Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 23/11/2009
segnalazione di Sara Gandini
L'Unità.it di Dijana Pavlovic
Ieri nell’aula consiliare di Palazzo Marino l’assessore alla Famiglia (!)
Mariolina Moioli festeggiava la XXª Giornata internazionale dei diritti
dell’Infanzia. Poche ore prima, in un’alba livida come questa città, centinaia
di poliziotti, carabinieri, poliziotti locali sgomberavano 300 persone di etnia
rom con 80 bambini, 40 dei quali frequentavano le scuole del quartiere. Con le
poche cose personali, venivano distrutte le speranze di una vita meno
disumana per queste 40 famiglie, per chi aveva un lavoro, precario e in nero ma
lavoro, e aveva cercato di inserirsi in un contesto civile grazie alla
solidarietà delle maestre delle scuole, di cittadini che accompagnavano i
piccoli «zingari» a scuola e soprattutto delle associazioni – la comunità di
Sant’Egidio e i Padri somaschi soprattutto - che sostenevano questo faticoso
percorso di inserimento sociale. In questa coincidenza, non casuale, perché uno
sgombero non si improvvisa, c’è tutta la ferocia di questa città, della sua
squallida amministrazione i cui spiriti più brillanti sono il vicesindaco De
Corato che si vanta di circa 150 sgomberi in un anno e il capogruppo leghista
Salvini, quello delle carrozze separate per gli extracomunitari e del fora dai
ball per i rom e «mai una moschea a Milano».
Si può essere stupefatti dall’arroganza di questa amministrazione nell’esercizio
del potere, che non teme nemmeno la critica e se ne frega, virilmente, delle
normative nazionali e internazionali che tutelano l’infanzia e che prevedono
garanzie in caso di sgomberi (preavviso, alternative, ecc.). Ma io non mi
stupisco più, ho capito che questa Milano, con il suo Expo, i suoi affari in
mano a ‘Ndrangheta e Camorra, la scelta di cancellare la cultura
dell’accoglienza e della solidarietà, è una città fuori dall’umanità, una città
che perde i suoi giovani e la sua cultura, una città senza più anima, destinata
a essere un deserto nel quale le voci dell’umanità si spengono. Ma in questa
città io ho fatto un figlio e ho visto nell’ospedale nel quale mio figlio è nato
tante altre zingare, tanti altri extracomunitari che mettevano al mondo i loro
figli e credo che con queste nuove vite abbiamo seminato il fiore della
speranza. Quando cresceranno questi bambini così diversi da De Corato e da
Salvini (ma com’erano da piccoli, rubavano i giochi ai loro vicini?) non saranno
soli e tutti insieme aiuteranno questa città e ritornare civile, giusta e umana. 20 novembre 2009
Di Fabrizio (pubblicato @ 09:16:12 in media, visitato 1550 volte)

Lunedì 30/11/09 ore 18.00
Libreria Feltrinelli BLOG IN-FORMA
I curatori di tre importanti spazi web (Yuri Del Bar per
U Velto – Il Mondo,
notizie e immagini dai mondi sinti e rom, Fabrizio Casavola per Mahalla e
Davide Casadio per
Sinti italiani in viaggio per il diritto e la cultura), dialogano
con il pubblico sulla necessità di un'informazione obiettiva e attenta riguardo
i mondi rom e sinti
Informazioni su
RintracciArti
Il gruppo su
Facebook
Di Fabrizio (pubblicato @ 08:59:32 in media, visitato 2161 volte)
Da Milano Città Aperta
Ciao a tutti,
come sapete dalle mail che sono circolate in mailing list e dai media,
l'altro ieri è stato sgomberato il campo Rom di via Rubattino a Lambrate.
Circa 300 persone, tra cui moltissime donne e bambini anche
piccolissimi sono stati lasciati al freddo sotto un ponte, senza alcuna
alternativa praticabile (si proponeva la solita soluzione che prevedeva la
divisione di uomini da una parte, donne e bambini dall'altra, bambini sopra i 6
anni da un'altra ancora).
Ieri si è svolto un presidio davanti alla prefettura, in cui una delegazione
ha chiesto, tra le altre cose, perlomeno di poter usufruire temporaneamente dei
container anti-freddo presenti nell'area di Via Barzaghi. Non solo neppure
questo è stato accettato, ma stamattina la polizia ha di nuovo sgomberato i rom
dall'area sotto il ponte di Rubattino dove si erano rifugiati provvisoriamente,
per permettere la solita passerella mediatica oggi pomeriggio a De Corato. (in
allegato o linkati a questa mail trovate altro materiale informativi per
approfondire meglio la vicenda).
Ieri al presidio erano presenti diversi di noi di Milano Città Aperta (io,
Natascia, Betta, Paolo, Giuliano, Veronica). Parlando si è pensato a far
qualcosa, trovare qualche strumento di pressione nei confronti del prefetto e
della giunta comunale. Coloro che sono andati in delegazione dal prefetto hanno
riferito infatti che la prefettura (a differenza dell'inflessibile
assessore Moioli) è stata abbastanza colpita dalla partecipazione cittadina
al presidio e in generale dalla solidarietà della cittadinanza nei confronti dei
Rom. Tanto nei giorni prima, che al momento dello sgombero, che ieri al
presidio erano presenti e si erano mobilitati diversi degli insegnanti della
scuola frequentata dai piccoli bimbi Rom e finanche genitori dei loro compagni
di classe. Segno evidente che, quando affianco alle "solite" meritorie
organizzazioni di "addetti ai lavori", si muovono in prima persona anche
i cittadini, a non pochi vengono fastidiosi mal di pancia.
D fronte a questo l'idea che è venuta a me e Natascia è quella di intasare
gli indirizzi che vi riporto qui sotto (del prefetto, del vicesindaco De Corato
e dell'assesore Moioli) di mail di protesta, per far capire che la cittadinanza
non rimane passiva di fronte allo scempio e alla barbarie degli sgomberi senza
alternative dei campi rom e delle correlate violazioni dei diritti umani
fondamentali.
Più sotto vi riporto un testo già scritto da noi (molto sintetico per
forza di cose, in modo che possa essere condiviso da tutti), ma che tutti
possono ovviamente arricchire e personalizzare come vogliono.
Nel fare questa improvvisata, ma utilissima azione di mail-bombing, vi
raccomandiamo pero di seguire alcune precauzioni volte a non
compromettere l'efficacia e l'utilità dell'azione:
a) scrivere ognuno un oggetto diverso alla mail, in maniera che i
destinatari non possano bypassare le mail, mettendo filtri che le releghino alla
posta indesideata. Sfruttate tutte le varianti possibili!
b) Girare quest'email e quest'appello a a tutte le persone che conoscete
chiedendo di prendere parte a questa iniziativa nel più rapido tempo possibile
(nel weekend!)
c) Inviare una copia della mail in copia conoscenza nascosta al seguente
indirizzo da noi creato ad hoc
rubattino@email.it, in maniera da poterci contare, sapere quante persone
hanno preso parte all'iniziativa ed eventualmente farlo pesare a chi di dovere,
al momento opportuno.
Gli indirizzi a cui inviare la mail sono
prefettura.milano@interno.it
vicesindaco.decorato@comune.milano.it
assessore.moioli@comune.milano.it
Il testo da copia-incollare (e se volete da personalizzare ) è il seguente
"Io cittadino di Milano sono indignato dallo sgombero del campo rom di
via Rubattino avvenuto il 19/11/09 e dalle precedenti e successive proposte
e risposte del Comune alle legittime richieste di cittadini rom e delle
associazioni. Non sono queste le autorità che mi rappresentano, non è questa
la città che voglio."
Mi raccomando, se lo ritenete utile, partecipate a questo piccolo,
simbolico, ma molto significativo gesto di solidarietà nei confronti dei Rom
sgomberati, al più presto (entro il fine settimana) E giratelo a tutti
i contatti che avete e credete siano interessati e sensibili sulla
questione.
Fotografie del 23/11/2009
Nessuna fotografia trovata.
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