Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Segnalazione di Giovanna Bellotti
ANSA 19 ottobre, 17:36 di Luca Fiori
Dai campi nomadi all'atelier di alta moda, sfidando i cliche' sugli
zingari e superando diffidenze e antiche ruggini legate alle diverse etnie
SASSARI - Dai campi nomadi all'atelier di alta moda, sfidando i cliche' sugli
zingari e superando diffidenze e antiche ruggini legate alle diverse etnie. E'
il sogno di nove ragazze Rom di etnia serba e bosniaca che vivono in campi
separati alla periferia di Carbonia, nel Sud Sardegna, e che da alcuni mesi
partecipano al progetto Zingaro', una formazione nel settore della moda che dopo
un periodo di apprendistato consentira' alle partecipanti di entrare, con un
ruolo da protagoniste, nel mondo del lavoro sartoriale.
L'iniziativa, finanziata dall'assessorato regionale delle Politiche sociali, e'
una delle ottantacinque che fanno parte del progetto Ad Altiora, nato per il
sostegno all'integrazione attraverso il lavoro e l'identita'. Zingaro' sara' il
marchio della linea di moda che realizzeranno e commercializzeranno le prime
sarte Rom della Sardegna, ma e' anche il nome di un documentario che raccontera'
le loro storie, le aspettative e la realta' in cui vivono, a partire dalla vita
quotidiana nei campi nomadi e nei luoghi di lavoro.
Il progetto, nato da un'idea dell'Enaip (Ente Nazionale Acli Istruzione
Professionale), e' stato presentato stamattina a Sassari da Ottavio Sanna,
presidente regionale delle Acli, e dallo stilista Gian Giuseppe Pisu, che ha
insegnato alle nove future stiliste - dopo un difficile periodo iniziale ora
amiche inseparabili - i segreti del mestiere e poi le ha ospitate per uno stage
nel suo atelier di Ittiri. ''Inizialmente non e' stato semplice - spiega Sanna -
convincere le nove ragazze, che hanno tra i 18 e i 35 anni, a lasciare il campo
e a frequentare le lezioni nel nostro centro di formazione di Iglesias. Prima di
capire che avevano davanti un'eccezionale occasione di affermazione personale e
di autonomia economica, hanno dovuto vincere le resistenze dei mariti e dei
componenti della comunita' Rom''.
Superato il periodo di formazione, le nove partecipanti hanno avviato una
bottega all'interno della comunita' San Lorenzo di Iglesias e per cinque mesi,
grazie al finanziamento regionale, avranno un piccolo rimborso mensile. Ma il
loro obiettivo e' la creazione di un'impresa: un'attivita' giornaliera e stabile
di sartoria per uomo, donna e bambino con il marchio autoironico Zingaro'. Gli
abiti e gli accessori realizzati durante la formazione dalle nove aspiranti
stiliste saranno presentati sabato 22 ottobre, alle 19, a Villa Mimosa, la sede
sassarese di Confindustria. Entro Natale e' in programma una presentazione anche
a Carbonia e magari, un giorno forse non lontano, anche nelle piu' importanti
passerelle in Italia e in Europa.
ROM. Sardegna, prima sfilata di stiliste nomadi
Vita di Gabriella Meroni
- 21 ottobre 2011
L'evento patrocinato da Enaip, si svolgerà sabato a Carbonia
Nove donne tra i 18 e 35 anni, tutte ospiti di alcuni campi rom di Carbonia
(Ci), sono diventate stiliste grazie al progetto Zingarò dell'Enaip, l'Ente di
formazione professionale delle Acli, e a un finanziamento della Regione Sardegna
all'interno del bando "Ad altiora". Sabato 22 ottobre 2011 alle ore 19.00 a
Villa Mimosa, via Alghero 49 a Sassari, le "stiliste"presenteranno le prime
venti creazioni in una sfilata di moda. Un'altra sfilata è prevista per dicembre
a Carbonia.
Il progetto è stato presentato il 18 ottobre a Sassari, presso la sede della
Federazione anziani pensionati delle Acli, da Ottavio Sanna, presidente delle
Acli della Sardegna, e da Gian Giuseppe Pisuttu, titolare insieme ad Anna Maria
Baldinu, dell'atelier "De Modè" di Ittiri. A gennaio 2011, quando era partito Zingarò, alcune ragazze non avevano mai usato ago e filo: ora, dopo cinque mesi
trascorsi a nell'atelier di Pisuttu e altri cinque come tirocinanti pagate nella
bottega S. Lorenzo di Iglesias, le donne hanno aperto una loro sartoria a
Carbonia e vogliono lanciare un marchio, "Zingarò", che ricordi nei colori caldi
e negli inserti in tessuto le origini nomadi.
Oltre al taglio e al cucito, il progetto prevedeva anche l'insegnamento di
nozioni di matematica e di italiano per favorire l'integrazione di queste donne
nella società. Ogni fase di Zingarò è stata filmata e sarà presentata in un
documentario che da un lato fa conoscere la vita della comunità rom, dall'altro
sottolinea gli aspetti più importanti del lavoro di sarta: dal disegno alla
scelta delle stoffe alle prove che riducono, anche da un punto di vista fisico,
la distanza tra clienti e mondo nomade.
È possibile vedere una piccola anteprima del documentario su:
vimeo.com
ART NEWS
Link al video
(Trailer Magazzini - 2011 - Durata: 01' 03')
Giovedì 20 ottobre, RAI 3 ore 00:40. Nel 2007 la Biennale d'Arte di Venezia
ospita per la prima volta un padiglione di Arte Rom. Un'esposizione a suo modo
storica, che rimette in discussione le tradizionali frontiere identitarie
dell'arte contemporanea. La curatrice di quel padiglione, Timea Junghaus (sinta
ungherese, studiosa e storica dell'arte) ci guida oggi attraverso le opere e la
vita degli artisti che hanno dato vita a questo nuovo movimento nel panorama
artistico internazionale: l'arte contemporanea Rom. Gli artisti contemporanei
Rom, la cui capitale culturale è Budapest, utilizzano l'arte come strumento per
sottoporre a critica e ribaltare l'immagine che la cultura maggioritaria e i
media europei hanno costruito intorno alla minoranza Rom. L'arte contemporanea
Rom in Ungheria diviene pertanto uno strumento di lotta politica in un contesto
fortemente razzista, connotato dalla presenza minacciosa di gruppi paramilitari
xenofobi legati a movimenti di estrema destra. Raccontata dalla viva voce dagli
artisti riuniti a Budapest per una mostra sui nuovi media, il documentario
racconta questa sfida che si muove a cavallo tra politica ed estetica.
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