Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 28/11/2005
 |
Si è tenuta lo scorso mercoledì 23 novembre un'udienza pubblica sulla condizione delle donne Rom in Europa. [...]
L'iniziativa è stata organizzata in vista del rapporto che la deputata Lívia Járóka (EPP-ED, HU) presenterà a maggio 2006. Il rapporto affronterà temi scottanti come la segregazione scolastica, l'accesso ai servizi sanitari, la posizione marginale delle donne Rom nel mercato del lavoro, l'esclusione sociale, l'antiziganismo basato sul pregiudizio la sterilizzazione forzata e le diverse forme di discriminazione, con l'intento che "Tutte le istituzioni diano priorità alle donne Rom nelle loro agende".
- Anna Záborská (EPP-ED, SK), presidente della Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere, afferma: "Dopo l'allargamento a dieci nuovi Stati Membri, i Rom sono diventati la minoranza più numerosa nell'Unione Europea".
- Zita Gurmai (PSE, HU): "Dobbiamo contrastare senza indugi il gap esistente".
- Karin Resetarits (ALDE, AT): "Occorre una grande campagna specifica".
|
Luisella Pavan-Woolfe, della Commissione Europea, ha sottolineato l'importante ruolo dell'EU nel completare gli sforzi compiuti ai vari livelli locali, regionali e nazionali.
Miranda Vuolasranta (Consiglio d'Europa) ha chiesto una discussione urgente da parte del Comitato. Ha citato come esempio un caso accaduto in Romania: una bambina Rom di 10 anni è morta durante un incendio. L'opinione pubblica si è limitata ad accusare la madre (che è di etnia non Rom) di scarsa attenzione. "Se la situazione fosse stata invertita, avremmo avuto un pogrom anti Rom".
Herta Toth (Open Society Institute, HU) ha ricordato che nel suo paese il 40% Rom il ha perso il lavoro dopo la caduta del comunismo e che l'integrazione fosse allora sicuramente migliore. Ha poi notato che la maggior parte delle ricerche non tengono conto della differenza di genere e che mancano quasi completamente i dati sulle donne Rom. "Il problema è che questo popolo è invisibile, assente dall'agenda e dai programmi dello stato".
Molti tra gli intervenuti hanno sottolineato la doppia discriminazione: etnica e di genere. E la necessità e l'urgenza di misure che affrontino questo tema.
Contatti: Martina IOVCHEVA Press Room Tel. : +32 2 28 40764
Lena KRAFT Press Room Tel. : +32 2 28 43 411
|
e-mail : femm-press@europarl.eu.int
|
da Roma_Francais
Tassa sul nomadismo?
24 novembre 2005: Nel contesto psico-socio-politico post-violenze urbane, dove "l’altro" fa paura o è da eliminare, il deputato Jérôme Chartier (UMP) ha modificato il bilancio 2006 per istituire una tassa annuale "simbolica" sui caravan di più 4m2 (1). Una misura che riguarda direttamente le gens du voyage poiché il suo ricavato, stimato in 50 milioni di euro, sarà incassato dai sindaci del luogo di sosta, e "permetterà di finanziare la costruzione ed il funzionamento delle di parcheggio di sosta finora evidentemente insufficienti" (2). Poiché i deputati s’immaginano che i gitani sono tutti molto ricchi, la tassa è stato fissata a 75 euro per metro quadro. Questa tassa proibitiva ha causato ieri la rabbia delle associazioni vicine alle gens du voyage. A Ca se passe comme ca, non si è contrari all'idea di tassare i caravan gitani. Ma ridiamo di fronte a tanta demagogia buona appena a fornire una manciata di euro. Sembra che il legislatore - sempre più staccato della Francia reale - non abbia mai messo piede in un campo per ipotizzare misure tanto inapplicabili! Infatti, creare una tassa è facile, incassarla è cosa diversa. Chi andrà sul posto (preferibilmente prima che il "contribuente" sia già partito) a realizzare recuperi che si immaginano così massicci ? Il segretario del sindaco ? Il piccolo agente del tesoro ? Ah ma no! certamente, se ne incaricheranno i CRS (3) dove si aveva la testa?!
Articolo originale e forum commenti
(1) fonte : Les Echos, n° 19547, 24/11/2005. (2) Si segnala un "contro-emendamento" del deputato Augustin Bonrepaux (PS) per limitare queste entrate ai soli sindaci che rispettino i loro obblighi in materia. Quindi i comuni che non hanno istituito aree di sosta o non intendono non potrebbero usufruire del gettito di questa tassa applicata solo su una parte della popolazione. (3) Così dopo i Crs nell'Île-de-France, avremo Crs-agenti esattori, il Crs-vigile di supermercato, Crs-del DGCCRF, ecc.. ?
Fotografie del 28/11/2005
Nessuna fotografia trovata.
|