Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 11/02/2011
Il Giornale di Vicenza L'EMERGENZA. Il Comune attende dal Ministero
dell'Interno un finanziamento di 400 mila euro. Variati: «Tragedie come quella
accaduta a Roma potrebbero ripetersi in altre aree, vogliamo creare condizioni
di sicurezza»
Roulotte fatiscenti e bombole del gas: via Cricoli è fuori norma
08/02/2011 Vicenza. Una bomba a orologeria. Campi nomadi fuori norma,
condizioni igieniche precarie, misure di sicurezza approssimative. Vicenza
non fa eccezione: il rischio di una tragedia come quella che ha bruciato la vita
dei quattro fratellini a Roma può materializzarsi dall'oggi a domani. Il sindaco
Achille Variati lancia un appello al Viminale: sbloccate i fondi destinati alla
riqualificazione e messa a norma dei campi comunali di via Cricoli e via Diaz,
dove vivono 200 rom e sinti, quasi la metà minorenni.
IL PROGETTO. Nei cassetti comunali da un anno c'è un progetto che vale 400
mila euro, candidato al giro di finanziamenti messi in palio dal ministero degli
Interni per intervenire nei campi nomadi ed eliminare alla radice le condizioni
di pericolo che possono generare incidenti, degrado, distruzione, morte.
Entrambi i campi sono del tutto fuori norma. Non rispettano le più elementari
norme urbanistiche, igieniche e di sicurezza.
L'ALLUVIONE. In particolare in via Cricoli, sono concentrate decine di
persone in pochi metri quadrati, lungo una arteria ipertrafficata, accanto a un
fiume, l'Astichello, che proprio in quella zona è portato a esondare trovando
sfogo nella campagna. A novembre l'alluvione ha costretto il Comune a evacuare
il campo, minacciato dalla piena dell'Astichello, arrivato a mezzo metro dalle
roulotte. Come se non bastasse, l'area è perimetrata da reti e muri di fortuna
per separare sinti da rom. I servizi igienici sono pochi per molti utenti, sono
fatiscenti e quando piove, a causa di impianti obsoleti, parte del campo si
trasforma in una fogna a cielo aperto. Di qui la necessità di intervenire per
creare piazzole adeguate e impianti a norma che non siano le numerose bombole
che circolano tra i caravan.
LA PARALISI. Nonostante alcuni segnali positivi nella scorsa primavera,
l'erogazione dei contributi ministeriali (che dovrebbero oscillare tra i 240 e i
400 mila euro) si è improvvisamente arrestata e arenata per un supplemento di
analisi e approfondimenti. Nei giorni scorsi l'assessorato ai lavori pubblici ha
inviato le ultime carte al prefetto di Venezia, commissario governativo per il
caso nomadi nel Veneto. Non resta che attendere una risposta.
L'ICEBERG. Il sindaco Achille Variati sottopone la realizzazione del progetto
di riqualificazione a una sorta di contratto sociale, che prevede il rispetto
delle strutture e delle regole di comportamento, compresa la scolarizzazione dei
minori e il pagamento delle bollette. «Fatti come quelli di Roma - avverte
Variati - sono la punta dell'iceberg del grande tema dell'inclusione dei nomadi.
Una tragedia che fa notizia per la sua atrocitá, ma che potrebbe accadere in
tanti campi nomadi italiani. E questo non può e non deve essere accettato o
tollerato. Perché la cura dei diritti dei bambini, in modo particolare, riguarda
chi governa al di lá di ogni altra considerazione, prima di qualsiasi giudizio.
Bene aveva fatto il ministro Roberto Maroni a stanziare fondi straordinari per
mettere in sicurezza i campi nomadi. Noi, quando riceveremo i fondi statali per
i quali avevamo fatto richiesta più di un anno fa, li useremo con un doppio
obiettivo. Assicurare condizioni di vita decorose ai nomadi, pensando in
particolare ai bambini, riqualificando i due campi vicentini. E avviare le
comunità sinti e rom della nostra città a un percorso di rispetto dei doveri di
cittadinanza: dando opportunità a chi accetta di integrarsi ai nostri codici di
condotta, ma agendo con severità nei confronti di chi dovesse trasgredirli».
Gian Marco Mancassola
ALL'INDOMANI DELLA TRAGEDIA DI ROMA IL COMUNE TORNA A SGOMBERARE I ROM
A PISA SI IGNORA IL MONITO DEL CAPO DELLO STATO NAPOLITANO
«E' una tragedia che pesa su tutti noi: non dobbiamo lasciare esposte al rischio
comunità che da accampamenti degradati debbono essere tempestivamente
ricollocate in alloggi stabili e dignitosi». Questo il monito del Presidente
Giorgio Napolitano all'indomani della tragedia di Roma, dove hanno trovato
la morte quattro bambini di un campo rom.
Sono parole che hanno scosso le coscienze in tutta Europa. Parole nettissime,
che chiamano in causa le politiche degli sgomberi: il gruppo di rom vittima del
dramma di qualche giorno fa – lo ricordiamo - era stato sgomberato trenta volte
in pochi anni. Per nascondersi, per evitare le periodiche demolizioni delle
baracche, si era rifugiato in luoghi insicuri e pericolosi. Così è nata la
tragedia dei giorni scorsi. I fatti di Roma, l'alto monito del Presidente della
Repubblica, l'amara denuncia della Comunità di S. Egidio e delle organizzazioni
del volontariato laico e cattolico, non sembrano però aver scosso gli
amministratori della nostra città.
Proprio in questi giorni, nel vivo del dibattito innescato dalla tragedia di
Roma, a Pisa la Polizia Municipale ha avviato, su mandato del Sindaco e della
Giunta, una tornata di avvisi e minacce di sgombero che non ha precedenti in
città. Gli agenti si sono recati ai campi dei rumeni – a Putignano e sul Viale
delle Piagge -, hanno smantellato un piccolo insediamento di cittadini stranieri
in Via di Viaccia, e infine – la notizia è di stamattina – hanno intimato lo
sgombero allo storico campo rom di Marina di Pisa, a suo tempo creato dal
programma Città Sottili e oggi frettolosamente derubricato a "insediamento
abusivo". Le famiglie coinvolte non sanno dove andare, e naturalmente il Comune
non ha offerto alcuna soluzione alternativa. Persino la Giunta Alemanno,
duramente criticata dalle organizzazioni internazionali, si è sentita in dovere
di proporre qualche soluzione di accoglienza: degradante, umiliante, discutibile
(e discussa), ma pur sempre accoglienza...
Il Sindaco Filippeschi ha scritto ai Ministri Maroni e Sacconi per chiedere
risorse: senza spiegare a cosa dovrebbero servire quelle risorse, e anzi
lasciando intendere che potrebbero essere impiegate in nuovi sgomberi (nella
lettera si accenna a iniziative "di rafforzamento del sistema dei controlli da
parte delle Forze dell'Ordine"). Eppure la Commissaria UE Viviane Reding ha
spiegato che l'integrazione dei rom è una delle priorità dell'azione dell'Unione
Europea. In questo quadro l'amministrazione comunale potrebbe chiedere fondi per
l'integrazione, per l'inserimento abitativo, anziché elemosinare qualche
spicciolo per un non meglio precisato "sistema di controlli"...
Da parte nostra, in un momento così drammatico esprimiamo il forte auspicio che
il Comune non dia seguito alle sue parole: chiediamo che non si proceda a nuovi
sgomberi e che si apra, finalmente, un momento di confronto con le associazioni,
e soprattutto con le comunità rom, per trovare soluzioni eque e ragionevoli. Gli
sgomberi sono una pratica persecutoria, i cui fallimenti sono sotto gli occhi di
tutti, e ormai riconosciuti da più parti (i tanti moniti giunti contro l'Italia
e la Francia sono lì a dimostrarlo). D'altra parte, siamo pronti – come sempre -
a immediate segnalazioni presso le autorità competenti e presso la stampa locale
e nazionale di eventuali irregolarità commesse durante le procedure di sgombero.
Associazione Africa Insieme
Pisa, 10 Febbraio 2011
Fotografie del 11/02/2011
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