Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 09/11/2005
Zinga(l)i e orgogliosi di esserloPaul Jackson / Daily Yomiuri Staff Writer
L'ultimo paio di settimane ci hanno offerto un numero di performances esaltanti delle cosiddette bande Zingare, che variano dal sound neo-gypsy della Mahala Rai Band agli ottoni della Fanfare Ciocarlia - i cui suoni ipnotici hanno ammaliato il pubblico nei recenti concerti tenuti al Quattro gig di Shibuya, Tokyo.
Ma forse il piatto forte deve ancora arrivare, con le prossime esibizioni dei Taraf de Haidouks. L'esuberante "banda degli onorati banditi" proverà a collegarsi con lo spirito degli spettatori giappobnesi durante il programmato tour Time of Gypsies Vol. 2.
Ma è corretto tutto questo parlare di Zingari e musica zingara? Di sicuro, questi gruppi musicali non vogliono essere etichettati così, se non per il loro legame a un movimento più vasto.
Michael Winter, manager dei Taraf de Haidouks e di Mahala Rai Band:
"[L'interpretazione] dipende da cosa è corretto politicamente o non lo è" ci dice durante un'intervista telefonica dal Belgio, dove ha la sede. "Per anni, anni e anni, li hanno chiamati dappertutto Zingari, in Francia, Inghilterra, Germania... e questo all'inizio aveva chiaramente un significato peggiorativo.
Poi improvvisamente da un po' di tempo la gente ha iniziato a dire 'Oh no, non è corretto, chiamiamoli Rom' Ma se gli Zingari si chiamano tra loro Zingari, questo è solo un problema dei non-Zingari. Non è un insulto, dipende tutto da come lo si dice.
E' un dibattito davvero sterile. Non interessa a nessuno, a parte quelli che vogliono un mondo troppo pulito, piatto e senza montagne."
Winter insiste di nion essere un etnomusicologo, ma è stata la sua ricerca di musicisti in Romania che ha portato alla nascita dei Taraf de Haidouks nel 1990. Da allora, i musici da Clejani, Romania, hanno iniziato a suonare nei locali, tre giorni e tre notti durante i matrimoni, girando il mondo e apparendo nei film, incluso il giapponese Il vento piangente (titolo giapponese: Fuon). Hanno registrato quattro album e stanno già lavorando per il prossimo CD, mentre in Giappone dovrebbe uscire a breve il DVD che ripercorre la loro carriera.
Johnny Depp, che è apparso nel film The Man Who Cried assieme ai Taraf de de Haidouks, li descrive come il suo gruppo preferito e li scarrozza nei party privati a Los Angeles, mentre il designer-stilista Yoji Yamamoto li ama talmente che
oltre a averli presentati alla sua collezione di Parigi, se potesse li avrebbe
fatti sfilare in passerella
Winter ritorna sull'argomento della Gypsy music.
"In molti la chiamano così solo perché è semplice, ed è vero che ciò non vero" dice adoperando questa improvvisata allocuzione per indicare che non esiste di per sé la musica zingara.
"La musica dei Taraf de Haidouks, o della Fanfare Ciocarlia - agli inizi, perché ora è un po'
diversa - penso dovremmo chiamarla musica rumena suonata alla maniera zingara."
Con questo, Winter intende la libertà stilistica dei musicisti zingari,
comparata a come si intende la musica folclorica nei termini di armonia, ritmo e
improvvisazione.
Sottolinea inoltre che non esiste un repertorio tanto vasto di musica zigana
tra le varie comunità sparse in Europa. Invece, sono molto varie le radici
interpretative. Si può paragonare, chiede, a musica degli Zingari rumeni con
quella degli ungheresi, o alla tradizione flamenca in Spagna? A parte un
ristretto numero di "its" come "Gelem Gelem", i musicisti
tendono ad adattarsi alla musica del paese dove vivono, spiega.
Quindi, cosa distingue i Taraf de Haidouks dagli altri gruppi?
Ad una prima impressione, risulta evidente che la differenza tra Taraf de Haidouks
e Fanfare Ciocarlia è che il suono dei Taraf si basa su violini e strumenti a
corda, a differenza dei fiati che spingono la Ciocarlia.
Winter concorda, ma va oltre.
"Ciocarlia viene dalla Moldavia [in Romania] e la tradizione lì e dei
fiati, anche i toni sono completamente differenti" dice Winter.
"Capisco che è difficile per gente di altri paesi intendere la Romania
come un posto con molte culture differenti, ma è così. Ci sono la Moldavia, e
poi la Transilvania. Oltenia, Valacchia, dove Taraf de Haidouks e il resto [del
paese] ha una tradizione e un modo di vita completamente differente".
Mentre la musica dei Balcani è di solito molto veloce, Taraf de Haidouks non
carica il coro con la stess intensità della Ciocarlia.
"La musica della Valacchia è più esemplare di cosa sappiamo della
Romania e degli Zingari, dell'immagine di violini e fisarmoniche che accostiamo
ai musicisti zingari." dice Winters.
La strumentazione tipica della regione include violini e cimbali - strumenti
dolci, il cui suono [Winter] paragona al tocco di un pianoforte, quando percuote
le corde con i martelletti.
In questo tour, i Taraf de Haidouks schiereranno due violini, un cimbalo, due
fisarmoniche, un fiato e tre cantanti, uno dei quali sarà aggiungerà un
violino al palcoscenico.
La descrizione di Winter rende l'impressione di un'entità piuttosto
anarchica. Dice che la band non ha mai avuto un leader. Compreso Nicolae Neascu,
l'ultimo violinista settantenne che è stato un simbolo - ma non un leader -
della banda, prima di morire due anni fa. Viceversa, ogni solista si trasforma
in leader - finché dura l'assolo.
Ma questo non è tanto un riflesso d come si intende la tipica banda zingara,
dice. E' più un riflesso dello stile deiTaraf de Haidouks e del loro approccio
vitale e istintivo.
Comunque, rassicura Winter, il pubblico giapponese sarà immediatamente
catturato dal loro entusiasmo.
"Quello che attrae i giapponesi è quel tipo di pazzia e di libertà che
la banda sprigiona sul palco" termina Winter, cosciente del colpo che i
componenti hanno fatto sul pubblico di Chicago. "Tutti pensano che la
società giapponese sia estremamente ordinata e organizzata, ma so che a loro
piace festeggiare e divertirsi come pazzi. Così, con i Taraf possono [lasciarsi
andare] e neanche noi sappiamo più stare al [loro passo]." scherza.
[...]
(Nov. 3, 2005)
sull'argomento, leggere anche http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=256
By Karin Waringo - 3 Novembre 2005, 4:00pm
Il 21 ottobre si sono incontrate a Varsavia le principali organizzazioni impegnate a promuovere la prima conferenza europea sullì'antiziganismo.
Una donna strofina un bambino, che ha gli occhi e la pelle scure. D'improvviso, qualcuno le porge un fustino del detersivo in polvere ARIEL. Dopo un ulteriore tentativo, dalla schiuma appare un bambino di carnagione chiara e dagli occhi azzurri.
Si può trovare su un sito slovacco. Anche se si tratta solo di pubblicità, nondimeno esprime un pensiero reale: che si tratti di "Gypsies", "Gitanos" o "Zigeuner", come sono comunemente chiamati, sono persone sporche di cui sbarazzarci. Non è un caso che gli autori di questo "scherzo" abbiano scelto ARIEL per combattere lo "sporco", ARIEL suona molto simile ad "Ariano" ed "Arianizzazione". Quest'estate, il proprietario di un campeggio austriaco avvertiva di non gradire clienti Rom (QUI ndr). A settembre, per reazione all'insediamento di 140 roulottes e caravans [di Gente di Viaggio] sul terreno comunale, il sindaco di Emerainville scrisse ai suoi abitanti che il comune non doveva diventare la discarica del dipartimento Seine-et-Marne.
Circa due terzi degli Europei concordano con simili affermazioni: non vogliono i Rom come vicini. Grossomodo la stessa percentuale di persone ha chiesto la separazione totale dei Rom dal resto della popolazione, in paesi come Slovenia e Romania. In un referendum tenutosi nel 1996 nella Repubblica Ceca, circa la metà degli intervistati è d'accordo che i Rom dovrebbero essere allontanati dal paese. Dalla Croazia alla Grecia, l'opposizione dei genitori non-Rom impedisce la condivisione dell'insegnamento e incoraggia le autorità a segregare i figli dei Rom in classi speciali dove ricevono un insegnamento sotto gli standard previsti - cosa che, a sua volta, perpetra il pregiudizio che i Rom non siano portati allo studio.
Per rispondere alle crescenti pressioni delle OnG dei Rom, l'Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani dell'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), il Consiglio d'Europa e l'European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia di Vienna, hanno organizzato a Varsavia la prima conferenza internazionale specifica sull'antiziganismo (argomento che era inizialmente previsto come secondario all'ordine del giorno). E' stata la prima volta che se ne discuteva in maniera approfondita tra le diverse organizzazioni, sotto l'egida europea.
Vi hanno preso parte circa 170 persone [...] La maggior parte dai paesi dell'Europa dell'Est, dove risiede la maggior parte dei Rom.
Per oltre 10 anni, la situazione dei Rom nell'Est Europa ha richiamato l'attenzione della comunità internazionale. Nel 1993, i capi di stato e i governi europei indicarono il rispetto dei diritti umani e delle minoranze come criteri per l'ingresso nell'Unione Europea. Da allora, sono stati adottati diversi piani d'azione e misure politiche. Il panorama legale si è significativamente sviluppato con l'adozione nel 1995 della Convenzione Quadro del Consiglio d'Europa sulle Minoranze Nazionali, e le direttive del pari trattamento nel campo dell'impiego e dell'antidiscriminazione, sulle basi della cosiddetta Direttiva Razziale del 2000.
La Corte Europea dei Diritti Umani è diventata l'istanza suprema a cui rivolgersi per le violazioni dei diritti dei Rom, secondo le parole usate da Lauri Sivonen, membro dell'Ufficio della Commissione per i Diritti Umani, durante la sua presentazione. A dire il vero, molte delle violazioni sono commesse dalle stesse autorità. Nota Christian Stohal, ambasciatore OSCE, che i ritardi del piano per lo sviluppo dei Rom, sono dovuti soprattutto alla persistenza dei pregiudizi degli amministratori pubblici.
L'antiziganismo è il problema
Alcuni rappresentanti delle organizzazioni internazionali, come Henry Scicluna del Consiglio d'Europa, soo andati oltre, affermando che l'antiziganismo è la radice dei problemi, comunemente conosciuti come "i problemi dei Rom", come ad esempio la discriminazione e l'emarginazione nella scuola, nella casa, nel lavoro e nella salute. Sivonen aggiunge che l'antiziganismo costituisce un pericolo per l'intera società, impedendo ai Rom di prenderne parte.
Anche quando viene adoperato il termine "antiziganismo", molti tra i componenti dei poteri pubblici disgiungono loro stessi dal termine, confinandolo nel terreno dell'attivismo politico. Apparso la prima volta negli anni '80, "antiziganismo" copre un amplio raggio di pregiudizi e di azioni contro i Rom, Sinti e le comunità loro collegate.
Ma, la designazione di un nuovo termine necessita di un motivo. Perché non adoperare "razzismo", si dice. Qualcuno si lamenta che non è un termine scientifico. Altri sono preoccupati per la proliferazione dei termini. Altri ancora osservano che "Zigano" stesso è un costrutto negativo, che non dovrebbe essere adoperato nel descrivere uno specifico razzismo anti Rom.
Tra gli attivisti dei diritti Rom non ci sono divisioni. Il fatto è che il pregiudizio la discriminazione anti-Zingari sono così pervasivi - in tutti i paesi, così tenaci e adattabili nei secoli, e che l'antiziganismo non sia stato toccato dal medesimo tabù ideologico dell'antisemitismo dopo la II guerra mondiale, sono tutti punti che giustificano il bisogno di un termine speciale.
Isil Gachet della Commissione Europea contro il Razzismo e l'Intolleranza (ECRI),
una sezione indipendente del Consiglio d'Europa, sottolinea durante la
conferenza che l'antiziganismo è un tipo di razzismo che sovente è
accompagnato da atti concreti di ostilità. Aggiunge che [...] spesso è
legittimato sulla base di pregiudizi. Inoltre, su 43 casi di razzismo segnalati
da ECRI dal 2002 a oggi nei paesi membri del Consiglio d0Europa, 32 riguardano
specificamente i Rom, inclusi 16 giudicati di "particolare
preoccupazione".
L'esigenza delle statistiche
Uno studio condotto nel 2000 dal National Roma Congress (RNC),
una tra le più grandi organizzazioni internazionali dei Rom, elenca 4.500
attacchi razzisti contro i Rom nell'Europa dell'Est e 5.800 negli stati membri,
nel periodo tra il 1990 e il 1998, durante i quali 1.756 Rom sono stati uccisi e
3.500 feriti. RNC nota che lo studio contiene soltanto i casi portati alla sua
attenzione - non esistendo un controllo e una elenco sistematici.
Il nuovo rapporto del Commissario per i Diritti Umani del
Consiglio d'Europa sulla situazione dei Rom nel continente, effettuato
all'inizio dell'anno, riporta solamente un dato del 2002: 109 attacchi razzisti
registrati in Slovacchia nel 2002. Un precedente rapporto [...] sulla violenza
razziale, l'espressione più estrema di antiziganismo, citava solo incidenti
isolati.
Capita, che i rappresentanti delle organizzazioni internazionali (come Beate
Winkler, direttore dell'Osservatorio di Vienna) motivino la carenza di dati con
la riluttanza nelle comunità Rom a rispondere alle domande, sulla base del
ricordo degli esperimenti nazisti, che furono preceduti da sondaggi sulle loro
abitudini e costumi.
E' una spiegazione che in parte libera la società dalle proprie
responsabilità. C'è necessità di monitorare l'antiziganismo. Per esempio, i
comunicati stampa della polizia, accennano di frequente all'origine rom reale o
presunta, quando si tratta di un colpevole o di un sospetto. Quando i Rom sono
vittime della violenza razzista la loro origine è citata di rado. Invece le
indagini su brutali atti di razzismo, avvenute in Slovacchia senza il consenso
delle interessate e che ha interessato centinaia di donne, sono violentemente
ostacolate dalle autorità pubbliche.
Il riconoscimento di un rinnovato pericolo di antisemitismo, due anni fa, è
dovuto principalmente al fatto che le organizzazioni ebraiche condussero
ricerche in proprio e le resero pubbliche. Ai Rom mancano storicamente la
volontà e i fondi per condurre un simile lavoro e non appaiono donatori
all'orizzonte. Il risultato sarebbe dimostrare che l'emarginazione sociale dei
Rom è principalmente radicata nelle pratiche volte alla loro esclusione.
La maggior parte dei convenuti a Varsavia si è impegnata a presentare questi
programmi alle proprie istituzioni. E' evidente la distanza tra la prospettiva
dei Rom, che insistono [sull'importanza] della partecipazione e dei pari
diritti, e le ben intenzionate, ma talvolta limitate, vedute dei non-Rom.
Differenze di punti di vista, che talvolta si sono tradotte in comici dialoghi
tra sordi - ad esempio quando il rappresentante del governo tedesco insisteva
nel giustificare la deportazione di Rom, Askali ed Egizi kosovari verso Serbia e
Montenegro (Kosovo incluso), come rispettosa del diritto tedesco ed
internazionale. O invece in momenti più seri e complicati, quando l'uso della
parola "Olocausto" da parte di un Rom della Repubblica Ceca, per
descrivere le pulizie etniche in Kosovo, ha sollevato le proteste di un
rappresentante non-Rom à che si era dimenticato, o semplicemente ignorava che i
Rom, come gli Ebrei, furono vittime del genocidio nazionalsocialista.
Qui sotto trovate una notizia molto triste giunta da George Wilson, che annuncia la morte dell'amico e collega Charles Smith.
Di seguito anche l'annuncio della Press Association e commenti di Trevor Philips e Thomas Acton.
Spero che la conferenza di Londra del 15/11/2005 voglia recare un doveroso contributo alla memoria di Charlie
Andrew Ryder - romanistan@yahoo.com The Gypsy and Traveller Law Reform Coalition
Cari amici,
E' con grande tristezza che debbo informarvi che Charlie ha definitivamente perso la sua battaglia per la vita questa mattina alle 2.00 AM.
Naturalmente vi terrò informati sulla data dei funerali. E nel contempo ringrazio quanti hanno inviato messaggi di condoglianze.
Vi chiedo cortesemente di informare quanti inavvertitamente posso aver dimenticato.
Grazie da parte mia e, naturalmente da parte di Charles
George
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l'immagine è tratta dal sito della BBC
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MUORE UN ATTIVISTA DEI DIRITTI DI NOMADI E VIAGGIANTI
By Caroline Gammell, PA Deputy Chief Reporter
Veniamo oggi a conoscenza che è mancato un attivista che aveva difeso per oltre tre decadi i diritti di Nomadi e Viaggianti.
Charles Smith, è stato il primo commissario Zingaro nella Commissione per l'Uguaglianza Razziale (CRE) e presidente del Gypsy council. Si era fatto conoscere per le sue battaglie per i diritti delle comunità dei Nomadi e Viaggianti.
Aveva 49 anni, è morto la notte scorsa nella sua casa di Thundersley, nell'Essex, dopo una battaglia decennale contro il cancro.
Trevor Phillips, presidente del CRE, ha detto: "Sin dal suo ingresso come commissario nel CRE dell'aprile 2004, il suo contributo e la sua visione in tutte le sfere del nostro lavoro è stata incalcolabile".
"In particolare, ha ricongiunto il CRE con le comunità di Nomadi e Viaggianti"
"Ci mancherà sicuramente e i nostri pensieri in questi tristi momenti vanno a George, alla sua famiglia e ai suoi amici".
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E' morto oggi Charlie Smith, Presidente del Gypsy Council, [...] Figlio di un sarto famoso tra i Romanichal per i suo abiti di foggia zingaresca e che aveva sposato una Zingara.
Charlie crebbe in una comunità stanziale nel Southend, patì la discriminazione razziale a scuola, che lasciò per darsi agli affari. Sviluppò un fiorente commercio di antichità, vendendo manufatti in avorio della Cina nelle fiere, cosa che lo rese famoso e rispettato nelle altre comunità nel mondo.
Nei primi anni '80 si unì al Gypsy Council , dopo che mi aveva chiesto di indagare sui libri che parlassero del suo popolo. Partecipò a due riunioni senza aprire bocca, e alla fine estrasse dalla tasca una manciata di fatture: sul retro aveva scritto a matita la sua autobiografia. Parte di quel lavoro fu pubblicato in "TRAVELLER EDUCATION as "S! elling China at Stow Fair".
In seguito pubblicò due volumi di poesie, presidente del Gypsy Council, sindaco (Laburista) di Castle Point e commissario nella Commissione per l'Uguaglianza Razziale.
Affrontò poi negli ultimi anni la malattia con grande coraggio, proseguendo il suo lavoro sino alla fine, nonostante le interruzioni dovute alla chemioterapia.
My deari Duvvel, who jins sor mushes' meriben, to muk lesti to sutti shukarly 'dre His tan opre! Thomas Acton
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08/11/05 - http://groups.yahoo.com/group/British_Roma |
Fotografie del 09/11/2005
Nessuna fotografia trovata.
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