Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Convegno sulle politiche nazionali d'integrazione della comunità Rom
22 Febbraio 2011
ore 15.00
Fabbrica delle e
Corso Trapani 91
Torino
La sentenza di novembre 2011 ha dichiarato inesistente lo stato d'emergenza
rispetto alla questione rom sollevata con il Piano Maroni nel 2008. Il decreto
emanato dall'ex- Ministro dell'Interno prevedeva la realizzazione di progetti
volti a controllare la presenza e l'esistenza dei Rom sui territori delle città
italiane maggiormente colpite dal fenomeno: Milano, Roma e Napoli e subito dopo
Torino e Venezia; censimenti, commissari speciali, campi con video sorveglianza
le misure previste per ridurre il pericolo e dare sicurezza ai cittadini
italiani all'alba delle elezioni.
Ora è il momento di porre la vera questione di emergenza per le comunità Rom.
Noi crediamo che sia l'inclusione sociale, sia ridare dignità a donne, bambini e
uomini che vivono in campi nomadi senza servizi igienici, a rischio alluvione e
senza i più diritti elementari. Vogliamo mettere insieme forze e idee per
garantire lo studio ai bambini, per l'inclusione abitativa delle famiglie e per
l'inserimento lavorativo degli adulti.
Abbiamo vissuto l'esperienza del Dado a Settimo, non solo una comunità di
accoglienza, ma un più ampio percorso sociale.
Oggi, anche in seguito alla recente visita al Dado del Ministro Fornero,
vogliamo confrontarci con le altre realtà, in particolare con le esperienze
delle città oggetto del decreto per scambiare buone pratiche, con la politica
locale e con la società civile, discutendo con chi vive con la comunità Rom
tutti i giorni, siano essi insegnanti, operatori sociali o mediatori, per capire
come andare avanti.
Dibattito moderano i giornalisti Gianluca Gobbi e Sara
Strippoli
Quali proposte per il futuro?
Interverranno:
Antonio Ardolino, Progetto Controcampo e Cooperativa Berenice
di Roma
Sergio Bontempelli di Africa Insieme di Pisa
Don Massimo Mapelli per Casa di Carità di Milano
Pietro Cingolani, FIERI
Arch. Guido Lagana Ex docente Politecnico Torino
Oliviero Alotto per Terra del Fuoco
Aldo Corgiat, Sindaco di Settimo Torinese
Elide Tisi, Comune di Torino
Da
Baltic_Roma
CTV News
Vilnius, 13/02/2012 - Parte di un villaggio rom alla periferia della capitale
Vilnius è stato demolito lunedì, mentre le autorità lanciavano una campagna per
reprimere l'abusivismo edilizio ed il presunto spaccio di droga.
Con l'ausilio di un escavatore, gli operai hanno smantellato tre case nel
villaggio di Kirtimai,
in gran parte popolato dalla minoranza rom.
Secondo l'amministrazione, a Kirtimai ci sono 100 case, di cui una sola è
legale. Le altre potrebbero essere abbattute se il sindaco di Vilnius, Arturas Zuokas,
vedesse approvato il suo piano di combattere il traffico di droga nella zona.
Nelle tre case vivevano sei famiglie, 25 persone, ma né loro né i vicini
hanno opposto resistenza alla demolizione.
Tuttavia, un leader rom accusa l'amministrazione di Vilnius per l'isolamento
e la povertà della comunità.
"Dite che qui siamo tutti illegali, ma cosa avete fatto per aiutarci, per
aiutare la nostra gente? Niente, vi limitate a sorseggiare il te, costruire
palazzi ed ora mandate gli scavatori nel nostro villaggio," dice Stemonas Vysockis.
Vysockis ha strappato la notifica di demolizione e l'ha gettata nella neve.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno criticato la campagna come una
grave violazione dei diritti umani.
La comunità rom aveva citato il comune di Vilnius diversi anni fa, chiedendo
5,5 milioni di litai (circa 1,5 milioni di euro) come risarcimento per le case
demolite in precedenti campagne simili. Il tribunale aveva stabilito che alla
comunità fossero pagati soltanto 100.000 litai (circa 29.000 euro) per danni non
materiali.
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