Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 05/09/2010
Ricevo da Roberto Malini
FONDI UE ALL'ITALIA/ RICERCA ONG ‘EVERYONE': "DOVE SONO FINITI QUELLI PER
L'INTEGRAZIONE DI ROM E MIGRANTI?"
UN'ALTRA RICERCA DELL'ONG SUI NUMERI DEGLI SGOMBERI IN ITALIA DAL 2007 A OGGI
E' STATA DEPOSITATA ALL'ONU E ALLA COMMISSIONE EUROPEA
Milano, 30 agosto 2010. Dal 2007 al 2013, l'Unione europea ha predisposto uno
stanziamento di 15 milioni 321 mila euro all'Italia*
attraverso l'FSE - il Fondo Sociale Europeo -, principalmente per
l'inclusione sociale dei soggetti svantaggiati. I Rom, in particolare, sono
coinvolti come possibili partecipanti di una serie di iniziative che
rappresentano per l'Italia - così come per gli altri Stati membri - almeno il
27% del budget FSE complessivo. "Secondo quanto dichiarato dal ministro
degli Affari Esteri Franco Frattini, subito dopo il suo insediamento
nell'ultimo Governo Berlusconi, l'Italia avrebbe avuto accesso ai fondi europei
per l'integrazione dei Rom per la prima volta, dato che né il Governo Prodi, né
i precedenti Governi, mai avevano avanzato richieste in tal senso" spiega la
Presidenza del Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti
umani. "A integrare i fondi dell'FSE all'Italia, sempre per gli stessi fini,
sarebbero anche alcune iniziative del progetto europeo EQUAL, che avrebbe
aumentato consistentemente i budget stanziati da progetti regionali e su base
nazionale. Ma non è tutto," proseguono gli attivisti, "perché oltre ai fondi
europei per i Rom, risulta che il Governo abbia percepito negli ultimi tre
anni consistenti somme anche per quanto concerne il progetto KNE, che
dovrebbe 'garantire e migliorare i processi di integrazione e inclusione sociale
delle persone migranti arrivate nel nostro paese da un periodo massimo di cinque
anni'. Tale iniziativa - finanziata dal Ministero dell'Interno e dal FEI (Fondo
Europeo per l'Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi) - dovrebbe essere
favorita tramite l'offerta di percorsi di formazione di lingua italiana,
orientamento civico e formazione professionale dei migranti" precisa EveryOne,
che ha condotto una ricerca specifica in merito. Secondo quanto affermato in una
recente audizione alla Camera dei Deputati dal prefetto Mario Morcone, capo del
Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione presso il Ministero
dell'interno, l'Italia ha percepito inoltre un importo di 6 milioni 323 mila
euro destinato a finanziare i rimpatri coattivi e volontari dei cittadini dei
Paesi terzi per il 2010, di altri 6 milioni 223 mila euro destinati ai
richiedenti asilo in Italia per il 2010 e di ulteriori 95 milioni di euro per il
periodo 2007-2013 (di cui 6 milioni per il 2007, 8 milioni 500 mila per il 2008)
destinati all'integrazione di cittadini terzi**. "Ci
chiediamo" affermano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau,
co-presidenti di EveryOne, "dove siano stati impiegati tutti questi soldi.
Secondo le nostre stime, con budget del genere l'Italia in tre anni avrebbe
potuto non solo risolvere definitivamente la problematica dei Rom, garantendo a
tutti un progetto istruzione-casa-lavoro, ma altresì favorire la piena
integrazione della totalità dei migranti extracomunitari bisognosi di protezione
internazionale sbarcati nelle coste italiane dal gennaio 2010 a oggi.
Sollecitiamo deputati e senatori italiani a chiedere al Ministro degli Esteri
Frattini e al Ministro dell'Interno Maroni di riferire urgentemente in
Parlamento sull'impiego di tali fondi e sui risultati dei progetti di
integrazione, visto che, secondo una nostra ricerca - depositata alla
Commissione europea e all'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite, nel
corso di un nostro recente incontro a Ginevra - il Governo italiano e le
Amministrazioni locali, dal 2007 a oggi, hanno impiegato ben 91 milioni 615 mila
euro (oltre 83 mila euro al giorno!) per sgomberare insediamenti Rom di città
medio-grandi, senza considerare i micro-insediamenti abusivi. Si tratta"
commentano Malini, Pegoraro e Picciau, "di una cifra abnorme, che sommata al
numero dei respingimenti e delle deportazioni dall'Italia di migranti in crisi
umanitaria negli ultimi due anni induce gli esperti di immigrazione e diritti
delle minoranze a formulare ed esprimere legittimi dubbi sull'operato delle
nostre Istituzioni".
Il Gruppo EveryOne ha infine richiesto oggi alla Commissione europea di
aprire un'inchiesta nei confronti dell'Italia, per verificare se e come i
fondi percepiti dal 2007 a oggi siano stati effettivamente impiegati per i fini
cui erano destinati e, nel caso di errori o sprechi, di assumere le opportune
misure atte a ristabilire procedure corrette nell'impiego di tali finanziamenti
e, se necessario, di portare il caso all'attenzione della Corte europea.
* Fonte:
http://ec.europa.eu/employment_social/esf/docs/esf_roma_it.pdf
** Fonte:
http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stenbic/30/2009/1110/s020.htm
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+39 393 4010237 :: +39 331 3585406 :: +39 334 3449180
info@everyonegroup.com
www.everyonegroup.com
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:14:43 in casa, visitato 1700 volte)
VareseNotizie.it
GIOVEDÌ 02 SETTEMBRE 2010 17:27 VALERIA DESTE
GALLARATE - I sinti sono fiduciosi: "Crediamo che il giudice che segue la
questione si sia messo una mano al cuore e abbia deciso di prolungare i tempi
per trovare una soluzione". Comunque andranno le cose, loro ribadiscono il
concetto: "Noi da Gallarate non ce ne andiamo.
Siamo residenti tutti in questa città e la maggior parte di noi è nata qui.
Invece di spostarci dopo venti anni da via De Magri, per metterci qui, spendendo
soldi, per un anno, potevano mandarci via subito". In realtà, i sinti
"gallaratesi" sarebbero anche disposti a traslocare, "purché si decida per
un'altra area a Gallarate: in quel caso saremmo disposti ad andare via in
giornata, ma non all'interno di mura domestiche, moriremmo. Se, invece,
l'intenzione è di spostarci in un altro comune, allora non ci stiamo. Piuttosto
occupiamo abusivamente uno spazio. Non siamo pedine, ma persone. E' anche
normale che un altro comune dica di no, perché dovrebbe farsi carico dei
problemi di un vicino di casa?"
"ABBIAMO DEMOLITO LE STRUTTURE ABUSIVE"
I sinti del civico 50 si riferiscono ai vari muretti in mattoni realizzati in
più zone dell'area attrezzata. Una volta che gli è stata fatta presente la situazione di abusivismo, li hanno smantellati. "Ciò che c'era d'abusivo non
c'è più", dichiarano.
"VENITE A VEDERE L'AREA ATTREZZATA"
Questo è l'invito che lanciano a chiunque fosse scettico. "Questo non è un campo
nomadi – continuano – è una vera e propria area attrezzata. Qui non c'è il
rischio che qualcosa bruci, abbiamo tutti il salvavita. Abbiamo spostato le
roulotte in modo da mantenere una distanza di sicurezza l'una dall'altra. Noi
viviamo qui, ci teniamo alla sicurezza dei nostri figli. Non rubiamo e paghiamo
per l'utilizzo della piazzola. Alcuni campi nomadi di Milano e Roma, che fanno
tanta paura alla gente, fanno paura anche a noi: nemmeno noi ci entreremmo".
Fotografie del 05/09/2010
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