Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Da
Romanian_Roma

Bucarest, 25/05/2010 - Secondo un portavoce di un tribunale rumeno, lo stesso
ha ordinato ad un insegnante di pagare una compensazione di 10.000 euro alla
famiglia di una bambina rom di 12 anni, ripetutamente esclusa dalla classe.
La sentenza è stata salutata come un colpo contro la segregazione in un paese
che ha una delle più vaste comunità rom in Europa, anche se molti nascondono la
loro origine etnica per paura di discriminazioni.
Il portavoce ha detto all'AFP che la corte d'appello nella città meridionale
di Craiova "ha obbligato" l'insegnante Lenuta Daba a pagare 10.000 euro o
l'equivalente in valuta locale, i lei, a Pompiliu
Ciurescu, il padre della giovane Rahela.
Il giudizio è stato emesso il 19 maggio e martedì è stato reso pubblico ai
media.
I mezzi d'informazione riportano che l'insegnante della città sud-occidentale
di Voloiac aveva ripetutamente rifiutato nel 2007 alla ragazza di entrare in
classe.
Daba ha negato di averla discriminata, invocando irregolarità amministrative
riguardo il trasferimento di Rahela da un'altra scuola.
L'OnG per i diritti dei Rom Romani Criss ha lodato la decisione del
tribunale.
"La somma è l'inizio. La decisione deve diventare un segnale per quanti
adoperano la discriminazione e la segregazione nell'istruzione, che è un diritto
fondamentale," ha detto ad AFP la rappresentante Monica Vasile.
Il censimento del 2002 dice che ci sono circa 530.000 Rom nel paese, ma le
OnG indicano il numero di circa due milioni e mezzo.
Un numero imprecisato di bambini rom non vanno a scuola o terminano gli studi
dopo la scuola primaria. Secondo uno studio governativo del 2008, il 19% dei Rom
tra i 18 e i 29 anni non sono mai andati a scuola, confrontato all'1,8% dei
Rumeni non-Rom.
Dal blog di
Tommaso Vitale - 26/mag/2010
Il Parlamento europeo ha dato la sua approvazione ad una proposta della
Commissione europea che rende possibile utilizzare finanziamenti regionali
europei per migliorare le condizioni abitative delle comunità emarginate. Questa
misura, concordata previamente dagli Stati membri, sarà particolarmente
apprezzata dalla popolazione Rom che in Europa dovrebbe ammontare a circa 10-12
milioni di persone le quali spesso vivono in condizioni di estrema povertà e
segregazione.
Johannes Hahn, commissario responsabile per la Politica regionale, ha espresso
il suo plauso per questa decisione: “La comunità Rom è la più grande minoranza
etnica in Europa ed è spesso vittima di emarginazione, deprivazione ed
esclusione sociale. Plaudo alla decisione odierna che consentirà alla politica
regionale di contribuire a spezzare il circolo vizioso di cui queste comunità
appaiono prigioniere. Questa iniziativa dovrebbe rientrare in un approccio
globale comprendente anche interventi negli ambiti dell'istruzione, della
salute, degli affari sociali e dell'occupazione.”
La legislazione sui Fondi strutturali in precedenza era estremamente restrittiva
in materia di interventi abitativi e il loro criterio di fruibilità era limitato
ai dodici nuovi Stati membri dell'UE (con eccezioni introdotte di recente per
misure di efficienza energetica ed energie rinnovabili) e per il rinnovo di
condomini esistenti nelle aree urbane. Resta il fatto però che le popolazioni
Rom vivono per lo più segregate in zone rurali e in case unifamiliari.
Le misure di recente adozione estenderanno il campo d'intervento del Fondo
europeo di Sviluppo regionale (FESR) agli interventi abitativi a favore delle
comunità emarginate in tutti gli Stati membri. La modifica riguarda
esplicitamente, anche se non esclusivamente, la popolazione Rom. Essa concerne
la sostituzione delle case attuali nonché la costruzione di case nuove, sia in
ambito rurale che urbano. Il finanziamento del FESR non è applicabile ad alloggi
privati, bensì soltanto a progetti attuati dalle autorità pubbliche.
Il sostegno per gli alloggi integra azioni di più ampia portata
La soluzione del problema abitativo è considerata un fattore cruciale per
migliorare l'integrazione dei Rom. Essa però deve rientrare in un “approccio
integrato” concepito e attuato dalle autorità nazionali e regionali per
affrontare altre tematiche quali l'istruzione, lo sviluppo delle abilità,
l'occupazione e la salute.
I Fondi strutturali europei cofinanziano già diversi progetti rivolti alle
comunità Rom, ad esempio per quanto concerne l'istruzione nella prima infanzia,
l'occupazione, la microfinanza e le pari opportunità (soprattutto la parità tra
i sessi). Ad esempio, grazie a un investimento UE (1,11 milioni di euro) un
nuovo progetto di risanamento urbano verrà realizzato a Nyiregyhaza, che ospita
una delle maggiori comunità Rom d'Ungheria. La scuola segregata verrà abolita e
si rinnoveranno le strade, i campi giochi e i servizi per l'infanzia.
Oltre ai finanziamenti disponibili tramite i programmi di politica regionale, il
Parlamento europeo ha assegnato alla Commissione europea 5 milioni di euro per
un progetto pilota sull'inclusione dei Rom articolato in tre assi: istruzione
nella prima infanzia, microfinanziamento e sensibilizzazione. Il progetto è
realizzato nel corso del 2010 ed è per l'essenziale rivolto alle comunità Rom
nell'Europa centrale e orientale.
Nota per i redattori
Nel luglio 2009 la Commissione ha presentato una proposta che è stata quindi
discussa dal Parlamento europeo e dagli Stati membri in sede di Consiglio.
Dalle ricerche condotte è emerso che nei paesi dell'Europa centrale e orientale
più del 50% della popolazione Rom vive in quartieri parzialmente o totalmente
segregati – una tendenza all'isolamento che si è intensificata negli ultimi
quindici anni.
Il 2010 è stato designato Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione
sociale.
Per ulteriori informazioni:
http://ec.europa.eu/roma
Per scaricare il documento ufficiale in italiano:
IP-10-589_IT.pdf
Per scaricarlo in diverse lingue:
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