostro territorio nazionale, furono internati in campi di concentramento italiani e non, dove le dure condizioni di vita portarono alla morte di molti prigionieri;
Considerato che
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nonostante sia ormai appurato che i Rom e i Sinti furono vittime della persecuzione e dello sterminio razziali praticati dai nazifascisti, l’opinione pubblica è per lo più all’oscuro di questa verità storica e nessun luogo pubblico reca una targa commemorativa di questo genocidio;
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la legge n. 211 del 20 febbraio 2000 «Istituzione del “Giorno della Memoria” in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti» non menziona il Porrajmos (sterminio dei Rom e dei Sinti);
Considerato inoltre che
l’European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia, nel suo resoconto annuale relativo al 2005, indica i Rom come il gruppo etnico che in Europa deve affrontare maggiori discriminazioni nel lavoro, nell’alloggio e nell’istruzione;
Invitano i Sindaci dei Comuni italiani a
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individuare un’area del territorio comunale dove porre una targa in italiano e romanès (lingua dei Rom e dei Sinti) che commemori le vittime rom e sinte causate dalla persecuzione razziale nazifascista;
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inaugurare entro due mesi, con una pubblica cerimonia, tale targa commemorativa;
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stabilire una data per ricordare ogni anno il genocidio dei Rom e dei Sinti;
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promuovere e patrocinare l’organizzazione di cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto ai Rom e ai Sinti, in modo da conservare in futuro la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nazionale ed europea, perché simili eventi non si ripetano mai più e le situazioni di discriminazione verso Rom e Sinti tuttora esistenti trovino una chiara e definitiva condanna.
Per aderire all'appello
Di Daniele (pubblicato @ 11:34:54 in Italia, visitato 1688 volte)

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Mercoledì 25 Gennaio 2006 13:12
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IN TRE MOSTRE GLI ORRORI DELL'OLOCAUSTO
E' stata inaugurata a Macerata la mostra sull'olocausto del popolo Rom "Tu taj me - Io e te per vincere il pregiudizio" curata dall'Istituto storico della Resistenza, che si occupa anche dell'organizzazione delle esposizioni "L'infanzia rubata" e "La rosa bianca - Volti di un'amicizia".
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MACERATA - E' stata inaugurata agli "Antichi forni", a Macerata, la mostra sulla cultura e l’olocausto del popolo Rom, dal titolo "Tu taj me – Io e te per vincere il pregiudizio". Resterà aperta al pubblico fino a sabato 28 gennaio dalle ore 9,30 alle 13 e di pomeriggio dalle 16 alle 18,30.
Alla cerimonia d’apertura sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore provinciale all’Istruzione e ai Diritti dei bambini, Clara Maccari, e il vice sindaco di Macerata, Lorenzo Marconi. L’iniziativa – promossa dall’Istituto storico della Resistenza – si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per la "Giornata della memoria" che, come noto, è stata istituita – con legge dello stato – il 27 gennaio "per non dimenticare la Shoah".
Altre mostre rientrano nel programma delle manifestazioni coordinate dallo stesso Istituto storico. La prima è quella su "L’infanzia rubata", già inaugurata alla Biblioteca comunale Filelfica di Tolentino, dove sarà visitabile fino a sabato 28. La seconda, invece, dal titolo "La rosa bianca – Volti di un’amicizia" si apre mercoledì 25 all’Itis "Divini" di San Severino. Rimarrà nei locali dell’istituto settempedano fino a sabato prossimo, quando si trasferirà a Civitanova Marche, nel palazzo comunale, dove resterà aperta al pubblico dal 31 gennaio al 6 febbraio.
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Ricevo da Agostino Rota Martir: Oggi 2006 i venti non sono ancora favorevoli per gli “zingari-nomadi”. L’idea di ricordare per non dimenticare, deve essere per tutte le vittime dell’Olocausto nei lager come quello di Auschwiz. Oggi si parla delle leggi razziali degli anni ’30-’40, ma bisogna ricordare che c’era una Legge che prevedeva di pulire la Germania e l’Europa intera dai Zigauneur, semplicemente perché considerati come degli “asociali”. Addirittura ad Aushwiz esisteva un ghetto nel ghetto, riservato proprio per i Rom e i Sinti: erano le baracche chiamate Zigauneur Lager, proprio per marcare questa divisione dagli altri internati. Non possiamo dimenticare che anche oggi continuano ad esistere i ghetti, sono i campi nomadi. Nei campi di concentramento i Rom e i Sinti avevano le pari opportunità per morire nelle camere a gas, come tutti gli altri prigionieri: Ebrei, Comunisti (prigionieri politici), omosessuali, testimoni di Geova… Anche oggi i Rom, ma solo tra di loro hanno le pari opportunità: lo stesso destino di essere espulsi da territorio Europeo per essere mandati in Kosovo, in Macedonia, in Bosnia-Hercegovina e quando arrivano là, vengono discriminati per non aver partecipato alle varie guerre di “liberazione”. Le loro case bruciate o occupate dai “liberatori”, altri vengono uccisi, addirittura davanti ai rappresentanti (soldati) delle Nazioni Unite: tutto in nome della “democrazia”. Alle baraccopoli dei Zigeuner Lager le donne Rom e Sinte potevano partorire i loro figli, mentre gli altri prigionieri erano divisi: uomini da una parte e donne dall’altra. Questo “generoso privilegio” serviva perché i bimbi Rom e Sinti, dovevano fare da cavie umane per il Dott.Menghele. Anche Eva Justin, altra famosa dottoressa si interessava soprattutto di ricerche sui bambini Rom, la sua attività preferita era la sterilizzazione delle bimbe Rom e Sinte di 14 e 16 anni, solo per evitare la nascita dei nuovi “bastardi asociali”. Oggi tante volte i Rom sono accusati di rapimento dei bambini gagjè (cioè non Rom), anche senza alcuna prova, ma l’opinione pubblica continua a pensarlo, alimentata dai mass media. Tanti gagjè, soprattutto gli operatori nel sociale, gli “esperti Rom”, gli educatori, gli assistenti sociali quelli che “lavorano” per il nostro bene, spesso approfittano della legge per “rubare” i nostri figli e lo fanno approfittando del disagio delle famiglie Rom e li affidano legalmente ai gajè, anche con i contributi delle Istituzioni, infine vengono adottati definitivamente da famiglie italiane. Anche questo è “rapimento”, fatto rispettando la legge, in nome della democrazia…ma guai a dire che sono stati rubati ai Rom, questo non lo si deve dire! Ma devo anche chiedermi, come mai nessuno si è preoccupato di contare le vittime Rom e Sinti nei Lager di Hitler? Si calcola che il numero và dai 700.000 a 1.500.000 vittime Rom. Infine voglio che sappiate che oggi il mio popolo ancora porta sulle spalle le conseguenze dell’esodo nazista di ieri, ma anche dell’esodo dal Kosovo, Macedonia, Bosnia-Hercegovina ancora in atto. Qui a Pisa esiste un progetto per i Rom: “Le città sottili” che tenta un cammino di integrazione, perché noi Rom vogliamo integrarci nella società Italiana ed Europea, ma siete voi gagjè (non Rom) che non ci date la possibilità, voi non volete la nostra integrazione perché avete ancora troppi pregiudizi verso di noi: siamo tutti ladri, sporchi, bugiardi… Le Istituzioni e i famosi esperti Rom, loro per primi devono darci la possibilità di cambiare, o meglio di ritornare alla nostra vita normale fatta di lavoro, di scuola, di una casa permettendoci di camminare con i nostri piedi. Chi altro meglio di noi può raccontare e spiegare la nostra storia, la nostra cultura e le sue tradizioni? Io sono uno dei pochi intellettuali Rom presenti a Pisa e in Italia e la mia “arma di combattimento” è la penna, quindi mi assumo la responsabilità di quanto ho voluto dire con questo mio scritto.
Dzevat Etem, Presidente A.C.E.R. di Pisa
Coltano, 24 Gennaio 2006
Teatar Roma / RomanoTeatro
Chaplin
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Link 
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Cari amici, cari visitatori!
Le novità del nostro teatro in queste pagine, vi permetteranno di camminarci lentamente, proprio come Charlie Chaplin dare un occhio, informarvi e conoscere i componenti e il loro lavoro
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Il Teatro Chaplin!
- E' il teatro dei Rom della regione Primorsko-goranska, attivo dal 2004 nella città di Rijeka.
Conta diversi membri, tutti impegnati nel proteggere e promuovere i valori della cultura Rom. Per questo presentano i propri lavori in tutta la Croazia. Intendono anche presentarsi all'estero per stupire gli spettatori stranieri con i loro incredibili shows.
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Perché “Chaplin”?
- Abbiamo scelto il nome del famoso attore perché sua nonna era Romani. Ma non è l'unica ragione!
Ne " IL GRANDE DITTATORE " Charlie Chaplin proclama:
"Ci sarà una grande guerra, un bagno di sangue. Non voglio essere il dittatore in un mondo in cui i poveri soffrono, io voglio un mondo in cui possa far ridere le persone di tutte le razze e culture".
Proprio come Chaplin, i componenti del teatro vogliono portare il sorriso sulla volto di tanti, farli divertire e raggiungere il loro cuore, che siano bianchi, neri o gialli, perché sono tutti uguali davanti a Dio.
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La vita di Charlie Chaplin!
-Chaplin nacque il 16.04.1889. a Londra. Aveva un fratello di nome Sydney, e i suoi genitori divorziarono subito dopo la sua nascita.
Nel 1896, sua madre, Hannah, non era più i grado di badare ai figli e.così tutti furono costretti a trasferirsi. Nel 1910, Chaplin lasciò l'Inghilterra per gli USA, dove recitò come protagonista nelle commedie di McSennett. Nel 1914 divenne popolare con la sua caratterizzazione del clown. Dopo la I guerra mondiale, fndò una propria compagnia, che divenne molto rinomata. Morì il 25.12.1977, lasciando dietro a sè numerosi capolavori che vivranno per sempre.
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da RomanoLIlGiovedì 26 Gennaio, ore 12,30, si terrà presso l’ex-Sala Gialla del Senato una conferenza stampa, presieduta dal Senatore Livio Togni, relativa alla proposta di integrazione dell’art.2 della legge 211/2000 inerente il “Giorno della Memoria” per riconoscere lo sterminio nazi-fascista perpetuato ai danni delle minoranze riguardanti i Rom e i Sinti, gli Omosessuali, i Disabili ed i Testimoni di Geova. Organizza: Opera Nomadi sezione del Lazio.
DISEGNO DI LEGGE
Di iniziativa dei senatori: Togni ---------------------
Modifica alla legge 20 luglio 2000, n. 211, che istituisce il “Giorno della Memoria” ----------------------------------- Onorevoli colleghi! La Giornata della Memoria, istituita con legge n.211/2000 si propone di ricordare gli orrendi crimini attuati dai nazisti, complice il governo fascista italiano. La deportazione di milioni di persone verso i campi di sterminio, la loro atroce soffe-renza e l’orrenda morte a cui sono stati sottoposti non possono essere dimenticati. La Giornata della Memoria prevede infatti iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici. Con questo disegno di legge intendiamo ricordare anche altre persone che hanno subito le stesse deportazioni e lo sterminio, le vittime di discriminazioni etniche, sessuali, sociali e religiose: parliamo dei Rom e Sinti, degli Omosessuali, dei Disabili, dei Testimoni di Geova. Per non dimenticare anche queste vittime del nazi-fascismo, riteniamo sia doveroso integrare la legge che istituisce la Giornata della Memoria nominando le altre forme di discriminazione che non sono state esplicitamente inserite nel testo della legge. Nominarli nel disegno di legge vuol dire riconoscerli, farli vivere nella memoria e contribuire, anche in questo modo, al supera-mento delle forme di razzismo che ancora oggi vedono questi gruppi sociali vittime di discriminazioni di matrice razzista. Art.1
1. all’articolo 2, comma 1, della legge 20 luglio 2000, n. 211, dopo le parole “al popolo ebraico” sono aggiunte le seguenti: “al popolo dei Rom/Sinti, agli omosessuali, ai disabili, ai Testimoni di Geova”.
Fotografie del 26/01/2006
Nessuna fotografia trovata.
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