Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Da
Bulgarian_Roma
TOL 03/10/2011 - Reporter bulgara bersaglio su Facebook per la copertura
delle violenze etniche
Mirolyuba Benatova
Le tensioni etniche che hanno preso piede in Bulgaria (vedi
QUI ndr) hanno portato ad un incidente online particolarmente brutto.
Una delle prime giornaliste ad occuparsi dei disordini a Katunitsa, Mirolyuba Benatova
per bTV, ha detto che la sua pagina Facebook è stata cancellata dagli
amministratori del sito dopo che qualcuno s'era lamentato definendola
"dannosa ed offensiva".
Mentre la sua pagina veniva cancellata, la giornalista subiva "una settimana
di terrore verbale, odio, intimidazioni e dichiarazioni apertamente antisemite"
in un'altra pagina sempre su Facebook, dal titolo
Mirolyuba Benatova
Nemica del Popolo Bulgaro, commenta "Omicidio
su Facebook" postando sul sito web della società civile Online Parliament.
Il grilletto è stato la caratterizzazione su bTV dei manifestanti e dei teppisti
del calcio che hanno distrutto le proprietà del boss rom.
"Hanno chiesto che mi scusassi perché avevo chiamato quanti loro vedevano
come rappresentanti della società civile -tifosi di calcio che si sono
comportati oltraggiosamente-. Ragazzi che si erano fotografati mentre facevano
saluti nazisti di fronte alla fiamme, chiedevano che dicessi che loro erano
cittadini giustamente arrabbiati."
I tifosi di calcio sono stati al centro dei disordini che si sono scatenati
il 23 settembre quando un uomo è stato investito ed ucciso da un minivan. Il
conducente era legato a
Kiril Rahskov, Rom ritenuto un boss della mafia. Nelle proteste che sono
seguite, persone descritte come hooligan hanno dato alle fiamme le proprietà di
Rashkov nel villaggio centro-meridionale di Kanunitsa. Ci sono state
manifestazioni in tutto il paese, la polizia ha arrestato circa 350 persone.
Anche i fan dello Zenit St. Pietroburgo hanno potuto dire la loro sulla
questione. In una partita casalinga, hanno issato uno striscione che recitava,
in bulgaro: "La Bulgaria è per i Bulgari, non per lo sporco" come scrive
novinite.com.
Non è chiaro se i fan fossero russi o bulgari.
Due giorni dopo, secondo le agenzie stampa, sostenitori del Politechnica Timisoara,
squadra rumena di seconda divisione, hanno innalzato uno striscione con la prima
strofa di un popolare motivo bulgaro del XIX secolo: "Alzati, alzati eroe dei
Balcani! Vai, Bulgaro!"
Domenica 2 ottobre ha visto a Sofia ed altrove tanto marce per la pace che
proteste anti-rom. Circa 5.000 tifosi di calcio e studenti si sono riuniti in
una piazza nel centro di Sofia, per protestare contro quella che chiamano
l'inazione del governo contro il crimine.
Da
Czech_Roma Non ci sono solo le manifestazioni violente in Repubblica Ceca (QUI
e
QUI le cronache più recenti), ma un atteggiamento generale che fa da
corollario
Romea.cz Praga, 3.10.2011 21:07, David Tišer: un club praghese non ci fa
entrare, lo boicotteremo David Tišer, translated by Gwendolyn Albert
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il punto di vista o le opinioni dei giornalisti del server news Romea.cz o
dell'associazione civica ROMEA
David Tišer: Rom ed attivista per i diritti dei gay
Sei di noi - due ragazzi e quattro ragazze - recentemente hanno tentato
di entrare nel club "Retro", quartiere praghese di Vinohrady. Stavamo passando
attraverso il ristorante, dove era seduto il proprietario, quando un buttafuori
è corso sulle scale. Il buttafuori ha dato un occhio alla nostra
identificazione, gli è occorso un attimo per accorgersi che eravamo in sei.
Quando ebbe in mano la carta d'identità di una ragazza di Pilsen, cominciò a
lamentarsi che le persone di quella città la settimana prima avevano creato
confusione nel club. Gli abbiamo chiesto cosa centrassimo noi. Gli ho anche
fatto capire che tutti gli altri erano praghesi.
Il buttafuori ha iniziato a fare commenti "discreti" sul nostro conto, ad
esempio: "Ci sono stati molti ladri qui ultimamente", ecc. Ha rifiutato di farci
entrare. Non ha detto direttamente che lo faceva perché eravamo Rom, ma era
chiaro dalle sue giustificazioni che la nostra etnia ne era il motivo. Mentre
era occupato con noi, la gente entrava ed usciva continuamente, nessuno di loro
era Rom.
Sono andato a lamentarmi al bar, ma la barista mi ha detto che era tutto
inutile e dovevamo andarcene. Volevo che chiamasse il proprietario, che era
seduto al bar, ma lui ci ha fatto sapere di non avere tempo per noi.
Ho chiamato la polizia, l'ufficiale che è arrivato sin dall'inizio ha
affermato che non c'era nulla da fare. Ci ha accompagnato per negoziare col
buttafuori, che improvvisamente ha iniziato a sostenere che non poteva farci
entrare, perché era in corso una festa privata di compleanno. Gli ho detto che
se lo stava inventando, perché altri miei amici erano già dentro e non sapevano
niente di questa festa. La sua risposta: "Bene, se hai degli amici lì, non
lamentarti che non vi vogliamo perché siete Rom."
Ho risposto: "I miei amici non sono Rom - abbiamo molti amici che non lo
sono."
Il buttafuori insisteva che non potevamo entrare. Il poliziotto ci diceva che
non poteva fare nulla perché il club era privato.
Mentre il poliziotto era presente, il buttafuori non ha permesso a nessun
cliente (tutti non-Rom) di entrare nel club, per attenersi alla sua storia di
una festa privata di compleanno. Dopo chela polizia se n'è andata, ha lasciato
passare nel club tutti i "bianchi". Ce ne siamo andati anche noi.
Sono arrabbiato perché ci sono stati diversi eventi che si sono tenuti al
club "Retro", organizzati sia da associazioni rom che pro-rom.
Ovviamente, il proprietario è stato pagato per l'uso dello spazio. E' chiaro che
per lui i soldi odorino di buono - ma quando la gente rom vuole entrare nel suo
club per divertirsi come chiunque altro, d'improvviso non andiamo più bene.
La prossima volta il Retro non ci andrà più bene. Singoli ed associazioni non
devono più tenere lì i loro eventi. A Praga ci sono abbastanza imprese che
sapranno apprezzare sia i soldi che le persone che li offrono, Rom inclusi.
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