In Abruzzo nel mese di maggio 2011 è stato avviato il progetto Fattoria
sociale bravalipè per dare occupazione ai giovani, in particolare giovani rom.
L'iniziativa è stata promossa da una partership composta da associazione
RomSinti@ politica, Centro studi e ricerche CILICLO', Azienda agricola Ciattoni.
Obiettivo ambizioso dell'iniziativa è di avviare due fattoria sociali in
provincia di Chieti e di Pescara per dare occupazione a 15 giovani.
Dopo un periodo di preparazione dell'iniziativa dal 22 agosto 2011 sono iniziate
le assunzioni di giovani e dai primi di settembre QUATTRO giovani rom sono stati
regolarmente assunti e svolgono le attività agricole della fattoria.
Nelle prossime settimane saranno assunti altri giovani rom e non rom e nel mese
di Marzo 2012 le assunzioni di dovrebbero completare con 15 giovani che
lavorano.
I promotori dell'iniziativa in queste settimane stanno valutando la possibilità
di apertura di punti vendita dei prodotti della fattoria sociale in alcune
città, iniziativa che potrebbe dare occupazione ad alcune ragazze.
Portiamo a conoscenza che da ogni regione italiana è possibile acquistare i
prodotti della fattoria sociale, attualmente i prodotti disponibili per la
spedizione sono: miele ed olio extravergine di oliva biologico.
Nelle prossime settimane ci sarà una conferenza stampa dei promotori
dell'iniziativa e dei giovani che già lavorano nella fattoria per informare
l'opinione pubblica, i media, gli enti locali e le istituzioni dell'iniziativa,
per sfatare il pregiudizio che " i rom non vogliono lavorare" , ma anche per far
conoscere che i progetti destinati alla popolazione romanì devono essere
adeguati ai bisogni della persona rom coinvolta nell'ottica della "normalità" e
con il rifiuto di ogni forma di assistenzialismo.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:32:49 in conflitti, visitato 3034 volte)
Fonti varie
Su
Youtube da Euronews (20" in inglese ndr.)
QUI in italiano.
Da domenica scorsa sono in corso violenti scontri a carattere etnico in tutto
il paese.
Tutto è iniziato quando nel villaggio di Kanunitsa (160 Km. a sud di Sofia) un
uomo è stato investito (decedendo in seguito) da un furgone guidato da un
appartenente ad una famiglia rom molto ricca ed in vista nel paese.
Come succede spesso in casi simili, si dice che la fortuna della famiglia sia
collegata ad attività fuorilegge: in questo caso il commercio illegale di
alcool.
L'investitore è poi fuggito. Gli abitanti del villaggio hanno immediatamente
pensato che si fosse trattato di un'azione deliberata, a causa di minacce
precedenti subite dalla vittima, ed hanno assalito la villa della famiglia rom.
Durante questo assalto, ci sono stati 5 feriti, tra cui 3 poliziotti, ed un
giovane è caduto in coma, morendo durante il trasporto in ospedale. La polizia
ha operato 127 arresti ed è riuscita ad arrestare l'investitore, mentre cercava
di oltrepassare il confine con la Turchia.
Nonostante gli appello alla calma delle autorità, dello stesso primo ministro (e di converso, del capo dell'opposizione), di diverse organizzazioni,
tra cui quelli di esponenti della minoranza turca e di altre associazioni civili
e politiche, gli incidenti si sono subito propagati in tutto il paese, tanto nei
piccoli villaggi che nelle grandi città, vedendo tra gli assalitori diversi fan
ultrà delle squadre di calcio ed i soliti gruppi neonazisti; un dato significativo e preoccupante indicherebbe che un terzo di chi sta manifestando contro i Rom sia minorenne. Tra le città coinvolte Plovdiv (350.000 abitanti,
ospita il quartiere di Stolipinovo, dove abitano 40.000 Rom), la capitale
Sofia (con una manifestazione di migliaia di persone davanti al Parlamento),
la città marittima di Varna (corteo di 200 persone verso la mahala rom di
Maksuda), ed inoltre a Pleven e Burgas, con diversi incidenti che hanno
coinvolto membri della comunità rom, le loro macchine e negozi.
Attualmente a causa dei timori, molti bambini sono tenuti a casa da scuola ed i loro padri non si stanno presentando al lavoro.
Si vocifera di possibili manifestazioni della comunità rom, per
esprimere solidarietà e vicinanza alle famiglie dei morti e preoccupazioni per i
disordini che sono succeduti, ma ovviamente il clima molto teso invita anche
alla prudenza estrema prima di esporsi. Nel contempo, circolano anche voci (preoccupanti ma da verificare) che i Rom asserragliati nei loro ghetti, si stiano armando per resistere.
Sono in corso riunioni, tanto a livello
locale che nazionale, sia nella polizia, che nel governo e nelle amministrazioni
decentrate, che tra le associazioni della società civile, nel tentativo di porre
freno alla catena di violenze che attualmente non si sono ancora fermate.
Nel contempo, la
situazione rimane molto tesa anche in
Repubblica Ceca, soprattutto nelle regioni confinanti con Polonia e
Germania, nonostante l'azione repressiva della polizia.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione. Ulteriori informazioni sono disponibili QUI
La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto
pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico
dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla
pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net
Filo diretto sivola59 per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype
Outsourcing Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare. Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti: