Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 04/11/2005
segnala Karin Waringo:
IL COMITATO SUI DIRITTI UMANI CONCLUDE L'85^ SESSIONE
(UNHCHR Pressrelease, 3.11.05)
sull'Italia
"Il Comitato è anche preoccupato per le testimonianze di abusi commessi
da membri delle forze dell'ordine contro gruppi vulnerabili, i Rom in
particolare, stranieri e italiani di origine straniera. Il Comitato, nel notare
le iniziative adottate dal corpo statuale per combattere la discriminazione
razziale e l'intolleranza, mantiene la preoccupazione riguardo testimonianze di
discorsi incitanti all'odio, compreso dichiarazioni di esponenti politici,
indirizzati verso stranieri, Arabi e Musulmani, come pure verso i Rom.
All'apparato statale viene richiesto di formare un'istituzione nazionale
indipendente sui diritti umani, in accordo ai Principii di Parigi, che ricordi
regolarmente e pubblicamente che l'incitazione all'odio è proibita dalla legge
e prontamente agisca perché quanti ne siano responsabili siano assicurati alla
giustizia"
Il comunicato-stampa
completo
Pubblicato ieri su Il
Giornale online
Impiccalo più in alto - di Filippo Facci
Non conosco nessuno che se incontra degli zingari non stia particolarmente attento al portafogli. Se una ragazza scorge una figura nell'ombra di un giardinetto pubblico, così pure, diventerà più guardinga se il tizio si rivelerà un extracomunitario, e un'anziana signora stringerà bene i cordoni della borsa se gli capiterà di viaggiare in metropolitana in mezzo a un gruppo di romeni. Prima che xenofobia, è statistica: la quota di extracomunitari implicati nella criminalità è più alta rispetto a quella degli italiani.
Ciò posto, la frase del ministro guardasigilli «chi giudica deve tener presente il comune senso di giustizia che il popolo avverte» (Giornale di ieri) è ugualmente sbagliata e pericolosa. Il «comune senso di giustizia caro al popolo» è storicamente quello della forca, dei linciaggi, del giudizio sommario, qualcosa che tende a comminare carcerazioni sulla base di approssimazioni mediatiche. Se poi il magistrato che ha scarcerato un rapinatore albanese in Veneto si chiama Carlo Nordio, toga da tutti stimata e non propriamente un giudice sociologo,
personalmente non ho dubbi sul fatto che il medesimo si sia limitato ad applicare la lettera della legge. Stesso discorso valga per la nomade romena accusata di aver tentato di sequestrare un bimbo, poi scarcerata e in parte scagionata. Il garantismo comporta dei rischi. L'assenza di garantismo, molti di più.
Altro parere2 da Paniscus
o da Kelebek
Di Fabrizio (pubblicato @ 06:49:12 in sport, visitato 2275 volte)
All'inizio dell'autunno, l'UEFA aveva multato la squadra di calcio dello Steaua Bucarest e squalificato il campo di gioco, per far seguire i fatti alle dichiarazioni di combattere il razzismo negli stadi.
I tifosi della Steaua, come quelli di molte altre squadre europee, si distinguono per gli slogan e gli striscioni apertamente razzisti. Sono gli stessi massimi dirigenti della squadra, spesso spalleggiati dai politici locali, piuttosto che dagli annunciatori radio e tv, a fomentare disordini e offendere con epiteti razziali gli avversari.
Mentre nelle coppe europee e negli incontri internazionali, gli slogan sono diretti soprattutto verso giocatori di colore, nelle partite del campionato nazionale, le squadre rumene si apostrofano abitualmente con gli epiteti di "Zingari, Ungheresi, Kosovari"; indipendentemente dal fatto che Rom e Ungheresi giochino in diverse squadre del campionato.
Multe e squalifiche però non sembrano ottenere l'effetto voluto: slogan e striscioni razzisti riappaiono puntualmente ad ogni incontro.
Fotografie del 04/11/2005
Nessuna fotografia trovata.
|