Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 09/05/2010

DOMENICA 16 MAGGIO DALLE 18,00:
PRESSO LA SALA CIVICA COMUNALE A GARBATOLA DI NERVIANO (MI)
Proiezione del film-documentario Opera Gagia (del regista Antonio Bocola)
Intervento di Maurizio Pagani (Opera Nomadi Milano, associazione promotrice
della partecipazione diretta di Rom e Sinti nel confronto con le istituzioni per
la tutela dei loro diritti )
A seguire Aperitivo con Buffet e concerto di musiche balcaniche.
Iniziativa organizzata dal Collettivo Oltre il Ponte in collaborazione con
Convergenza delle Culture Milano.
Cosa sappiamo noi "gagè", di questo popolo dopo cinque secoli di convivenza?
L’ 8 Aprile era la Giornata Mondiale del popolo Rom qualcuno se n’è accorto?
Il primo passo verso un "Integrazione senza assimilazione" è la conoscenza
reciproca, per combattere stereotipi e pregiudizi, che scopriremo essere
clamorosamente falsi.
Diffidiamo dai media che contribuiscono a creare, con un’informazione distorta,
la convinzione che la maggior parte dei rom in Italia siano rumeni e vivano nei
campi, troppo spesso l'errore di un singolo porta alla condanna di un popolo
intero.
Vogliamo ricordare a chi urla "…mandiamoli a casa loro" che il 60% di Rom e
Sinti presenti sul nostro territorio hanno la cittadinanza italiana e quindi
sono già a casa loro!
Condanniamo la politica degli sgomberi e dei campi che non fa altro che creare
emarginazione e clandestinità.
in data Venerdì 14 Maggio, dalle ore 20:30 alle ore 22:00 nell’Aula rossa
dell’Istituto “LORENZO GIGLI” di Rovato (BS) siete invitati a partecipare alla
proiezione di un lungometraggio realizzato in seno alla scuola da parte degli
studenti, intitolato
LE MEMORIE DELLA VECCHIA GĂGẾ
Progetto DASMI YA VAST
TRAMA
Tia è uno zingaro di etnia rom, che vive in un campo nomadi facendo il
giostraio. Frequenta saltuariamente la scuola, sebbene assuma l’incarico di un
compito molto complesso da svolgere: la Shoah, anche se lo fa più per compiacere
la ragazza della quale è innamorato, che per convinzione personale. Un giorno al
campo viene consegnata una lettera, che in realtà è destinata alla Vecchia gagé
che abita lì vicino. Incaricato dalla madre di recapitargliela, Tia inizia con
questa Vecchia (come egli affettuosamente la chiama) una frequentazione assidua
e quotidiana, che diventa amicizia e confidenza profonda. La Vecchia - ex
insegnante in pensione – lo aiuta nell’esecuzione del compito assegnato a scuola
ed egli la ripaga aiutandola nei lavori nei campi. Attraverso la lettura di un
fantomatico diario di testimonianze scritto da una ragazzina sopravvissuta alla
Shoah, Tia scopre che il proprio padre, un tempo internato nello Zigeunerlager e
vittima come molti altri della Porrajmos è in realtà proprio quel bambino del
quale quella strana Vecchia racconta dalle pagine bianche di quel quaderno che
custodisce con tanta cura. Quale segreto misterioso nasconde quella Vecchia?
Cosa sta cercando di comunicargli? E perché proprio a lui?
NON MANCATE!!!
Segnalazione di Giancarlo Ranaldi (per chi non si ricorda la
storia
QUI)
In
questo link, scovato nei meandri del Web, Mirela racconta del suo rientro in
Romania, subito dopo la morte di Petru.
[...]
Maria Cristina ha reso comprensibili per noi le sue parole:
Una piccola casa ed un dolore enorme è tutto ciò che è rimasto a Mirela. Dopo la
sua morte, le sorti di Mirela e dei suoi due figli sono stati riconsegnati alla
pietà dei parenti.
"Ho aspettato che una mia sorella mi portasse qualcosa da mangiare è così
oggi io ed i miei due bambini abbiamo mangiato". Lei e Petru avrebbero
voluto rinnovare la loro casa per offrire ai loro figli condizioni di vita
migliori. Ma non sono più arrivati a farlo. "(Petru) Aspettava di poter offrire
un futuro bello ai bambini." Quando ha scoperto che un rumeno gli tende un mano,
Mirela è rimasta senza voce. Credeva che tutta la gente fosse indifferente, come
coloro che non l’hanno aiutata quando Petru è stato falciato dalle pallottole
sparate dai mafiosi a Napoli. "Vorrei ringraziare con tutto il cuore loro per
pensare anche a noi. Siamo rimasti davvero... non so come potrò sopravvivere con
due bambini."
Alecu Marian: "Come uomo, e non come direttore di una multinazionale,
sono stato commosso da quello che è successo. Ho visto in tv un uomo che è morto
tra non-uomini. Pensiamo di poter rifare completamente la casa. Li faremo una
casa decente nella quale essi possano abitare."
Mirela ed i due bambini, Ricardo di 6 anni, e Petronela di 10, ringraziano la
persona che li ha tolti alla povertà. Mirela ha però un problema da risolvere.
Deve restituire 3000 euro, i soldi prestati per seppellire il suo marito.
Nota finale di Giancarlo Ranaldi: ... ed ancora grazie a Maria
Cristina Serban, che ha curato per noi la traduzione.
Questo video è la testimonianza certa dell'infamit.à
che è stata commessa con quella stupida cerimonia commemorativa, per una
morte che non li appartiene.
Per questo il prossimo 24 maggio bisognerebbe essere in tanti davanti al
Tribunale di Napoli, quando inizierà il processo contro i presunti assassini
di Petru.
Per un bisogno di "Giustizia" gridando che nulla sarà dimenticato, chiedendo
che venga compiuto ogni sforzo per arrivare, in tempi certi,
all'accertamento delle responsabilità. Chiedendo, da subito, l'attivazione
dei meccanismi per i benefici economici previsti dal Fondo Nazionale per le
vittime delle mafie.
Chiedendo, infine, che quella fisarmonica rinchiusa nella teca, simbolo
dell'ipocrisia di chi l'ha imprigionata, venga subito "liberata" e
restituita alla Famiglia.
Fotografie del 09/05/2010
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