Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Da
Bulgarian_Roma

03/01/2011 - Secondo un rapporto, interi quartieri della città di Plovdiv si
stanno spostando verso Germania, Francia o Svizzera.
I Rom di Plovdiv stanno cercando una vita migliore in Europa Occidentale,
secondo il giornale locale "Maritsa", con la Svizzera nel ruolo di ultima
destinazione preferita tra tutte.
In Svizzera i Rom bulgari spesso chiedono asilo nei campi rifugiati per
curdi, dove potrebbero ottenere riparo, cibo ed i 600 euro al mese in quanto
rifugiati politici.
Di solito chiedono asilo accusando la Bulgaria di discriminazioni, spiega Yashar
Asan, a capo del Comitato d'Iniziativa delle Persone in Necessità.
Secondo le sue parole, 20 tra le famiglie rom più ricche della mahala Adzhisan
di Plovdiv sono emigrate in Svizzera negli ultimi 2 mesi, anche se alcuni di
loro sono già in attesa di essere estradate via aerea dalle autorità svizzere.
A Stolipinovo, il più grande quartiere rom della Bulgaria, con una
popolazione di circa 40.000, la città tedesca di Dortmund è vista come un posto
da sogno.Secondo Asan, ogni giorno ci sono cinque autobus da 50 posti che
partono ogni giorno da Stoliponovo verso Dortmund.
Asan ritiene che siano 500 le famiglie di Stoliponovo, tra le 3000 e le 5000
persone, emigrate in Francia e Germania negli ultimi dieci anni, con gli uomini
occupati soprattutto nel settore edile e molte donne preda della prostituzione.
21luglio.com
Lunedì 16 gennaio 2012 alle ore 11.00 presso la sala della FNSI (Federazione
Nazionale Stampa Italiana) a Roma, Corso Vittorio Emanuele II, 349,
l'Associazione 21 luglio illustra i contenuti del Memorandum preparato per il
Comitato per l'eliminazione della discriminazione razziale dell'ONU dal titolo "Violazione della normativa nazionale, internazionale e dei diritti fondamentale
dei rom e dei sinti da parte delle autorità italiane nella procedura di
richiesta protezione internazionale e nella raccolta di rilievi dattiloscopici e
fotografici nella città di Roma".
Il prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro aveva dichiarato nel gennaio 2010: la
procedura di raccolta dei rilievi dattiloscopici e fotografici che ha coinvolto
le comunità rom e sinte a Roma serve a «dividere i buoni dai cattivi». Dai
riscontri effettuati con un'indagine svolta dall'Associazione 21 luglio tra il
dicembre 2009 e il gennaio 2012 appare invece evidente che tale procedura viola
le norme nazionali e internazionali in materia di discriminazione etnica o
razziale. Dalla lunga ricerca effettuata emerge il reale intento delle
operazioni: una identificazione e schedatura di massa su base etnica. Al termine
della presentazione verranno illustrate le azioni legali intraprese
dall'Associazione 21 luglio.
Per prenotazioni alla presentazione scrivere a:
stampa@21luglio.com
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