Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Da
Bulgarian_Roma (i link sono in inglese, ndr)
East of Center - BY BARBARA FRYE - JULY 11TH, 2011
11/07/2011 - Un amico mi ha appena inviato una
dichiarazione riguardo ad una recente visita in Bulgaria di una funzionaria
ONU, per vedere cosa sta facendo Sofia per migliorare il miserabile destino dei
Rom nel paese. Persino le persone che hanno molto a cuore questo problema,
potrebbero essere perdonate per non essere tentate di leggerla. Dopo tutto,
quante volte sentiamo di un'altra condanna di un paese est-europeo da parte
di un osservatorio dei diritti umani, per aver lasciato languire nella miseria e
nell'ignoranza una parte della sua popolazione - ed ancora mantenere l'illusione
che forse quel governo si impegnerà?
Ma questa versione è particolare. Potete sentire Gay McDougall, esperta ONU
su questioni delle minoranze, stracciare i confini del linguaggio diplomatico,
mentre cerca di esprimere disgusto e frustrazione dopo una settimana in
Bulgaria.
Sofia potrebbe dire le cose giuste, ma lo fa poco, dice essenzialmente McDougall.
"In gran parte molte politiche sembrano rimanere solo promesse retoriche rivolte
ad un pubblico esterno - impegni ufficiali non soddisfatti nella pratica. ... Le
discussioni con le agenzie responsabili, come il Ministero dell'Istruzione e
quello del Lavoro e delle Politiche Sociali, hanno rivelato un impegno
superficiale con scarse programmazione, controllo e valutazione," dice l'esperta
indipendente.
Il governo troppo spesso lascia a qualcun altro il lavoro pesante:
"Le iniziative che sono state intraprese per trasportare giornalmente
i bambini a frequentare le scuole miste fuori dai ghetti rom, fornendo pasti
e servizi di supporto agli studenti, sono state in gran parte realizzate da
un piccolo numero di OnG rom con scarse risorse, la parte del leone di
questi finanziamenti viene da fonti internazionali, accompagnati da una
piccola percentuale di contributi governativi. Queste OnG sopportano gran
parte del carico di attuare le politiche di desegregazione che il governo
approva ma non riesce a mettere in pratica."
Anche i funzionari locali che McDougall loda per aver tentato di migliorare
il destino dei Rom e di altre minoranze, sono spesso ostacolati da mancanza di
fondi o di supporto da parte di Sofia.
Dovrebbe essere irrilevante, lo so, ma Gay McDougall è una donna di colore
degli Stati Uniti. Secondo la sua biografia su Wikipedia, è nata nel 1947 ad
Atlanta e "fu scelta per essere la prima studentessa nera ad essere integrata
nell'Agnes Scott College di Decatur, Georgia."
C'è qualcosa di sorprendente per come lei descrive i giorni più bui nel Sud
di Jim Crow in
un'intervista del 2008, apparsa sul sito web della facoltà di legge
dell'università della Virginia:
"Abbiamo creduto allora che la nostra situazione fosse unicamente
tragica," scrive McDougall. "Spesso guardavamo alla comunità internazionale
con la speranza che in qualche modo il mondo al di là di questo paese
operasse con regole diverse. Avevamo torto e ragione nel contempo."
Non è passato così tanto tempo da quando la gente nel paese natale di
McDougall (e nel mio) si sentiva libera di fare le sue osservazioni sui neri
americani, che oggi si fanno sui Rom: che sono criminali, non puliti, non
interessati nell'istruzione, più adatti a lavori o traffici di fatica, ecc.
Riguardo il suo viaggio in Bulgaria, si legge nella dichiarazione: "L'esperta
indipendente è profondamente preoccupata per i commenti, per esempio, di alcuni
funzionari di alto livello, che indicano chiaramente il loro punto di vista
sulle comunità rom come elementi prevalentemente criminali nella società
bulgara."
Ho raccolto confidenze di molte persone bianche dell'Europa dell'Est, che si
sentivano libere di condividere con me la brutta "verità" sui Rom (e
probabilmente si sentiranno in dovere di rispondere a questo post). Ma mi
succedeva anche negli USA. Sono bianca, così si suppone che debba essere
d'accordo. McDougall non è bianca, ma non è una Romnì, quindi forse riguardo ai
"funzionari di alto livello" si riferisce alla Bulgaria. Ma a chi si pensa che
stia parlando? Che dire della "gente" di questa donna soltanto 50 anni fa? Lei è
una lezione di storia che vive e respira loro in faccia, se riuscissero a
vederla per tempo.
Il giornale di Vicenza 19/07/2011 NOMADI. L'assessore Giuliari ha chiesto ai
tecnici del Comune di individuare un'area adatta (notizie
precedenti NDR)
Il campo nomadi di via Cricoli
Il recente sequestro di un terreno agricolo in via Mantovani da parte della
polizia locale di Vicenza, e i dubbi conseguenti che fosse destinato a diventare
un campo nomadi, hanno riportato alla ribalta la questione dell'ospitalità alle
famiglie Sinti e Rom che vivono nel capoluogo.
Si torna a parlare, in particolare, della riqualificazione dei campi di via
Cricoli e di via Diaz, dove vivono rispettivamente una trentina e una decina di
famiglie. Il Comune ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 400 mila euro
per i lavori, che naturalmente potranno essere avviati solo dopo che le famiglie
verranno temporaneamente spostate in un altro luogo.
«Sto aspettando una proposta da parte della struttura comunale - spiega
l'assessore Giovanni Giuliari - che suggerisca una soluzione, cioè un'area dove
accogliere le famiglie in via temporanea. Una cosa del genere è già stata fatta
quand'era assessore Sante Sarracco, allora venne utilizzata l'area in via
Cairoli dove ora c'è il parcheggio». Dopo la riqualificazione, il campo di via
Cricoli sarà necessariamente più piccolo «e non può essere altrimenti - dice
Giuliari - altrimenti rischiano di cadere nel fiume. Alcuni nuclei hanno già
trovato collocazione in un'abitazione, vedremo al momento come risolvere la
cosa». L'assessore sottolinea il positivo percorso fatto con le famiglie:
«Abbiamo fatto installare, e ringrazio Aim per la collaborazione, dei contatori
dell'energia elettrica, uno per ciascun nucleo, in modo che ciascuna famiglia
paghi ciò che è giusto. Abbiamo fatto degli incontri per dare le opportune
istruzioni. Non solo: ci sono stati due inserimenti lavorativi di giovani Sinti
in aziende, stanno andando molto bene. Collaboriamo con scuole e volontari per
seguire i bambini, anche dal punto di vista igienico. Con le famiglie del campo
abbiamo fatto un patto: basta atti contro la legge. Lo stanno rispettando. Mi
aspetto che ci siano polemiche - conclude Giuliari - ma vogliamo che la nostra
sia la città dell'accoglienza».
G.P.
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