Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 20/05/2010
del Gruppo EveryOne
Milano, 20 maggio 2010. Mentre attendevano in piazza della Scala una delegazione di circa 300 Rom dal Triboniano (in un primo momento ce ne erano stati comunicati la metà), i rappresentanti di alcune organizzazioni per i Diritti Umani milanesi venivano raggiunti da una notizia sconcertante: "I Rom sono usciti pacificamente dal campo, senza striscioni né cartelli, senza dar vita ad alcun corteo, ma un poderoso spiegamento di forze di polizia li ha fermati, intimando loro di rientrare nell'insediamento, perché la manifestazione non era autorizzata. I Rom hanno risposto che, come liberi cittadini, avevano diritto a spostarsi liberamente e che eventualmente la polizia avrebbe potuto intervenire, sempre civilmente, perché la libertà di manifestazione è sancita dalla Costituzione, davanti a Palazzo Marino, dove un presidio era stato annunciato per le 18". Intanto alcuni operatori umanitari e difensori dei Diritti Umani chiedevano un incontro urgente con il vicesindaco o l'assessore alla sicurezza, per protestare contro l'operazione poliziesca e assicurarsi che le autorità cittadine evitassero qualsiasi azione aggressiva da parte degli agenti, in attesa che gli attivisti si spostassero presso il campo di via Triboniano. Nessun rappresentante del Comune di Milano accettava di incontrare la delegazione, mentre un portavoce dell'amministrazione comunale comunicava agli attivisti che il vicesindaco e l'assessore si trovavano già presso l'insediamento. Nel frattempo i Rom venivano pressati dalle forze dell'ordine, che con un'azione preordinata li caricavano. Pochi minuti dopo, il seguente comunicato stampa del Gruppo EveryOne riassumeva la catena di eventi presso il Triboniano:
Segnalazioni di azioni violente da parte delle forze dell'ordine contro famiglie Rom del Triboniano
"Ci stanno pervenendo in questi minuti numerose segnalazioni, confermate da alcuni fotoreporter di agenzie di stampa e quotidiani nazionali, secondo le quali le forze dell'ordine milanesi avrebbero caricato pesantemente gli abitanti del campo Rom di Triboniano, impedendo con la forza a 300 uomini, donne e bambini dal recarsi pacificamente e non in forma di corteo al presidio convocato oggi alle 18 dalle associazioni umanitarie di fronte a Palazzo Marino". Lo dichiarano Roberto Malini, presente al presidio di fronte al Comune di Milano, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti con lui del Gruppo EveryOne, organizzazione per i Diritti Umani. "In questo momento la Polizia è all'interno del campo. I Rom sono stati caricati da un cordone di agenti mentre tentavano di uscire dal Triboniano e recarsi pacificamente al presidio, poi la Polizia ha impedito l'accesso a noi attivisti e all'interno del campo è iniziata una tremenda caccia all'uomo tuttora in corso" ha raccontato Stefano, attivista che assiste le famiglie del Triboniano, raggiunto al telefono poco fa da Pegoraro.
Ulteriori testimonianze confermavano l'incredibile abuso: "Gli attivisti e i reporter possono vedere con i loro occhi scene da incubo: donne e uomini Rom pesti e sanguinanti, bambini feriti e intossicati dai lacrimogeni, perdita di controllo da parte degli uomini in divisa, che colpiscono alla cieca con i loro manganelli. Una bambina è stata percossa con violenza a un braccio, un giovane Rom zampilla sangue dalla fronte".
La polizia impediva ai fotografi di fare il loro dovere e documentare il massacro, ma foto e video girano già in rete. "Ci sentiamo di dire alla luce di quanto sta accadendo," prosegue EveryOne, "che siamo totalmente a fianco dei nuclei familiari Rom di via Triboniano, anche nel caso in cui sia in atto una ribellione alla riferita violenza da parte delle forze dell'ordine. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, infatti, sancisce la ribellione a tutte le forme di violenza e discriminazione quale diritto inviolabile dell'uomo, e come Gruppo sui Diritti Umani, ci dichiariamo pronti a scendere in campo, nella forma nonviolenta che da sempre ci caratterizza, accanto alle famiglie Rom per contrapporre - anche rischiando di ricevere gli stessi abusi - la ragione dei Diritti Umani alla violenza e alla persecuzione che le colpiscono".
La cronaca da parte degli Antirazzisti Milanesi (condivisibile al 100% in ogni considerazione)
Ore 16: circa 300 rom si avviano a piedi per prendere il tram 14 e recarsi al presidio indetto per le 18 sotto Palazzo Marino. L'obiettivo del presidio era semplicemente quello di comunicare alle autorità cittadine la piattaforma rivendicativa degli abitanti (qui allegata). Una proposta di accordo che, se accettata avrebbe significato l'abbandono volontario del campo sotto sgombero. Ma percorsi neanche 200 metri uno sbarramento di Polizia bloccava la strada e con fare arrogante intimava ai rom di tornare indietro perché la manifestazione non era autorizzata (falso! dato che erano stati presi accordi precisi con la DIGOS) e spingendo affinché i rom facessero una delegazione di sette persone per andare ad incontrare l'assessore Mojoli. I rom rifiutano la proposta e al primo accenno di proseguire vero il capolinea del 14 parte la prima carica. Come al solito le donne in prima fila, come al solito le vittime non possono combattere: una bambina di due anni ne esce con la faccia segnata dal manganello e parecchie caviglie risultano gonfiate dai calci Ore 17: dopo un lungo e inutile parlamentare, i rom decidono di tornare indietro, agguerriti più che mai e improvvisano barricate in mezzo alla strada. la manifestazione, nei fatti, si concentra in via Triboniano. La richiesta è sempre la stessa: una risposta alle rivendicazioni unitarie di tutti e quattro i campi sotto sgombero. Anche la risposta è sempre la stessa. Decine di cellulari scaricano agenti, che con ampi cordoni in antisommossa bloccano entrambi gli accessi al campo anche a chi ovviamente stava accedendo dal presidio ormai saltato in centro città Ore 18,30: Scatta l'ordine di attacco. I cordoni si muovono contro i rom che cominciano ad opporre una forte resistenza. Diverse cariche violente vengono affrontate dagli abitanti del campo. Per ben tre volte l'esercito anti-rom è costretto ad arretrare perché i rom contrattaccano. Ma alla fine numeri e soprattutto violenza armata prevalgono. Lacrimogeni e manganelli costringono i rom all'interno dei campi che continuano a cercare di resistere e contrattaccare. Da qui in poi non è dato sapere cosa stia davvero accadendo. I solidali che sopraggiungono trovano la strada sbarrata. Non resta che lanciare un accorato appello ad accorrere verso Triboniano. La resistenza dei rom ha assunto davvero tratti eroici e se oggi la battaglia antifascista riveste un qualche significato e valore universale questo è il momento di dimostrarlo. Il fascismo, sempre di più, è quello dello stato. La resistenza che sgorga dalle viscere della società, è l'unica vera risposta all'altezza della situazione.
Un lungo comunicato (che riporto qua sotto) mi informava che stasera alle
18.00 in piazza Scala c'era un presidio dei Rom. Ero lì per intervistare
qualcuno di loro, ed avere qualche parere dai diretti interessati.
Non ho potuto farlo: in piazza c'erano solo
Ventila (vecchia conoscenza dei
lettori), che in effetti abita nel campo di Triboniano, qualcuno del comitato
antirazzista, una delegazione del comitato di Rubattino e Roberto Malini
del gruppo EveryOne.
Era successo che ai Rom è stato IMPEDITO CON LA FORZA di manifestare,
perché un cordone di polizia ha impedito loro di uscire dal campo di Triboniano,
effettuando una carica che si è conclusa con alcuni Rom contusi.
Una delegazione ha tentato di farsi ricevere in Comune per chiedere la
rimozione del blocco di polizia, ma non è stata neanche fatta entrare nel
palazzo.
A questo punto da piazza Scala si sono spostati verso il campo di Triboniano,
per capire quale fosse la situazione. Io son tornato a casa per darvi almeno
queste scarne notizie, che lascio a voi giudicare. Vi farò sapere appena
possibile se ci son aggiornamenti.
COMUNICATO STAMPATriboniano, i Rom, le Ong e gli operatori umanitari in presidio davanti a
Palazzo Marino Milano, 19 maggio 2010. Domani, giovedì 20 maggio, a partire dalle 18 si
terrà un presidio pacifico davanti a Palazzo Marino, in piazza della Scala.
La manifestazione è stata promossa dalla comunità Rom di via Triboniano, per
protestare contro i continui sfratti che mettono sulla strada famiglie
indigenti e contro il progetto dello smantellamento del campo, programmato a
partire dal 30 giugno, senza alternative abitative e inclusive sufficienti
all'emergenza umanitaria. Organizzazioni per i Diritti Umani e centri
antirazzisti sosterranno il presidio. "E' il primo passo per la difesa del
nostro diritto all'esistenza e alla dignità," affermano senza esitazioni i
rappresentanti delle comunità Rom riunitesi in assemblea domenica scorsa. Il
Gruppo EveryOne, che ha scritto una lettera al vicesindaco e alla Casa della
Carità, chiedendo l'interruzione degli sfratti e l'avvio di politiche in
linea con la Carta dei diritti fondamentali della persona nell'Ue, sarà
presente al presidio. "Negli ultimi anni il Comune di Milano ha perso una
grande opportunità civile," spiegano i leader dell'organizzazione Roberto
Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "perché ha avuto a disposizione
tanti milioni di euro, ma ha investito tutto quel denaro in una forsennata
caccia all'uomo, attuando sgomberi irresponsabili in estate e in inverno,
mettendo sulla strada bambini, donne e malati. Ha murato case abbandonate,
acquistato centinaia di telecamere di sorveglianza, distolto la polizia
municipale dai suoi compiti utili alla collettività per trasformarla in una
milizia etnica. La Commissione europea e l'Alto Commissario Onu per i
Diritti Umani hanno condannato tali procedure, contro cui sono state aperte
procedure di infrazione. Ora tocca al Triboniano, un campo che sta per
essere sacrificato alla realtà dell'Expo, attorno a cui gravita ogni genere
di malapolitica e malaffare". Vi è una certa preoccupazione, da parte delle
istituzioni locali, dopo i moti di protesta verificatisi al Triboniano
giovedì 13, quando alcuni rappresentanti della comunità di via Triboniano
hanno eretto barricate, dato fuoco a copertoni e a un'auto, messo alcune
bombole in mezzo alla strada. L'Assemblea di via Triboniano e gli
Antirazzisti Milanesi assicurano che il presidio si svolgerà in modo
pacifico: "La manifestazione si prefigge esclusivamente lo scopo di
consegnare e rendere pubblica alla una proposta di soluzione della vicenda
che rappresenta la volontà di tutti gli abitanti del campo. Le famiglie si
rendono infatti disponibili a lasciare l'insediamento purché vengano
salvaguardati i loro diritti fondamentali: un’abitazione degna e sostenibile
per i 100 nuclei familiari; la garanzia di continuità scolastica per tutti i
bambini; la fine di ogni gestione esterna degli interessi e dei diritti
della comunità". La Croce Rossa Italiana e la Croce Rossa Romena visiteranno
il campo nei prossimi giorni con una delegazione, per verificare le
condizioni di salute degli insediati, per accertare che le famiglie verranno
risistemate in alloggi adeguati e che siano previsti dopo il trasferimento
programmi di inclusione, come prevedono gli accordi internazionali. "Al
Triboniano rischia di verificarsi una spaventosa tragedia umanitaria,"
comunica l'ufficio stampa della sezione Diritti Umani del Circolo
"Generazione Italia" di Milano, "ed è importate evitarla. Dopo le proteste
di giovedì, si è parlato dei Rom come di facinorosi e violenti. Chi conosce
la situazione del campo, però, si rende conto che per i 700 esseri umani lì
residenti non esistono più diritti né opportunità di vita. Quando un gruppo
sociale viene perseguitato, è sancito il suo diritto alla ribellione: lo
afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Domani, però, la
protesta si svolgerà in modo tranquillo, anche perché è auspicabile da parte
delle autorità cittadine iniziare finalmente ad ascoltare i Rom del
Triboniano, evitando di delegare le loro scelte e il loro destino ad
associazioni che non hanno motivo di rappresentarli".
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+39 393 4010237 :: 39 331 3585406
finalmente dopo averlo promesso a lungo, ci siamo!
Giovedì 27 maggio alle ore 21.00
L'Associazione La Conta in collaborazione con Mahalla - Rom e Sinti in tutto
il mondo, organizzano un incontro con
Paul Polansky
Presso il Circolo ARCI Martiri di Turro -
Via Rovetta 14 a Milano,
ingresso gratuito con tessera Arci
Paul Polansky è nato a Mason City, Iowa, nel 1942. Poeta, fotografo,
antropologo, operatore culturale e sociale, è diventato negli anni un
personaggio importantissimo per il suo impegno a favore delle popolazioni
Rom. Le sue poesie descrivono le atrocità commesse da cechi, slovacchi,
albanesi ed altri contro quelle popolazioni. Ha anche svolto studi accurati
sui campi di concentramento nazisti, in particolare quello ceco di
Lety, nei quali venivano trucidate, insieme a quelle ebraiche, intere
comunità Rom. E' stato il primo a presentare al mondo il dramma dei
rifugiati del Kosovo, lasciati morire nei campi di accoglienza avvelenati
dal
piombo. Ha pubblicato diversi libri, realizzato esposizioni fotografiche
e film video.
ALLA FINE
"Alla fine,
tutti
scapperanno dal
Kosovo", mi
disse la zingara
chiromante.
"Anche Dio"
Poesia di Paul Polansky innalzata sui cartelli di una manifestazione di Rom del
Kosovo in Germania
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:17:08 in casa, visitato 1769 volte)
Il Tavolo Rom di Milano vi invita al convegno sul tema
ROM E SINTI: POLITICHE POSSIBILI NELL’AREA METROPOLITANA DI MILANO. MODELLI E
PROPOSTE
Il convegno si terrà
Giovedì 27 maggio 2010
presso il Salone Luigi Clerici - ACLI provinciali di Milano, Monza e Brianza
- Via della Signora 3, Milano
I lavori verranno aperti alle ore 9 con una
Introduzione a cura del Tavolo Rom.
Proseguiranno con l’illustrazione e la messa a confronto di
Esperienze di inserimento abitativo e lavorativo realizzate in Comuni del
Nord Italia
Seguirà il
Dibattito con interventi di esponenti delle amministrazioni comunali di
Milano e provincia
I lavori del convegno si chiuderanno alle ore 13.
Il Tavolo rom:
ACLI provinciali di Milano Monza e Brianza, ARCI Milano, Associazione Nocetum
onlus, Aven Amentza, Caritas ambrosiana, Casa della Carità, CGIL Milano,
Comunità di Sant’Egidio, Federazione Rom e Sinti insieme, Gruppo Abele di
Milano, Padri Somaschi di Milano, Upre Roma
Nei prossimi giorni vi sarà inviato un invito con il programma dettagliato e gli
interventi previsti e il documento elaborato dal Tavolo rom [scaricabile
QUI,
file .pdf , 654 KB] in preparazione del convegno.
Vi ringraziamo per l’attenzione.
Fotografie del 20/05/2010
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