Sabrina Bastianello (archivio)
IL CASO A VICENZA Sabrina Bastianello:
«Pagano sempre E noi non siamo razzisti»
VICENZA — «I nomadi? Io li ospito già in un appartamento di mia proprietà,
pagano l'affitto e io li aiuto così». Parola di una consigliera leghista,
Sabrina Bastianello. È lei l'esponente del Carroccio che ha pronunciato quella
frase, ieri, durante il Consiglio, sfatando qualsiasi luogo comune che vede i
fazzoletti verdi avere sempre il pugno di ferro contro rom e sinti. La scena si
consuma all'inizio dell'assemblea consiliare, quando in sala si discute del
trasferimento, per lavori, dei nomadi che vivono nell'area di via Cricoli.
Nell'interrogazione presentata dagli esponenti del Carroccio, per chiedere
informazioni su quel trasferimento annunciato dall'amministrazione per i
prossimi mesi, la Lega chiede alcune informazioni sulla zona destinata ad
ospitare, in modo temporaneo, le cento persone che vivono in via Cricoli. Nel
testo vengono citate alcune dichiarazioni dell'assessore ai Servizi sociali,
Giovanni Giuliari, in merito alla vicenda del cartello contro gli zingari appeso
dalla commessa marocchina Fatima Mecal, poche settimane fa. Contro quel cartello
si era scagliato l'assessore Giuliari e la Lega, ora, avanza una proposta, dai
toni provocatori, all'assessore: «È disposto - scrivono i consiglieri del
Carroccio - ad ospitare a casa sua alcune di queste persone al fine di
provvedere personalmente alla loro integrazione?».
Il clima si surriscalda, Giuliari ribatte: «È una provocazione, ma comunque non
potrei, nell'appartamento dove vivo non c'è abbastanza spazio. Fatelo voi». E
qui arriva la risposta della Bastianello: «Io, i nomadi, li ospito già a casa
mia - dichiara la consigliera - o meglio in un appartamento di mia proprietà».
L'annuncio è forte, perché arriva da una esponente della Lega nord, il partito
che, da sempre, lancia strali nei confronti di nomadi e rom che vivono nelle
città. Solo lo scorso 24 febbraio, il segretario cittadino Carlo Rigon
descriveva alcune delle famiglie di nomadi che abitano nel capoluogo come
«persone che mai hanno dimostrato la volontà di integrarsi nel tessuto sociale
cittadino ». Ma per la consigliera Bastianello, questi sono «pregiudizi che non
esistono». Lei, in un appartamento in città ospita una famiglia di cinque
persone, formata da padre, madre e tre figli. Tutti di etnia rom, che un mese fa
vivevano in una roulotte e che, adesso, abitano in un condominio. «Lo faccio
perché sono venuta a conoscenza della grave situazione di difficoltà economica
questa famiglia - dichiara Bastianello - e ho deciso di ospitarli. Pagano
regolare contratto d'affitto, anche se minimo, e la considero una dimostrazione
di aiuto verso queste persone, perché noi leghisti non siamo razzisti».
Gian Maria Collicelli
Ricordo Personale:Non so l'anno
preciso: a Milano il centrosinistra stava vivendo il suo autunno (quello dei
sindaci Pillitteri, Borghini...) e di lì a poco sarebbe esplosa Tangentopoli. La
Lega muoveva i primi passi, in Comune e nei Consigli di Zona, e naturalmente i
"nomadi" erano già allora uno dei suoi bersagli preferiti.
Col centrosinistra di allora, i rapporti erano buoni, ma freddi: nel
senso che se volevi organizzare una festa, un corso scolastico o di formazione
al lavoro, non mancava il loro patrocinio, ti ammollavano anche "la centomila"
per il sovvenzionamento, ma per loro era come se la città finisse al bordo del
campo. Per chi ci abitava dentro erano come dei fantasmi, nessuno aveva mai
varcato il cancello.
Dei consiglieri leghisti di allora me ne ricordo tanti (col tempo sono
tutti usciti da quel partito). Una di loro, nella nostra zona, a vederla era la
classica signora-bene, col girocollo di perle ed una voce stridula ed
antipatica... con lei polemiche a non finire.
Quando la Lega prese la maggioranza in Consiglio di Zona, lei divenne
presidente della commissione sanità ed Assistenza Sociale. Mi ricordo un
inverno, col Lambro che esondò per le piogge ed allagò tutto il campo. Le
famiglie avevano perso tutto. Quella consigliera fu la prima a varcare i confini
del campo, senza collana di perle ed indossando stivali da pescatore, portando
qualche sacco di vestiti rimediati chissà come.
Continuammo a polemizzare, finché non abbandonò la politica, ma imparammo
a rispettarla.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:22:30 in Regole, visitato 3347 volte)
In un articolo firmatoda Carlo Stasolla, ieri vi avevamo parlato della
campagna
di raccolta firme che l'Associazione 21 luglioha lanciato contro lo sgomberto
forzato e illegale dei cittadini romanì di Roma. Sotto, lo spot che spiega tutti
i motivi dell'iniziativa, che ha due solide basi: la prima è il rispetto dei
diritti umani e delle convenzioni internazionali; la seconda l'applicazione di
una sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito che il piano per
l'Emergenza Rom è illegale, frutto di pura fantasia propagandistica.
Alla sentenza avrebbe dovuto immediatamente seguire la soppressione del Piano
Nomadi del Comuni di Roma e dunque lo stop immediato agli sgomberi che, invece,
procedono a gonfie vele spinti dal vento della propaganda più becera, razzista e
populista.
L'appello lanciato dall'Associazione 21 Luglio ha in poche ore raccolto
centinaia di firme. Tra gli altri, hanno appoggiato la campagna anche
intellettuali ed artisti: Moni Ovadia, Erri De Luca (autore, tra l'altro, di un
video-appello), Susanna Tamaro, Giorgio Parisi (fisico, premio Boltzmann), Alex
Zanotelli, Valerio Mastandrea e Sabina Guzzanti. Anche il Teatro Valle Occupato
ha aderito all'iniziativa.
Proprio in merito alla campagna dell'Associazione 21 luglio alcuni esponenti
politici della maggioranza hanno pensato di dire la loro. Tra gli altri, spicca
l'onorevole Fabrizio Santori (presidente della Commissione Sicurezza di Roma
Capitale).
"Prendiamo atto con il dovuto rispetto dell'appello lanciato dal mondo della
cultura sottoscritto da molti intellettuali, anche non romani, che si sgolano
lanciando anatemi contro gli sgomberi dei rom. E' dunque questa l'occasione per
rompere finalmente le barriere ideologiche, per non chiudersi dietro frasi fatte
e slogan già detti e trovare finalmente una soluzione al problema. Rilancio la
proposta dell'albo della solidarietà. Chi vuole dare una casa e un lavoro ai rom
si faccia avanti e si iscriva nell'albo che da mesi abbiamo proposto. Invece di
gridare allo scandalo gli intellettuali passino ai fatti e offrano una fattiva
collaborazione ospitando i rom nelle proprie case, seconde e terze abitazioni, e
propongano eventuali offerte di lavoro. Chi invece ha ottenuto in via
privilegiata una casa di enti a prezzi modici, la metta a disposizione dei
bisognosi e ristabilisca così l'uguaglianza sociale che tanto propugna".
(clicca sull'immagine per ingrandirla ndr)
Poi Santori, evidentemente non soddisfatto, ha pensato bene di rincarare la
dose:
"La giunta Alemanno - ha affermato in una nota - è legittimata dal voto popolare
a procedere con gli sgomberi e con l'allontanamento dal territorio dei nomadi
che si accampano illegalmente in città. Invitiamo chi contesta questa volontà a
lasciare il lusso delle proprie abitazioni e dei propri quartieri signorili,
dei
paesaggi incontaminati e dei celesti silenzi, per condividere con migliaia di
romani quello che resta dei loro, di quartieri, in preda alle scorribande dei
rom e al modo tipico della stragrande maggioranza dei nomadi di vivere nel
degrado, nella sporcizia e nell'illegalità".
Ma come è possibile che si permetta a un amministratore pubblico di utilizzare
un linguaggio così razzista e populista? E come è possibile che
l'amministrazione comunale continui, dopo quasi 4 mesi, a ignorare una sentenza
del Consiglio di Stato che vieta espressamente l'applicazione delle iniziative
dell'Emergenza Rom?
Noi l'abbiamo domandato a Moni Ovadia, uno dei primi firmatari dell'Appello
dell'Associazione 21 luglio. Moni Ovadia è attore, drammaturgo, scrittore,
compositore e cantante tra i più impegnati del nostro Paese.
- Signor Ovadia, secondo il presidente della Commissione Sicurezza di Roma
Capitale lei - insieme a tutti gli altri intellettuali - dovrebbe mettersi in
casa i rom, anziché firmare petizioni contro gli sgomberi forzati...
- Guardi, non ho parole. Siamo a livello di "retrobar dello sport". Questo
Santori dovrebbe dimettersi subito perché oltre a utilizzare un linguaggio
offensivo non sa che il 75% dei rom sono cittadini italiani, e che gli altri
sono comunque cittadini comunitari, in quanto tali titolari di dignità e
diritti. Questi politici di destra, questi nostalgici del ventennio
mussoliniano, lo dicano chiaramente se alla Costituzione italiana preferiscono
la legislazione nazista, o quella fascista. Cosa vogliono fare dei rom?
Bruciarli vivi?
- Lei è ebreo, ha narrato più volte lo sterminio e conosce lo stigma, la
discriminazione...
- Facevano così anche con noi ebrei: ci sgomberavano da un luogo all'altro prima
di mandarci nei campi di sterminio. Ora i politici fanno i carini e i simpatici
con noi per aggraziarsi gli Stati Uniti e Israele: chissà se questo Santori
direbbe le cose che ha detto dei rom anche di un ebreo: chissà se avrebbe il
coraggio di dirmi "sporco ebreo". Per i romanì invece si permette di farlo
perché sa che il populismo in Italia paga, anche in termini di consenso
elettorale. Ma guardi, personalmente ho firmato quell'appello ritenendolo un
dovere morale. Noi auspichiamo soluzioni serie, umane, dignitose, non facciamo
propaganda.
- Anche perché gli sgomberi dei rom a Roma sono costati 6 milioni di
euro.
- Con quel denaro avrebbero potuto risolvere seriemente il problema
dell'emergenza abitativa. Ma le dico anche altro: il prossimo anno a Roma si
eleggerà il nuovo sindaco e sicuramente assisteremo ad altre dichiarazioni come
quella di Santori.
- Nella sua orchestra suonano musicisti rom...
- Non solo: io ospito abitualmente i miei musicisti a casa, come ha suggerito il
presidente della Commissione Sicurezza. I miei musicisti sono rom rumeni, sono
artisti eccezionali. Mi permetta di consigliare a Santori un libro: si intitola
"Rom Genti Libere", l'ha scritto il mio amico Santino Spinelli, docente
universitario, intellettuale e rom.
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