Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 25/11/2011
Da
Roma_Francais
MENDICANTI IN TRIBUNALE: "LA CACCIA AI ROM CONTINUA"
Intervista: due rumene compaiono lunedì davanti al Tribunale di Bobigny per
"abbandono" dopo essere state arrestate mentre mendicavano insieme ai loro
figli. Il loro avvocato denuncia un'infrazione aberrante e chiaramente contro i
rom.
TF1 NEWS:
"In quali circostanze sono state arrestate le Sue due clienti e cosa viene
esattamente contestato loro?"
HENRI BRAUN, AVVOCATO:
"Maria e Genovita sono due giovani donne rom, originarie dalla Romania. Hanno
circa venti anni e sono arrivate in Francia alcuni mesi fa, con i loro mariti e
i loro figli. Come tutte le cittadine rumene e bulgare in Francia, non hanno
accesso al mercato del lavoro. Vivevano quindi in condizioni molto precarie, e
sono state costrette a mendicare per sopravvivere e nutrire i loro figli. Sono
state arrestate il 6 settembre al Bourget, mentre chiedevano l'elemosina per
strada, con i loro figli. Questi ultimi sono stati loro tolti per otto giorni,
poi finalmente restituiti. Da allora, sono citate per "abbandono" presso il
Tribunale di Bobigny.
Questo reato, che figura nel C.P. Art. 227-15 comma 2, è stato creato per mezzo
della legge di sicurezza interna del 2003. Stipula che costituisce un abbandono,
in particolare il fatto di mantenere un bambino di meno di sei anni sulla via
pubblica o in uno spazio riservato al trasporto collettivo di viaggiatori, con
lo scopo di sollecitare la generosità dei passanti. La sanzione prevista è di 7
anni di reclusione e di € 100'000 di multa. In seguito all'istituzione di questo
reato, c'è stata una prima ondata di controlli nel 2004 e nel 2005. Poi, il 12
ottobre 2005, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che impone alla
procura di apportare la prova che la salute del bambino è stata intaccata,
perché il reato possa essere costituito. Siccome non è mai il caso, gli arresti
si sono fermati di netto.
Ma l'attacco è chiaramente ripartito, dall'estate scorsa. La caccia ai rom
continua. Questo si ricollega all'offensiva lanciata un po' più di un anno fa,
con lo smantellamento di tutti i campi nomadi, in particolare nella zona di
Seine-Saint-Denis."
TF1 News:
"Questo lunedì sarà esaminata una questione prioritaria di costituzionalità (QPC),
depositata da Lei a metà ottobre, durante una prima udienza: perché Lei si
augura che questo testo venga abrogato?"
H.B:
"Ciò che sorprende, nei fascicoli delle mie due clienti, è che possiamo leggere
che i poliziotti hanno dichiarato abbiamo reperito e interpellato una donna di
tipologia rom. Il mio obiettivo è di fare sparire quest'articolo di legge, che
considero chiaramente contro i rom, in quanto fino ad oggi, ho visto soltanto
rom essere incriminati sulla base dell'art. 227 -15 comma 2. Quest'ultimo è
stato pensato in un senso discriminatorio ed è applicato in modo
discriminatorio. Semmai la mia QPC dovesse essere rifiutata oggi, mi rivolgerò
alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, nel Lussemburgo, per violazione
della Carta europea dei diritti fondamentali. Ritengo infatti che la mendicità
non sia un reato. E quanto bene verrebbe stabilito che lo sia, la sanzione
proposta è totalmente spropositata. E' aberrante. Come è possibile che un furto
semplice sia punito con tre anni di reclusione, mentre il semplice fatto di
mendicare sia punito con sette anni?"
TF1 News:
"E' il fatto di mendicare con il proprio figlio, che è punito con sette anni di
reclusione."
H.B.:
"Sono d'accordo, ma il problema è che queste donne non hanno accesso né ai nidi,
né ai baby-parking. Quindi, come devono fare? La giustizia penale è lì per
reprimere dei comportamenti nocivi nei confronti della società. Ma nella
fattispecie, si mira semplicemente a stigmatizzare una parte della popolazione.
Trovo questo insopportabile. E senza fare alcun amalgama o volere tentare di
paragonare l'incomparabile, è ancora più insopportabile per il fatto che gli
zigani sono stati spesso stigmatizzati nella storia."
TF1 News:
"Nello stesso tempo però, la nostra società non può tollerare di vedere bambini
mendicare fuori tutto il giorno, con i loro genitori."
H.B.:
"La questione non è di sapere se si approva o meno moralmente questa situazione.
Nel fondo, sono ovviamente completamente d'accordo nel dire che il posto dei
bambini di meno di sei anni non è per strada a mendicare. La vera questione è di
capire se questo merita una repressione penale. All'ora attuale, non facciamo
nulla per questi bambini. Un inizio di soluzione sarebbe di dare a questa gente
l'accesso al lavoro. Hanno piene capacità per farlo. Allora, non avranno più
bisogno di mendicare."
TF1 News:
"La votazione di questo articolo di legge mirava ugualmente a mette un fermo
alle reti organizzate..."
H.B.:
"Può darsi che ciò esista, ma io non ne ho mai visto. Ho semplicemente visto
mariti e donne che provavano ad avere una vita migliore per i loro figli. Ma se
fosse il caso, esiste un altro testo che condanna lo sfruttamento della
mendicità e che non ho ancora mai visto applicato. Allora iniziamo da questo."
TF1 News:
"Durante la prima udienza a metà ottobre, un'altra donna arrestata alla Courneuve
e alla quale si rimproverava gli stessi fatti, è stata finalmente rilasciata.
Lei si aspetta la stessa clemenza da parte del Tribunale, nei confronti delle
Sue clienti?"
H.B.:
"Sono molto fiducioso in quanto all'ottenimento del rilascio, in quanto gli
esami clinici effettuati sui bambini hanno dimostrato che godono di perfetta
salute. I servizi di polizia stessi, hanno giusto constatato che il pannolino di
uno di loro era stato cambiato con un po' di ritardo, e che di conseguenza, il
piccolo aveva il sederino leggermente arrossato... Siamo quindi lontano dal
maltrattamento o dall'abbandono. Però il mio obiettivo si sposta più in là del
rilascio. Il mio obiettivo, come ve l'ho detto, è di ottenere l'abrogazione di
questo testo di legge."

E' passata un settimana da quando il Consiglio di Stato ha dichiarato
illegittimo il
Piano Emergenza Nomadi. Accanto alla giusta soddisfazione di quanti in
questi anni l'hanno contrastato perché antidemocratico ed incostituzionale,
registro reazioni diverse e contrastanti su quello che potrà succedere da ora in
avanti.
VEDIAMO DI CAPIRE COSA POTRA' SUCCEDERE
La destra più becera (e non è una novità) ha immediatamente coniugato
la notizia con un
attacco alla sinistra. Se questi sono i loro ragionamenti, non posso che
essere felice, perché se leggete la risposta che ho lasciato
loro, questi dopo due anni non hanno ancora capito di cosa scrivono, o
peggio mentono sapendo di mentire.
Ma... la sinistra cosa dice? Se scorro quest'articolo
del Corriere, al solito dice tutto ed il suo esatto contrario. Leggendo
tutto, sono presenti anche le altre reazioni: da quella del duo Salvini-De
Corato a quella di segno opposto della Consulta Rom milanese. Ma la parte più
interessante è nel titolo: il rischio è che non ci siano più soldi per gli
sgomberi! (povero Granelli...) Solo alla fine dell'articolo, il
grande giornale nazionale, in un sussulto di obiettività, fa presente che
parimenti mancheranno anche i fondi per quei Sinti e Rom che avevano scelto un
percorso di superamento del campo. Insomma: la logica
desolante è che per l'informazione il Rom è "notiziabile" se sgomberato, ma se
volesse autosgomberarsi non lo è più tanto.
E' o non è un'emergenza anche quella?
Il concetto rispunta (apparentemente simile) in un polemico articolo
di
Tempi (rivista che mi risulta vicina a CL). La tesi è che i fondi stanziati
sarebbero serviti ANCHE a migliorare le condizioni di vita di chi abita nei
campi nomadi. MI PERMETTO UNA CONSTATAZIONE: nei due anni in cui è rimasto in
vigore il Piano Emergenza Nomadi, la situazione è rimasta grossomodo lo stessa.
E MI PERMETTO UN DUBBIO (da quel malfidente che sono): non sarà che la vera
preoccupazione sia il taglio dei finanziamenti al solito privato sociale,
piuttosto che le condizioni di vita dei poveri Rom e Sinti?
Il dubbio mi nasce da un
comunicato dell'AIZO, storica associazione di "tutela" dei Rom e dei Sinti,
che aveva appena ottenuto un
cospicuo finanziamento dal comune di Torino per la gestione di alcuni campi
cittadini. Ora che il Consiglio di Stato si è espresso, c'è il timore che anche
quei finanziamenti siano a rischio, così leggo su quel comunicato: "Dopo
tanto lavoro, ora, con questa sentenza, si rischia di tornare indietro di 20
anni, con il sorgere di campi abusivi in ogni angolo delle periferie, dove
sporcizia e degrado regnano sovrani" che, guardacaso, è esattamente la tesi
espressa dal nostro ex sceriffo De Corato.
In realtà, il discorso è + complesso ed inizia un
paio di anni fa. Una famiglia allargata intende sfruttare il Piano Maroni (13
milioni di euro a disposizione x Milano). Alcuni di loro hanno qui in città un
contratto di lavoro a tempo indeterminato, quindi possono aprire un mutuo x
acquistare una cascina diroccata in Lomellina. Nel loro campo vivono su un
terreno di proprietà comunale da circa 20 anni, ed in questo tempo hanno speso i
loro soldi per costruirsi un riparo che sia più decente della roulotte con cui
arrivarono. La cascina è da ristrutturare, le loro abitazioni + che dignitose, e
lasciarle sarebbe una perdita secca. Sino qua, i soldi arrivano tutti da loro.
Quindi approfittano del Piano Maroni, gestito dalla maggioranza Moratti-De
Corato (non da Pisapia), per farsi finanziare la ristrutturazione e rendere la
cascina abitabile (attualmente non ne avrebbe i requisiti). I soldi sono gli
8.000 euro a 40 Rom (non 40 famiglie!), promessi sempre dal duo Moratti-De
Corato, verranno sbloccati solo con l'avvento di Pisapia (che tecnicamente, si
limita a mantenere un impegno assunto dalla giunta precedente). La partita di
giro prevista dal piano prevede che il comune affidi i soldi al gestore del
campo (Casa della Carità) che li investe in cambio della presentazione del piano
di spesa.
Nel frattempo, i lavori di ristrutturazione sono partiti solo quest'anno, e le
famiglie sono tuttora al campo.
Giudicate voi
Fotografie del 25/11/2011
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