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             Walek afferma che il governo analizzerà le condizioni 				di vita senza raccogliere dati personali. ma il programma ha 				sollevato critiche dai legali dei diritti dei Rom, che affermano 				che questi dati potrebbero essere usati con intenti 				discriminatori. 
            “L'anonimato è una pura illusione” dice 				Ivan Vesely' di Dzeno. [...] “Anche se non saranno 				conservati nomi ed indirizzi, ci sono altri dati sociali ed 				economici _ su base geografica – in base a cui non è 				impossibile risalire ai singoli casi”. 
            Walek dice che sono i Rom a lamentarsi del governo che non 				investe a sufficienza, o non controlla i fondi stanziati. Gli 				stessi controlli di fonte governativa confermano che mancano 				informazioni adeguate sui Rom. “Lo scopo è 				migliorare lo misure già in atto” dice. 
            Ma proprio la ragione che ha reso necessario questo programma 				– l'incapacità di raccogliere informazioni 				attendibili sui Rom – è lo stesso ostacolo più 				grande. Il governo ha una notevole difficoltà nel 				raccogliere informazioni su un gruppo etnico che storicamente 				nutre difficoltà verso l'autorità. Solo in 11.000 				si sono dichiarati Rom, di fronte a stime di 250.000 Rom nella 				Repubblica Ceca. 
            La disoccupazione tra i Rom viaggia tra il 70 e l'80%, a 				secondo delle regioni, in molti dipendono dai servizi sociali. 
            La raccolta di dati è legale se rimane circoscritta 				all'ambito sociologico, dice David Strupek, avvocato praghese 				esperto in tematiche Rom. “Diventerà un problema 				legale solo se il progetto servirà a raccogliere dati 				personali”. 
            Il programma costerà 1,5 milioni di corone (62.630 $) 				all'anno. I primi dati saranno sottoposti al governo 				quest'estate, e l'intera ricerca verrà pubblicata nel 				2008. 
            Problemi che vengono dilazionati 
            Il nuovo anno è cominciato in maniera tumultuosa per i 				Rom nella Repubblica: alcune famiglie questo mese sono state 				sfrattate dagli appartamenti comunali del quartiere di Nestemice 				a Usti nad Labem, nella Boemia settentrionale, perché no 				in regola col pagamento degli affitti. Il quartiere era già 				stato l'epicentro di una controversia che aveva assunto rilevanza 				internazionale, quando nella metà degli anni '90 il comune 				aveva costruito un muro di cemento per separare il quartire 				abitato dai Rom dagli altri residenti. 
            Col rifiuto del comune di interrompere la costruzione, il 				governo aveva investito 10 milioni di corone per migliorare la 				coesistenza tra i due gruppi. Il comune aveva adoperato parte di 				quei fondi per riacquistare le case dei residenti, che sii erano 				trasferiti. 
            Sempre nella regione, 10 donne di etnia rom avevano aperto una 				causa sulle sterilizzazioni forzate a cui erano state sottoposte 				tra il 1979 e il 2003. Una di loro afferma che le era stato 				chiesto di sottoporsi a sterilizzazione perché aveva già 				sette figli, e aveva firmato l'autorizzazione, ma senza saper ne 				leggere ne scrivere. In quel periodo,più di 50 donne 				vennero sterilizzate. 
            In questi giorni, i Rom stanno preparandosi a manifestare con 				una catena umana, per impedire la costruzione di un monumento 				voluto dal partito di destra Unione Nazionale, dove c'era un 				campo di concentramento nazista. Il monumento andrebbe a 				sostituire la targa che commemora i Rom che vi morirono, e 				l'iscrizione voluta dall'Unione Nazionale invece indicherebbe: 				“Questo luogo era una campo di raccolta, non un campo di 				concentramento. La storia è una questione di verità, 				non di interpretazione.” (Lunga vicenda questa, se n'è 				accennato più volte in precedenza. L'ex campo di 				concentramento era stato adibito a fattoria per maiali. Solo 				lunghe insistenze da parte delle associazioni rom ed ebraiche, 				avevano indotto il governo ad espropriare l'area e farne un luogo 				di memoria. Ne contempo, tanto il presidente dello stato che 				esponenti del partito comunista, avevano polemizzato dicendo che 				il campo era di lavoro e non di concentramento. Ora si aggiunge 				l'ultima provocazione dell'Unione Nazionale. ndr.) 
            La nuova targa dovrebbe venire posta il 21 gennaio. [...] 
             
            — Petr Kaspar and Iva Skochova' contributed to this 				report.  				 
            Brandon Swanson can be reached at 				bswanson@praguepost.com 								 
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