Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 17/02/2006
Un gruppo rappresentativo dei Rom e dei Sinti tedeschi martedì scorso si è espresso contro le dichiarazioni del Presidente dell'Iran Mahmoud Ahmadinejad, che descrivono l'Olocausto nazista come un "mito". Dei circa 1 milione di Zingari che vivevano in Europa al tempo della II guerra mondiale, gli storici stimano che i nazisti e i loro alleati ne uccisero tra il 25 e il 50%, in aggiunta ai 6 milioni di vittime ebraiche dell'Olocausto. Romani Rose, a capo del Concilio Centrale dei Rom e dei Sinti Tedeschi, ha inviato una lettera all'ambasciatore iraniano, dove scrive "il governo di Teheran deve rispettare questi ftti storici se vuole essere parte della comunità internazionale" Rose ha poi espresso solidarietà alla comunità ebraica ed israelita in Germania, e in altro punto della lettera all'ambasciatore eyed Shamseddin Kharegani condanna il presidente iraniano per "continuata propaganda di odio". La lettera del Consiglio Centrale dei Rom e dei Sinti Tedeschi non intende rivolgersi al solo Ahmadinejad, ma anche contro le "la tolleranza dimostrata dal governo iraniano tramite bandiere e cartelli che diceno che -l'Olocausto è una menzogna-"
By ASSOCIATED PRESS BERLIN
Di Daniele (pubblicato @ 09:50:19 in casa, visitato 1745 volte)
Urbanisti contro proposte zigane. Rifiutato un piano per istituire un sito permanente di viaggiatori zigani ad Aberdeen.La controversa proposta riguarda cinque accampamenti nell'ex terreno agricolo nell'area di Dyce. Tuttavia, gli urbanisti del consiglio comunale di Aberdeen sono contro lo spostamento e un azione di imposizione potrebbe essere presa per fermare ogni sviluppo non autorizzato .I progetti saranno esaminati in un incontro della commissione di progettazione del consiglio la prossima settimana. Il sito è in Pitmedden Road e in un rapporto alla commissione il capo della progettazione e infrastrutture, dottoressa Margater Bochel, ha detto che il terreno era stato recentemente destinato a fini agricoli. Ha dichiarato la dottoressa: "Tuttavia, durante le scorse settimane, ci sono stati sviluppi non autorizzati". Sicurezza pubblica "La superficie del terreno è stata scavata e si è capito che nel sito sono state sistemate delle fosse biologiche. "C'erano due grandi case mobili, 11 roulotte e diverse macchine e pick-up commerciali parcheggiati nel sito. "Tuttavia il sito dava l'impressione di essere ben organizzato ed era generalmente pulito". Il consiglio della comunità West Don ha obiettato che tutto ciò rappresenta un uso inappropriato del terreno e tra le altre obiezioni hanno incluso la paura di una "brutta confusione". La dottoressa Bochel ha detto che la trasformazione non è conforme alla politica della cintura verde e ha raccomandato la bocciatura. Ha detto: "Si raccomanda anche di iniziare azioni appropriate di imposizione per garantire la cessazione dell'uso non autorizzato, la rimozione di tutte le roulotte, case mobili ed altre strutture." L'omissione di misure di coercizione appropriate in questo caso porterà all'erosione del terreno, e confidenzialmente, della politica della cintura verde." I progetti saranno considerati il 16 febbraio.
Di un interessante articolo tradotto in italiano da Osservatorio sui Balcani, riporto questo spunto:
La popolazione della Croazia è in calo. Per contrastare questa tendenza demografi e politici propongono di favorire un’immigrazione di giovani dai Paesi dell’est, tra cui la Serbia, per ripopolare le regioni carsiche del centro. Ma dieci anni fa proprio i serbi venivano scacciati dalle stesse regioni...
“Stimolare l’immigrazione è ‘meno caro’ che stimolare la natalità, ma si tratta di una soluzione solo a breve termine.
Per leggere tutto l'articolo
Invece in Bulgaria, sempre da Osservatorio sui Balcani, ricorrono le stesse paure che tre anni fa agitavano la Slovacchia:Una piccola nazione zigana?Spesso, ai commenti angosciati sulla scomparsa dei bulgari, si sovrappongono i gridi d'allarme sull'avanzata numerica di turchi e rom. "Entro la metà del secolo", scrive Anton Ivanov sulla rivista "Geopolitica" "la comunità rom raggiungerà probabilmente il 30% della popolazione. Essendo una comunità che storicamente sopravvive offrendo servizi alla componente maggioritaria, questa sproporzione comporterà difficoltà sia ai bulgari che agli stessi rom". Il pericolo è quello di diventare una "piccola nazione zigana", marginale e lontana dagli standard europei. " In molti centri la minoranza rom è già divenuta maggioranza", afferma ancora Mirchev, " e al posto di quartieri rom, nascono villaggi rom. Chiunque viaggi per la Bulgaria può rendersene conto facilmente". Da alcune formazioni politiche, come i nazionalisti di Ataka, viene agitato lo spettro del Kosovo, come esempio di una "guerra demografica" che porta alla scomparsa di chi viene sopraffatto numericamente. Questi allarmi, secondo il professor Atanas Atanasov, principale autore della "Strategia per lo sviluppo demografico della Bulgaria 2006-2020" pubblicata a inizio anno, sono però per lo meno eccessivi, specie nel breve-medio periodo. Se è vero che i rom e i turchi fanno più figli dei bulgari, sostiene Atanasov, queste minoranze partono da una base numerica molto più piccola. Oggi, ogni cento nati in Bulgaria, il 74% sono piccoli bulgari, e la natalità è in diminuzione anche tra le comunità di minoranza. C'è, infine, chi sostiene che Parvanov sia stato spinto a prendere l'iniziativa più per motivi elettorali che strategici. Dopo essersi assicurato il voto della minoranza turca alle prossime presidenziali, grazie all'appoggio al governo tripartito di cui uno dei cardini è il Movimento per le Libertà e i Diritti, Parvanov avrebbe deciso passare all'attacco sui temi "nazionali", per sottrarre voti proprio al leader di Ataka Volen Siderov, che fino ad oggi è l'unico ad aver accettato formalmente la sfida alla carica presidenziale.
Di Fabrizio (pubblicato @ 02:29:33 in media, visitato 2113 volte)
Un amico mi segnala:
Sportello per avviamento al lavoro di
Rom, Sinti e Camminanti - Uno sportello da aprire in ogni città
d’Italia perché l’integrazione passa prima di
tutto dal lavoro. Lo “sportello di segretariato sociale per
l’avviamento al lavoro delle comunità Rom, Sinti e
Camminanti” è stato aperto a febbraio 2005 da parte del
comune di Roma ed affidato in gestione all’Opera Nomadi. Uno
sportello per potenziare e sviluppare opportunità di
avviamento al lavoro, contribuire a ...
continua su Romano
lil
Avevo già letto l'articolo. Ma non riesco a
trovare la notizia. Lo sportello è stato aperto un anno fa.
Probabilmente è stato poi inaugurato ad aprile (leggere 1
e 2).
Mi aspettavo il bilancio di un anno di attività, anche se so
che i risultati non si ottengono dall'oggi al domani. Invece leggendo
l'articolo trovo (purtroppo) l'ennesimo ragionamento su quali siano
le difficoltà per Rom, Sinti e Camminanti nel lavoro. Che
l'analisi sia giusta o sbagliata, ha il sapore di qualcosa già
sentito o che sarebbe stato giusto scrivere l'anno scorso. Così
è svilire di un anno di attività dello sportello.
Ritengo che sia un problema di informazione
malgestita. Non avrei citato il lancio di sopra, se qualche minuto
prima non avessi letto questo articolo del Giornale,
che dalla parte avversa ripete lo stesso errore. Per par-condicio, vi
invito a leggere anche quello:
«A borseggiare
mandiamo i più piccoli così, se li prendono, li
rilasciano subito» - di Rita Smordoni - Quando tornano da
una giornata passata a borseggiare, i piccoli rom dicono: «Siamo
andati a lavorare». Dovrebbero andare a scuola. Ma l'evasione
scolastica nei campi nomadi, secondo le stime in possesso del Sulpm,
è pari all'88 per cento. «Leggermente più bassa
fra le etnie di origine italiana - ...
Se leggete l'articolo, troverete che la notizia non
c'è. E' un articolo fotocopia come quello sulle code a
ferragosto o sulla neve a gennaio. Manca qualsiasi dato, anche solo
per capire se questi furti (che ci sono sempre stati, inutile
nasconderlo) sono in aumento o in diminuzione. Probabilmente,
rimangono stabili. Però, secondo fonti delle stesso
quotidiano, sono aumentate le presenze di Rom stranieri; quindi per
assurdo dovrei leggere l'articolo come un segnale incoraggiante.
Subito, in uno slancio di rutellismo,
l'articolo spara un 88% di evasione scolastica. Qui sarei più
critico: mi risulta, potrei sbagliarmi, che almeno tra i Rom di
origine italiana l'assenteismo scolastico viaggi tra il 30 e lo zero
%. Altro che “leggermente inferiore”. Alla stessa
maniera, mi viene istintivo pensare che l'88% sia una cifra per forza
esagerata.
Nota: Rutellismo sta ad indicare la teoria
(sposata in pieno dal Giornale) che i bambini non vadano a
scuola, solo perché i genitori li mandino a rubare; altre
cause non vengono citate. Chi legge Mahalla o Sucar Drom
o Romano Lil, troverà notizie dove invece la mancata
frequenza o l'abbandono scolastico discendono dagli sgomberi
piuttosto che dall'abbandono, se non dall'aperto boicottaggio, che
tanti comuni, a volte anche quello di Roma, applicano nei confronti
dei Rom stranieri (qualche volta anche nei confronti di quelli
italiani).
Posso concedere che le due “scuole di
pensiero” abbiano la medesima dignità. Ma quando queste
notizie sono malgestite, ecco il rischio di diventare
autoreferenziali, e di ripetere a se stessi i medesimi discorsi. Con
qualche dubbio, sull'onestà di chi scrive. Ad esempio, sempre
il Giornale, quando termina col solito attacco al comune di Roma, per
una situazione che si ripete (stabile?) da chissà quante
generazioni. O, par condicio! rispolverando la notizia dello
sportello del lavoro, perché è stato voluto dal comune
di ... (indovinate un po'?)
Fotografie del 17/02/2006
Nessuna fotografia trovata.
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