Rom e Sinti manifestano per la prima volta a Montecitorio. 22 associazioni
che hanno radunato almeno 200 persone con striscioni e bandiere. Negli scorsi
giorni, durante le alluvioni che hanno funestato il nord-ovest dell'Italia,
l'on. della Lega Nord Davide Cavallotto, manifestava sollievo perché le
alluvioni erano riuscite nell'impresa di sgomberare il campo nomadi abusivo sul
Lungo Stura a Torino. Oggi dinnanzi la Camera dei Deputati, la protesta dei
Sinti e Rom italiani rispondono alle dichiarazioni del deputato del
Carroccio, ma chiedono anche maggiori diritti, come: una tassazione meno dura
per i giostrai, case popolari al posto dei campi attrezzati e chiedono anche
l'istituzione di un giorno della memoria. "Chiediamo di essere riconosciuti come
popolazione, chiediamo il dono della memoria, perché anche noi siamo caduti in
tempo di guerra e l'Italia – dicono – è rimasta l'unica nazione a non
riconoscerci".
Presidio Sinti: 'Commercializziamo ferro in nero ma vorremmo essere
legalizzati'
C6.tv
Roma. Sono arrivati da tutta Italia per far sentire la propria voce. Sono i
Sinti delle diverse regioni del paese che ai piedi di Montecitorio chiedono a
gran voce il riconoscimento, come minoranza, dello status di Sinti. 'La seconda
cosa che noi chiediamo allo Stato è di essere legalizzati' ci racconta un
manifestante 'soprattutto nel lavoro. Noi compriamo e vendiamo ferro dalle
scuole e dai cantieri, ma lo facciamo in nero. In questo lo Stato ci deve
aiutare.' Servizio di Angela Nittoli
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:05:09 in Italia, visitato 1630 volte)
...dagli insediamenti siti nel Comune di Milano, promossa dal Naga
(Associazione Volontaria di Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di
Cittadini Stranieri, Rom e Sinti).
Al Sindaco di Milano
Al Prefetto di Milano
L'associazione Naga si dichiara contraria ad ogni sgombero di insediamenti
abitativi di cittadini Rom nel Comune di Milano, in particolare di quelli che
non siano accompagnati da politiche di accoglienza e alternative valide, sia
in termini di migliori e più stabili condizioni abitative che di concrete
possibilità di integrazione scolastica e lavorativa, con il preventivo
coinvolgimento delle famiglie stesse.
Riteniamo che, a maggior ragione con l'arrivo delle basse temperature e di
avverse condizioni atmosferiche, vi debba essere la cessazione immediata di
qualsiasi sgombero.
Le motivazioni addotte dall'amministrazione per gli sgomberi effettuati
nell'ultimo periodo - vale a dire che si tratterebbe di insediamenti nuovi - non
possono essere un alibi per questo tipo di azioni. Come abbiamo più volte
sottolineato, gli sgomberi riguardano da tempo, nella maggior parte dei casi,
gli stessi gruppi familiari e non hanno altra conseguenza che aggravare le
condizioni di vita di queste persone e spostare il “problema” in altre zone. Né
possono essere un alibi generiche “esigenze di sicurezza” che, se fossero
veramente esistenti, andrebbero affrontate non con i soli sgomberi, ma con la
messa in sicurezza delle aree e la ricerca di soluzioni alternative.
Segnali allarmanti arrivano anche da insediamenti come quello di Chiaravalle
che, pur nel degrado e nelle serie difficoltà in cui versa, si può considerare
uno dei campi stabili e di lunga durata dell'area di Milano, dove abitano -
forse grazie alla sua stabilità - un buon numero di persone con un lavoro e
molti bambini con un'esperienza scolastica e formativa.
Chiediamo perciò all'Amministrazione comunale chiarimenti e garanzie in merito
alla salvaguardia delle condizioni di vita degli abitanti del campo.
Sulla base di queste premesse, con la presente petizione si chiede :
1. La sospensione immediata di ogni sgombero nel Comune di Milano che non sia
accompagnato da un serio e concreto sforzo di accoglienza alternativa per i
gruppi familiari.
2. La comunicazione pubblica del piano del Comune riguardo alle condizioni
abitative di cittadini Rom e Sinti presenti in aree dismesse e campi autorizzati
e del finanziamento degli interventi attuati e ancora da attuare.
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