Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
venerdì 7 ottobre dalle 18.00 in Via Impastato 7 Rogoredo Milano
Il Museo del Viaggio, dedicato a Fabrizio De Andrè, fondamentale testimone
dell'incontro con la cultura Rom, sorge all’interno del campo di via Impastato,
quartiere Rogoredo. Il Centro raccoglie i cardini della cultura Rom per metterli
a disposizione di coloro che vogliono approfondire la conoscenza di questo
universo.
Il Campo si apre alla città ed è pronto ad accogliere scolaresche, studiosi,
ricercatori e visitatori di ogni genere.
Al suo interno un’importante raccolta di racconti, libri, documenti, fotografie,
dischi, oggetti della tradizione, filmati. Un percorso guidato attraverso la
storia di questo affascinante popolo, raccontato direttamente da Giorgio e Mirko
Bezzecchi e Maurizio Pagani.
Molte le sorprese in programma: interventi, filmati, ospiti, musicisti gitani,
cantautori italiani, gruppi folk, danze della tradizione, esposizione di capi
della sartoria Sinta e del laboratorio Romanì, il tutto accompagnato da un
rinfresco a base di specialità zingare.
Scarica la locandina!
http://www.consorziosir.it/83-iniziative/102-inaugurazione-museo-rom.html
E’ gradita la prenotazione tramite mail a:
museodelviaggio@gmail.com
Il Museo e Centro di Documentazione ha sede
all'interno di un locale, appositamente ristrutturato e arredato, nel campo
comunale di via Impastato 7, a Rogoredo.
Gestito da Opera Nomadi Milano e dalla Cooperativa Romano Drom, ha al suo
interno: libri, foto, scritti, materiali audiovisivi, tesi di laurea, sitografia.
E' un centro di ricerca e studi, sede permanente di corsi di lingua e
cultura rom e sinta coordinati da Giorgio Bezzecchi e di una scuola di musica
curata dal maestro Jovic Jovica.
Ospita scolaresche delle scuole dell’obbligo , studenti liceali e
universitari, ricercatori e sarà aperto al pubblico, previa prenotazione, due
giorni la settimana, il mercoledì pomeriggio e il giovedì mattina.
Un piccolo museo itinerante per ripercorrere la storia del popolo Rom.
Il percorso storico avrà inizio con la visita di una tradizionale carovana
(kampina) rom al cui interno si potrà scoprire, grazie al supporto di
audiovisivi, i molteplici aspetti di questo popolo. Il visitatore potrà così
rivivere la storia della comunità Rom dall’inizio del secolo fino ai giorni
nostri.
La ricerca dei contenuti etnologici, etnografici e storici ed il recupero
dei materiali del centro di documentazione saranno curati personalmente da
Giorgio Bezzecchi e da Maurizio Pagani che da oltre due decenni promuovono la
conoscenza della cultura romanì sul territorio nazionale.
Alcuni dei progetti in programma:
- laboratori mirati per le scuole elementari, medie e superiori,
- consulenze dirette per universitari, ricercatori e studiosi,
- percorsi a tema su storia, usi e costumi,
- incontri programmati con i maggiori studiosi ed esponenti della
cultura dei Rom e dei Sinti,
- eventi musicali e dibattiti,
- punto ristoro nella stagione estiva.
IMMAGINI
Cingeneyz.org
Quanti vivono nelle baraccopoli della città di Komotini chiedono case con
migliori condizioni di vita, che l'autorità promise loro di costruire appena
possibile. Gli zingari di Komotini sono delusi perché vivono ancora nelle
baracche, nonostante da 14 anni prima di ogni elezione i politici promettono di
costruire nuove case.

Circa 1 anno e mezzo fa le autorità promisero nuovamente a quanti vivevano
nella baraccopoli di Gümülcine di costruire loro nuove case nel villaggio di
Tuzcu. Però la promessa è terminata in tribunale quando i residenti a Tuzcu si
sono rifiutati di vivere assieme agli zingari. Il tribunale stabilì che nei
pressi di Tuzcu sarebbero state costruite le case per gli zingari e che gli
abitanti del villaggio avrebbero ottenuto in cambio 800.000 euro.

Il comune di Komotini, secondo il tribunale, dovrà pagare entro 18 mesi gli
800.000 euro. Altrimenti quanti vivono nelle baraccopoli perderanno il diritto
ad avere le case nel villaggio di Tuzcu, e sono preoccupati perché a 17 mesi
dalla decisione del tribunale, il comune non ha ancora versato un euro. Altri
affermano che quei soldi sarebbero arrivati tramite i fondi UE, e sarebbero
spariti poi nelle casse comunali.

Così gli zingari di Komotini, che con la decisione del tribunale di 17 anni
fa avrebbero avuto la possibilità di migliorare le loro condizioni di vita ed
abitative, sperano che le autorità compiano il loro dovere. Altrimenti saranno
obbligati a vivere nelle baracche...
Source: Çingeneyiz Komotini
Photos: Iakovos Hatzistavrou
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