Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 22/11/2005
 E' uscito il numero di Novembre.
Contiene informazioni su notizie e sviluppi politici riguardanti i diritti sociali fondamentali dei migranti privi di documenti in Europa. La newsletter è attualmente disponibile in formato Word e scaricabile dal sito internet di PICUM (www.picum.org) nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese. Vi invitiamo a diffondere ampiamente questa newsletter.
Estratto dalle cronache italiane:
· Il 7 ottobre 2005, il settimanale L’Espresso ha pubblicato un rapporto del giornalista italiano Fabrizio Gatti, nel quale descrive il periodo trascorso nel ‘centro di ricezione’ di Lampedusa dopo essersi buttato in mare e aver fatto finta di essere un immigrato Kurdo ‘irregolare’ proveniente dal nord dell’Iraq, di nome Bilal Ibrahim el Habib con lo scopo di essere trattenuto. Già nel 2000, Gatti era riuscito ad entrare nel centro di detenzione di via Corelli a Milano, fingendosi essere un migrante ‘irregolare’ rumeno, ed aveva scritto un rapporto sulla sua esperienza sul Corriere della Sera. In quell’occasione, venne accusato dagli ufficiali di polizia di aver ‘dichiarato falsa identità’, e gli vennero inflitti 20 giorni di carcere. http://www.statewatch.org/news/2005/oct/05lampedusa.htm
(in inglese). http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/cronaca/sbarchi3/fabrigatti/fabrigatti.html (in italiano). Per leggere il rapporto di Gatti (“Io, clandestino a Lampedusa”) in italiano: http://www.espressonline.it/eol/free/jsp/detail.jsp?idCategory=4821&idContent=1129502&m2s=a
· In merito allo scandalo del maltrattamento degli immigrati trattenuti nell’isola di Lampedusa, il ministro dell’interno Beppe Pisanu a dichiarato che i centri di detenzione in Italia non saranno più chiusi ma ‘rinforzati e migliorati’. I 17 centri detentivi in Italia (comunemente conosciuti come “CPT”) si trovano ad affrontare un numero crescente di problemi, in seguito all’aumento dei migranti privi di documenti in Italia negli ultimi anni. Il centro di detenzione di Lampedusa si trova ad affrontare il problema più serio: è stato costruito per 200 persone ma normalmente nè accoglie oltre 1.000. http://www.lefigaro.fr/international/20051014.FIG0198.html?082214
· Secondo il quotidiano torinese La Stampa del 20 ottobre, Antonio Guterres, rappresentante dell’ACNUR, ha reso noti i piani per creare una rappresentanza permanente all’interno del centro di detenzione per immigrati di Lampedusa. Una task-force permanente potrebbe essere istituita nel centro di Lampedusa. Verrebbe costituita dall’ACNUR, la Croce Rossa e l’OIM (Organizzazione Internazionale per la Migrazione). Fonte: BBC, 20 ottobre.
Il professore di diritto Fulvio Vassallo Paleologo ha scritto un articolo sulla privatizzazione dei diritti degli immigrati nei centri di detenzione in Italia, dal titolo “I centri di permanenza temporanea: diritti negati o la negazione del diritto?” L’articolo è disponibile: http://www.meltingpot.org/articolo5977.html
(gli articoli originali sono in inglese)
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Bratislava, 17. 11. 2005, 21:43, (CTK) - La polizia slovacca ha accusato sette persone, tra cui Marian Kotleba, capo dell'ultranazionalista Comunità Slovacca, di propaganda estremista. Il capo della polizia, Anton Kulich, ha detto alla televisione che Kotleba è accusato di appoggiare movimenti che propugnano la violenza, il fascismo e ideologie simili.
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Bucarest, 17. 11. 2005, 20:55, (Roma Network) - George Soros ha richiamato i governi dell'Europa Centrale e Meridionale ad agire perché finisca la discriminazione contro i Rom, la più numerosa minoranza europea. L'iniziativa, chiamata Decennio dell'inclusione Rom, è stata supportata da nove governi al suo lancio lo scorso febbraio, rappresenta uno sforzo internazionale senza precedenti per assicurare ai Rom uguale accesso all'istruzione, all'alloggio, all'impiego e alla sanità. L'appello è avvenuto durante la prima riunione tenutasi da quando la Romania ha assunto la presidenza a rotazione del comitato intergovernativo.
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Praga, 18. 11. 2005, 08:10, (CTK) - Il progetto "Rom scomparsi e Rom oggi", in cui i Rom sopravvissuti intervengono nelle scuole primarie e secondarie, per presentare la storia della II guerra mondiale, continuerà anche nel 2006, ha affermato l'organizzazione Ziva Pamet (Memoria Viva). Il progetto è stato organizzato da Ziva Pamet assieme al Museo di Cultura Romani e proseguirà grazie al supporto del fondo Erinnerung und Zukunft (Memoria e Futuro).
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Praga, 18. 11. 2005, 07:39, (CTK) - Centri dove gli esperti aiuteranno e motiveranno nello studio i bambini provenienti da un ambiente svantaggiato, saranno installati nelle regioni nel quadro di un progetto che verrà lanciato l'anno prossimo e costerà 80 milione di corone, pubblica Lidove noviny. "Intendiamo focalizzarci sui bambini Rom e di altre minoranze etniche, anche se non è questo il nostro ruolo. Lavoreremo con tutti i ragazzi che avranno bisogno" ha detto alla stampa Jana Zapletalova, direttrice dell'Istituto per la Consulenza Pedagogica e Psicologica, che ha curato il progetto.
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Bratislava, 16. 11. 2005, 20:04, (CTK) - Aumentano le differenze tra le regioni e la povertà sta tramutandosi da un fenomeno di durata temporanea a uno di lunga durata: questo il giudizio di un gruppo di esperti riunitisi a Bratislava settimana scorsa. La Ministra del Lavoro, Iveta Radicova, ha detto che non è il numero dei poveri ad aumentare.
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Praga, 16. 11. 2005, 16:42, (CTK) - Verrà riaperto nel 2006 il caso di Denis Gerasimov, 28 anni, membro del gruppo neonazista russo Kolovrat, imputato nella Repubblica Ceca per apologia del nazismo e del neonazismo. L'ha affermato Katerina Kohoutkova, Presidente del Tribunale d'Appello.
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Milano, 2 novembre 2005
Caro Yuri, ti scrivo perchè sei Sinto, attivamente impegnato nell'associazionismo e anche eletto al Comune di Mantova nelle liste di Rifondazione Comunista. Dagli sgomberi doppi di Cusago e di Bologna è passato quel po' di tempo necessario per passare dalla riflessione alle strategie politiche da adottare. Lasciami dire che secondo me Cofferati a Bologna non aveva altra scelta: i Rom rumeni erano accampati su un terreno a rischio allagamento, e sarebbe stato criminale non intervenire per tempo. Leggo però su Repubblica, che i superstiti allo sgombero si sono spostati di 200 m. sempre sul Lungoreno, col risultato che niente è cambiato. Non sta a me giudicare se dietro le parole di "ordine e sicurezza" si celano le solite preoccupazioni elettorali. Quello che anche tu saprai benissimo, è che occorrono risposte politiche, e qui possono aprirsi due percorsi diversi: 1) rincorrere i ragionamenti già fatti da molti altri, e fare il tifo per Cofferati, Albertini o per i loro oppositori; 2) chiarire che quanto sappiamo da giornali e tv, è solo la punta di un iceberg, ci sono sgomberi di Rom e Sinti in tutta Italia, nel silenzio più assoluto. Silenzio dovuto al fatto che non sono coinvolti sindaci noti, e neanche le tanto sventolate paure dei loro votanti. Come dar voce alle centinaia di famiglie, rom e sinte, a cui nessuno presta attenzione? Dal punto di vista strategico, non si può essere soggetti politici credibili, difendendo l'abusivismo edilizio, ma è fuori di dubbio che oggi qualsiasi cittadino italiano che subisca uno sgombero, non vede danneggiate le sue proprietà, non viene lasciato in mezzo alla strada e, a meno di urgenze non rinviabili, non si procede ad autunno inoltrato. Aggiungo che nella maggior parte dei casi, non stiamo parlando di lavori sardi alla villa di qualche presidente di consiglio, ma di persone che: - agiscono in stato di necessità; - spesso si trovano su terreni di proprietà, acquistati da anni, con una legge sui suoli che è invece cambiata solo di recente. Come vedi, non chiedo altro che il rispetto del diritto comune, perché senza quello non esiste legalità. Quel diritto che è anche il sottile confine che separa i pelosi appelli al buon cuore degli amministratori, dalla richiesta di quanto è dovuto ad ogni persona: il diritto significa rispetto. L'errore di chi si appella al buon cuore, è sostanzialmente di credere che la comunità degli stanziali debba "sacrificarsi" per far star meglio i Rom e i Sinti, non capendo che loro hanno le capacità di poter progredire con le loro gambe e le loro teste, e quando sta meglio uno, sta meglio anche l'altro. Meno sgpmberi dettati dalla paura di perdere voti, significano anche meno sfollati incattiviti im giro per le strade. Ti chiedo di fare quanto possibile, perché le organizzazioni nazionali di Rom e Sinti escano dal loro mutismo, e promuovano un forum o un tavolo di trattativa. Vedo che nella civilissima Gran Bretagna questi problemi sono dibattuti ormai da 10 anni, la comunità dei Nomadi e Viaggianti (Rom e Travellers) è più esigua di quella italiana, ciononostante, in 10.000 rischiano di finire per strada e interi villaggi, scuole, servizi autogestiti sono a costante rischio di demolizione da parte delle ruspe. E poi, se ti ricordi quel film che abbiamo visto assieme, io c'ero quando al campo dei rumeni le ruspe hanno spazzato via coperte, culle, documenti, e le famiglie giravano sotto la pioggia a raccogliere quello che restava. Mi ricordo i capifamiglia che minacciavano di far esplodere il quartiere dando fuoco a loro stessi e alle bombole del gas. Ho visto che le persone più pacifiche quando perdono tutto e anche la pazienza, diventano terribili. Con questo, l'ultimo argomento: credo sia tempo che le organizzazioni di Rom e Sinti debbano esprimersi chiaramente a favore dei loro fratelli che arrivano come profughi politici ed economici, rifiutando la divisione tra diritti per gli italiani e diritti differenti per gli stranieri. Era un concetto che esprimevi anche nel tuo programma elettorale, dove campeggiava la scritta DIVERSO. Se non lo fate voi, che siete il popolo più internazionale che esiste, come sperare che lo facciano altri? Con stima e affetto Fabrizio Casavola
 Carissimo Fabrizio, il problema degli sgomberi sui Rom Sinti esiste dal loro arrivo in Italia, nel 1400 circa. Lo sgombero non è l’unico metodo per cacciare via i Rom e i Sinti dalle città e dai paesi, ci sono anche altri metodi: le diffide, i cartelli di divieto di sosta ai “nomadi”, … In Italia c’è almeno uno sgombero al giorno. In questo periodo dove i Rom e i Sinti “fanno notizia” tanti “politici” ne approfittano per rilanciarsi politicamente, perché cacciare i Rom e i Sinti dal proprio territorio purtroppo vuole dire voti. Come nel caso di Bologna, dove i Rom sono stati sgomberati a detta del Sindaco per motivi di sicurezza, ma dopo pochi giorni apprendiamo da un quotidiano nazionale che i Rom si sono solo spostati di duecento metri, quindi fa parte del gioco approfittare del momento per apparire sui mezzi di comunicazione. Credimi non è un problema di destra o di sinistra perché il problema è presente in tutti quei luoghi dove non esistono progetti di mediazione culturale con i Sinti e i Rom protagonisti. Inoltre, non mi dimentico che il governo Dalema, centro-sinistra, nel dicembre 1999 ha escluso i Sinti e i Rom dalla legge per il riconoscimento delle Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali. Il problema l’ho vissuto sulla mia pelle, quando ho deciso di candidarmi in Consiglio Comunale. Per due anni abbiamo contattato tutti i partiti del centro sinistra per chiedere di inserire un Sinto nelle liste elettorali e solo Rifondazione Comunista ha avuto il coraggio di accettare, tutti gli altri partiti hanno dato una risposta negativa. Quando sono stato eletto in Consiglio Comunale l’impatto con la città è stato buono e tanti giornali, sia locali sia nazionali, hanno dato risalto alla mia elezione. Oggi, alcuni partiti della sinistra si sono detti interessati a candidare una Sinta per il Consiglio Provinciale di Mantova. Hai perfettamente ragione quando denunci l’inerzia delle organizzazioni nazionali che difendono i diritti dei Rom e dei Sinti. Sono totalmente incapaci a strutturare percorsi condivisi per affrontare il problema. A volte mi chiedo chi ha veramente a cuore i problemi che migliaia e migliaia di famiglie vivono quotidianamente. Personalmente sono molto deluso dall’Opera Nomadi Nazionale, non sta facendo niente per aiutare queste persone disperate. Pensa che all’interno dell’Opera Nomadi addirittura contestano quello noi di Mantova facciamo in molte regioni italiane, dove i Rom e i Sinti sono pesantemente discriminati. Famiglie intere hanno investito tutto quello che avevano per acquistare un piccolo appezzamento di terra e i Comuni non fanno altro che ostacolare la loro aspirazione ad uscire dalle logiche assistenziali e ghettizzanti del “campo nomadi”. Ora tanti accusano di abusivismo edilizio i Sinti e i Rom, ma nessuno parla di una legge, il testo unico 380 (legge sempre emanata da un governo di centro-sinistra), che in un giorno ha trasformato tutti gli insediamenti esistenti in abusi edilizi. La legge precedente, 47/1985, permetteva ad una roulotte o casa mobile di sostare su un terreno agricolo. Grazie al centro-sinistra in un giorno si è distrutto tutto quello costruito in tanti anni di sacrifici da migliaia di famiglie di Sinti e di Rom Italiani. I problemi sono drammatici e per trovare soluzioni dobbiamo lottare uniti, ma non è semplice essere uniti. Carlo Berini ha cercato più volte di far riflettere tutte le organizzazioni e in special modo l’Opera Nomadi Nazionale, sarebbe più semplice lavorare insieme, si avrebbe più forza, ma le risposte sono state sempre negative, ognuno vuole crescere solo il proprio orticello. Non vorrei che in futuro succedesse quello che sta succedendo in Francia in questi giorni, perché una minoranza che è continuamente cacciata e discriminata può arrivare all’esasperazione e usare strumenti di lotta simili per difendersi. Mi ricordo bene le scene del film “Zingari in carrozza” di Claudio Bernieri (speriamo che cambi il titolo, la parola zingari non mi piace proprio), dove vi sono intere famiglie di Rom Rumeni che si oppongono allo sgombero, minacciando di far esplodere le bombole del gas e di bruciarsi vivi sulle barricate. L’Italia deve smetterla di far finta che i Rom e i Sinti non esistano. Bisogna ricordare che i Rom e i Sinti, insieme agli Ebrei, sono state le uniche popolazioni perseguitate per motivi razziali dal nazismo e dal fascismo. Sono morti nei campi di concentramento e nei campi di sterminio almeno cinquecentomila Rom e Sinti e non c’è mai stato nessun riconoscimento, anzi sono ancora cacciati e discriminati. Mentre per gli Ebrei si sostiene giustamente lo stato di Israele, per noi Sinti e Rom si fatica a regolarizzare un piccolo terreno acquistato dopo tanti, tanti, tanti sacrifici. Però mi consolo pensando che esistono persone come te che dedicano volontariamente il proprio tempo per far conoscere a tutti i numerosi nostri mondi di Rom e di Sinti Italiani ed Europei. Per questo ti ringrazio.
Con affetto, Yuri Del Bar
La lettera aperta, con la risposta e alcuni commenti, è anche su http://sucardrom.blog.tiscali.it/xt2295550/
dalla mailing list Ecumenici
Giovedì 24 novembre ore 21.15
presso il circolo Mellow Mood
Via Leone XIII 27 (ex circ. arci Emc2) Bergamo
Presentazione del libro
Carovane tra le pagine di Giada Valdannini
(qui la recensione di Sergio Franzese)

Per presentare la cultura dei figli del vento attraverso le note della curiosità, affinché la conoscenza prenda il posto del pregiudizio
Il libro:
Un lungo viaggio attraverso la storia e la tradizione del popolo rom. Un saggio alla scoperta di una migrazione millenaria che partendo dall’India ha condotto i Rom, Sinti, Kalè, Manush e Romnichals sino alle porte d’Europa.
A completare la parte storica, la presentazione delle comunità, i valori tradizionali e le forme del pregiudizio. Fino all’antologia critica che racchiude alcuni tra gli scritti più belli dei Rom italiani contemporanei passando attraverso la nascita della loro letteratura.
La serata: Oltre alla presentazione del volume, vedremo il documentario “Romani Rat (La notte dei Rom)” di Maurizio Orlandi. Leggeremo inoltre loro testi, discuteremo sui molti pregiudizi che pesano su questo popolo millenario, e cercheremo di avvicinarci al meglio a questa cultura per la maggior parte a noi sconosciuta
Fotografie del 22/11/2005
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