Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Segnalazione del Centro Sociale SOS Fornace
[...] La giornata di ieri sarà ricordata per sempre come una delle pagine più
vergognose vissute dalla nostra città nella sua storia recente. Dopo lo sgombero
di settimana scorsa, che ha colpito un rom cieco e in dialisi, ieri un nucleo
famigliare allargato composto da un uomo di 22 anni - cittadino italiano e
metalmeccanico -, 4 donne e 10 bambini, tutti di etnia rom, si è visto strappare
quel poco che aveva da un esercito di un centinaio di uomini in divisa che hanno
così portato a compimento la "soluzione finale" prospettata dall'amministrazione
razzista di Rho per la comunità rom, e cioè il progetto scientifico di un loro
allontanamento dal territorio rhodense. La casa dove risiedeva il nucleo
famigliare è stata sgomberata ed abbattuta dalle ruspe, e gli abitanti sbattuti
su una strada.
Durante lo sgombero, in spregio ad ogni più elementare diritto umano, non è
stato preposto dall'amministrazione rhodense alcun tipo di intervento di
carattere "sociale" o...
Comunicato
Rho, 19 gennaio 2010.. A pochi giorni dalla ricorrenza della Giornata della
Memoria, il Sindaco ciellino Zucchetti ha voluto festeggiare con uno sgombero il
Porrajmos, lo sterminio nazista di Rom e Sinti. La Giunta razzista della città
di Rho, dopo lo sgombero di settimana scorsa di un rom cieco e in dialisi, molto
pericoloso per la sicurezza dei cittadini, questa mattina ha mandato un
dispiegamento impressionante di Polizia Locale, Polizia di Stato e Carabinieri
per sgomberare una decina di bambini e alcuni adulti che vivevano nella propria
casa in via Magenta, abbattuta dalle ruspe.
Nonostante Zucchetti abbia fatto proprio lo slogan di Expo 2015, “Nutrire il
Pianeta”, la solidarietà e l’umanità non abitano a palazzo Visconti, soprattutto
quando si avvicina la campagna elettorale delle regionali e, per nascondere la
servitù degli amministratori leghisti e ciellini alla Fiera e ai palazzinari,
che loro rappresentano contro gli interessi della città, si tenta di puntare il
dito ancora una volta contro i rom, come facevano i nazisti, indicandoli come
capro espiatorio di tutti i mali della città.
Dopo avergli confiscato i terreni che avevano acquistato regolarmente da
italiani, dopo avere incassato diverse rate del condono per alcune migliaia di
euro per poi dichiararlo illegittimo, ora il Sindaco, appena uscito da Messa,
gli ha fatto abbattere la casa, interrompendo così di fatto l’iter scolastico
dei bambini e mettendo a rischio la posizione lavorativa dell’unico uomo della
famiglia, tra l’altro cittadino italiano.
Tutti gli sgomberi di Rom che stanno avvenendo a Rho negli ultimi mesi sono
finalizzati anche a liberare terreni che con il Pgt cambieranno destinazione
d’uso, essendo inseriti in aree di trasformazione che da agricole diventeranno
edificabili. Così nella città vetrina di Expo i razzisti e gli speculatori
viaggiano a braccetto, compiendo l’ennesimo atto disumano.
Alcuni esponenti del centro sociale Fornace, tenuti a distanza dalla Polizia,
hanno assistito alle operazioni di sgombero testimoniando alle persone vittime
di questa ingiustizia, la propria solidarietà. Nei prossimi giorni ci saranno a
Rho iniziative di protesta.
sosfornace@inventati.org
www.sosfornace.org
Da
Hungarian_Roma
The Morning Star Oriel Myrddin, Carmarthen - 15 gennaio 2010 - by
Len Phelan
Abitazione in una caverna, una delle molte immagini presentate nella mostra
del Galles del Sud
Una delle conseguenze maligne del collasso del socialismo nell'Europa orientale,
è stato il trattamento del popolo rom.
Marginalizzati ed abusati per generazioni, sono anche crescentemente
sotto attacco negli stati dell'Europa centrale.
E in Italia il regime di Berlusconi chiude un occhio, se non incita, i pogrom
contro la popolazione rom che con altri gruppi di migranti sono un capro
espiatorio per i mal di pancia di uno stato quasi-fascista.
Molte delle immagini dei media sui Rom sono sensazionalizzate, tuttavia ancora
provocano pietà e rabbia per il loro trattamento disumano.
Ma l'esposizione di Tina Carr e Anne-Marie Schone rivela sottilmente un'altra
sfaccettatura della realtà che è largamente sconosciuta.
Sponsorizzate dal Consiglio delle Arti, le due hanno passato un lungo periodo
fotografando i Rom in Ungheria, alcuni dei quali hanno resistito a violenti
reinsediamenti.
Le fotografie sono un salutare antidoto all'usuale trattamento di quei soggetti,
con un linguaggio figurato, intimo, rispettoso ed empatico, soffuse con la luce,
i colori e le decorazioni di una ricca cultura.
Molti Rom vivono in appartamenti comuni di cemento, senza acqua corrente,
elettricità o riscaldamento centrale.
Ma ciò che queste fotografe rivelano è un popolo il cui senso d'identità - si
può osare dire ottimismo - trascende il loro ambiente spesso colpito dalla
povertà.
Questo fuoco ispiratore è un marchio di fabbrica delle due artiste, il cui
ultimo progetto è stato uno studio criticamente applaudito su un'altra comunità
estraniata - le generazioni "post-carbone" nel Galles del sud.
Colpisce in questa esposizione anche la gamma delle situazioni, dagli
appartamenti decorati di Budapest ad una remota comunità troglodita.
Anche se sradicati questi soggetti possono apparire in ambienti urbani o
naturali, col titolo dell'esposizione che collega il folklore dei Rom alle loro
origini nomadi, è ciò che fornisce un punto di vista che supera quello del
reportage puramente pittoresco.
Queste interessanti immagini fanno molto nel contrastare i preconcetti negativi
sui Rom nell'evidenziare il loro tenace legame di un'identità da cui,
culturalmente, tutti noi possiamo trarre beneficio.
E contrastano i tentativi razzisti di demonizzare un popolo le cui origini sono
"europee" come quelle di qualsiasi altro.
Per apprezzare pienamente queste foto di grande formato, è necessaria una visita
alla galleria.
Ma potete anche vederle online ed ottenere alcune affascinanti informazioni sui
retroscena del progetto visitando
www.oncewewerebirds.blogspot.com
Until February at Oriel Myrddin, Carmarthen. (01267) 222-775.
Da
British_Roma (vedi anche
QUI)
By Brian Lovett
13/01/2010 - Una strategia di relazioni comunitarie che affronti il razzismo
nell'area del Village è [stata lanciata] dal sindaco onorario a Belfast venerdì
15 gennaio.
Il progetto di alcuni gruppi locali nacque inizialmente in risposta agli
attacchi razzisti dell'anno scorso contro Rom e Polacchi, durante i quali alcuni
Rom furono forzati a fuggire dalle loro case.
La strategia, coordinata dal Greater Village Regeneration Trust (GVRT) e dal
Village Focus Group, sottolinea un impegno allo sviluppo di relazioni
comunitarie nell'area per i prossimi tre anni.
Lo scopo è sviluppare una strategia che renda il Village "un posto più
armonioso dove vivere" e "disinnescare le tensioni razziste e prevenire
ulteriori attacchi/intimidazioni".
La strategia è stata sviluppata attraverso un processo consultivo che ha
coinvolto un'indagine della comunità per campionare le opinioni e vasta
consultazione con i soggetti chiave.
Paula Bradshaw, direttrice di GVRT, ha detto che il gruppo ha iniziato a
lavorare nello sviluppare lo schema, sin da quando gli attacchi hanno avuto
luogo.
"La ragione per cui siamo arrivati ad una strategia formulata è perché
abbiamo capito che c'era una sfida enorme," ha detto. "Detto questo, crediamo
che quanti esprimeranno punti di vista razzisti nel Village saranno sempre meno
in futuro. Ma avevamo bisogno di una robusta strategia per affrontare questi
temi."
[...] GVRT avrà l'appoggio della Northern Ireland Housing Executive
attraverso il programma del Vicinato Condiviso.
Nessuna fotografia trovata.