Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 28/07/2011
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:19:06 in blog, visitato 1738 volte)
Niente di nuovo, il fenomeno è visibile ed analizzato da
anni, adesso si sveglia anche la stampa mainstream. Rimane un mistero: se viene
citato Le Pen, perché in Italia i grandi media continuano a tacere sul ruolo
della Lega come "regista dell'odio"?
Dai razzisti ungheresi ai populisti francesi, è una rete unita
ALESSANDRO ALVIANI
Le motivazioni della strage di venerdì in Norvegia restano tutte da
verificare. Eppure, se dovesse trovare conferma l'immagine del trentaduenne Anders Behring Breivik che la Rete sta lentamente restituendo, le autorità di
sicurezza norvegesi potrebbero aver avuto drammaticamente ragione. A febbraio,
nel loro ultimo rapporto, avevano lanciato l'allarme su un'«accresciuta
insicurezza» nel Paese e avevano pronosticato per quest'anno un aumento delle
attività interne dell'estrema destra. Dal 2009 Anders Behring Breivik era membro
di un forum neonazista svedese, chiamato Nordisk, che si autodefinisce un
portale su «identità, cultura e tradizioni nordiche» e conta circa 22.000
iscritti.
La scena neonazista norvegese è piuttosto debole, quella svedese «è molto più
forte», spiega il professor Hajo Funke, esperto di estremismo di destra presso
la Freie Universität di Berlino. Eppure, ricorda, in Norvegia si assiste alla
diffusione del populismo di destra incarnato dal Partito del Progresso, che ha
superato il 20% dei consensi. Non che tale partito sia corresponsabile
dell'attentato, precisa, eppure la sua propaganda fornisce un «terreno fertile»
per la diffusione di idee e risentimenti anti-islam e anti-immigrati. Sembra che
lo stesso Breivik avesse preso la tessera, salvo poi abbandonare la formazione
perché la considerava troppo moderata. Sebbene deboli dal punto di vista
organizzativo e numerico, «gli estremisti di destra norvegesi sono in contatto
tanto con quelli svedesi, tanto con altri gruppi di estrema destra in Europa»,
si legge nel rapporto diffuso a febbraio dalle autorità norvegesi.
La scena dell'estrema destra europea è molto frastagliata e i passaggi sono a
volte fluidi. Ci sono i populisti alla Le Pen, i neonazisti ungheresi, la Npd
tedesca, «il più radicale partito di estrema destra» nell'Europa occidentale,
come la definisce il professor Funke. Non esiste un coordinamento centralizzato,
una sorta di «regia» a livello europeo, spiega Funke, eppure i contatti
personali a livello sovranazionale sono all'ordine del giorno. E si sviluppano
attraverso canali multipli, non da ultimo la musica. I concerti di «white power
music» rappresentano una piattaforma di incontro e scambio per gli estremisti e
«attirano centinaia di militanti da tutta Europa», scrive l'Europol nel suo
ultimo rapporto. Le performance si svolgono in località segrete e vengono
annunciate soltanto su Internet.
Non a caso: il Web - soprattutto il Web 2.0 - si sta trasformando nel megafono
privilegiato dei neonazisti. «Gli estremisti di destra sono sempre più attivi
nei social network, per raggiungere le generazioni più giovani», nota l'Europol.
Ciò rappresenta «una nuova dimensione» della minaccia che l'estremismo di destra
può costituire in futuro per l'Europa. Secondo uno studio presentato giovedì, ad
esempio, in Germania nel 2010 sono stati caricati su Facebook, Youtube e altri
social network 6000 post dal contenuto di estrema destra, il triplo rispetto
all'anno prima. Il potenziamento delle attività sul Web è però soltanto un
aspetto che contraddistingue tali ambienti. I neonazisti puntano a metter sempre
più piede nella società, provando a sfruttare un insidioso mix fatto di paure
xenofobe, reazioni anti-islam e preoccupazioni economiche. E sono pronti a
cambiar volto, pur di diventare più «presentabili».
È quanto avviene in Germania, un Paese che conta 219 organizzazioni di estrema
destra con un totale di 25.000 membri e in cui si osservano due fenomeni
concentrici. Il primo: negli ambienti neonazisti cresce la presenza delle donne,
usate come esche per far passare richieste che, se fossero strillate da una
testa rasata, verrebbero subito respinte. Il secondo: una trasformazione nel
modo di presentarsi. In passato lo skinhead era immediatamente riconoscibile
dalla testa rasata e dagli stivali. Oggi, invece, lo stile classico degli
skinhead «è ormai obsoleto», scrivono i servizi segreti tedeschi nel loro ultimo
rapporto annuale. In pubblico i neonazisti preferiscono «capi di abbigliamento o
marche orientate ai trend comuni della moda giovanile e che segnalano in modo
meno evidente l'appartenenza alla scena» dell'estrema destra. A prendere sempre
più piede, specie tra i più giovani, sono i cosiddetti «Autonomi nazionalisti»,
che riprendono abbigliamento e forme di azione dai gruppi di estrema sinistra.
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:08:11 in casa, visitato 1737 volte)
Storia precedente
Corriere del Veneto Mentre il Comune studia la riqualificazione, gli
zingari (e l'opposizione) chiedono lo spostamento. L'area è a rischio
esondazioni
VICENZA - "Spostate permanentemente le famiglie rom di via Cricoli, il
campo è illegittimo e a rischio alluvione". A Vicenza si torna a parlare dei
nomadi e del campo di via Cricoli: la Lega Nord chiede che lo spostamento
temporaneo per i lavori di ristrutturazione dell'area diventi permanente, il Pdl
auspica "che sia in una zona extra cittadina ". Ma anche gli stessi nomadi ora
chiedono di sostare in un'area più sicura. Mentre l'assessore al Sociale
Giovanni Giuliari assicura che il trasloco ci sarà, "ma solo per due tre mesi,
il tempo di fare i lavori". Il luogo di destinazione però è ancora ignoto: nei
corridoi del Comune le voci parlano di San Pietro Intrigogna, della zona
industriale o come terza ipotesi l'area di Vicenza est dove sorgerà il nuovo
stadio. Gli stessi nomadi non ne sanno nulla: "Non abbiamo ancora fatto alcun
sopralluogo, in nessuna area - commenta Davide Casadio, associazione Sucar Drom
- certo, sarebbe meglio portar via queste famiglie da lì. Quella di via Cricoli
è un'ex discarica ".
Dello spostamento temporaneo del campo si è parlato anche in consiglio comunale,
venerdì. Di fatto c'è un'insolita convergenza di opinioni fra l'opposizione di
centrodestra e i rappresentanti delle famiglie nomadi (30 famiglie, cento
persone, per lo più di etnia sinta), limitatamente a quel riguarda l'area: tutti
sono infatti d'accordo che non è adatta, e che gli attuali abitanti dovrebbero
essere spostati in modo permanente. "Sarebbe meglio portarli via da lì. La
realtà è che i sinti sono stati messi in un posto che una volta era un deposito
rifiuti - commenta Casadio - il primo problema da superare però è la xenofobia,
i vicentini superino i muri che ci sono. E' un vero peccato che il progetto
delle micro-aree sia stato accantonato. Circa lo spostamento, comunque, noi non
abbiamo avuto ancora nessuna comunicazione precisa dal Comune sulla zona che
dovrebbe temporaneamente ospitare le famiglie: speriamo ci sia il massimo
dialogo possibile". Patrizia Barbieri (Lega Nord) insiste sulla necessità di
impiegare al meglio i fondi ministeriali disponibili. "I nomadi vanno spostati
in area periferica proprio come trasferimento - osserva la consigliera comunale
- il Comune si spenda per impiegare i soldi stanziati da Roma in tal senso:
sappiamo tutti che la zona di via Cricoli è "illegittima", visto che è a rischio
alluvione, ed è pericolosa perché lì passa il gasdotto.
Investire in quello spazio significa buttare via dei soldi statali e non
risolvere il problema". Critico anche Valerio Sorrentino (Pdl) che rimarca come
"l'amministrazione cerchi di dare le notizie più scomode ad agosto. Comunque,
aspettiamoci una ribellione a questa decisione: non ci sono zone cittadine
individuabili che possano ospitare i nomadi. Come minimo, devono individuare una
zona extra cittadina, lontana dai centri residenziali ". Il consigliere Marco
Zocca, dello stesso partito, a sua volta, lunedì mattina, chiederà di "conoscere
con urgenza le aree individuate". L'assessore Giovanni Giuliari ribadisce che il
trasferimento sarà a termine, e manifesta tranquillità. "Stiamo aspettando che i
tecnici relazionino alla giunta sull'area individuata - precisa -. Fra poco
inizieremo la concertazione sia con le famiglie vicentine che con i nomadi, che
saranno spostati per due o tre mesi. Ricordo che la riqualificazione del campo Cricoli è stata predisposta dallo stesso ministero degli Interni che chiede
espressamente di mettere in sicurezza questi spazi". E ancora: "Per l'inverno ci
auguriamo che il campo di via Cricoli sia pronto - conclude l'assessore -:
certo, non ci staranno tutti di nuovo lì dentro. Vediamo quali altre soluzioni
trovare, magari qualcuno starà in appartamento, come già succede. Gli altri
rispetteranno tutte le norme in vigore, dalla fedina penale pulita al pagamento
delle bollette".
Andrea Alba - 25 luglio 2011
Fotografie del 28/07/2011
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