Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 08/07/2009
Informazione di rete BaobAb Arci di Milano
ATTENZIONE ALLE VOCI INCONTROLLATE! NON C'E' NESSUNA SANATORIA
Molti immigrati stanno andando in massa alle poste per ritirare i Kit, perché
è girata una voce falsa di regolarizzazione.
La CGIL comunica ai tutti cittadini che in questo momento non vi sono ne
regolarizzazione ne riaperture di termine per quante riguarda i permessi di
soggiorno bloccati dal 2002. Al contrario, a causa delle voce false che
stanno circolando, molti immigrati, vittime di faccendieri e persone senza
scrupoli, stanno ritirando inutilmente il kit dalle poste.
Come rete Baobab aggiungiamo che è pericoloso fidarsi di chi consiglia di
utilizzare il Kit Poste (in vigore dal 2006 per i solo RINNOVI dei permessi) per
cercare di regolarizzarsi, perché si rischia l'AUTODENUNCIA, indicando i propri
dati e il proprio indirizzo, e di conseguenza si rischia l'espulsione.
Non è in atto alcuna sanatoria, non c'è alcuna apertura dei permessi di
soggiorno né per colf e badanti, né per richiedenti asilo provenienti dal
continente asiatico (india, pakistan, bangladesh, sri lanka - da settimane
affollano la questura di milano inutilmente), né per chi ha un semplice visto
Shengen scaduto.
PRIMA DI PRESTARE FIDUCIA A QUESTE VOCI, PRIMA DI PAGARE PRESUNTI MEDIATORI O
PERSONE CHE SI DICONO DISPONIBILI AD AIUTARE, E' BENE INFORMARSI PRESSO GLI
SPORTELLI DELLE ASSOCIAZIONI E DEI SINDACATI.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:33:57 in media, visitato 2110 volte)
Una segnalazione di Orietta Fossati a proposito di una nuova
rivista in pubblicazione a Trieste
Nel quadro del controverso dibattito nazionale ed internazionale, da una
parte, sulla possibilità/impossibilità d'integrazione dei migranti e delle sue
eventuali modalità e, dall'altra, in presenza della complessità del processo
d'integrazione, la maggior parte degli studi scientifici si focalizza sugli
aspetti legali in un'ottica o marcatamente giuridica o marcatamente economica o
sul tema dell'integrazione delle popolazioni migranti più "svantaggiate" in
un'ottica di salvaguardia dei diritti umani. Questo approccio che caratterizza
buona parte degli studi scientifici in materia rivela un paternalismo
miserabilista-caritatevole, atteggiamento largamente diffuso non solo in
ambito accademico ma anche tra coloro che si professano anti-razzisti.
"Temperanter", la rivista trimestrale di approfondimento edita dal "Centro
Internazionale per le Ricerche e gli Studi Interculturali" (C.I.R.S.I.), si pone
l'obiettivo di approfondire argomenti sociali e culturali di interesse nazionale
ed internazionale nell'intento di mettere in discussione i luoghi comuni, gli
stereotipi ed i pregiudizi che persistono nelle nostre società. Sul paternalismo
miserabilista-caritatevole si fonda una visione stereotipata latente che relega
il migrante ad un ruolo subordinato e sottomesso nella società d'accoglienza.
Nell'arena politica come nell'immaginario collettivo, l'immigrato di sesso
maschile è diventato il "vu' cumprà" per antonomasia, mentre la donna immigrata
fa la "badante" o la "colf".
E' questa visione del mondo che il primo numero di "Temperanter", che sarà
curato dalla Dr. Ingrid Stratti (PhD), esperta in gender equality policies,
vuole mettere in discussione proponendo una riflessione sul tema "Donne migranti
e pari opportunità: una sfida per tutti". A tal fine, i meccanismi di
integrazione dei migranti qualificati, in generale, e della popolazione migrante
femminile qualificata, in particolare, saranno analizzati per evidenziare quali
siano le politiche d'ingresso che favoriscono o meno l'afflusso di "cervelli
rosa", quali siano le politiche e le "buone prassi" in materia d'immigrazione e
pari opportunità che facilitano o ostacolano la piena integrazione delle
migranti nella società d'accoglienza, quali siano le strategie adottate dalle
donne migranti qualificate per raggiungere un alto livello di integrazione,
quale sia il ruolo dell'esperienza migratoria e della società d'accoglienza nel
processo di affermazione professionale delle donne migranti qualificate, ecc.
Sono ammessi tutti gli approcci scientifici (sociologico, letterario,
psicologico, giuridico, storico, transdisciplinare, comparativo, ecc.) senza
limitazioni geografiche, per quanto riguarda il Paese di provenienza e di
destinazione dei migranti, né temporali per quanto riguarda l'epoca storica
approfondita. Gli abstract di massimo 1.500 caratteri accompagnati da una breve
nota biografica saranno accettati fino al 15 luglio 2009. La redazione
comunicherà entro il 20 luglio 2009 quali abstract sono stati accettati. Gli
articoli e saggi brevi di lunghezza non superiore a 20.000 caratteri in lingua
italiana, inglese o francese dovranno pervenire entro il 5 agosto 2009
all'indirizzo: temperanter@cirsi.net.
"Temperanter" - Rivista di approfondimento
Direttore responsabile: Lorenzo Dugulin
C.I.R.S.I. Editore
C.F. 90118200329
V.le R. Sanzio 17
I - 34100 Trieste
Tel. +39 334 3994638, e.mail:
temperanter@cirsi.net , cirsi@cirsi.net
Website: www.cirsi.net
Iscr. n. 1092 al Registro Generale delle Organizzazioni di Volontariato della
Regione Autonoma F.V.G. – settori: culturale, dei diritti civili e delle
attività innovative, solidarietà internazionale
Ricevo da Roberto Malini
Milano, 6 luglio 2009
Egregio Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa Thomas Hammarberg,
abbiamo ascoltato l'intervista che Lei ha rilasciato a Klaus Davi per
"KlausCondicio" in cui si augura che le Istituzioni italiane abbiano seguito i
Suoi consigli riguardo alla politiche sui Rom. Alle Sue speranze in relazione ai
Rom in Italia, dobbiamo rispondere che purtroppo da gennaio a oggi gli sgomberi
sono proceduti nel solito modo: famiglie messe in mezzo alla strada, minori
spesso sottratti illegittimamente ai genitori, baracche e beni personali
distrutti, nessuna assistenza sociale né sanitaria. Dopo ogni sgombero,
bambini (quelli lasciati alle madri), donne anche incinte, malati hanno dovuto
incamminarsi verso il nulla, alla ricerca di un altro riparo: un ponte, una casa
abbandonata, una baracca. Luoghi senza acqua né servizi, malsani, pericolosi.
Spesso gli agenti conducono in questura gli uomini, per "controlli" (non di rado
durante tali "controlli" si verificano abusi e brutalità) e le donne restano con
i bambini, esposte a ogni genere di abusi. Dopo gli ultimi, terribili sgomberi,
la maggior parte della famiglie è tornata in Romania o fuggita in Spagna,
Grecia, Francia. Malati di cancro, portatori di handicap, pazienti cardiopatici
hanno dovuto rinunciare alle cure, per tornare a morire in patria. Si sono
verificati aborti spontanei, in seguito agli sgomberi senza alternative*.
Da parte nostra, abbiamo investito ogni energia fisica, morale ed economica
(anche vendendo beni personali mobili e immobili) per aiutare numerose famiglie
ad acquistare farmaci e beni di sopravvivenza o ad affrontare il rinnovo dei
documenti e il viaggio in Romania (le Istituzioni ci avevano garantito almeno di
provvedere al costo dei rimpatri, ma non hanno mantenuto le promesse). Quando le
autorità hanno sottratto i bambini alle madri, spesso queste hanno commesso atti
violenti contro se stesse. Durante l'azione poliziesca di Pesaro (simile a tante
altre) abbiamo percorso la città e caricato a bordo di furgoni donne
semiassiderate, fuggite con i loro bambini per evitare la sottrazione. Si è
sfiorata la tragedia, perché padri e madri Rom avevano minacciato di darsi fuoco
se avessero perso i figli. Per concludere, le politiche delle Istituzioni
centrali e locali sono ormai di feroce persecuzione, senza alcuno scrupolo, nei
confronti delle ultime famiglie Rom. Come possono testimoniare gli ultimi Rom
romeni rimasti in Italia - perché in possesso di documenti scaduti e privi del
denaro necessario al viaggio in Romania - sono ormai negati loro anche i minimi
diritti della persona. I Rom vengono maltrattati, accusati di reati che non
hanno commesso, braccati e scacciati da tutte le città, picchiati e insultati
dagli intolleranti. La invitiamo a visitare il nostro sito per aggiornamenti e a
prendere contatto con alcune vittime della persecuzione (siamo in grado di
fornirLe recapiti telefonici), che potranno riferirle vicende di razzismo e
abuso raccapriccianti, che purtroppo sono ormai la quotidianità, in Italia, per
il popolo Rom. Le Sue parole e il Suo invito rivolto alle autorità italiane sono
lodevoli, Commissario, ma il nostro Paese è ormai in preda a un razzismo e una
xenofobia fuori controllo e di certo non bastano ammonimenti, Risoluzioni,
consigli da parte delle Istituzioni internazionali (che sono strumenti
inefficaci) per cambiare le cose. Da parte nostra, continueremo a impegnarci per
limitare la terribile tragedia umanitaria che avviene nell'indifferenza del
mondo. Cordiali saluti.
Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau, Glenys Robinson, Steed Gamero,
Fabio Patronelli, Katalin Barsony, Nico Grancea, Ionut Ciuraru, Mariana Danila,
Danciu Caldarar, Mauro Zavalloni - Gruppo EveryOne
* Vedi per esempio:
http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2009/6/1_La_fabbrica_della_morte.html
Gruppo EveryOne
+39 334 8429527 :: +39 331 3585406
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:: info@everyonegroup.com
Fotografie del 08/07/2009
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