Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 23/02/2010
17 febbraio 2010 -
Segnalazione (file .doc) di Agostino Rota Martir
Che vergogna essere livornesi stamani, che vergogna essere o
quantomeno dirsi cristiani di fronte alla distruzione di un campo rom.
Stamani
ero in via del Levante dove dei poveretti si erano costruiti delle baracchine
dove dormire, per ripararsi dal freddo, visto che non hanno soldi per pagarsi un
qualsiasi alloggio nella nostra città. Sono gli stessi che troviamo ai semafori
o fuori dai supermercati o fuori dalle nostre chiese, con la mano tesa a
elemosinare qualche spicciolo per mangiare o da portare a casa, in Romania,
dove, spesso, hanno lasciato i loro bambini con qualche parente più anziano.
Vorrei riportare in queste poche righe il loro dolore, la rabbia, l'impotenza
insieme alla mia indignazione per un azione come quella dello sgombero che, se
non è seguita da un'alternativa abitativa per queste persone, è soltanto un
intervento non solo profondamente inutile (in fin dei conti si sposteranno da
un'altra parte) ma fondamentalmente dannoso e sicuramente distante anni luce -
come ama dire il nostro Sindaco della sua politica rispetto a quella del sindaco
di Roma - distante anni luce, dicevo, da quella politica di accoglienza
necessaria ed urgente per la nostra città.
Eccole le domande dei rom: "Ma perché
il Comune non ci aiuta?" "Perché ci mandano via anche dai semafori? Lavoro non
lo troviamo, ai semafori non possiamo stare? Dobbiamo rubare?" "Vedete? Noi non
rubiamo... non prendiamo i vostri bambini... già è difficile mantenere i nostri...
Perché dovremmo prendere i vostri?!", ride la ragazza rom mentre lo afferma. Il
ragionamento non fa una piega, purtroppo spesso i pregiudizi ci sono proprio
perché non ragioniamo. "Perché stamani non è venuto nessuno del Comune? Per
parlare con noi, per dirci dove possiamo andare?" "Noi siamo gente come voi...
Anche dalle Chiese ci mandano via... Dove andiamo a dormire stanotte? "Domande
rimaste senza una risposta. E' l'ora che la nostra amministrazione, la diocesi
livornese e chiunque abbia a cuore la costruzione di una società migliore si
adoperino per trovare, insieme, delle soluzioni.
Isabella Bianchi - Livorno
BresciaOggi.it CRONACA IL CASO. La «ribellione silenziosa» dei nomadi di
via Orzinuovi
Gordon Quirini: «Pochi mesi fa ho perso un figlio per colpa di un virus. Non
voglio che accada ancora»
22/02/2010
I sinti ieri sera durante il trasloco in via Orzinuovi FOTOLIVE/Morgano
«Non possiamo andare avanti così. I nostri figli stanno male, è tutto inverno
che li portiamo in ospedale, lo scorso anno mia moglie, incinta di sette mesi,
perse un bambino perchè si ammalò: io non voglio che questa situazione si
ripeta». Parole di Gordon Quirini, una delle centocinquanta persone che abitano
il campo nomadi di via Orzinuovi 108 e che da tempo si trova a vivere in
condizioni igieniche proibitive. Una realtà che cozza con quella delle «casette»
fatte costruire con fondi regionali dalla giunta Corsini qualche anno fa:
tredici abitazioni che possono ospitare altrettante famiglie. Strutture vuote
che l'attuale amministrazione comunale ha provveduto a far chiudere tenendole
sorvegliate per evitare qualsiasi tipo di inconveniente.
MA DA IERI SERA, con il calare della luce, nell'area davanti a quelle abitazioni
(civico 100 di via Orzinuovi) hanno iniziato a fare capolino alcuni sinti in
fase di trasloco dal campo nomadi situato a una ventina di metri. «Non possiamo
occupare le abitazioni perchè sarebbe un reato e non è giusto - assicura Gordon
Quirini - : però vogliamo far sentire la nostra voce a chi amministra Brescia,
siamo dei residenti che vorremmo poter usare quelle case che, in fondo, sono
state fatte anche per noi. Siamo pronti a usarle, le nostre famiglie ormai
vivono in condizioni sanitarie impossibili. Basti pensare che non siamo nemmeno
in possesso delle fognature, è chiaro che in una stagione del genere non
possiamo andare avanti. Non abbiamo nessuna intenzione violenta, vorremmo solo
trovare una soluzione che sia ideale per entrambe le parti».
Stamattina, quando l'occupazione dell'area antistante le «casette» sarà
completate ci sarà l'inevitabile presa di posizione dell'amministrazione
comunale: la zona è videosorvegliata, è improbabile che l'operazione dei sinti
sia passata sottotraccia. Probabilmente ci saranno dei colloqui, degli scambi di
vedute e chissà che, quelle casette costruite dalla giunta Corsini non possano
essere date in uso ai sinti. A giovarne sarebbe soprattutto la salute dei
quaranta bambini che abiterebbero nel campo di via Orzinuovi.
Daniele Bonetti
Fotografie del 23/02/2010
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