Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 06/06/2010
(AGI)
- Napoli, 3 giu. - "Noi adottiamo un campo rom". E' l'impegno della prefettura
di Napoli, del comitato campano dell'Unicef e di quattro scuole della provincia
di Napoli, ufficializzato attraverso la firma di un protocollo di intesa.
L'accordo, che rientra nel un piu' ampio programma di accoglienza,
integrazione e tutela dei nomadi, prevede la realizzazione di una serie di
iniziative che puntano ad avvicinare i bambini in eta' scolastica di etnia rom
ai loro coetanei italiani per favorire un proficuo scambio culturale e una
convivenza pacifica, oltre a ridurre il tasso di abbandono scolastico. Il
protocollo scadra' il 20 novembre prossimo, in concomitanza con la celebrazione
della Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia, e potra' essere rinnovato.
"In qualita' di commissario delegato per l'emergenza insediamenti comunita'
nomadi in Campania - dice il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa - non posso
che approvare il progetto e contribuire fattivamente. Coordineremo le varie
fasi, promuoveremo altre azioni in favore dei nomadi e renderemo pubblici i dati
del censimento fatto nel 2008 sul numero dei minori e sull'ubicazione degli
insediamenti. Le cifre dicono che parliamo di circa 3.000 rom censiti, ma ce ne
dovrebbero essere altri 2.000 che non sono stati inseriti nelle rilevazioni
statistiche". Il presidente del comitato regionale dell'Unicef, Margherita Dini
Ciacci Galli, parla di una "operazione di amicizia, rivolta a persone che
chiedono di integrarsi per poter crescere. Se oggi non glielo permettiamo -
spiega - non dovremo neanche meravigliarci se domani i nostri figli saranno
attaccati da chi si e' sentito emarginato". Il responsabile dell'organizzazione
umanitaria internazionale sottolinea "il peso che questi bambini avranno in
futuro, oltre all'importanza degli stranieri per far aumentare il tasso di
natalita' in Italia", e si impegna a portare questa iniziativa all'assemblea
annuale, augurandosi che le altre regioni seguano l'esempio della Campania. "E'
poi necessario - aggiunge - attivare i servizi sociali del Comuni e i tribunali
dei minori, in modo da aiutare il minore e allo stesso tempo arrivare agli
adulti che li maltrattano". Un modo per attualizzare le parole pronunciate dal
politico e docente Piero Calamandrei, che defini' "la scuola piu' importante dei
tribunali".
(AGI) Cli/Na/Lil
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:09:01 in casa, visitato 1915 volte)
Il campo nomadi di via Bassette (archivio)
Corriere del Veneto.it
La Finanza: alla proprietaria del terreno di via Bassette ogni «nucleo
abitativo» versava 100 euro, pari a 30mila euro in due anni
PADOVA - Le 70 famiglie nomadi del campo di via Bassette lo avevano sempre
detto: «Noi paghiamo l'affitto alla proprietaria del terreno sul quale stiamo».
Ciò che non avevano mai spiegato, invece, è che quel denaro veniva corrisposto
in nero. E fuori da ogni regolamento in materia di locazione. A scoprirlo sono
stati nei giorni scorsi gli uomini della Compagnia di Padova della Guardia di
Finanza, comandati dal capitano Giovanni Pipola. Ad intascarsi il denaro,
frodando così il fisco, era una donna di 37 anni, Sara Michelon di Padova, che
tra l'altro vive nello stesso campo degli zingari. La donna, titolare del
terreno agricolo dove sono alloggiati i camper delle famiglie nomadi, si faceva
corrispondere una cifra pari a circa 100 euro per ogni «nucleo abitativo» e, in
questo modo, avrebbe incassato in meno di due anni oltre 30 mila euro.
I finanzieri, che hanno individuato l'inganno circa un mese fa, durante i lavori
di costruzione della nuova rete di recinzione del campo fatta mettere dal
Comune, avrebbero scoperto inoltre nelle roulotte degli zingari un consistente
numero di «pizzini», su cui erano segnati gli estremi degli accordi tra i capi
famiglia e la 37enne padrona del terreno. Tutta carta straccia per il fisco e
per lo Stato, ovviamente. Che però ora potrebbe costare cara sia alla
proprietaria, sia al suo suocero 55enne, Amedeo Mazzarella di Loreggia, che
secondo i finanzieri era il vero burattinaio dell'intera vicenda. Mazzarella,
infatti, avrebbe intestato tutto alla parente, in modo da nascondere le
proprietà al fisco. I due sono stati segnalati all'Agenzia delle Entrate e
dovranno corrispondere tutte le somme non dovute, oltre che le tasse sulle
pigioni e le imposte sui contratti. Una somma sicuramente più alta di quella
incassata con gli affitti in nero.
Giovanni Viafora - 03 giugno 2010
Fotografie del 06/06/2010
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