Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 16/11/2009
Di Fabrizio (pubblicato @ 08:57:56 in media, visitato 1913 volte)
Segnalazione di Alberto
Melis
Una donna di una cinquantina di anni è stata fermata questo pomeriggio una
quarantina di minuti dopo avere rapito una bambina romnì di tre anni, davanti ad
un negozio in Francia (Ostricourt ), secondo quanto dichiarato dalla polizia.
La bambina romnì chiedeva l'elemosina con sua madre, verso 15,30, quando è stata
avvicinata e poi rapita da una signora in un'automobile.
La madre, testimone della scena, ha allertato, terrorizzata, la direzione di un
centro commerciale, che ha avvertito le forze dell'ordine, ha spiegato un
ufficiale della gendarmeria.
"Le plan épervier" ( sistema di allerta per le scomparse, ciò che precede
l'allerta diffusa tramite i mass media "allerta di rapimento (AMBER ), è stato
lanciato subito.
Centinaia di agenti, disponendo del connotato del veicolo, sono state mobilitati
per sorvegliare il traffico stradale nella regione.
Le forze dell'ordine belga sono state anche esse allertate. La rapitrice è stata
poi individuata in un altro negozio di Ostricourt. A causa della rapidità con
la quale la bambina è stato ritrovata, le autorità non hanno avuto il tempo di
lanciare la procedura di allerta di rapimento (AMBER).
La gendarmeria non dispone ancora di elementi sulle motivazioni del rapimento.
Montserrat
http://www.facebook.com/reqs.php#/notes/esperanza-missing-children/rapimento-francia-120309-piccola-ragazza-rrom-zingara-vecchia-di-3-anni-rapita-i/177116797108
Questa è la prima notizia sul rapimento lanciata sui media francesi; ad essa
è seguita una seconda nota delle forze dell'ordine francesi, che comunica che la
signora è stata prontamente rilasciata, con la motivazione che in realtà non c'è
stato alcun rapimento ma un malinteso atto di generosità.
La donna infatti, di cui non è stato divulgato il nome, ha dichiarato di aver
chiesto alla madre della piccola romnì il permesso di portarla con sé solo "per
un po'", per offrirle qualcosa da mangiare e per regalarle un giocattolo. Può
anche darsi che sia così, anche perché la madre della bambina non comprende una
sola parola di francese. Nonostante questo però non si spiega perché la donna
abbia portato via la piccola in automobile. E a parte questo, su questa vicenda
resta sospesa una domanda: cosa sarebbe successo, se a portare via con sé una
bambina, con le identiche motivazioni, fosse stata una donna romni?
Di sicuro sarebbe ancora in carcere.
altri link:
http://www.nordeclair.fr/Actualite/Depeches/2009/11/13/nef-1134114.shtml
http://www.lavoixdunord.fr/Region/actualite/Secteur_Region/2009/11/13/article_a-ostricourt-la-ravisseuse-presumee-d-un.shtml
e una riflessione dai dati della Cei:
12 novembre 2008
Dossier Cei: Gli zingari non hanno mai rapito un bimbo in Italia
Il sito internet dell'associazione «Troviamo i bambini» segnala tutti i bambini
scomparsi in Italia e nel mondo. Spulciando fra le pagine web, le parole «rom» o
«zingaro» compaiono un numero infinito di volte. Si parla dei bambini rom
venduti, di quelli costretti a mendicare. Ma anche di piccoli italiani rapiti
dagli zingari. In un'intervista a la Padania di qualche mese fa, Cora Bonazza,
dell'associazione, ha dichiarato: «Non vogliamo dire che tutti i rom sono dediti
al rapimento, ma il problema esiste. Abbiamo ricevuto segnalazioni di rom che si
aggirano fra i supermercati, dove i bambini piccoli siedono esposti sul carrello
della spesa. Basta un attimo di distrazione della madre, e il piccolo sparisce».
Ammesso e non concesso che i rom vadano al supermercato per rapire bambini e mai
per fare la spesa, il mito della zingara rapitrice affonda le radici nella
storia dei tempi. Ancora oggi, negli anfratti più nebbiosi della campagna
veneta, le anziane minacciano i nipotini disobbedienti: «Ti faccio portar via
dagli zingari». Molto più grave, è stato proprio un caso di presunto rapimento
di bambino ad opera di una piccola rom a scatenare la furia e i roghi di
Ponticelli. Eppure, mito e realtà discordano. Ieri mattina, ai microfoni di
Radio Vaticana, è stata presentata una ricerca sulle «zingare rapitrici»:
promosso dalla fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale italiana, lo
studio è stato commissionato all'Università di Verona (la città del sindaco
leghista Tosi, condannato dal tribunale per «propaganda di idee razziste»).I 29
casi di presunti rapimenti di bambini gagè (come i rom chiamano i bambini non
rom) e gli 11 casi di sparizioni di bambini vanno dal 1986 al 2007, e nessuno di
questi annovera il coinvolgimento di rom nel rapimento. L'analisi, condotta
avvalendosi anche dell'archivio dell'Ansa e dei fascicoli dei Tribunali,
riporta: «Nessun esito corrisponde ad una sottrazione dell'infante
effettivamente avvenuta, ma si è sempre di fronte ad un tentato rapimento, o
meglio, ad un racconto di un tentato rapimento». Sei casi fra quelli analizzati
hanno portato all'apertura di un procedimento penale contro un rom, ma i
risultati sono stati «sempre negativi». Non solo: «Questi bambini sono stati
vittime di una violenza brutale tutta interna ai contesti in cui vivevano». Come
nei casi di violenza sulle donne, quasi sempre il mostro è fra le mura
domestiche, non al supermercato, o ai giardinetti. La ricerca non perdona
neanche i media, colpevoli troppo spesso di «generare confusione» nel puntare il
dito contro i rom, senza poi dar rilievo alla notizia dell'assoluzione degli
accusati (esempio lampante, quello di un presunto tentato rapimento a Catania lo
scorso maggio, poi sconfessato in sede di tribunale).«Un risultato sorprendente,
anzi sconcertante», dichiara monsignor Saviola. E aggiunge: «Non dico che i
provvedimenti del governo siano contro questi valori, ma vorrei sottolineare una
maggiore attenzione verso questi problemi».La deriva xenofoba prende piede in
tutta Europa. L'altro ieri in Ungheria due rom sono stati uccisi a fucilate
nella loro casa (data alle fiamme) durante un raid razzista. Il presidente del
consiglio nazionale dei rom e il presidente della Fondazione dei diritti civili
dei rom hanno denunciato l'ondata di razzismo dilagante. Perseguitare i popoli
in Europa non è mai passato di moda.
fonte: il Manifesto
Da
Mundo_Gitano

Per vostra conoscenza ed informazione, trascriviamo di seguito la lettera che
un gruppo di giovani gitani spagnola ha inviato al Consiglio d'Europa,
lamentandosi per la marginalizzazione degli artisti gitani in un contesto
culturale dedicato precisamente ai gitani spagnoli ed all'arte Flamenco.
SILVIA RODRIGUEZ
Responsable de Comunicación de la Unión Romaní
Robert Palmer
Consejo de Europa
Dirección de Cultura y Patrimonio Cultural y Natural
PO Box 431 R6
Avenue de l'Europe
STRASBURGO Cedex
F-67075 Francia
Robert.PALMER@coe.int
Spagna, 5 novembre 2009
Stimato Signor Palmer,
Siamo un gruppo di cittadini romanì spagnoli (gitani) ed utilizzatori del
Foro de la Cultura Kali (cultura gitana/romaní spagnola) di Internet e vogliamo
manifestare quanto segue:
- Le nostre congratulazioni ed il nostro appoggio per la recente messa in
marcia della Ruta Europea de la Cultura y el Patrimonio Cultural de los Roma/Gitanos.
Siamo sicuri che questa iniziativa renderà possibile il miglioramento
dell'immagine sociale del Popolo Gitano d'Europa e contribuirà al
miglioramento delle relazioni interetniche nelle nostre società.
- Assieme a questo, dobbiamo manifestare la nostra sorpresa ed
indignazione per la scelta di due artisti di origine etnica non-gitana/romanò
per rappresentare la cultura gitana/romanì di Spagna. E' questa, ci permetta
di esprimere il nostro sincero parere, una frode al pubblico ed
un'ingiustizia per la nostra cultura ed i nostri artisti.
- In Spagna c'è un'enorme moltitudine di artisti etnicamente gitani/romaní,
che ogni giorno contribuiscono al sostentamento ed all'incremento del nostro
patrimonio culturale e che sono realmente quanti lo hanno generato. E'
ingiusto che li si releghi e che non si riconosca il loro enorme apporto non
solo al contesto culturale romaní, ma anche all'insieme della cultura
spagnola ed europea.
- La cultura gitana spagnola ed i suoi musicisti hanno apportato al mondo
il flamenco, la rumba catalana ed un'enorme varietà di musiche attuali. Si
può affermare che la musica spagnola si sostiene grazie all'apporto romaní.
- Il razzismo antigitano opera ancora nella nostra società in maniera tale
che malgrado la rilevanza artistica dei nostri musicisti, la critica non
riconosce loro il rispetto che meritano. Incluso quei supposti critici
musicali che negano l'apporto romaní/gitano alla creazione della musica
spagnola per antonomasia: il flamenco. Questo, anche se risulta
sorprendente, è abituale ed ha come conseguenza la maggior promozione di
artisti di flamenco di origine etnica payo (non-gitana), anche quando la
loro categoria artistica sia inferiore ad altri artisti, questi sì, gitani,
che rimangono relegati oppure esclusi dai circuiti commerciali della musica.
Ci aspettiamo da lei che prenda le decisioni opportune per evitare che in
seguito si ripetano episodi come quelli riportati, che discreditano davanti la
cittadinanza romaní europea l'istituzione che lei dirige e che danno fiato alla
sopravvivenza del più disprezzabile tra i mali sociali, il razzismo. Siamo
convinti che la Ruta Europea de la Cultura y el Patrimonio
Cultural de los Roma/Gitanos sarà un referente nell'attuazione della promozione
della nostra cultura, però si deve evitare che si converta in uno scandalo della
ragione e che serva solo perché gli artisti gachós (non-romaní) vivano a lato
della vera cultura romaní come, disgraziatamente, è successo tanto volte nel
passato e continua a succedere.
Per terminare, vogliamo manifestarle la nostra piena disposizione a
collaborare con la Direzione della Cultura del Consiglio d'Europa per risolvere
questo tipo di inconvenienti.
Te del o Del but baxt aj sastipen! ¡Salud y libertad!
Nicolás Jiménez
Sociólogo 50.953.756 Q
José María Martínez Picón Psicólogo y Técnico de Intervención Social 23.031.596 V
Miguel Fernández Rodríguez Delineante 72.521.118 W
Antonio R. Fernández Rodríguez Pastor Evangélico 74.187.266 F
Vicente Rodríguez Fernández Realizador cinematográfico 53.722.745 N
Carmen Cabanillas Vázquez Vendedora 23793421 J
Ricardo Moreno Aguilera
28684349 Z Conductor gruista
Carlos Muñoz Nieto 50961322 Autónomo
Ramón Vázquez Salazar 28604888 H Realizador audiovisual
UNION ROMANI Dirección Postal/Postal Address: Apartado de Correos 202 E-08080 BARCELONA (Spain)
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Fotografie del 16/11/2009
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